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Autore: Defiance    01/05/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Allison, Stiles non riesce a darsi pace.
Incolpa sè stesso dell'accaduto, così decide di trovare un modo per riportare indietro la sua amica.
Le sue ricerche, lo porteranno quindi a New Orleans...
[Mini-crossover con The Originals, nessuno spoiler]
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Allison Argent, Altri, Lydia Martin, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi, The Originals e Teen Wolf non mi appartengono. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Bring Her
Back To 
Life


 

 
Stiles aprì gli occhi, la fronte imperlata di sudore e il cuore che batteva a mille.
"ALLISON" aveva urlato, rivivendo nella sua mente il momento in cui uno degli oni l'aveva pugnalata, mettendo fine alla sua vita.
Era stato tormentato da quegli incubi per settimane; ogni notte, quei devastanti avvenimenti tornavano a fargli visita, quelle immagini a rammentargli che era lui il motivo per cui la sua amica era morta e non poteva permettersi di farne parola con nessuno.
Tutti stavano soffrendo per quella perdita, tutti, specialmente Scott, anche se cercava di tenersi impegnato addestrando Malia, così da pensarci il meno possibile.
Le prime volte in cui si era svegliato nel cuore della notte, madido di sudore e lacrime, aveva pianto e si era sfogato in quel modo; non riusciva più a dormire e passava il tempo a fissare l'ambiente notturno intriso di oscurità fuori dalla finestra finchè il sole sorgeva.
Poi era venuta la fase in cui il suo hobby era quello di darsi la colpa: lasciandosi andare alla rabbia, prendeva a pugni il suo amato cuscino, finchè la sua mano non colpì la finestra, rompendola e finendo in ospedale.
Infine, dopo tutte le stranezze di cui era stato testimone, Stiles si era convinto che fosse possibile riportare Allison in vita.
Peter ci era riuscito, poteva farlo anche lei.
Allora aveva iniziato a fare delle ricerche, il filo rosso sulla sua bacheca era pian piano stato sostituito da quello verde e quella notte, anche l'ultimo punto ceco parve scomparire.
Tutto lo portava lì, a quella città: New Orleans. 

Avrebbe voluto parlarne con Scott, o con Malia, ma non se la sentiva più di rimandare: voleva fare qualcosa di concreto.
Così aveva chiamato l'unica persona che avrebbe davvero potuto essergli d'aiuto in quella missione: Lydia Martin.
"Non credi che sia una pessima idea andare da soli? Dovremmo quantomeno avvertire Scott..." gli aveva fatto notare lei, una volta salita sul suo pick up dopo essere praticamente scappata di casa nel cuore della notte.
"Ha già abbastanza problemi. E... non voglio dargli false speranze" aveva ribattuto il giovane, "Lo hai portato?"
La rossa indicò lo zaino che stringeva tra le gambe, un sottile strato di stoffa che proteggeva l'unica cosa che le era rimasta della sua migliore amica: il suo arco.
"Bene" commentò Stiles, sfregandosi le mani e rimuginando un secondo in più sul suo piano.
Non aveva la più pallida idea dell'esito che avrebbe avuto, ma per una volta poteva anche permettersi un po' di fede.
In dio, nel sovrannaturale, in qualsiasi cosa, pur di riportare Allison a Beacon Hills.
Espirò con forza, poi girò le chiavi e partì.

