Hiccup li guardò tutti, dal primo all'ultimo, i cittadini di Berk erano davanti a suoi occhi e sorridevano, sorridevano a lui.

Perché non riusciva ad esserne felice? Sentiva solamente la rabbia salirgli facendolo ribollire, sentì le guance andargli a fuoco e nemmeno il tocco del muso di Sdentato sulla sua mano riuscì a tranquillizzarlo.

Sentiva più dolore al cuore che per la gamba appena persa, provava rabbia perfino contro Astrid, la ragazza dei suoi sogni, che giusto pochi istanti fa lo aveva baciato davanti a tutti.

Falsità, falsità, falsità ovunque, su tutti i visi sorridenti, sulle sue labbra.

Strinse la protesi di Sdentato che Skaracchio gli aveva dato quando era uscito di casa con l'aiuto del suo drago, quel sorriso che prima aveva sul volto scomparve accorgendosi che nulla di tutto quello era vero. Lui era Hiccup, il disastro di Berk, il ragazzo mingherlino che nessuno aveva mai considerato un vichingo.

Moccicoso, Gambedipesce, Bruta e Tufo lo acclamavano come un eroe, i primi che durante l'addestramento lo prendevano in giro dichiarandolo spacciato contro un drago, come potevano adesso gridare con tanto orgoglio il suo nome?

Astrid stava al suo fianco e nonostante i sentimenti che provasse per lei la scansò poco dolcemente guardando tutti con risentimento, tutti quei anni passati a sentirsi chiamare “fallito”, “incapace”, “inutile” perfino dallo stesso padre gli aveva fatto capire che per lui, a Berk, posto non c'era.

Tutti lo fissavano sconcertati per quel suo comportamento e per come gli tremavano le spalle, non riuscivano a capire quale fosse il problema, solo Skaracchio sembrava aver colto il vero stato d'animo del ragazzo e non esitò a lasciargli la strada libera per raggiungere il suo vero amico, il drago.

Ogni singolo berkiano lo stava guardando montare la protesi alla Furia Buia, alcuni provarono a parlare per chiedere cosa stesse facendo e il perché del suo comportamento, ma lo sguardo intimidatorio di Stoik fece chiudere ogni bocca.

Il quindicenne salì in sella a Sdentato e guardò tutti cercando di imprimersi nella memoria i loro volti, soprattutto quelli del padre, dell'amico che lo aveva accettato nella sua fucina e che lo aveva istruito e quello di Astrid, la ragazza che credeva di amare.

Per ricevere il suo amore doveva perdere una gamba? Lui voleva essere accettato per quello che era: un vichingo troppo magro che non riusciva a tenere una mazza chiodata in mano, un ragazzo che non sapeva – voleva – uccidere i draghi, un berkiano che durante gli attacchi non poteva uscire in battaglia, ma rimanere in fucina ad affilare le armi.

Ora aveva la possibilità di ricominciare la sua vita, ma non lì a Berk, con Sdentato sarebbe arrivato in un'altra isola dove forse qualcuno l'avrebbe accolto con tutti i suoi difetti e pregi, senza sapere che avesse sconfitto una Morte Rosse.

Guardò Skaracchio sorridendogli « Grazie. » disse semplicemente prima di spiccare il volo, lui era l'unico tra tutti che meritava un suo saluto.

Fu così che Hiccup Horrendous Haddock III abbandonò il suo villaggio natale, senza alcun rimorso.

Angolo autrice:

Salve a tutti!

Sono Sel come si può ben leggere su, alla dicitura “autore”.

Allora, questa OS è stata riesumata da una cartella nascosta nel mio pc, l'ho scritta nel 2010 poco dopo aver visto il film con le mie dolci sorelle con cui sono poi andata a vedere anche il seguito giusto l'anno scorso.

Be', che dire?

Ho sempre pensato che fosse una cosa ipocrita, cioè prima nessuno si fila il dolce Hiccup e poi quando sconfigge la causa del loro malessere, allena un drago e perde una gamba tutti – tutti – lo acclamano. No, no, non mi è mai andata giù.

Okay, sono una Hiccstrid shipper tipo da sempre, ma non mi è piaciuto molto il suo comportamento all'inizio.

E niente, finisco qui e grazie mille per aver letto, veramente.

A presto – magari con una Hiccstrid –

Sel Dolce