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Autore: Daeva    18/02/2005    0 recensioni
Sì, ambivo da tempo immane a questa fanfiction *_* Un racconto dal sapore un pò shojo, un pò saggio di psicocialtroneria.
L'ipotetico seguito di "It's You that I Adore" e "Suite for Cello", con come protagonisti i figli delle nostre coppie preferite.
Ed ecco quindi Tsuki, ragazza impenetrabile e folle con la sua amica Azami, intelligentissima e disponibile, Shizuka, la capoclasse sempliciotta e Mizuo, sadico per vocazione.
Il tutto condito da episodi di vita famigliare, con i problemi irrisolti dei vari genitori a condizionare la vita dei loro pargoli...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SAEZURITE "2. Cinguetii" (seconda parte) Cinguettii (2)
La tormentata storia d'amore dei due


-Piacere. Il mio nome è Mizuo Osashi, ma puoi chiamarmi Mizu.-
-Piacere. Azami Ikari. E puoi chiamarmi... Ikari.-

Mizuo poteva essere descritto come un ragazzo non particolarmente bello, ma decisamente interessante.
Aveva un anno in più di Tsuki, la sua fidanzata segretissima, e frequentava la 3B, una classe piuttosto inquietante poichè composta da 31 maschi e 3 femmine, di cui era il capoclasse.
Aveva dei begli occhi verdi, e i capelli lisci di un curioso rosso amarena.
Tutti sapevano che era un accanito donnaiolo, e per questo Azami non lo aveva in particolare simpatia.
Sicuramente avrà avuto molte altre "fidanzate segretissime" sparse per tutte le classi e le sezioni dell'Istituto.
Tsuki si teneva stretta al suo braccio, adorante.
Azami odiò con tutto il cuore quel tizio bastardo.

-Un giorno potremmo andare tutti e tre a prenderci qualcosa al Glazee, quella cremeria nuova aperta in centro, che ne dici?-
-Oh, sì, sarebbe una bellissima idea, non credi, Ikari?-
-Forse un giorno. In questo periodo devo studiare molto.-
-Avanti, sanno tutti che sei una intelligentissima... Probabilmente avrai studiato il programma della 2A in sesta elementare!- rise Mizuo.
-...Chi ti ha dato il permesso di darmi del tu?- mormorò Azami.
Mizuo sembrò preso alla sprovvista da quell'ostilità, e tagliò corto il discorso dopo un evasivo bacetto sulla fronte di Tsuki -Ok, allora io vado... Arrivederci Azami...-
-IKARI.- scandì lei mentre il tizio si allontanava.
Poi Azami scoprì lo sguardo ostile di Tsuki su di lei.
-Beh? Che c'è?-
Tsuki si voltò e si diresse verso l'aula.
Qualche secondo dopo suonò la campanella della fine dell'intervallo.

***

Sulla via di casa Azami fu salutata da una violenta cartellata sulla schiena.
Si voltò terrorizzata e trovò il ceffone secco di Tsuki.
-Ayanami?!- gridò impaurita la rossa.
-Ti piace Osashi?-
-Ma assolutamente no!-
Tsuki stava per darle un'altra cartellata ma Azami riuscì ad evitarla.
-Osashi vuole uscire da solo con te.-
-EH?!!!-
-E tu devi andarci.-
-Ayanami ma...Sei fuori?!-
-Io voglio che sia felice, quindi devi uscire con lui.-
-E...E tu?!-
-Io cosa?-
-Non è il tuo fidanzato? La persona che ami?-
-Certo che lo amo.-
-Allora non...Non dovresti incoraggiare le sue scappatelle ma tenerlo stretto per te!-
-Perchè? A me non importa delle altre. Mi basta averlo occasionalmente. Tu, esci con lui, altrimenti sarà arrabbiato con me.-
Azami fissava basita Tsuki.
Ormai era certa che non c'era con la testa.
Tsuki diede un'altra cartellata ad Azami.
-AHIA! Ma che c'è dentro, il piombo?!-
-No, dei sassi.-
-COSA?!!!-
-Ascolta. Sò che penserai che sono una specie di pazza, ma ti prego di non lasciarlo trasparire troppo dalle tue parole o espressioni, altrimenti sarò costretta a spaccarti le ossa.-
-Tsuki, se ti infastidisce essere considerata una pazza dovresti smetterla di comportartici!-
-...Chi ti ha detto di darmi del tu?-
-E anche con quel tizio? Perchè ti comporti da deficiente con un pezzo di merda come quello?!-
Tsuki sferrò la sua cartella di nuovo contro Azami, che però non si sottrasse al dolore.
-Ma come puoi amare un coglione simile? Ti stà sfruttando come una demente e tu lo lasci fare... Cosa sei, una bambola?-
-Non sono una bambola.- i colpi di Tsuki si fecero più violenti e numerosi.
Azami bloccò la mano di Tsuki, la cartella cadde a terra con un pesante tonfo.
Stupita, la brunetta dagli occhi verdi si trovò con la schiena contro un muro di recinzione.
Davanti a lei, Azami, gli occhi furenti.

