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Autore: Bloody_Cheici    02/05/2015    1 recensioni
Ehilà, questa creepypasta l'ho scritta io. Non è nulla di speciale, parla di come si sentono i disegni quando strappati o rifiutati dal loro autore. Perché ricorda... Anche i disegni hanno una loro storia.
Smile,Please.
Die,please.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche quella sera ero stata costretta a rimanere in ufficio per finire il mio lavoro. Volevo almeno finire l'ultimo capitolo del mio manga: "Smile in your heart", ma anche quella fottuta sera avevo il blocco dell'artista!
Disegnavo la prima cazzata che mi passava per testa e la cancella i subito, disegnavo e cancellavo, era tutto monotono... Finché mi stufai e lanciai tutto per aria.
Mi misi un giubotto ed uscii fuori a fare 4 passi; morivo di freddo. Avevo deciso di perdere tempo per schiarirmi le idee, anche se sapevo che finiva sempre così: Facevo 4 passi e quando tornavo in ufficio ero troppo stanca per finire il manga.
Ma quella sera,quella dannata e maledetta sera qualcosa cambiò.
Che sia in meglio o in peggio questo ve lo lascio pensare a voi...
Volevo fermarmi in un bar per bere qualcosa;camminavo svelta ed ansiosa, mi sentivo qualcosa sulla schiena, dei brividi mi salivano fino al collo e mi facevano aumentare sempre di più il passo.
Arrivata al bar feci un sospiro di sollievo ed entrai, ordinai il solito e cercai di distrarmi.
Ma quella strana sensazione mi perseguitava, come se qualcosa mi stesse alle calcagna, avevo i brividi che mi passavamo per tutta la schiena.
Mi giravo e giravo dietro per vedere se qualcuno mi stesse osservando o cosa, finché arriva il barista che mi porta un bicchiere di caffè, in questi casi preferisco rimanere lucida e sveglia.
«Amie, stai lavorando ancora al tuo fumetto vero?» il barista era un amico di famiglia, lo conoscevo da quando avevo 6 anni. Io annuii e risposi:«Si... Ma non ho molte idee. Sono arrivata ad un punto morto.»
Girai il cucchiaino nel mio caffè,mentre lui continuava a pulire dei bicchieri.
«Ah... Ricordo ancora quando da piccola disegnavi quella tua OC... Fammi ricordare, si chiamava Dia giusto?» Lui mi parlò con una voce sognatrice, io sorrisi.
Ma cavolo-Pensai- era da tipo 20 anni che non sentivo parlare di Dia, la mia primissima OC; ricordo di aver parlato di lei a tutti quelli che conoscevo,mi stupisca il fatto che lui ancora se lo ricordi.
«Fa ancora parte dei tuoi fumetti?» mi chiese sorridendo, io scossi la testa. I miei generi tutt'oggi sono Horror, mentre Dia era un personaggio tipico degli shojo.
“Tu mi hai detto di sorridere,ma non ci riesco... Mi hai detto che mi avresti tenuta con te per sempre... Ma mi hai mentito.... Ora non trovi un finale per la tua storiella? Te lo trovo io... Stanne certa. SMILE,PLEASE."
Sentii una vocina parlarmi nell'orecchio, di scatto mi alzai e feco cadere la sedia a terra.
Cercavo con lo sguardo qualcuno, una qualsiasi persona che stesse nel bar oltre a me ed il barista.
Ma nessuno.Nessuno c'era.
Mi voltai verso il barista e questo sorrideva.
Merda, quella notte stava prendendo una brutta piega.
Mi rimisi il giubotto e me ne andai via lasciando prima i soldi sul bancone.
Camminavo lenta per pensare a chi cazzo potesse appartenere quella vocina, non sembrava quasi umana, ne maschile,ne femminile.
Sapete quelle vocine giapponesi degli anime? Ecco,sembrava una di quelle soltanto 1000 volte più inquietante.
E poi quella frase... "Smile,please", detta con tanta di quella pazzia che faceva venire i brividi, mi rimbombava in testa.
Camminai sempre più veloce per tornare subito sul posto di lavoro.
"Smile,Smile,Smile,Smile,Smile, PLEASE!" Quella stupida voce la sentii di nuovo, iniziai a correre come se non ci fosse un domani, anche perché così fu. Forse non ci sarebbe stato un domani.
Tornai all'edificio in cui lavoravo, chiamai l'ascensore ed aspettai.
Un'aria gelida ed inquietante mi circondava.
