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Autore: alaskainblack    02/05/2015    1 recensioni
Amanda ha sedici anni quando si trasferisce per un solo anno a Los Angeles, la città delle luci e dei colori, delle opportunità e delle cadute, qui, una sera, conosce Leonardo, sognatore di una vita fatta di cinema e fama che la coinvolge con la sua voglia di divertirsi.
Poco tempo serve che loro diventino grandi amici eppure, in un modo o nell'altro si perderanno, forse non per sempre.
CAPITOLI 3-4-5 IN FASE DI REVISIONE
Storia sospesa fino alla fine dell'estate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo DiCaprio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Twenty
Charm and Beauty



- Allora Amanda? – mi chiese Kate, ero distratta, stavo pensando a un modo per sabotare l’abito che Kristen avrebbe indossato quella sera.
- Cosa? – mormorai ancora sovrappensiero, vidi Kate e Naomi sorridere.
Stavano provando qualche vestito, io ero sul letto di Naomi e a dir la verità non sapevo nemmeno perché ero lì, forse perché altre amiche femmine non ne avevo, quindi era sempre meglio che stare da sola a casa.
- Che ti metti? – mi chiese Naomi mentre si rimirava nella specchio con uno sguardo più che soddisfatto di se stessa, come biasimarla, era a dir poco stupenda.
L’abito argentato le metteva in risalto la pelle che sembrava, da quanto era luminosa, fosse stata in qualche modo lucidata, eppure era naturale.
Girò ancora un paio di volte su se stessa prima di affermare convinta a pieno – Questo mi sta davvero bene – non c’era da stupirsi che si fosse fatta un complimento da sola, lo faceva sempre, e ne aveva la possibilità.
Kate si stava sistemando il trucco agli occhi, l’unica a non aver ancora concluso nulla ero io, e Naomi lo notò all’istante.
- Allora tesoro? – mi disse con la sua solita voce decisa.
Io scrollai le spalle – Non so – sospirai – Non so che mettermi –
Lei alzò le sopracciglia e con una mano mi tirò in piedi e iniziò a girarmi intorno osservandomi.
- I capelli vanno bene – disse – puoi anche non truccarti – aggiunse con mio grande sollievo, poi sparì nel suo enorme guardaroba facendomi cenno di seguirla.
Vagò con dito indagatore sui vestiti e quando pensavo che non avrebbe più finito ne tirò fuori uno con una faccia soddisfatta.
- Se ti metti questo sono sicura che quella deficiente apparirà ancora più brutta del solito – mi disse e io risi.
- Davvero? – le chiesi speranzosa, se agli occhi di tutte noi Kristen appariva come un mostro per Leonardo rimaneva sempre bellissima, e iniziavo a chiedermi se non avesse problemi di vista.
- Si! – esclamò lei – Ti arriva a metà schiena quella ragazza – mi porse l’abito che io osservai poco convinta, era molto corto, senza contare il fatto che lei fosse più alta di me.
- Sicura mi vada? – chiesi incerta, lei mi spinse dentro il guardaroba intimandomi di cambiarmi senza ripensamenti improvvisi.
Quando uscii decisi che non mi sarei guardata allo specchio, Kate propose di darmi una pettinata ai capelli cui poi ridiede un aspetto improvvisato come faceva sempre con i suoi.
Poi Naomi si rifiutò di farmi portare le All Stars e mi rifilò un paio di scarpe, per fortuna, poco alte che effettivamente stavano bene col vestito.
- Sei sicura di voler andare con loro? – mi chiese Kate in tono comprensivo, sapeva che avrei passato la serata senza un ragazzo.
Io annuii, si avvicinò Naomi – Peccato – disse – Dean ci ha implorato di convincerti a venire con noi – io mi lasciai sfuggire un sorriso nervoso.
- Dove hai detto che andate? – mi chiese infine.
Ci pensai su un attimo – Overlight, credo -
L’idea di passare l’ultimo e primo dell’anno insieme a Kristen era probabilmente la soluzione peggiore, perlomeno c’erano Leonardo e Tobey, avevo pensato, quanto avrei voluto che ci fosse ancora Bridget al posto di Kristen, almeno lei era più simpatica, e certamente più carina, ma soprattutto meno volgare e presuntuosa.
Il campanello interruppe i miei pensieri, feci appena in tempo a vedere l’orario che Naomi si era precipitata giù ad aprire.
