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Autore: hachi22    29/12/2008    4 recensioni
""Perché tutto si poteva dire in faccia ad Inuyasha, ma non dargli del codardo, a meno che non si volesse andare incontro ad una morte certa. Ma lei era Kagome. E questo cambiava tutto."" "E non è la mente a parlare, ma il cuore e con lui la mia anima: < uccidimi >"
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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NʘεL

 

 Ciao a tutti e Buene feste!!!!! vi presento la mia storia che ha partecipato al contest di Inuyasha di Natale su Inuyasha.. di cui spero di avere presto i risultati.. intanto fatemi sapere voi di cosa ne pensate su questa fic Natalizia tutta dedicata ai nostri Kagome e Inuyahsa !!! sao^^

 

Neve

 

puah!! Odiosa cosa bianca!! Mi finisce ovunque

e soprattutto copre tutti gli odori, che schifezza!!

 

Mentre questi pensieri attraversavano la sua mente notò qualcosa che luccicava di fianco a lui, qualcosa di abbagliante: gli occhi di Kagome che, avendo visto quella robina bianca appena tornata dal pozzo, era impazzita e si era messa a salterellare. Chissà cosa ci trovava di tanto bello.

 

cosa può esserci di più bello d’inverno?

Fare palle di neve, pupazzi di neve!!

Mi da entusiasmo!!!

 

Gli occhi della ragazza andarono a cercare inevitabilmente la figura del mezzo demone.

Un attimo.

Lo sguardo si incrociò e lei trovò ancora più rinfrescante la neve perché le sue guance si erano infiammate solo nel vedere i suoi occhi, così stupendamente del color dell’oro.

 

Lui.

Solo lui.

Sempre e ancora lui.

Possibile che la sua testa non riuscisse a pensare ad altro?

Quest’anno aveva anche deciso di trascorrere con i suoi compagni il giorno di natale, rinunciando al calore della sua famiglia per lui.

Mannaggia, perché ormai le sue scelte erano così influenzate da quel tipo? Quell’individuo? Quell’essere stupendo con i capelli color della neve?

Lui, dalla chioma argentea come candidi fiocchi di cristallo.

Nulla sfugge al suo passaggio.

Gelido.

Già..

…come questo inverno.

…come il suo cuore.

 

< Kagome a cosa pensi? >

 

< a te >

 

!!!!!!!!!!!

 

Cosa ho detto????

Cavolo ero sovrappensiero!!!

E adesso??

No, non ho il coraggio di guardarlo.

Si ferma. Si è fermato. Oddio e adesso che faccio?

 

< perché ti sei messa le mani davanti alla faccia? >

< e tu perché me le togli? >

 

“È pensieroso.”

 

< ma che cavolo di risposta e? >

 

Ha ragione, sto sparando cavolate a raffica, se il mio cuore almeno rallentasse.

 

< niente, Inuyasha, lascia stare >

 

< sei strana >

 

Silenzio.

 

< mi spieghi una cosa? >

 

< dimmi Inuyasha >

 

< cos’è il Natale o Navale? Come lo hai chiamato.. >

 

La sua faccia, i suoi occhi. È come un bambino alla ricerca di una risposta.

 

< siediti che ti spiego >

 

Faccio per sedermi ai piedi di un albero,

il nostro albero,

ma lui mi blocca.

 

< prendi freddo così, andiamo sui rami >

 

Senza aspettare il mio consenso mi ritrovo a tre metri da terra accollata al suo petto per non cadere.

In effetti, pensandoci bene non ho più tanto freddo.

ma mi stacco, a mio malgrado, per non metterlo in imbarazzo altrimenti cadremo tutti e due giù dall’albero.

 

< il Natale è un giorno di festa dove di solito le famiglie si riuniscono per scambiarsi dei doni, ma la cosa

più importante è che si sta tutti insieme capisci? Ci si diverte, si ride si scherza e ci si sostiene l’un l’altro>

 

Sta cercando di memorizzare tutto ciò che gli dico.

 

< domani è Natale >

 

Aggiungo, e allora il suo sguardo si perde nel vuoto: chissà a cosa starà pensando.

 

mannaggia, e adesso che regalo gli trovo entro domani? Sarà meglio chiedere a qualcuno

 

< ah, ok, senti Kagome io vado!! >

 

Succede tutto in un istante: si alza, scende e se ne va.

 

< INUYASHA!!!!! A CUCCIA!!!>

 

Da lontano sento il suo grido di risposta.

 

< DANNATA!! CHE VUOI ORA?? >

 

< TORNA SUBITO QUI E FAMMI SCENDERE!!!!!! >

 

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< Miroku!!>

 

< che hai Inuyasha?! >

 

< devo trovare un regalo a Kagome >

 

Una mano che accarezza il mento e lo sguardo troppo malizioso fanno intendere al mezzo demone che qualunque cosa stia pensando, procurerà al monaco un bel bernoccolo.