Viaggiarono per giorni; la scusa era quella di un campeggio estivo, cosa che aveva ferito Scott e irritato la sua ragazza, Malia, ma era più che convinto che alla fine avrebbero capito.
Quando la scritta 'Welcome to New Orleans' comparve davanti ai loro occhi, entrambi avevano quasi perso la speranza. 
Si trovarono sperduti in una città vastissima, con un'aria magica che aveva mandato nel panico Lydia, la quale avvertiva il soprannaturale in ogni angolo del luogo, la sua testa era un continuo vociare di avvertimenti e informazioni.
"Stiles" asserì poi a un certo punto dopo essersi fermata davanti ad una immensa villa, lo sguardo fisso sulla dimora e le labbra dischiuse.
"Questo è il posto"
"Ne sei sicura?"
"Sicurissima" confermò lei, iniziando ad addentrarsi nel giardino dell'abitazione.
"Qui è morta un sacco di gente" 
La fanciulla aveva le lacrime agli occhi; deglutì mentre le immagini di cuori strappati e sangue versato scorrevano nella sua mente a causa dei suoi poteri da banshee, ma non si arrestò neanche per un istante.
"Esatto, tesoro. Mi domando, cosa vi fa pensare che voi non sarete i prossimi" esordì una fredda e profonda voce alle loro spalle, facendoli sobbalzare.
Aveva un marcato accento inglese e un tono autoritario che fece loro accaponare la pelle.
"Scusi l'intrusione, signore, non c'era il campanello al cancello e..."
In un batter d'occhio, lo sconosciuto fu davanti a lei; Lyidia fu tentata di urlare, ma la presa ferrea di Stilinski sul suo braccio le diede abbastanza sicurezza per non farlo.
Come poteva spostarsi così velocemente?
"Chi siete? E cosa volete?" chiese l'uomo, socchiudendo i suoi intensi occhi azzurri e scrutando i due sconosciuti con interesse.
Dovevano avere un bel coraggio per essersi spinti così in là.
"Noi... Noi siamo venuti qui per chiedere aiuto, signore" biascicò la ragazza che sussultò quando quel tipo si lasciò andare ad una risata divertita.
"E perchè mai dovrei aiutarvi?"
"Noi... Abbiamo dei soldi. Molti soldi. Cinquantamila dollari. Possiamo pagare" rispose Stiles, fingendo una sicurezza che in realtà non aveva.
Si chiese quando fosse diventato così bravo a mentire; i soldi li avevano davvero, ma non tutta la spavalderia che ostentavano.
"Credete che io sia uno di quei fenomeni da baraccone che aiutano la gente per soldi? Datemi un buon motivo per non strapparvi il cuore dal petto immediatamente e mettere così fine alla vostra miserabile vita" ribattè gelido il proprietario della dimora e lo disse in modo così inquietante che i due ebbero un fremito di paura.
"Niklaus." 
Ferma, la voce di un secondo uomo riechieggiò nell'aria.
"Sono solo dei ragazzi. Non c'è motivo di essere così scontroso" 
"Mio fratello, il buon samaritano!" esclamò l'altro, alzando teatralmente le mani in cielo e schernendolo con una punta di irritazione.
"Tua figlia ti cerca. Forse dovresti andare da lei e lasciare che mi occupi io dei nostri ospiti" propose il tipo più pacato, senza scomporsi nè alterarsi.
Il fratello gli riserbò un'occhiata di disappunto, ma un secondo dopo era già sparito.
Stiles e Lydia, in un primo momento, avevano pensato che fosse solo un effetto dato dall'adrenalina, ma nel rivederlo constarono che realmente quell'essere era in grado di spostarsi con una velocità inaudita.
"Perdonate mio fratello, non è molto affabile con le persone"
"Lo abbiamo notato" confermò Stilinski, facendo spallucce quando la sua amica lo guardò di traverso.
"Che c'è è la verità" le bisbigliò, facendo sorridere il nuovo arrivato, che confermò.
"Sì, è la verità" 
I due giovani sgranarono gli occhi: anche lui aveva un super udito. Pensarono di avere a che fare con un licantropo.
"Sì, posso sentirvi. Sono un vampiro, uno degli Originali a dire il vero."  precisò poi, avvicinandosi a loro.
"U-un vampiro" ripeterono in coro i ragazzi e lui sorrise ancora.
Come facevano a sorprendersi ancora?
"Elijah Mikaelson. Come posso esservi d'aiuto?"
Stiles trasse un respiro profondo e si fece avanti.
"Abbiamo sentito dire, signore, che siete riusciti a far ritornare vostro fratello dal regno dei morti. Abbiamo perso una persona a noi cara e, ci chiedevamo, se potesse dirci come..."
"Come abbiamo fatto? O se possiamo aiutarvi?" concluse Elijah, facendosi immediatamente pensieroso.
"La prego, signore, ci aiuti" lo supplicò Lydia, gli occhietti imploranti e lucidi.
"Seguitemi"
 
