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Autore: Yuki_83    18/02/2005    1 recensioni
Il continuo di "Sgurdi"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi…

Ricordi…

 

Quanto tempo è che non scrivo una OP? Non lo so…due mesi forse, oggi ne è nata un’altra. Ricordate la prima che scrissi? “Sguardi”, è dedicata ad una persona speciale, si chiama Federica, ma io l’ho conosciuta come Clea. Alla stessa persona dedico questa storia, perché? Beh perché questo è il continuo di “Sguardi” e la protagonista non cambia.

Buona lettura.

Yuki.

 

Perché mi tremano le mani? È forse paura quella provo? Non lo so, ma devo calmarmi, 15 anni. Sono passati quindici anni da quando non lo sentivo e ora tra le mani ho una sua lettera, come abbia fatto a trovarmi non lo so, eppure mi sento eccitata come un bambino il giorno del suo compleanno, forse, inconsciamente, ho sempre sperato che lui si ripresentasse.

Dopo la sua partenza rimasi in città qualche mese, speranzosa, ma poi gettai la spugna, rinunciai. Una lettera è sempre meglio di niente, sto sudando freddo, la carta resta quasi appiccicata ai miei palmi, è bianca e liscia, ancora vergine. Pronta per essere aperta, perché non ci riesco? Penso e ripenso ma non agisco, resto immobile…qui seduta nel portico di casa mia ascolto le onde del mare che si infrangono sul bagno asciuga, Aiko e Ken giocano sulla riva, è un immagine stupenda incorniciata da un bellissimo tramonto, proprio il tipo di paesaggio che piace a me.

Ho ancora il suo quadro, appeso in camera mia, sopra il letto, così ogni volta che mi sveglio e apro gli occhi lo vedo, senza dimenticarmi di quel periodo fantastico in cui ci siamo conosciuti.

Mio marito non c’è ed è meglio così, lui sa tutto e ha sempre avuto paura che un giorno qualcosa mi permettesse di rivangare il passato, qualcosa che mi allontanasse da lui perché in cuor mio non ho mai smesso di Amare Taro…

Un amore con l’A maiuscola, importante, serio, sentimentale e soprattutto coinvolgente, di quelli che ti lascia senza fiato e si vive una volta sola, non ho mai dubitato dei miei sentimenti per Kyle, non l’avrei sposato se non gli avessi voluto bene. Già, incredibile vero? Io e lui ci siamo sposati, ho sempre saputo quali erano i suoi sentimenti per me e dopo la partenza di Taro lui ha cominciato ad essere sempre più insistente, così sincero nelle sue confessioni d’amore che non ho saputo resistere, sentivo il forte bisogno di avere qualcuno al mio fianco che mi amasse e pensai che nessuno meglio di lui avrebbe potuto farlo…ma mi sbagliai. Cominciai a pensare che col tempo anche io avrei provato amore per lui, ma non è mai successo, solo, gli voglio bene. Mi sono arresa, ho vissuto tutti questi anni creando la mia vita su basi basse seppur concrete ed ora è una stupita lettera a farmi accorgere di tutto questo, io non so come reagire, non so cosa fare.

Piango in silenzio anche se nessuno può vedermi e sentirmi credendo però di poter ferire qualcuno con le mie lacrime, come se il vento potesse trasportarle dall’altra parte dell’oceano e cullarle fino alle orecchie di mio marito che ora si trova a chilometri di distanza da me. Ha creato un impero economico solo per rendermi felice, per non farmi mancare niente, o forse qualcuno, per aiutarmi a dimenticare, ma non é servito. Spesso si dice che con il tempo tutto passa e guarisce, allora perché per me non è stato così? Perché non ho mai dimenticato il suo sorriso e soprattutto il suo sguardo? Quando affannati e sudati, a letto, restavamo a guardarci per infiniti attimi dopo esserci fusi l’uno dentro l’altra e aver raggiunto picchi di piacere inimmaginabili…Ancora sento le sue mani su di me, il leggero solletico che mi procurava il suo contatto quando, impacciato, tentava di slacciarmi il reggiseno, preso dalla foga e dal desiderio di possedermi, quando le sue mani si insinuavano delicatamente lungo tutto il mio corpo accarezzandomi dolcemente…

La sua voce è come un eco infinito, non ha mai pronunciato quelle tre fatali parole, seppur ben comprese da me quel giorno che ci lasciammo all’aeroporto, interrotte dall’altoparlante e continuate a ruota libera dalle mie labbra.