 

< mmh che ne dici di una bella dichiarazione? >

 

Come era prevedibile gli occhi iniettati di sangue fanno capire a Miroku di essersi spinto un po’ oltre.

 

< io??? A quella??? >

 

< ehi!! Inuyasha!! Lei si chiama Kagome!! E comunque l’idea di Miroku non è male la faresti felice!! >

 

Perfetto, ci mancava solo Shippo.

 

< piantatela tutti e due ma si può sapere cosa vi passa in quelle teste vuote?? >

 

Scappa. Lontano. È troppo rosso in viso.

 

< chiederò a Kaede!! >

 

************************

 

“Mannaggia, e adesso come faccio? Di sicuro lei ci tiene e si arrabbierà se non gli dono nulla ma nessuno ha saputo consigliarmi. Nemmeno la vecchia Kaede!! Non penso che le sarebbe piaciuto ricevere erbe e infusi”

Inuyasha si apprestava a tornare al villaggio per i festeggiamenti già iniziati da un pezzo senza di lui: si fermò, incantato da una figura fiabesca che gironzolava in un campo d’erba alta sui pressi del lago.

Avvicinandosi capì che si trovava davanti Kagome, che vedendolo, allontanò i suoi pensieri.

 

< che fai qua tutta sola? >

 

< volevo venirti a cercare. Perché? Non sei venuto? >

 

Tristezza. Un tono incredibilmente trista aveva raggiunto la sua voce nelle ultime parole.

Si misero a sedere vicino la riva e solo allora Inuyasha si degnò di rispondere.

 

< qualcosa ti preoccupa Inuyasha? >

 

< temevo mi avresti ucciso per il fatto che non avevo un regalo, è solo che non ho trovato niente che ti

avrebbe reso veramente felice, a te piacciono tutti gli aggeggi strani della tua epoca >

 

Io ti sorrido, anche se devo ammettere di essere un poco delusa: però Inuyasha, lo starmi accanto sotto le stelle estraniati dal mondo è forse il dono più grande che potessi ricevere da te.

Mi tieni la mano e i tuoi occhi ridono di gioia.

Vorrei poterti dire, in questo pazzo Natale, quanto ti Amo.

Vorrei che tu mi guardassi e che mi facessi sentire una donna invece di darmi solo della ragazzina.

Ricordo ancora quella volta quando mi buttai fra le tue braccia, temendo di averti perso.

Quegli occhi, quel dolce abbraccio e tu entrasti a far parte del mio cuore travolgendo tutto ciò che c’era prima.

Vorrei sentirmi amata e vivere in questo luogo oltre il tempo con te.

Come puoi dire di non amarmi se non sei tu a parlare ma il tuo spirito?

Lo capisco sai? Tu sei stato ferito troppe volte.

Il tuo non è odio vero?

È solo paura di Amare.”

 

< mi hai già fatto un regalo >

 

< in che senso? >

 

< sei qui con me, adesso >

 

Il viso de mezzo demone, sentendo quelle parole, si contorce alla ricerca di una risposta, che stranamente arriva: gli deve costare molto aprirsi a qualcuno.

 

< te lo devo, Kagome, tu ci sei sempre, anche perché ho provato a chiedere in giro che cosa donarti, ma mi

 

hanno dato tutti idee assurde, tipo Miroku.. >

 

< ti ho già detto di lasciar star.. no, aspetta.. cosa ti aveva consigliato Miroku? >

 

< emmm…. Dunque… si.. uuuu va che bella luna stasera!! >

 

< Inuyasha!! Dimmelo, altrimenti… >

 

< altrimenti cosa? >

 

Aaah, povero ingenuo mezzo demone.. non ha ancora capito che fra noi due sono io che comanda?

 

<  A CUCCIA!!! Auch!!! >

 

Mossa dannatamente stupida!!

Ero vicina e mi ha tirato giù con lui, oddio.

È sopra di me.

 

< EEEIIII!!! VOI DUE PICCIONCINI!!! VENITE CHE CI DIVERTIAMO UN PO’ INSIEME, OH SCUSATE, HO INTERROTTO QUALCOSA?? >

 

Neanche a dirlo: era Miroku.

La velocità dei due ragazzi però appare sorprendente, in un lampo sono alzati e distanti venti metri l’uno dall’altro.

 

**************************

 

< Uuu c’è un gioco bellissimo che facevamo al villaggio, si chiamava Sakji. Allora, gira in terra questa bottiglietta vuota di sakè e la persona da te indicata dovrà subire una penitenza, scelta da chi gira, se invece ricade sulla persona che ha tirato, fa lui o lei la penitenza >

 

< che tipo di penitenza? >

 

< la si decide sul momento >

 

Ne uscirono fra le più assurde: Shippo dovette resistere ad un tiro alla fune contro Kirara, Sango avrebbe dovuto fare il giro del villaggio saltellando su un piede solo, e ora toccava a Miroku girare il contenitore, che si orientò, come sperato, su Inuyasha.

