NʘεL
Neve
puah!! Odiosa
cosa bianca!! Mi finisce ovunque
e soprattutto
copre tutti gli odori, che schifezza!!
Mentre questi
pensieri attraversavano la sua mente notò qualcosa che luccicava di fianco a
lui, qualcosa di abbagliante: gli occhi di Kagome che, avendo visto quella
robina bianca appena tornata dal pozzo, era impazzita e si era messa a
salterellare. Chissà cosa ci trovava di tanto bello.
cosa può esserci
di più bello d’inverno?
Fare palle di
neve, pupazzi di neve!!
Mi da
entusiasmo!!!
Gli occhi della
ragazza andarono a cercare inevitabilmente la figura del mezzo demone.
Un attimo.
Lo sguardo si
incrociò e lei trovò ancora più rinfrescante la neve perché le sue guance si
erano infiammate solo nel vedere i suoi occhi, così stupendamente del color
dell’oro.
Lui.
Solo lui.
Sempre e ancora
lui.
Possibile che la
sua testa non riuscisse a pensare ad altro?
Quest’anno aveva
anche deciso di trascorrere con i suoi compagni il giorno di natale,
rinunciando al calore della sua famiglia per lui.
Mannaggia, perché
ormai le sue scelte erano così influenzate da quel tipo? Quell’individuo?
Quell’essere stupendo con i capelli color della neve?
Lui, dalla chioma
argentea come candidi fiocchi di cristallo.
Nulla sfugge al
suo passaggio.
Gelido.
Già..
…come questo
inverno.
…come il suo
cuore.
< Kagome a
cosa pensi? >
< a te >
!!!!!!!!!!!
Cosa ho detto????
Cavolo ero
sovrappensiero!!!
E adesso??
No, non ho il
coraggio di guardarlo.
Si ferma. Si è
fermato. Oddio e adesso che faccio?
< perché ti
sei messa le mani davanti alla faccia? >
< e tu perché
me le togli? >
“È pensieroso.”
< ma che
cavolo di risposta e? >
Ha ragione, sto
sparando cavolate a raffica, se il mio cuore almeno rallentasse.
< niente,
Inuyasha, lascia stare >
< sei strana
>
Silenzio.
< mi spieghi
una cosa? >
< dimmi
Inuyasha >
< cos’è il
Natale o Navale? Come lo hai chiamato.. >
La sua faccia, i
suoi occhi. È come un bambino alla ricerca di una risposta.
< siediti che
ti spiego >
Faccio per
sedermi ai piedi di un albero,
il nostro albero,
ma lui mi blocca.
< prendi
freddo così, andiamo sui rami >
Senza aspettare
il mio consenso mi ritrovo a tre metri da terra accollata al suo petto per non
cadere.
In effetti,
pensandoci bene non ho più tanto freddo.
ma mi stacco, a
mio malgrado, per non metterlo in imbarazzo altrimenti cadremo tutti e due giù
dall’albero.
< il Natale è
un giorno di festa dove di solito le famiglie si riuniscono per scambiarsi dei
doni, ma la cosa
più importante è
che si sta tutti insieme capisci? Ci si diverte, si ride si scherza e ci si
sostiene l’un l’altro>
Sta cercando di
memorizzare tutto ciò che gli dico.
< domani è
Natale >
Aggiungo, e
allora il suo sguardo si perde nel vuoto: chissà a cosa starà pensando.
mannaggia, e
adesso che regalo gli trovo entro domani? Sarà meglio chiedere a qualcuno
< ah, ok,
senti Kagome io vado!! >
Succede tutto in
un istante: si alza, scende e se ne va.
<
INUYASHA!!!!! A CUCCIA!!!>
Da lontano sento
il suo grido di risposta.
< DANNATA!!
CHE VUOI ORA?? >
< TORNA SUBITO
QUI E FAMMI SCENDERE!!!!!! >
§°§°§°§°§°§°§°°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§°§
< Miroku!!>
< che hai
Inuyasha?! >
< devo trovare
un regalo a Kagome >
Una mano che
accarezza il mento e lo sguardo troppo malizioso fanno intendere al mezzo
demone che qualunque cosa stia pensando, procurerà al monaco un bel bernoccolo.
< mmh che ne
dici di una bella dichiarazione? >
Come era
prevedibile gli occhi iniettati di sangue fanno capire a Miroku di essersi
spinto un po’ oltre.
< io??? A
quella??? >
< ehi!!
Inuyasha!! Lei si chiama Kagome!! E comunque l’idea di Miroku non è male la
faresti felice!! >
Perfetto, ci
mancava solo Shippo.
< piantatela
tutti e due ma si può sapere cosa vi passa in quelle teste vuote?? >
Scappa. Lontano.