Sono solo ricordi, momenti indimenticabili che resteranno marchiati a fuoco nella mia mente, nel mio cuore, dai quali non posso dividermi perché fanno parte di me, senza i quali sarei un'altra ed è grazie a loro se so cosa vuol dire amar qualcuno con anima e corpo, senza pensare a cosa potrebbe accaderti il giorno dopo, solo pensando “quando lo rivedrò?”.

Mi odio per non averlo rincorso quella sera, per non avergli impedito di partire, di portarmi con lui, sui campi da calcio. Non ne ho mai visto uno da vicino ma è come se ci fossi sempre stata, seduta sull’erba, a bordo campo, a tifare solo per lui. Grazie alle descrizioni che mi faceva quando tornava a casa dagli allenamenti l’immagine dei campi si materializzava nella mia mente e sembrava quasi vero… “amore dovresti venire con me un giorno, non puoi nemmeno immaginare com’è… quando il campo è ancora immacolato prima di una partita, gli spalti sono pieni, la gente urla, grida il tuo nome, ti vuole in campo. Tu sei lì appena fuori dagli spogliatoi, controlli che le scarpe siano perfettamente allacciate e appena ti chini il profumo dell’erba fresca ti penetra nel naso fino al cervello, rimani assuefatto, quell’odore ti da la carica, come se fossi pronto ad affrontare centinaia di squadre battendole tutte. Poi un piccolo gesto scaramantico, porti una mano a terra e subito dopo la baci sperando che il campo ti abbia sentito, che capisca quello che stai provando e che ogni volta riporti la palla al tuo piede per poterla spedire in porta. Il calcio è un gioco stupendo, unisce tutto il mondo e tutte le persone, amo il calcio perché mi ha fatto conoscere i miei amici, ma lo odio, dal più profondo del cuore perché presto mi dividerà da te.”

Quel giorno non seppi cosa pensare quando pronunciò quelle parole, pensai ad una trasferta e che quindi non ci saremmo potuti vedere solo per un certo periodo, ma mai avrei immaginato che fosse durato così tanto, se solo l’avessi capito prima…

Lentamente prendo in mano il piccolo tagliacarte, anche lui freme dalla voglia di permettermi di aprire questa lettera, che è ancora qui, tra le mie mani. Ora la paura sta passando, forse ricordare mi ha fatto bene, è finalmente giunto il momento di scoprirne il contenuto…

Sono fogli piccoli, perfettamente ripiegati su se stessi, ruvidi, pensavo in un poema ma non è così, è comunque tempo di leggerla, l’inchiostro è blu, perfettamente impregnato nelle pagine ma qualche parola è incorniciata da una leggera sfumatura, può significare solo una cosa…Taro stava piangendo mentre la scriveva e questo mi ferisce, mi rende triste e felice allo stesso tempo, non credevo potesse ancora farlo dopo tutto questo tempo…

 

Mia cara Clea,

dopo lunghe ricerche finalmente ti ho trovata, almeno credo…ti prego, non domandarti il perché io ti stia scrivendo, sinceramente stento a saperlo. A fatica cerco di imprimere qualche parola che abbia un senso su questi fogli bianchi che presto saranno tra le tue mani… le tue candide mani, quanto vorrei poterle stringere ancora una volta, per un instante, riscoprire quanto la tua pelle al contatto con la mia sia ancora così morbida, sono sicuro che è ancora così.