 

< bene, Inuyasha, come penitenza dovrai.. dare un bacio alla divina Kagome!!! >

 

Ed ecco che, come prevedibile due voci all’unisono si elevano:

 

< COOOOOSAAAA????? >

 

< NEANCHE PER SOGNO >

 

Le facce dei due ragazzi si erano dipinte di un rosso acceso.

 

< e perché scusa? È solo un bacetto di penitenza!! Vorrai mica rinunciare alla sfida che ti ho lanciato!!?? >

 

< questo mai!!! >

 

Miroku sorrideva: sapeva che l’orgoglio del mezzo demone avrebbe giocato a suo favore.

 

< e allora forza!! >

 

Tutti lo fissano mentre lui si contorce in cerca di una via di fuga.

Improvvisamente si alza, scuro in volto e comincia ad incamminarsi verso la foresta, poi si gira.

Si gira violentemente incatenando i suoi occhi alle mie iridi, violacee al riflesso della luna.

 

< Kagome, andiamo >

 

Mi alzo come un burattino, come se non potessi fare altrimenti eppure la mia anima vorrebbe urlare: quando Miroku ha proposto quella punizione ad Inuyasha e lui ha accettato mi è scoppiato il cuore, mi è andato in pappa il cervello, da allora non riesco più a formulare una parola decente.

È colpa sua, per lui sarà anche una stupida scommessa ma se deciderà di far sul serio in quegli istanti in cui le bocche si sfioreranno, potrei morire.

Camminiamo per un po’ senza una vera meta, quando finalmente si decide a parlare.

 

< ti prego, puoi mentire per me? >

 

Non mi guarda.

E io istintivamente mi fermo.

Lui se ne accorge e si volta per capirne il motivo.

 

< che hai ora? >

 

< sei un codardo >

 

Forse non ho neanche pensato alla frase che mi stava uscendo dalla bocca.

"Non ho riflettuto sul fatto che sia una provocazione e che lui odia essere provocato."

Perché tutto si poteva dire in faccia ad Inuyasha, ma non dargli del codardo, a meno che non si volesse andare incontro ad una morte certa.

 

Ma lei era Kagome.

E questo cambiava tutto.

 

Era contrastato tra la sua parte demoniaca che voleva squartare in due quella dannata femmina e quella umana che si tratteneva dal metterle le mani addosso.

Trovarono un accordo.

E guai a chi gli avrebbe dato ancora del codardo.

Prese Kagome per un polso girandola velocemente e sbattendola contro un albero, provocando un dolore terribile alla sua povera schiena.

 

< ma che ti è pres*****???!!! >

 

Un attimo.

le sento per un secondo, forse meno,

ma in quel minuscolo istante di paradiso

sono succube delle sue labbra, estasiata del suo sapore.

E senza accorgermi probabilmente, cerco di approfondire quel contatto

Troppo leggero

ma qualcosa mi ostacola: lui.

Ha paura e si sente,

ha paura di amare nuovamente.

È una macchina da guerra che associa l’amore al dolore.

E si stacca da me.

Nel modo più violento.

Come se se lo fosse imposto pur non volendolo.

E io rimango lì a fissare la sua perfetta figura, nonostante mi dia le spalle,

troppo orgogliosa per farsi vedere fragile, soprattutto di fronte ad una donna.

 

Dannata!! Ancora un po’ e ci rimanevo secco.

 

Se fosse rimasto in contatto con Kagome anche soltanto un secondo di più

Le emozioni avrebbero preso il sopravvento,

la sua parte demoniaca sarebbe senz’altro venuta alla luce,

ammaliata da quel profumo, eccitata dalle sensazioni, e allora

niente l’avrebbe più fermato: le avrebbe fatto del male.

 

< allontanati Kagome >

 

La voglia di tornare a toccarla era indescrivibile.

Come se fosse una droga.

Ma che cazzo di notte era quella di Natale??

Per fargli questo effetto poi?

 

< NO! >

 

Mi girò irato e incrocio il suo sguardo, i suoi occhi mi sfidano ad un gioco che non potrò reggere.

 

< perché ora mi vuoi cacciare? È solo un gioco per te? È sempre tutto solo un gioco Inuyasha? >

 

< io sono metà demone Kagome.. perché pensi che volessi diventare umano quando amavo Kikio eh? Perché? Per il semplice fatto che quando prendono il sopravvento i miei sensi posso uccidere >

Cosa vuol dire con questa frase? Mi paragona a Kikio?

Piantala di cercare il suo riflesso nei miei occhi.

Non rifletto.

E non è la mente a parlare, ma il cuore e con lui la mia anima.

 

< uccidimi >

 

 

Ho perso molto tempo dietro ad un sogno,

e mi ero svegliata bruscamente.

< chiudi gli occhi >

Ho paura.

Paura di riaprirli e trovarmi nuovamente

faccia a faccia con la realtà.

< fidati di me >

 

--HaChi22--

a presto e TANTI AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!

  
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