Cazzo!-Pensai- È tutta colpa della centinaia di Creepypasta che leggo ogni giorno! La mia fantasia oggi mi prende per il culo!
Cercai di dare una spiegazione logica a tutto, perché non potevo fare altro.
L'ascensore arrivò ed io entrai subito, schiacciai il bottone e le porte si chiusero.
Ma qualcosa mi spaventò.
Nell'esatto momento in cui si stavano chiudendo le porte dell'ascensore intravidi qualcosa.
O meglio.
Qualcuno.
Mi venne un infarto, ma pensai di nuovo che era la mia immaginazione.
L'ascensore si fermò di colpo es aprì le sue porte.
Il corridoio era scuro, aveva un'aria gelida, inoltre si sentiva uno strano odore.
Odore di...
”Inchiostro...?“
Si di inchiostro...
Stop!! Fermi tutti!! Di nuovo quella voce!
Stavolta veniva da infondo al corridoio.
Cercai di correre via, ma i miei piedi erano intrappolati in un liquido nero... Nero come l'inchiostro.
«Volevi lasciarmi in disparte ad osservarti vero? Volevi diventare famosa e lasciare la tua migliore amica da sola?! Visto che ami tanto gli horror e visto che non hai un finale per la tua storia... Te lo trovo io un finale!»
Una ragazza dal volto bianco e con tratti di luce in bianco e nero mi si avvicinò,i suoi occhi poi...
Erano... Stile Manga!
Occhi neri e pieni di inchiostro!
Mi prese il volto fra una sua mano,il suo tocco... Non era carne... Era carta.La sua mano di carta era gelida.
La guardai meglio e con mia grande sorpresa la riconobbi... Era lei... Era...
«Dia... Si sono io. DIA DIA DIA DIA! Mettitelo in testa! Perché sarà l'ultimo nome che sentirai nella tua vita! Ed ora ascolta il mio finale...
Sakomo(la protagonista del manga) muore per via del veleno che le fu iniettato nel sonno, mentre alla sua autrice tocca la sua stessa sorte... Morirà per una piccola punturina... Ma non temere! Sorridi dai! Per piacere! Sentirai un leggero pizzico!»
Iniziai a piangere, non avevo mai pianto come allora.
Volevo urlare,ma lei me lo impediva, mi guardava con quello sguardo pazzo. Sadico.
«Dia... Io... Io... Cosa ti ho fatto...?»
Cercai di fermarla con le parole.
Ma peggiorai la situazione.
«Cosa mi hai fatto?! Mi hai buttata. Hai stropicciato il foglio su cui ero disegnata e mi hai buttato chissà dove! Anche i disegni sono vivi... Io sono uno di loro. Ed ora sarò io a romperti come un pezzo di carta...»
Mi fece un sorrisino sadico.
Prese un coltello e mi tagliò la mano destra,quella con cui disegnavo sempre.
Sentii nella carne infilarsi un qualcosa si freddo e duro, di doloroso. Il mio sangue schizzò sul mio viso e sul pavimento, forse pure un po' su quello di Dia,ma non lo vidi,non volevo vederla! Pian piano il coltello continuava a sprofondare nella mia carne fino ad arrivarmi a toccare l'osso e...
L'unica cosa che vidi di concreto fu la mia mano a terra che sanguinava.
«Fa male vero? Ma sta tranquilla... Io non sono una di quelle che fa prima soffrire a lungo la gente e solo alla fine colpisce... Io uccido subito!»
Mi alzò il viso e mi guardò dritta negli occhi, prese una penna e mi scrisse qualcosa in viso... Soltanto dopo prese una siringa e gironzolò prima per il corridoio prima di avvicinarsi di nuovo a me.
«la la la... Guarda il soffitto e conta le macchie che ci sono se proprio vuoi distrarti! Sarà questione di secondi... Su coraggio.... Sorridi,per piacere!»
Parla con una voce così rassicurante. Ma anche così terrificante.
Mi si avvicinò e chiusi gli occhi...
L'ultima cosa che sentii fu il dolore dell'ago infilarsi nel mio braccio seguito da una risata sadica.

2 Maggio 2015
Milano
Il cadavere della signora Amie Ink viene ritrovato senza mano e con intorno alle caviglie segni di inchiostro. La giovane è morta per iniezione letale.
Non ci sono altre prove o indizi, ne sospetti.
Soltanto un indizio sul viso della vittima, una scritta:
Smile,please!
Die, please!

E dimmi... Tu che stai leggendo... Hai mai lasciato da solo un povero disegno?
   
 
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