È passato davvero tanto tempo, eppure io non ti ho mai dimenticata, non ho mai amato nessun altra, nel mio cuore potevi esserci solo tu, eppure per te non è stato così… ho saputo tutto, spero che Kyle sia stato in grado di darti la felicità che io ti ho promesso ma che invece ti ho fatto mancare. Lo ami Clea? Chissà quale è la risposta a questa mia domanda, ma solo la tua mente può saperlo, a me non è più permesso guardati negli occhi e capire a cosa stai pensando. In tutti questi anni ho continuato a viaggiare per cercare di dimenticare, di annullarti dal mio cervello, ma non ci sono riuscito e nemmeno il calcio l’ha mai fatto. Ormai la mia carriera è finita, non tocco più un campo con i piedi da un paio d’anni, io come tutti gli altri miei compagni…Tsubasa, Kojiro, Hikaru, Ken… solo Jun è rimasto all’interno di quel mondo, ora è lui l’allenatore di quella che è la nazionale giapponese e so che se la sta cavando bene, suo figlio è una promettente stella del calcio.

Già suo figlio…tu ne hai due, come avrei voluto che diventassero nostri, solo miei e tuoi. Sono stato un tremendo egoista quel maledetto giorno, invece di restare con te ho preferito seguire la carriera calcistica pur sapendo che prima o poi sarebbe finita, ma il mio amore per te No. Potrai mai perdonarmi? Non credevo che a trentasette anni potessi essere ancora in grado di piangere per una donna, per l’unica donna che io abbia mai amato e desiderato sul serio.

L’amore è uno strano sentimento, può farti star bene tanto quanto farti stare male, ma non ho mai mollato, tu mi conosci, non ho mai rinunciato a quella flebile speranza che un giorno avrebbe potuto riportarmi da te, nonostante io avessi sempre saputo che saresti stata di un altro. Un piccola vocina in testa mi dice di provarci, di continuare a cercarti, e finalmente ce l’ho fatta. Siamo a pochi chilometri di distanza, eppure così lontani, entrambi nella stessa isola in mezzo all’oceano ma così irraggiungibili.

Mi ami ancora Clea?

 

Always Taro.

 

Dio quanto mi odio per aver letto queste righe, se non l’avessi fatto adesso mi sentirei meglio? O forse peggio? Le verità sempre temute e tanto desiderate si sono rivelate vere e io sto tremando.

Mi sento impotente, le sue parole mi hanno profondamente toccata, fino al cuore, ora bramo, voglio rivederlo ma lui nonostante tutto sta cercando di impedirmelo, come? Solo il suo nome nella lettera, nemmeno un indirizzo dove trovarlo.

E adesso che faccio? Cosa racconto a Kyle? “Sai amore, non ti ho mai amato, lui è sempre rimasto nel mio cuore e non riesco a dimenticarlo, è tornato…per me!”. Mi faccio terribilmente schifo!!

Ma ora non ho più tempo per pensare, devo andare al lavoro, almeno quello spero mi aiuti a distrarmi un po’ da tutto questo. Chiamo i miei figli in casa, la babysitter è arrivata, ora posso permettermi pure quella. Aiko mi chiede se va tutto bene e io le mento spudoratamente, loro hanno sempre vissuto nell’amore dei loro genitori, convinti che non esistesse nulla di più saldo, ma se solo sapessero la verità mi considererebbero ancora come la loro madre? Potrebbero mai capire cosa sto provando? Non voglio che il loro mondo così sicuro si sgretoli, a cosa potrebbero mai poggiarsi? 7 e 5 anni, hanno ancora tutta la vita davanti e non voglio che vengano già a conoscenza di quanto possa essere crudele ma anche dolce il profumo e il richiamo dell’amore.

Non me lo perdonerei mai…ora sarà meglio uscire, devo vedermi con un signore che vuole arredare un casa che ha appena comprato e all’agenzia ha chiesto appositamente di me. Il fatto non mi meraviglia, non è la prima volta che accade, ormai ho raggiunto una certa fama nel mio campo, sono sempre stata brava e questa è sempre stata la mia unica certezza.

Indosso un semplice tailleur blu, una camicetta bianca e appunto alla giacca una piccola spilla a forma di pallone da calcio, un suo regalo… lascio i miei lunghi capelli castani cadermi sulle spalle, il mio viso non sembra affatto segnato dal tempo e di questo ne sono sinceramente felice. Ho sempre temuto lo scorrere del tempo, e ho orrore al sol pensiero della morte… do un ultima occhiata al mio fisico allo specchio e penso ancora di essere una bella donna, che può piacere ancora ad un uomo.

