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Autore: Mira_Litkin    01/05/2015    2 recensioni
Ciao a tutti!!!
Allora, sono Mira e... Niente, non c'è molto da sapere.
Non sono nuova in questo Fandom, solo è la seconda Fanfiction che pubblico in questa sezione. Ne avevo pubblicata un'altra ma mi era venuto il blocco dello scrittore, così l'ho cancellata... Vabeh.
Là Flashfic parla del nostro piccolo Watari, che oggi compie 82 anni!!! AUGURI NONNO!
E ucciderò un'altra volta Light perché ha ucciso Watari u.u
Mi sono sentita in dovere di rendergli in qualche modo omaggio, visto che è tra i miei personaggi preferiti in assoluto... Perciò, eccomi!
Spero vi piaccia!
Le recensioni sono ben accette, sia positive che negative.
Ci vediamo dentro!
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Watari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La prima parola.
 
Era un giorno nuovo a casa Jefferson. La signora Jefferson lavorava a maglia, i lunghi capelli ramati raccolti in dei ferri ed un radioso sorriso presente sul volto, l signor Jefferson sedeva sulla poltrona lasciando che il fuoco riscaldasse il viso dai lineamenti marcati, mentre il figlio gattonava allegro sul tappeto, ridendo al tocco del tessuto.
 
Inutile dire che in quella casa situata in una campagna inglese la tranquillità e l'armonia erano sovrane.
 
«Tesoro, posso farti una domanda?» La voce del signor Jefferson interruppe il leggero scoppiettio del fuoco.
«L'hai appena fatta» Puntualizzò lei posando sul tavolino di fianco alla sua poltrona i ferri ed il pezzo di stoffa a cui stava lavorando, per poi farsi sfuggire una breve risatina quando udì un non poco leggero sbuffo da parte del marito.
«Dimmi pure Phill» L'uomo sorrise amorevolmente per poi voltare il capo verso la moglie.
«Perché hai chiamato nostro figlio Watari?» A Phill non era piaciuto quel nome, continuava a fare quella domanda da quando era nato quel bambino.
«Te lo ripeto un'ultima volta, è il nome della città dove ci siamo incontrati e baciati la prima volta» Rispose la donna alzando gli occhi al cielo.
«Ma cavolo, potevi dare al nostro unico e primo figlio un nome più cristiano!?» Scattò in piedi Phill.
«Non sarà l'unico figlio che avremo» Puntualizzò lei.
«L'hai detto tu!» Disse contento il padre avvicinandosi a lei con un leggero ghigno sulle labbra.
«Phill, c'è Watari!» Lo ammonì lei.
«Uff...» L'uomo sbuffò e tornò alla propria poltrona, lanciando uno sguardo al figlioletto di appena un anno che lo guardava con i suoi occhioni neri e profondi.
Sorrise e lo prese sotto le ascelle per metterlo sulle proprie ginocchia.
«Tesoro, puoi prepararmi del tea?» Domandò la moglie al marito.
 
«M-m...» Watari sembrava voler dire qualcosa, il fiato del padre mancò.
“Se dici mamma ti diseredo” Gli disse con lo sguardo. Il figlio sembrò aver capito, perché la paura si fece strada nel bimbo.
«P-p...» Il piccolo Watari cambiò obbiettivo e provò a chiamare il suo Papà. Gli occhietti neri e vispi si posarono su quelli della madre, in quel momento scoprì che anche lei sapeva mettere paura.
“Se dici Papà ti do in pasto al cane” Diceva il suo sguardo.
Il piccolo Watari non sapeva che fare! Da una parte moriva, e dall'altra non aveva ben capito cosa sarebbe successo, così lanciò un ultimo sguardo al padre e concentrò tutte le sue forze.
Il suo viso era tutto rosso dallo sforzo, tanto che per un attimo la madre pensò stesse facendo i bisogni.
 
«M-m...» Il viso della madre s'illuminò, mentre quello del padre cominciò a diventar rosso dalla rabbia, aveva scommesso con la moglie che la prima parola del bambino sarebbe stata “Papà”!
 
«P-p...»
 
“Avanti...”
“Non ti azzardare!”
 
Watari voltò il capo verso la madre.
 
«Mi permetta di prepararle un buon tea verde, penso di essere in grado, sempre se sua signoria lo permette»
 
Il silenzio piombò nella stanza, persino il fuoco sembrò smettere di scoppiettare.
 
«AH AH!» Il padre balzò dalla poltrona indicando la moglie, rimasta ad osservare il figlio sorridente.
«Lo dicevo che la sua prima parola non sarebbe stata “Mamma”!» Gli rinfacciò. La donna balzò in piedi e mise i pugni sui fianchi.
«Se è per questo dicevi anche che avrebbe detto “Papà”!» Puntualizzò poi.
«Nessuno di noi due ha vinto allora...» Il padre osservò il figlio, per poi sorridere e prenderlo in braccio.
 
 
 
 
Piccolo extra...
 
 
Più tardi, i due genitori dovettero mettere il figlio a dormire poiché si era fatto tardi.
«Diventerà un uomo gentile e premuroso, aprirà un orfanotrofio, fidati!» Mormorò Costance sdraiandosi sul letto.
«Costance, sappiamo bene tutti e due che è più adatto ad essere un umile maggiordomo, quello che è successo oggi ne è la prova!» Affermò Phill.
«Ma non dire scemenze!» La donna diede la schiena al marito.
«Fidati, diverrà un maggiordomo!» Si impuntò lui.
«No, aprirà un orfanotrofio» Ribatté lei.
«Maggiordomo!»
«Orfanotrofio!»
«Maggiordomooo»
«Aspetta...» La donna si voltò e guardò il marito sorridendo.
«Maggior-...cosa?»
«E se non facesse nessuna delle due cose?» Sussurrò lei.
«...e se le facesse tutte e due?» Mormorò lui.
Il silenzio caló.
 
«Impossibile» Mormorarono in conclusione insieme.
 
 
 
 
*angolo mio -non il formaggino-*
 
Ciao popolo di Efp, oggi, 1º maggio, se Watari non fosse morto avrebbe compiuto 82 anni. Perciò mi sono sentita in dovere di pubblicare una flashfiction su Watari... Il piccolo, Watari!
 
Ora vado, altrimenti non ce la faccio più a pubblicare in tempo!
 
Ciao!
 
 
Baci, Mira.
  
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