- E’ Tobey – la sentii urlare dal piano di sotto, Kate mi fece segno di scendere.
Il moro mi aspettava tutto sorridente sistemandosi la camicia, salutai con un bacio Naomi e Kate che mi augurarono una buona serata e io altrettanto.
Tobey mi porse il suo braccio scherzosamente con fare da gentiluomo e io lo accettai subito.
- Ti sei messa carina stasera – osservò guardandomi.
Alzai le spalle con la mia solita grande autostima – Una cosa che mi ha dato Naomi – mi guardai le scarpe – Mi va anche fin troppo corto –
Sentii Tobey ridere così lo spinsi – E’ vero! – esclamai abbassandomi la fine dell’abito – Dovrò stare a tirarmelo giù tutta la sera –
- Oppure no – suggerì lui, lo guardai spalancando le sopracciglia e poi scoppiammo a ridere.
Entrammo nell’ascensore – Ti prego dimmi che non c’è Danny – pregai, l’ultima cosa che volevo era passare un’altra serata imbarazzante con quel ragazzo.
Lui scosse la testa – Per tua fortuna no – tirai un sospiro di sollievo – Si è trovato una ragazza canadese e ora è fissato con lei – mi disse.
- Si, lui ha quest’abitudine di fissarsi con le persone – osservai ricordandolo, era una delle persone più appiccicose avessi mai incontrato.
Tobey scrollò le spalle – Gli piacevi – disse semplicemente, io storsi la bocca – Per fortuna hai messo il verbo al passato – osservai con un sorriso.
Uscimmo all’aria fresca dove una macchina malmessa mi aspettava – E gli altri? – chiesi vedendola vuota.
Tobey entrò nel sedile del guidatore – Ci stanno aspettando – mi disse.
 
*
 
Durante il tragitto non feci altro che tirarmi giù l’abito che al minimo movimento si alzava.
Sbuffai e sentii Tobey ridere divertito dai miei movimenti – Non ti preoccupare – mi rassicurò, non mi fidavo più di tanto – Una volta tanto che sembri una ragazza –
- Ah grazie Tobey – sospirai incrociando le braccia – Davvero – lui scoppiò a ridere.
Si voltò verso di me – Lo sai che scherzo – disse – Però sai anche che non ti sforzi mai di sembrare sexy –
Io scossi la testa alzando gli occhi – Tanto che differenza fa? Stasera passerò una magnifica serata da single – gli feci notare con aria annoiata.
- Magari incontri qualcuno lì – disse lui più ottimista del solito.
Io scossi la testa – So già che non mi allontanerò da voi quattro per tutta la notte – affermai, potevo già immaginarmi la scena, Kristen e Leonardo e Danielle e Tobey che si baciavano appassionatamente, e poi io, appoggiata al muro a bere qualcosa di non alcolico fissandoli come una stupida.
- Credi che se fossi un po’ più femminile…- mi interruppi ma Tobey sembrò capire il seguito della frase – Piaceresti a Leonardo dici? – chiese e io annuii.
Scrollò le spalle incerto – Non lo so – confessò – Sai che non capisco i suoi gusti in fatto di ragazze – vidi la sua faccia storcersi a quelle parole – Insomma, Bridget era carina – io annuii d’accordo con lui – Ma Kristen…- si interruppe arricciando il naso – Sembra che le sia arrivato un pullman addosso da quanto il suo naso è schiacciato – scoppiammo a ridere.
- Per non parlare della larghezza della sua faccia – aggiunsi io ma dovemmo subito interromperci perché, per fortuna ad alcuni metri di distanza, davanti a noi Leonardo, Kristen e Danielle ci guardavano.
Leonardo, come suo solito, sorrideva in modo adorabile, le due ragazze invece non facevano che squadrarmi dall’alto in basso.
Scesi dalla macchina e salutai Leonardo con un abbraccio e le due idiote con un cenno della mano poco convinto alla quale loro risposero con un simpatico sorriso stizzito.
- Ciao Amanda – disse Kristen e si mise a ridere con Danielle, mi stava prendendo in giro o cosa?
- Ciao Kristen – dissi imitando il suo tono e facendole il sorriso più falso che mi riusciva, lei smise subito di ridere e sbuffò guardandomi.
