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Autore: CamEElaJauregay    03/05/2015    2 recensioni
Stranamente a come pensava Laurel stava provando qualcosa, lo stava provando per qualcuno di inaspettato.
Per ciò che stava passando era addirittura disposta a cercare di assediare Nanda Parbat da sola, anche se sarebbe stata una missione suicida.
I fatti avvengono subito dopo la 3x21
Nyssaurel (Nyssa/Laurel), Olicity
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Nyssa al Ghul, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laurel stava girando in tondo; camminava nel rifugio che Nyssa aveva a Starling City ripensando a ciò che era successo poco prima.
Non ci era riuscita, non era riuscita a salvare Nyssa da Ra’s e da colui che un tempo era Oliver.
La avevano già uccisa? Era ancora viva? Prima di darle il colpo di grazia l’avrebbero torturata?
Erano queste le domande che stavano risuonando nella testa dell’avvocato.
Si fermò per un attimo davanti alla finestra, sbarrata con assi di legno, e si dette della codarda.
Era convinta della sua codardia per non aver parlato con Nyssa, per non essere riuscita a parlarle prima che la portassero a Nanda Parbat.
Fissò quel poco di città che riusciva ad intravedere tra le assi con gli occhi lucidi; era sul punto di piangere, ma non poteva farlo.
Sentiva il peso di ciò che stava nascondendo, ma a chi poteva dirlo?
Felicity era a pezzi dopo aver visto Al Sah-him, che ormai di Oliver Queen non aveva più nulla, Diggle doveva riprendersi dallo stato di shock per essere quasi stato ucciso da colui che riteneva un fratello, Thea era assalita dal senso di colpa, suo padre… aveva paura di come avrebbe reagito.
Neanche a Sara, se fosse stata ancora viva, sarebbe riuscita a dirle ciò che la tormentava.
Laurel girò la testa alla sua sinistra e vide la maglietta che Nyssa aveva indossato quando erano uscite la sera prima.
Si avvicinò all’indumento, prendendolo in mano e portandoselo verso il naso.
Fece un respiro profondo, lasciando che il profumo dell’assassina le riempisse le narici, non facendole sentire nessun altro odore.
L’americana non lo aveva mai detto, ma amava il profumo dell’altra.
Rimise la maglia dove l’aveva trovata e decise di uscire di lì; quel posto la stava facendo soffrire di più.
Quando fu fuori sentì subito l’aria fresca intorno a sé.
Laurel si sentì leggermente meglio ed iniziò a camminare, anche se non sapeva precisamente dove stava andando.
Fu sorpresa quando si ritrovò davanti al Verdant.
Voleva fermarsi, tornare a casa, ma qualcosa non la stava ascoltando e si sentì quasi trascinata verso il seminterrato.
Appena finito di scendere le scale, vide Felicity accovacciata sulla sedia.
La bionda non si girò, non le importava chi fosse appena entrato, a meno che non si fosse trattato di Oliver, ma ormai era certa che lui non avrebbe varcato più quella soglia.
“Secondo te è meglio morto o depistato?” la voce di Laurel risuonò nella stanza.
La volontà e il cervello della signorina Lance non stavano lavorando insieme; lei non voleva parlare di ciò, non con Felicity almeno.
“Se fosse morto appena abbiamo lasciato Nanda Parbat avrei almeno come ultimo suo ricordo il vero Oliver”
Non si aspettava di avere una risposta, ma avendola avuta la sua testa decise che quella conversazione dovesse continuare.
“Metti il caso della morte, se come ultimo ricordo avessi avuto il momento in cui veniva portato via, dopo un tuo tentativo di salvarlo andato male”
A quel punto Felicity si girò.
Laurel si era avvicinata, sedendosi con la schiena contro una scrivania e le ginocchia al petto.
“Laurel come fai a sapere che ho cercato di portare via Oliver da Ra’s? Io non te l’ho mai detto”
La castana alzò lo sguardo e fissò la bionda negli occhi.
In quel momento entrambe potevano vedere, una nell’altra, gli occhi arrossati e pieni di lacrime.
Quello che Felicity sentì inizialmente fu gelosia, ma quando Laurel le rispose quel sentimento andò via, lasciando spazio alla confusione.
“Infatti non lo so”
“Laurel sicura che stiamo parlando di Oliver?”
Nonsotante il dolore, l’informatica stava iniziando a preoccuparsi per la sua amica.
Riusciva a vedere che c’era qualcosa che non andava e la situazione di Ollie non era al centro di tutto ciò.
Dal canto suo, Laurel, raccolse tutto il coraggio che aveva, pronta, dopo settimane, ad ammettere ciò che le stava succedendo.
“No Felicity, non parlo di Oliver, parlo di Nyssa. Non sono riuscita a salvarla ed adesso potrebbe essere morta”
“Aspetta, Laurel tu…” la bionda stava cercando di capire qualcosa in tutto ciò.
“Io sono innamorata di Nyssa”
Felicity rimase a bocca aperta, riuscendo soltanto a dire un “Oh”.
Intanto Laurel non era riuscita più a trattenersi e le lacrime iniziarono a bagnarle le guance, sempre più velocemente.
L’altra si abbassò, andando anche lei sul pavimento, in ginocchio.
“Lei lo sa?”
Non servirono parole, la bruna scosse soltanto la testa in segno di negazione e Felicity non perse tempo e l’accolse tra le sue braccia.
Stava cercando di consolarla, accarezzandole la schiena.
Erano in quella posizione da ormai dieci minuti.
“Laurel, nel tuo cuore senti che Nyssa è morta?”
Anche quella volta l’avvocato diede la negazione a gesti.
“Allora puoi stare tranquilla, lei non se ne è andata”
“Come fai a dirlo?”
“Quando Oliver ha affrontato Ra’s al Ghul ed è stato via per più di tre settimane, io nel mio cuore non ho mai sentito la possibilità che se ne fosse andato per sempre e poi è tornato. Laurel, Nyssa tornerà”
In qualche modo Laurel riuscì a calmarsi e decise di andarsene.
Felicity le aveva offerto di mangiare qualcosa insieme, ma lei non se la sentiva di stare in mezzo alla gente.
Anche quella volta non andò al suo appartamento, ma tornò al covo.
Se Nyssa sarebbe tornata, sarebbe stato carino farle trovare qualcosa di accogliente.
Varcò la soglia e lasciò cadere le chiavi a terra.
“Nyssa” disse quasi in un sussurro con un sorriso stampato in faccia, per poi correrle incontro per abbracciarla.
L’assassina rimase immobile, non mostrando nessun entusiasmo.
“Oh mio Dio, sei tornata, sei viva!”
“Laurel” cercò di interromperla, ma senza successo.
“Ho una cosa importantissima da dirti”
“Non ora Lauren, sono qui solo per prendere alcune delle mie cose e poi tornerò immediatamente a Nanda Parbat”
Il sorriso della bruna si spense di colpo.
Non poteva credere che sarebbe subito ripartita.
“Perché?” le chiese.
Ancora la risposta non era arrivata ed era sul punto di dirle ciò che provava, quando una sola frase riuscì a farle cadere il mondo addosso.
“Devo tornare perché devo sposare Oliver”
  
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