È troppo rosso in viso.
< chiederò a
Kaede!! >
************************
“Mannaggia, e
adesso come faccio? Di sicuro lei ci tiene e si arrabbierà se non gli dono
nulla ma nessuno ha saputo consigliarmi. Nemmeno la vecchia Kaede!! Non penso
che le sarebbe piaciuto ricevere erbe e infusi”
Inuyasha si
apprestava a tornare al villaggio per i festeggiamenti già iniziati da un pezzo
senza di lui: si fermò, incantato da una figura fiabesca che gironzolava in un
campo d’erba alta sui pressi del lago.
Avvicinandosi
capì che si trovava davanti Kagome, che vedendolo, allontanò i suoi pensieri.
< che fai qua
tutta sola? >
< volevo
venirti a cercare. Perché? Non sei venuto? >
Tristezza. Un
tono incredibilmente trista aveva raggiunto la sua voce nelle ultime parole.
Si misero a
sedere vicino la riva e solo allora Inuyasha si degnò di rispondere.
< qualcosa ti
preoccupa Inuyasha? >
< temevo mi
avresti ucciso per il fatto che non avevo un regalo, è solo che non ho trovato
niente che ti
avrebbe reso
veramente felice, a te piacciono tutti gli aggeggi strani della tua epoca >
Io ti sorrido,
anche se devo ammettere di essere un poco delusa: però Inuyasha, lo starmi
accanto sotto le stelle estraniati dal mondo è forse il dono più grande che
potessi ricevere da te.
Mi tieni la mano
e i tuoi occhi ridono di gioia.
Vorrei poterti
dire, in questo pazzo Natale, quanto ti Amo.
Vorrei che tu mi
guardassi e che mi facessi sentire una donna invece di darmi solo della
ragazzina.
Ricordo ancora
quella volta quando mi buttai fra le tue braccia, temendo di averti perso.
Quegli occhi,
quel dolce abbraccio e tu entrasti a far parte del mio cuore travolgendo tutto
ciò che c’era prima.
Vorrei sentirmi
amata e vivere in questo luogo oltre il tempo con te.
Come puoi dire di
non amarmi se non sei tu a parlare ma il tuo spirito?
Lo capisco sai?
Tu sei stato ferito troppe volte.
Il tuo non è odio
vero?
È solo paura di
Amare.”
< mi hai già
fatto un regalo >
< in che
senso? >
< sei qui con
me, adesso >
Il viso de mezzo
demone, sentendo quelle parole, si contorce alla ricerca di una risposta, che
stranamente arriva: gli deve costare molto aprirsi a qualcuno.
< te lo devo,
Kagome, tu ci sei sempre, anche perché ho provato a chiedere in giro che cosa
donarti, ma mi
hanno dato tutti
idee assurde, tipo Miroku.. >
< ti ho già
detto di lasciar star.. no, aspetta.. cosa ti aveva consigliato Miroku? >
< emmm….
Dunque… si.. uuuu va che bella luna stasera!! >
< Inuyasha!!
Dimmelo, altrimenti… >
< altrimenti
cosa? >
Aaah, povero
ingenuo mezzo demone.. non ha ancora capito che fra noi due sono io che comanda?
< A CUCCIA!!! Auch!!! >
Mossa
dannatamente stupida!!
Ero vicina e mi
ha tirato giù con lui, oddio.
È sopra di me.
< EEEIIII!!!
VOI DUE PICCIONCINI!!! VENITE CHE CI DIVERTIAMO UN PO’ INSIEME, OH SCUSATE, HO
INTERROTTO QUALCOSA?? >
Neanche a dirlo:
era Miroku.
La velocità dei
due ragazzi però appare sorprendente, in un lampo sono alzati e distanti venti
metri l’uno dall’altro.
**************************
< Uuu c’è un
gioco bellissimo che facevamo al villaggio, si chiamava Sakji. Allora, gira in
terra questa bottiglietta vuota di sakè e la persona da te indicata dovrà
subire una penitenza, scelta da chi gira, se invece ricade sulla persona che ha
tirato, fa lui o lei la penitenza >
< che tipo di
penitenza? >
< la si decide
sul momento >
Ne uscirono fra
le più assurde: Shippo dovette resistere ad un tiro alla fune contro Kirara,
Sango avrebbe dovuto fare il giro del villaggio saltellando su un piede solo, e
ora toccava a Miroku girare il contenitore, che si orientò, come sperato, su
Inuyasha.
< bene,
Inuyasha, come penitenza dovrai.. dare un bacio alla divina Kagome!!! >
Ed ecco che, come
prevedibile due voci all’unisono si elevano:
<
COOOOOSAAAA????? >
< NEANCHE PER
SOGNO >
Le facce dei due
ragazzi si erano dipinte di un rosso acceso.