-E poi... Perchè mi hai baciata?-
-Per darti una lezione.-
-Eh..?-
-Avresti preferito essere picchiata?-

Azami lasciò la presa su Tsuki, e rimase con gli occhi fissi su di lei senza dire parola.
Poi si voltò e tornò verso casa.
-Ehi...Ikari!-
Azami non rispose e non si voltò.
Tsuki la fissò allontanarsi.

***

-Acchan? Com'è andata a scuola oggi?-
-Voglio morire.-

Azami si diresse mestamente verso la sua camera, salendo lentamente le scale.
Fece in tempo a gettarsi esanime sul letto che fu raggiunta dalla madre.

-Ne deduco che le cose non vadano molto bene.-
-Vanno pessimamente.-
Asuka si sedette sul bordo del letto vicino la figlia.
Iniziò ad accarezzarle i capelli rossi lucenti.
-Cos'è, un ragazzo?-
-Mamma, dai, non mi và di parlarne.-
Asuka si mostrò stizzita -Ecco! Come tuo padre! "Amore, com'è andata oggi?" "Sgrunt, non mi và di parlarne.", è proprio vero che se fai uno sputo si divide a metà!-
-...Stai paragonando me e papà ad uno sputo?-
-Eddai, Acchan! Sai quanto ci tenga a farmi i fatti tuoi! A lavoro mi stresso, tuo padre lavora venti ore su ventiquattro, almeno tu fai la brava bimba e dì tutto a mamma tua!-
-Mamma, questi tuoi momenti di "mi interesso al bene del mio nucleo famigliare" mi inquietano non poco...-
-Dovresti approfittarne invece. Allora, è un ragazzo? Spero sia bello e intelligente... Sarebbe triste se tu oltre alla mia intelligenza avessi ereditato anche i miei pessimi gusti in fatto di uomini...-
Azami si rassegnò -No, è una ragazza.-
-Oh..-
-Mi confonde... E' così lunatica e strana... Non capisco se mi sia amica o nemica... O nessuna delle due.-
-E tu cosa vuoi che sia per te?-
-Non lo sò...-
-Non lo sai?-
-Nonostante tutto credo sia una persona molto intelligente... Ma ha un comportamento così irrazionale... A volte mi sembra addirittura pazza... Sai che riempie la sua cartella di pietre e la usa come arma?-
-Eh?! Dici davvero?! Ma i professori non possono fare qualcosa per..?-
-I professori l'adorano! E' la migliore amica della capoclasse e poi nessuno osa lamentarsene per paura di rappresaglie!-
-Uhm...-
-Menomale che avevi detto che nella scuola pubblica non avrei più trovato tipi strani...-
-Questa ragazza è davvero interessante... Sfido che abbia catturato la tua attenzione! Come si chiama?-
-Il suo nome è A...-

La discussione fu interrotta dallo squillo di un telefono.
Azami si allungò al suo ricevitore mentre Asuka si ritirava momentaneamente per poter riflettere sulle ulteriori domande per il prossimo terzo grado alla figlia.

-Pronto?-
-Pronto..? Ikari?-

Azami si trovò il cuore in gola.
Ayanami? Era proprio Ayanami al telefono? Come faceva ad avere il suo numero?!