Il Vampiro Originale li condusse al cimitero di Lafayette, cosa che li rese non poco inquieti.
Li guidò all'interno di una specie di covo, stracolmo di candele e strane erbe, oggetti che non avevano mai visto. C'erano dei contenitori su una mensola in cui riconobbero dello strozzalupo; la scrivania era cosparsa di pagine scritte in lingue strane, altre in francese, altre ancora in latino, decorate con simboli particolari.
"Davina" esordì Elijah e non appena pronunciò quel nome, una ragazza, palesemente non molto più grande di Stiles e Lydia, apparve da dietro a uno scaffale.
"Elijah" lo accolse lei, scrutando interrogativa i due giovani alle sue spalle.
"E voi chi siete?"
"Lydia Martin e Stiles Stilinski. Sono di passaggio, sono qui per chiedere il tuo aiuto" spiegò l'uomo, "Hanno perso qualcuno che vogliono riportare in vita"
Davina sbiancò.
"Mi stai chiedendo di ripetere quel rituale?" domandò incredula e lui annuì.
"Sai bene cosa vuol dire perdere qualcuno di importante e volerlo indietro. Negherai loro il tuo aiuto?" 
La fanciulla parve pensarci un istante, esitando, poi sospirò e chinò il capo.
"No. Li aiuterò. Ma ci saranno delle conseguenze. Non è detto che lei ritorni esattamente com'era prima" li informò, iniziando a cercare delle cose tra le sue cianfrusaglie.
"Non importa. Rivogliamo Allison, qualunque sia il prezzo da pagare" asserì con fermezza Lydia, "Abbiamo anche dei soldi con noi"
"Non voglio i vostri soldi" la interruppe lei, "voglio la vostra parola che non le permetterete di fare del male a qualcuno"
"Perchè Allison dovrebbe voler fare del male a qualcuno?" chiese confuso Stiles, ma Davina si limitò a guardarlo e a sussurrare un flebile "vedrete".
"Hai la nostra parola" giurò l'amica, il cui cuore palpitava a mille, 
"Avete qualcosa che le appartiene, vero?" 
Lydia allora tirò fuori l'arco della Argent, le sue frecce... e le porse alla strega, la quale li condusse in un posto isolato, in una specie di cripta.
Posò tutto su un altare e coprì gli effetti di Allison con un lenzuolo bianco; poi cosparse il tutto con delle erbe e dei fludi e chiese ai giovani di porgere la loro mano destra, che tagliò, facendo ricadere il sangue sul lenzuolo.
Li invitò a prenderla per mano e ad adagiare l'altra, quella ferita, sull'altare, ordinandogli in seguito di chiudere gli occhi.
Davina pronunciò una serie di parole incomprensibili, facendo tremare tutto l'ambiente circostante, innalzando un forte vento che spense tutte le candele.
Quando le folate cessarono e i lumi si riaccesero, Lydia e Stiles capirono che il rituale era terminato che potevano riaprire gli occhi.
Sorprendentemente, quando la strega sollevò il lenzuolo, tornato candido com'era prima, rivelò il corpo incosciente di Allison.
La Martin si portò una mano sulle labbra, Stilinski trattenne il rispiro.
La loro amica riaprì gli occhi e nel farlo, mostrò delle pupille rosse come il sangue; la sua pelle si corrugò in molti punti del viso, i denti vennero sostituiti da zanne. 
Stiles si chiese se non fosse resuscitata da alpha; ma era impossibile: non si poteva morire da cacciatore umano e poi resuscitare come licantropo alpha. 
E poi era diversa da Scott e gli altri.
"Lei è un vampiro, ora" spiegò loro Davina, "Il vostro sangue serviva per la sua transizione... Era l'unico modo in cui avrei potuto farla tornare" 
"Lydia?" sussurrò Allison, tornando alle consuete fattezze umane, "Stiles? Cosa... Cos'è successo?"
"Ti riportiamo a casa" disse solo il ragazzo, aiutandola ad alzarsi.
Poi si rivolse alla strega e ad Elijah, ringraziandoli per il loro preziosissimo aiuto; non ce l'avrebbero mai fatta senza, non l'avrebbero mai più rivista.
"Aspettate!" esclamò Davina prima che se ne andassero, "Deve indossare questo anello, o non potrà uscire con la luce del sole"
"Oh, e ragazzi... il morso di un licantropo la ucciderebbe" li avvertì il Vampiro Originale dopo averli riaccompagnati al pick up di Stiles.
"Come fa a sapere che..."
"La tua auto e intrisa dell'odore di lupo mannaro" constatò Elijah, congedandosi poi cordialmente e sparendo tra la folla di New Orleans.