Esco di casa e salgo in macchina, quasi inconsciamente ho messo la lettera in borsa, forse per evitare che i miei figli la trovassero e riferissero tutto al padre, sono ancora piccoli e non si renderebbero conto di quello che potrebbero scatenare con un gesto simile.

La casa è situata ad una mezz’ora dalla mia, conosco bene quella zona e non mi è difficile trovarla.

È una bellissima villetta e solo un uomo con una marea di soldi potrebbe permettersela, posta su due piani sembra dominare la strada, tutto intorno ha un bellissimo giardino molto curato e un enorme piscina rotonda al centro. È proprio una gran bella casa, mi è capitato di vederne poche così…

Provo a suonare ma non mi risponde nessuno, il cancello è aperto e entro.

Provo a chiamare ma nessuno mi risponde, a dire la verità ho una strana sensazione, non so nemmeno chi sto cercando perché non conosco ne il suo nome ne il suo cognome, l’agenzia non ha voluto dirmelo, io ho comunque accettato perché la somma di denaro era davvero buona.

Anche la porta di casa è aperta e adesso mi insospettisco sempre di più, sento come uno strano formicolio alla schiena e chissà per quale stupido motivo mi metto a piangere… anzi lo so benissimo perché mi sta succedendo. Ogni stanza è vuota, il nulla, ad eccezione delle pareti. Sono piene di quadri, paesaggi bellissimi, una tecnica di rappresentazione che riconoscerei a chilometri di distanza e la firma posta su quelle tele me ne da la conferma…

Improvvisamente sento dei passi dietro di me, qualcuno è entrato. In casa manca la luce e alcune stanze sono ancora avvolte nell’ombra, cerco di capire chi possa essere e un tuffo al cuore mi raggiunge, riconoscerei tra milioni di persone quella figura.

Resto immobile, al centro di quella che presumibilmente è la sala e lui entra, io continuo a piangere, mi vergogno e porto le mani al viso…lui si avvicina… “scusa se ti ho fatta aspettare”…la sua voce, ancora una volta la sua melodica voce mi giunge alle orecchie, mi prende le mani e dolcemente comincia ad accarezzarle, a baciarle, come se fossero un tesoro prezioso, perduto e poi ritrovato.

Io resto impotente davanti a tanta dolcezza e non riesco ad oppormi, come trascinata da un vortice sento che dentro di me sta per scoppiare qualcosa, e qualunque cosa sia non riesco ad oppormi…

Poi il momento tanto atteso per lunghi anni, con una mano mi alza il viso e io non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, sento le nostre labbra sfiorarsi, sono così calde…da un momento all’altro mi ritrovo tra le sue braccia, distesa sul pavimento con le sue mani che finalmente sono tornare a giocare nel mio corpo, sulla mia pelle. Mi slaccia la camicetta e si disfa della gonna con un rapido gesto, la sua voglia di possedermi è rimasta e lo sento molto forte… io mi abbandono completamente ai suoi baci che ora sono passati dalle labbra al collo, mi lasciò scappare qualche gemito e lui mi guarda negli occhi sorridendo.

Quello che successe quel pomeriggio in quella casa, che era vuota ma ora è piena, è rimasto tra i miei ricordi, come il modo in cui ci salutammo…

“Addio Taro…”

“Arrivederci Clea…”

Come al solito lui aveva ragione e io torto, è passato un anno e io ho ricominciato a vivere la mia vita, ora sono con lui, con i miei figli, tre bellissimi figli…l’ultima, Kaori, ha solo un paio di mesi di vita. Com’è dolce vederlo con lei in braccio, la notte, mentre le canta una ninnananna per farla addormentare. Io ho divorziato da Kyle, che come me è sempre stato incapace di reagire alle situazioni, è fuggito via, per cercare di dimenticarmi e solo ora posso finalmente dire…è finita.

 

Yuki

 

Nota: sentivo come un vuoto nel leggere “Sguardi” e oggi ho finalmente capito cos’eraR= 30;

 

  
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