-Ayanami? Sei tu? Cosa succede?-
-Ecco io...-
-Su, parla!-
Dall'altra parte un sospiro -No, niente...-
-Ayanami!-
-Ecco, volevo un consiglio da te su...Come dovrei comportarmi con Osashi.-

Azami si sentì sinceramente stupita.
Poteva considerare la strana Ayanami come un'amica?
E se le avesse teso un'altra trappola?
Se stesse architettando qualcosa?
Come capirlo?

-Non lo sò, non posso consigliarti. Tu cosa provi per lui? Se sei davvero innamorata...-
-Non lo sò che provo.-
-Come non...-
-Non sò capire bene i miei sentimenti. Se fosse amore? O se provassi semplice simpatia? O odio? O se volessi solo assomigliare a lui? Come faccio a distinguere tutte queste cose?-
-Beh, se riesci a fare queste distinzioni puoi anche capire la natura dei tuoi sentimenti.-
-Tu ti sei mai innamorata, Ikari?-
-Sì, certo.-
-E come ti sei comportata?-
-Beh, le prime volte sono stata un pò avventata, ma dopo mi sono resa conto che non era la persona giusta per me...-
-E come hai fatto?-
-Con una fredda analisi razionale.-
-...-
-Ayanami?-
-Che risposta demenziale, Ikari.-
-E' probabile.- rise Azami.
-Non mi sei di molto aiuto.-
-Senti, non potresti chiedere a tua madre? O a Shizuka? Perchè ne parli con me? Ci conosciamo da poco in fondo...-
-Allora...Uhm... Mia madre adesso non c'è, Shizuka finirebbe per farmi una sorta di predica assurda e...Com'era la terza domanda?-
-Perchè io?-
-Perchè non sò a chi altro chiedere. Escluso mio padre, che però non mi sembra la persona migliore con cui affrontare discorsi simili...-
-Oh, tu hai un padre?-
-Stupoore! Cos'è? Guarda che tutti hanno un padre, a meno che non nascano in provetta...-
-Oh, sì, solo che... Sai, girano voci su di te e...-
-Sì, ho presente. Comunque sono ovviamente tutte stronzate. I miei genitori non si sono mai sposati, tutto qui... Ma lascia perdere, è un discorso complicato.-
-No, no, continua. E' interessante.-
-Lo sò che è interessante ma sono fatti miei.-
-Oh...beh, hai ragione, pardon.-
-..Che?-
-"Pardon"... Aehm, è francese, significa "scusa".-
-Non puoi limitarti a dire scusa?-
-Aehm...-
-Oh, arriva mia madre. Magari ne riparliamo domani...-
-Sì, volentieri!-
-Arrivederci.-
-Ciao, Ayanami.-

***

-Chi era al telefono?-
Rei si tolse con fatica il soprabito con lentezza, andandolo a posare all'ingresso.
-Una mia compagna di classe.-
-Oh, è così raro che ti telefonino... Cosa voleva?-
Tsuki si alzò per aiutare la madre a salire i gradini della cucina.
La donna arrossì -Guarda che due scalini sono ancora in grado di salirli da sola!-
Detto questo entrò in cucina e si apprestò a raggiungere il frigorifero.
-Hai già mangiato Tsuki? Vuoi che preparo qualcosa anche per te?-
-Sì, io ho già mangiato... Tu piuttosto, non dovevi cenare con Gendosan?-
-Sì, ma ero un pò stanca, tutto quel tempo all'ospedale per gli accertamenti... Se n'è accorto e ha insistito finchè riposassi...Però mi ha comprato una crepe al cioccolato e mi ha riportata a casa.-
-Oh! Anch'io volevo una crepe!-
-La prossima volta gliene chiederò due.-

Rei Ayanami era al quinto mese di gravidanza.
Naturalmente metà del patrimonio genetico del futuro pargolo apparteneva al vecchio Gendo.
Tsuki non voleva capirne molto di queste cose, ma si chiedeva cosa ci trovasse sua madre in quel vecchio bisbetico che non sapeva far altro che dare ordini.
Probabilmente alcune cose non sono spiegabili razionalmente.