Lydia e Stiles dovettero spiegare tutto ad Allison; dalla sua morte, al loro viaggio, il rituale e la creatura che era diventata una volta resuscitata.
Avrebbero dovuto trascorrere il resto dell'estate a cercare di aiutarla a controllarsi, a gestire i suoi implusi e a inventare qualcosa con cui giustificare il suo ritorno, visto che al suo funerale si era presentata l'intera città.
Ma poco importava: Allison era viva.
Più o meno.

Scott, Malia, Kira e Derek erano riuniti a casa di quest'ultimo; quella notte ci sarebbe stata la luna piena e volevano tenere d'occhio il coyote mannaro, visto che ancora non aveva imparato a controllarsi.
Hale stava provando a trovare la sua ancora, il suo appiglio per gestire la trasformazione, ma ancora non lo aveva trovato.
La stavano incatenando, quando l'allarme scattò e dalla porta comparvero Stiles e Lydia.
Malia tirò fuori artigli e zanne; era incazzata nera con il suo ragazzo, che l'aveva mollata lì ed era partito in vacanza con la fanciulla che era stata il suo primo amore.
Provava un fastidio lancinante; in un riflesso, Scott le afferrò le braccia e la trattenne.
"Ma guarda chi si rivede. Si può sapere che avete combinato? Nessuno di noi ha creduto alla cretinata del campeggio" indagò Derek e i due giovani si guardarono.
Dalla porta, sbucò a quel punto una terza persona.
McCall lasciò immediatamente andare Malia e sbiancò, gli occhi e la bocca spalancati.
"Allison" sussurrò incredulo e lei abbozzò un sorriso timido.
"Com'è possibile?" mormorò Derek, ma prima che qualcun altro potesse aprir bocca, la Argent corse verso Scott, per abbracciarlo.
Ci mise solo qualche frazione di secondo a raggiungerlo, lasciando tutti di stucco.
Lydia e Styles raccontarono loro cos'era accaduto a New Orleans e si raccomandarono di tenere le loro zanne lontane da lei.
"Credo che ora toccherà a te essere il mio punto fermo, McCall" gli bisbigliò Allison nell'orecchio e lui la strinse forte.
Qualunque cosa fosse diventata, a lui non importava; era di nuovo lì, era viva ed era tra le sue braccia.
Sapeva di dovere delle spiegazioni a Kira, che aveva lasciato l'abitazione subito dopo aver visto la vampira gettarsi tra le braccia del ragazzo di cui era innamorata, ma ci sarebbe stato tempo per quello.
Voleva solo stringere Allison Argent e pensare che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Giurò che non avrebbe sprecato quella seconda occasione che gli era stata concessa e che l'avrebbe protetta da tutto e da tutti.
Scott rivolse lo sguardo al suo amico, suo fratello, il suo Stiles ed espresse in quell'occhiata tutta la sua gratitudine; Stilinski sorrise ed annuì.
Ora il suo branco era di nuovo insieme.






 
Angolo Dell'Autrice
Okay, questa mi è uscita di getto.
Mi è stata ispirata da un video che ho trovato su youtube, in cui Stiles andava
a New Orleans per salvare Allison, la quale veniva poi trasformata in vampiro.
Il resto è tutto frutto della mia immaginazione, ma è doveroso precisarlo.
Spero tanto che vi sia piaciuto.
Una recensione mi renderebbe davvero molto felice.
Alla prossima,
Bell


  
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