Tobey, che a differenza di Leonardo sapeva percepire un’aria tesa, prese per mano Danielle e l’allontanò da me, lo stesso fece Leonardo con Kristen e io, come al solito, li seguii camminando da sola a mani incrociate e con aria snervata.
- Non hai portato nessuno? – mi chiese Kristen con aria di sfida, vidi Leonardo sorridermi, non potevo credere che fosse davvero così scemo a volte da non capire che quella iena mi stava solo prendendo in giro, avrei voluto tirare uno schiaffo a entrambi, ma, ovviamente, non lo feci.
In ogni caso in quel momento dovevo trovare una risposta che non mi facesse apparire come la povera sfigata single quale ero.
- Mi sta aspettando dentro – inventai, ora mi ero scavata la fossa da sola, mi congratulai con me stessa per aver mentito così spudoratamente, adesso, appena entrata, avrei per forza dovuto avvicinarmi a uno sconosciuto e fare una terribile figuraccia solo per non darla vinta a Kristen.
- Davvero? – mi chiese lei alzando le sopracciglia e stringendo la mano intorno a quella di Leonardo con ancora più fermezza sapendo di farmi innervosire.
Ero ancora in tempo per dire la verità, ma non le avrei mai dato questa soddisfazione, così annuii.
- Come si chiama? – insistette la piccola infame spostandosi una ciocca di capelli dal viso fissando Leonardo in modo ammiccante, che però, con mio grande sollievo, stava guardando me.
Ora mi stava mettendo in seria difficoltà – Te lo presento dentro – dissi all’improvviso ancora sapendo che avrei dovuto godermi quei brevi istanti prima della figura atroce che avrei fatto dentro.
Iniziai a pensare a una soluzione, avrei potuto azzardare una finta telefonata in cui il ragazzo mi spiegava che non poteva venire, ma solo prima di aver cercato per tutto il locale una persona che non esisteva, a quel punto Kristen non mi avrebbe potuto dire nulla, almeno speravo.
Appena arrivati davanti alla porta il buttafuori ci chiese i documenti, alla fine ci fece passare guardando, con mia grande gioia, con aria incerta Kristen, che nemmeno se ne era accorta, ora era impegnata a camminare fiancheggiando fino all’entrata.
Il posto era enorme, non si vedeva nemmeno dove finisse, un miliardo di persone si stavano già divertendo.
Kristen iniziò subito a ballare fiancheggiando mettendo le braccia sulle spalle di Leonardo e andando su e giù come qualcosa a cui è preferibile non essere paragonati.
Io alzai gli occhi al cielo, stavo andando da Tobey, ma anche lui era impegnato con Danielle, che, per fortuna, ballava in modo un po’ più decente della sua amica bionda.
Così tornai da Leonardo solo per avvisarlo – Mi allontano per cercare il mio amico – dissi in modo da farlo sentire a Kristen.
E così mi allontanai iniziando a cercarlo tra la folla come se davvero stessi cercando qualcuno.
Dopo un po’ le gambe iniziarono a farmi male e il fiato iniziava a mancarmi, non perché avessi camminato tanto, ma perché l’aria del posto iniziava a diventare impossibile da respirare.
Così decisi di uscire fuori un attimo prima di svenire a causa di tutte quelle luci.
Fuori era deserto, i ragazzi che vomitavano sarebbero arrivate tra qualche ora, per ora l’aria era tranquilla, la luna e le stelle erano coperte dallo smog e la zona era piuttosto solitaria.
Iniziai a vagare intorno cercando di assumere l’aria meno patetica possibile, il buttafuori mi fissava male, avrei potuto fare altrettanto io con lui dato che avrebbe passato l’intero Capodanno fermo a non far passare gente.
Pochi minuti e mi vidi arrivare Kristen che aveva deciso di averla vinta come sempre quella sera.
- E Leonardo? – le chiesi prima che potesse dire qualsiasi cosa.
Lei incrociò le braccia – E il tuo ragazzo? – disse di tutta risposta, cercai di trattenere il rossore di vergogna che stava per estendersi in tutta la faccia, non potevo sopportare che ancora una volta potesse considerarsi meglio di me.
Prima di darle qualsiasi risposta pregai con tutto il cuore, che arrivasse qualcuno, qualsiasi persona, mi andava bene anche quella cozza di Daniel.
- Ehi Amy – mi sentii chiamare con quell’orribile soprannome, mi voltai e avevo davanti colui che in quel momento, purtroppo, mi aveva salvata.