< e perché
scusa? È solo un bacetto di penitenza!! Vorrai mica rinunciare alla sfida che
ti ho lanciato!!?? >
< questo
mai!!! >
Miroku sorrideva:
sapeva che l’orgoglio del mezzo demone avrebbe giocato a suo favore.
< e allora
forza!! >
Tutti lo fissano mentre
lui si contorce in cerca di una via di fuga.
Improvvisamente
si alza, scuro in volto e comincia ad incamminarsi verso la foresta, poi si
gira.
Si gira
violentemente incatenando i suoi occhi alle mie iridi, violacee al riflesso
della luna.
< Kagome,
andiamo >
Mi alzo come un
burattino, come se non potessi fare altrimenti eppure la mia anima vorrebbe
urlare: quando Miroku ha proposto quella punizione ad Inuyasha e lui ha
accettato mi è scoppiato il cuore, mi è andato in pappa il cervello, da allora non
riesco più a formulare una parola decente.
È colpa sua, per
lui sarà anche una stupida scommessa ma se deciderà di far sul serio in quegli
istanti in cui le bocche si sfioreranno, potrei morire.
Camminiamo per un
po’ senza una vera meta, quando finalmente si decide a parlare.
< ti prego,
puoi mentire per me? >
Non mi guarda.
E io
istintivamente mi fermo.
Lui se ne accorge
e si volta per capirne il motivo.
< che hai ora?
>
< sei un
codardo >
Forse non ho
neanche pensato alla frase che mi stava uscendo dalla bocca.
"Non ho riflettuto
sul fatto che sia una provocazione e che lui odia essere provocato."
Perché tutto si
poteva dire in faccia ad Inuyasha, ma non dargli del codardo, a meno che non si
volesse andare incontro ad una morte certa.
Ma lei era
Kagome.
E questo cambiava
tutto.
Era contrastato
tra la sua parte demoniaca che voleva squartare in due quella dannata femmina e
quella umana che si tratteneva dal metterle le mani addosso.
Trovarono un
accordo.
E guai a chi gli
avrebbe dato ancora del codardo.
Prese Kagome per
un polso girandola velocemente e sbattendola contro un albero, provocando un
dolore terribile alla sua povera schiena.
< ma che ti è
pres*****???!!! >
Un attimo.
le sento per un
secondo, forse meno,
ma in quel
minuscolo istante di paradiso
sono succube
delle sue labbra, estasiata del suo sapore.
E senza
accorgermi probabilmente, cerco di approfondire quel contatto
Troppo leggero
ma qualcosa mi
ostacola: lui.
Ha paura e si
sente,
ha paura di amare
nuovamente.
È una macchina da
guerra che associa l’amore al dolore.
E si stacca da
me.
Nel modo più
violento.
Come se se lo
fosse imposto pur non volendolo.
E io rimango lì a
fissare la sua perfetta figura, nonostante mi dia le spalle,
troppo orgogliosa
per farsi vedere fragile, soprattutto di fronte ad una donna.
Dannata!! Ancora
un po’ e ci rimanevo secco.
Se fosse rimasto
in contatto con Kagome anche soltanto un secondo di più
Le emozioni
avrebbero preso il sopravvento,
la sua parte
demoniaca sarebbe senz’altro venuta alla luce,
ammaliata da quel
profumo, eccitata dalle sensazioni, e allora
niente l’avrebbe
più fermato: le avrebbe fatto del male.
< allontanati
Kagome >
La voglia di
tornare a toccarla era indescrivibile.
Come se fosse una
droga.
Ma che cazzo di
notte era quella di Natale??
Per fargli questo
effetto poi?
< NO! >
Mi girò irato e
incrocio il suo sguardo, i suoi occhi mi sfidano ad un gioco che non potrò
reggere.
< perché ora
mi vuoi cacciare? È solo un gioco per te? È sempre tutto solo un gioco Inuyasha?
>
< io sono metà
demone Kagome.. perché pensi che volessi diventare umano quando amavo Kikio eh?
Perché? Per il semplice fatto che quando prendono il sopravvento i miei sensi
posso uccidere >
Cosa vuol dire
con questa frase? Mi paragona a Kikio?
Piantala di
cercare il suo riflesso nei miei occhi.
Non rifletto.
E non è la mente
a parlare, ma il cuore e con lui la mia anima.
< uccidimi
>
Ho perso molto tempo dietro ad un sogno,
e mi ero svegliata bruscamente.
< chiudi gli occhi >
Ho paura.
Paura di riaprirli e trovarmi nuovamente
faccia a faccia con la realtà.
< fidati di me >
--HaChi22--
a presto e TANTI AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!