Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: tokioettaemo    30/12/2008    1 recensioni
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Rinoa81, assistente amministratrice.

Non ero riuscita a seguire neanche i primi dieci minuti del film che già mi ero persa nel suo sorriso, 
quel sorriso che già troppe volte mi aveva fatto piangere, quel sorriso appeso dappertutto sulle mie pareti, 
quel sorriso che mi aveva fatto sognare, illudere, emozionare. 
Un sorriso speciale, un sorriso alla Bill.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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premessa:

i Tokio Hotel, così come Monia non mi apparetengono, così come non appartengono a nessuno, su di me avrei de dubbi. Non è un twincest è non è a scopro lucro...

buona lettura.

Beautiful Star

Amore, era questo che aspettavo, l’amore.

No, non parlo di quell’ amore tra uomini e donne, ma di quello che solo poche persone sanno darti. Non genitori o parenti, ma persone davvero speciali, quelle che sanno regalarti momenti indimenticabili e davanti alle quali potresti fare qualunque cosa, qualunque stupidaggine, ma che sai che non ti giudicheranno mai.

 

Perché è così difficile trovare una persona così? Perché ne esistono così poche al mondo?

 

Domande stupide?

Forse, ma con la loro stupidità sono riuscite ancora a mantenersi ignote.

 

 

Capitolo 1

 

Là, da sole, impaurite.

Come aveva fatto il giorno più bello della nostra vita a trasformarsi in un vero inferno?

Fino a poche ore fa credevo che nulla potesse rovinare quel giorno. Mi sbagliavo.

 

I loro sorrisi, le loro mosse, ricordavo ancora tutto così bene, mi sembrava di riviverlo. Si quello era il mio assaggio di paradiso.

Peccato che il pranzo vada sempre finito, infatti arrivò anche in mio assaggio d’inferno.

Il concerto era finito, noi eravamo pronte per chiamare mia madre e chiedergli di venirci a prendere, peccato che il cellulare era scarico.

Stiamo calme, chiediamo aiuto a quei ragazzi laggiù” propose lei, peccato che non avessimo considerato il fatto che potessero essere maniaci drogati.

 

Ecco com’eravamo arrivati in quel vicolo cieco.

 

-E ora?- chiese lei con gli occhi lucidi –Che facciamo?

Quanto avrei voluto dirgli “Dai, non ti preoccupare, andrà tutto bene!”, ma come facevo? Io ero la prima in quel momento a morire di paura.

 

*Strash*

 

Si sentì un rumore.

Non era un rumore molto rumoroso, sembrava più una foglia secca caduta che veniva acciaccata da un passante che camminava frettolosamente, e che era troppo preso per i suoi pensieri per accorgersi di quel rumore per lui del tutto normale.

 

*Strash*

 

Si risentì.

Io e Monia ci guardammo negli occhi, entrambe impaurite.

Perché quella sera doveva capitarci tutto a noi?

 

*Strash*

 

Era la tersa volta. Proveniva da dietro i secchioni dell’immondizia alla fine di quel vicolo.

Mi alzai.

-Che stai facendo?!

-vado a vedere cos’è...- non ne ero del tutto sicura neanch’io.

Mi guardò per un secondo perplessa, poi si riprese.

-Tu sei pazza!

-perché?

-Come perché? Perché se c’è un altro maniaco, come la metti?

-Senti ho paura anch’io- ora era diventata una sfida per dimostrargli il mio coraggio. –ma se magari è qualcuno per bene? Potrebbe salvarci!

-Va bene, però se i procioni ti sbranano o se un ubriaco ti spara non dire che non te l’avevo detto!

 

Ecco di nuovo la sua ramanzina, ma ormai c’ero abituata, e non ci facevo più tanto caso.

 

Mi avviai.

Avevo paura, il cuore mi batteva forse più forte del dovuto, ma ce la dovevo fare.

Arrivai dietro quei secchioni, avevo paura a vedere cosa ci sarebbe stato, ma...

 

-AAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

No, non poteva essere lui... da quando trovi gli angeli tra i cassonetti?

Guardai meglio, non potevo crederci... era proprio lui!

Il suo corpo, i suoi occhi, i suoi lineamenti così perfetti ed angelici, lo avrei riconosciuto a miglia di distanza.

 

Monia sentendo il mio urlo accorse preoccupata da me...stessa identica reazione.

 

Lui era lì, sdraiato tra la spazzatura sanguinante. Aveva il trucco colato, e i capelli che una volta erano sparati, pian piano si erano allisciati.

 

Restammo qualche secondo ad ammirarlo.

 

Una persona normale avrebbe subito visto se aveva un portafoglio o dei soldi, peccato che noi non eravamo normali, eravamo pazze, pazze di quattro angeli che ci avevano cambiato la vita.



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eccomi tornata con una nuova fanfiction che già da un po' vagava nella mia mente. voglio scusarmi in anticipo per il fatto che posterò un po' lentamente, ma questi giorni, anche se può sembrare strano, ho molto da fare, quindi vi prego...perdonatemi!
  
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