Era Dean, che sorrideva ammiccando, come suo solito, ignaro della situazione.
La bocca di Kristen ora era mezza spalancata, potevo leggerle a fatica negli occhi inespressivi che era sorpresa.
Perché ci credesse fino in fondo occorreva fare qualcosa che solo due persone che si conoscevano bene avrebbero fatto.
Così di scatto abbracciai Dean come se fosse la cosa più normale del mondo, lui, dapprima sorpreso sembrò ricambiare.
Kristen, con aria scocciata, si allontanò fiancheggiando poco soddisfatta augurandoci falsamente una buona serata.
Tirai un sospiro di sollievo, questa volta non poteva dirmi nulla.
- Allora? – mi ero quasi dimenticata della presenza di Dean con tutta quella agitazione.
Mi voltai verso di lui – E pensare che credevo di starti antipatico – disse sorridendo, non si sbagliava, ma non potevo certo dirglielo in faccia.
- Non chiamarmi più Amy – mi limitai a dire, odiavo i soprannomi, lui annuii senza dare troppa importanza alla mia affermazione.
- Entriamo? – mi chiese iniziando a camminare verso il locale, io lo seguii in silenzio.
Arrivati dentro Leonardo, Tobey e Danielle ci fissarono con aria più che stranita, Kristen si limitò a storcere il naso.
Non capivo perché fosse per loro così assurdo che stessi frequentando un ragazzo, o che lo avessi portato dietro a una serata, la cosa mi infastidiva parecchio, così li ignorai e lasciando Dean da solo mi allontanai da sola in cerca di qualcosa di fresco da bere.
Arrivata al bancone mi sedetti finalmente e sorseggiai una birra analcolica che il barista mi aveva dato con aria titubante.
Era stata senz’altro Naomi a dire a Dean dove mi trovavo, in quel momento mi serviva ma in altre circostanze avrei preferito non averlo tra i piedi, non doveva più succedere, pensai sbuffando.
- Ehi – era Dean, che mi si era seduto accanto – Che fai? – mi chiese, una domanda piuttosto inutile.
Io alzai il bicchiere – Sto bevendo una birra no? – gli risposi alzando le sopracciglia.
- Avresti dovuto dirmi che c’era anche Leonardo e il suo amico - sospirò con un velo di nervosismo.
- Nessuno ti aveva invitato quindi…- gli feci notare io roteando la cannuccia che mi ero fatta dare nella bevanda.
Lui sorrise – Già – sospirò guardandomi, ma io stavo ancora fissando il bicchiere ormai vuoto.
- Perché, è un problema? – gli chiesi all’improvviso senza capire.
Lui per un attimo non disse nulla, poi reclinò la testa e si sistemò i capelli – Non siamo in buoni rapporti –
Alzai di nuovo le sopracciglia – Per quale motivo? – chiesi curiosa.
Lui strinse le spalle – Tanti motivi – disse vagamente, evidentemente aveva voglia di fare il misterioso.
- Bene, vorrà dire che lo chiederò a loro – dissi alzandomi con un salto dallo sgabello e allontanandomi da Dean alla ricerca di Leonardo e Tobey.
Leonardo era ancora con Kristen, Tobey era appoggiato al muro visibilmente stanco e non sembrava esserci traccia di Danielle, appena mi vide arrivare mi fece cenno di avvicinarmi.
- Siete amici? – mi chiese all’improvviso visibilmente agitato.
Io risi – Ma no – lo rassicurai – Era solo un modo per vendicarmi di Kristen – spiegai ma lui non sembrò divertito.
- Non portarlo più però – disse in tono neutro cercandolo tra la folla.
Io lo guardai senza capire – Qual è il problema tra di voi? – gli chiesi cercando una risposta sensata.
- E’ antipatico, te ne accorgerai se lo conoscerai meglio – mi disse guardandomi negli occhi.
Il fatto che si detestassero senza dirmi il motivo mi dava fastidio ma ad ogni modo ribattei – Se lo dici tu – sospirai e Tobey sembrò soddisfatto.
- Tanto per sapere – iniziai – anche a Leonardo sta antipatico? – gli chiesi e lui annuì.
Il moro si voltò di nuovo verso di me – Ma è amico di Naomi…- dissi, credevo fosse un unico gruppo di amici il loro.