-Senti, mamma..?-
-Mh?-
-Conosci quel nuovo locale del centro, Glazee?-
-Ah, ne ho sentito parlare...-
-Perchè un giorno non ci andiamo noi tre? Intendo... Io, te e... Papà?-

***

Quella mattina nel cortile successe una cosa davvero incredibile.
Azami arrivando si trovò di fronte un capannello di persone agitatissime che facevano cerchio intorno qualcosa.
Si fece largo per curiosare ma non riusciva a vedere bene, tranne il fatto che si trattasse di una rissa.

-Guardate! Arrivano i prof!-

A quella frase gli studenti si dileguarono, lasciando i due a pestarsi in mezzo al cortile.
Mancavano cinque minuti all'ora di ingresso.

Azami era rimasta lì perchè non aveva capito molto, ma quando si ritrovò davanti Tsuki che sbatteva ripetutamene la cartella sul corpo di un furioso Mizuo rimase tra l'allibito, il felice e il terrorizzato.

Dando un calcio alla cavalleria il bel Mizuo non aveva lesinato pugni e calci, da quanto si poteva dedurre dalla maniera in cui la divisa di Tsuki era conciata, ma anche la ragazza non si era certo risparmiata: il naso di Osashi grondava sangue, e nonostante tutto Azami dovette constatare che così pestati erano davvero una bella coppia.
Fortunatamente arrivarono i professori a dividerli, mentre il preside si approntava ad avvertire i genitori.

Il preside non poteva certo prevedere il match che quella sera si sarebbe scatenato anche tra le madri dei due, una certa Rei Ayanami, psicanalista in maternità, e una certa Ritsuko Akagi, ricercatrice dell'Università di Neo Kyoto.

Azami corse dietro Tsuki, seguita poco dopo da Shizuka.

I due contusi furono portati in infermeria, e una volta constatato che Tsuki non aveva nulla di grave, Shizuka si congedò per tornare in classe.
Azami invece rimase vicino a lei, cercando di capirci qualcosa.
-Ma che è successo?-
-Sì, stò bene, grazie per esserti preoccupata per me.-
-Aehm...Scusami. Comunque, mi dici perchè ti sei pestata con quel tizio?-
-A causa tua.-
-A causa mia?!-
-Sì, la voce del bacetto che ci siamo scambiate ha raggiunto le orecchie del caro Mizuo, che ha scelto di dimostrarsi geloso e possessivo proprio quando avevo deciso di mollarlo.-
-Mollarlo? E perchè?! Ma non lo amavi alla follia?!-
-Esatto, alla follia. E poi non mi và di ignorarlo per i corridoi, incontrarci di nascosto e col contagoccie... Neanche a dire che siamo amanti illegittimi!-
-Ma allora lui crede che io e te..?-
-Mi ha chiamato "troia lesbica" davanti a tutti, urlandolo per il cortile. Certo, spaccandogli il naso forse non mi sono dimostrata molto femminile, ma almeno credo fosse un bel modo per sottolineare la mia eterosessualità.-
-Hai sbagliato, non avresti dovuto reagire così...-
-Comunque, adesso sono libera del tutto.-
-Adesso circoleranno altre voci su di te...-
-Non fa nulla.-
-E i tuoi genitori convocati?-
-Mi dispiace per mia madre...-
-E' un vero disastro...-
-Ma no, si sistemerà tutto. Piuttosto, ora và in classe, altrimenti davvero penseranno che stiamo insieme.-
-Sicura? Non ti serve aiuto?-
-Un infermiere mi sarà sempre più utile di te.-
-Oh, ma che pessima...-
-Avrò cura di me.-
-Allora a dopo. Ti aspetto all'uscita.-
-Mh.-

Azami si alzò per andarsene, ma Tsuki la chiamò.

-Ikari?-
-Sì?-
-Stasera ti và di stare un pò da me? Ti offrirò tè e madeleine.-
-Oh. Volentieri.-
-Allora a dopo.-
-Ciao.-

-...Ciao...-

Fuori era una fresca giornata di primavera.
Gli uccelli cinguettavano.
Chi può dire se fossero felici o tristi..?
   
 
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