- Lo so – disse semplicemente – Però non è il nostro tipo – capii che probabilmente Tobey non aveva voglia di parlare di Dean, rimaneva il fatto che senza di lui avrei passato la serata da single, e la cosa non mi andava.
- Balliamo? – mi chiese Tobey all’improvviso prendendomi la mano con un sorriso e io annuii, del resto eravamo venuti lì per quello.
 
*
 
Il resto della serata, almeno fino allo scoccare della mezzanotte, procedette in modo lento e noioso.
Poi, dopo aver bevuto qualche bicchiere, l’atmosfera sembrò farsi più piacevole, forse perché l’alcol era fatto apposta per quello, in ogni caso, nonostante i ricordi fossero sconnessi, andò tutto per il meglio.
Poi tutti quanti, escluso Dean, andammo a dormire a casa di Leonardo dopo aver preso un taxi.
Dovevano essere solo le quattro ma eravamo tutti fin troppo stanchi per restare.                                    
Irmelin era fuori casa, così Tobey e Danielle restarono sul divano, e io nella stanza degli ospiti, Leonardo e Kristen a fare chissà cosa nella sua camera.
Anche dopo essermi distesa, decisamente poco soddisfatta della nottata, non sembravo volermi addormentare, avevo il mal di testa, eppure gli occhi non volevano chiudersi.
Decisi che un’ora in più sveglia non avrebbe certo potuto farmi male, tastandomi la testa dolorante andai fino al balcone del salotto appoggiandomi alla ringhiera e guardando la strada rumorosa.
- Amanda? – mi sentii chiamare da Leonardo, mi mise una mano sulla spalla e io tremai un poco.
Mi voltai e gli accennai un sorriso stanco – Non riesco a dormire – spiegai.
Lui mi guardò – Nemmeno io – e si appoggiò alla ringhiera abbastanza vicino a me da avere le spalle unite.
Restammo in silenzio per qualche minuti, limitandoci a guardarci e a guardare giù nella più assoluta tranquillità, poi, all’improvviso lui parlò.
- Mi dispiace per stasera – sussurrò.
Io non capii – Per cosa? – gli chiesi.
Lui alzò le spalle dondolando piano la testa come faceva spesso quando era confuso o imbarazzato.
- Noi prima facevamo tutto insieme sai – disse in un sospiro guardandomi negli occhi, io non riuscii a reggere il suo sguardo per più di qualche secondo e abbassai gli occhi verso le mani appoggiate sulla ringhiera.
Lo lasciai continuare restando in silenzio – Invece ora che tu sei partita e c’è Kristen non facciamo mai nulla – disse con tono dispiaciuto.
- Non ti preoccupare – lo rassicurai, ma in realtà anche io ero preoccupata di allontanarmi da lui.
- Credi che io ti stia un po’ ignorando? – mi chiese dopo qualche attimo di silenzio, scossi la testa piano.
- No – sospirai – Tu hai Kristen, va bene così, te l’ho detto – non sembrava convinto delle mie parole.
- No, non va bene – disse con aria imbarazzata – Tu mi piaci e vorrei stare di più con te – a quelle parole mi si spalancarono gli occhi, lo fissai incredula, non potevo credere lo avesse detto davvero.
- Cosa? – gli chiesi sconvolta.
Lui spalancò a sua volta gli occhi – Voglio dire come amica – aggiunse tutto d’un fiato con un certo imbarazzo, era diventato, per quanto il buio mi consentisse di vederlo, di un colorito più sul rosso.
- Certo – dissi io con un lungo sospiro, non potevo pensare che facesse sul serio – Sarebbe così strano – aggiunsi per sembrare convincente – Noi due – e accennai una risata.
- Già – aggiunse lui e ci guardammo un po’ imbarazzati.



ANGOLO AUTRICE:
Nuovo capitolo! Come promesso più dinamico del precedente e questa volta un po' lunghetto, spero non troppo.
Allora, che dire? Spero la storia vi piaccia, grazie alla mia più recente lettrice: 
HBBFDiCaprio_ grazie mille per le tue recensioni!
E' bello risentire Drops of Neverland e come sempre avere la mia fedele eleonorafoganetti che lascia sempre una recensione.
Sono contenta che la storia sia seguita e che questa sezione non sia abbandonata, poi niente, ci vediamo al prossimo capitolo e se vi va recensite!


 
  
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