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Autore: Shainareth    03/05/2015    3 recensioni
*** Attenzione! Spoiler per chi non ha giocato l'episodio 24! ***
Alla mente mi tornò ciò che, diverso tempo prima, avevo letto di straforo sul suo fascicolo scolastico e che lui poi mi aveva confermato con un certo imbarazzo: da bambino, Nathaniel era stato turbolento e molesto, al punto che, fra i due, il gemello tremendo era stato lui e non Ambra.
Inutile shot sulle vere riflessioni che avrei messo in testa alla Dolcetta (alla mia, per lo meno) durante la prima parte dell'episodio.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dolcetta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PET THERAPY




Avevo sorriso e accettato quella situazione forzatamente; in realtà, avrei voluto ruggire e spaccare qualcosa. Se mi trattenni, fu soltanto perché ritenni di non dover provocare danni al proprietario del negozio di animali in cui Nathaniel mi aveva quasi costretta ad andare. Portandoci appresso la sua tutt’altro che adorabile sorellina, oltretutto.
   Non era stata propriamente una bella giornata. Anzitutto, mi ero lasciata infinocchiare da Ambra e dalle sue amiche, che avevano messo su un pessimo teatrino per rubarmi il compito per la lezione di storia; lo avevo svolto con zelo con l’aiuto di papà, il pomeriggio addietro, e adesso era andato distrutto. Poi, dopo essermi fatta infinocchiare come un’idiota, mi ero beccata pure una punizione di un’ora in aula di scienze. Questo aveva fatto sì che l’impegno preso con Nathaniel la mattina prima, a scuola, venisse slittato di quel tanto da mettermi ulteriormente nei guai: Kentin, poveretto, credendo a ragione di farmi cosa gradita, mi aveva aspettata per tornare da scuola insieme. Quando però si era reso conto che anche Nathaniel aveva avuto la stessa pensata e che, per di più, con quest’ultimo mi ero persino impegnata per un’uscita extrascolastica, era andato su tutte le furie, ritenendo, stavolta a torto, che preferissi passare del tempo con Nathaniel piuttosto che con lui. Avevo provato a fermarlo per chiarire il malinteso, ma il commento che aveva fatto seguito a quella scenata mi aveva congelata sul posto.
   «Bene, ha finito, finalmente.»
   Mi ero voltata verso Nathaniel con tanto d’occhi, orripilata per ciò che aveva avuto il coraggio di dire. Quelle parole strafottenti, dette per di più con un sorriso serafico in volto, non erano per nulla da lui. Non gli si addicevano. Non al delegato degli studenti che conoscevo io. Anzi, che avevo conosciuto, poiché iniziavo a covare un atroce sospetto: il vecchio Nathaniel non c’era più. Forse non c’era mai stato.
   Alla mente mi tornò ciò che, diverso tempo prima, avevo letto di straforo sul suo fascicolo scolastico e che lui poi mi aveva confermato con un certo imbarazzo: da bambino, Nathaniel era stato turbolento e molesto, al punto che, fra i due, il gemello tremendo era stato lui e non Ambra. Dunque, quella che avevo conosciuto io fino a quel momento era soltanto una facciata? Il vero Nathaniel era davvero quell’arrogante che non aveva avuto la minima considerazione per i sentimenti del mio migliore amico? Che lo aveva quasi deriso, oltretutto, a giudicare dall’espressione con cui aveva liquidato la faccenda?
   Se le cose stavano davvero così, allora forse avrei dovuto rivalutare la mia opinione su di lui.
   Ambra mi distrasse da tutti quei pensieri, vezzeggiando uno dei gattini in esposizione. A vederla in quell’atteggiamento così tenero, quasi mi commosse. D’altra parte, non era la prima volta che mi provocava quel tipo di sentimento, nell’ultimo periodo. Persino all’uscita da scuola, nonostante mi fossi beccata una punizione per colpa sua, mi ero lasciata impietosire dal modo in cui si era rivolta a Nathaniel, con gli occhi lucidi e la voce malferma, speranzosa che lui volesse passare del tempo con lei, dal momento che, ora che vivevano separati, non avevano più troppe occasioni per stare insieme. Dopotutto, chi ero io per intromettermi tra due fratelli?
   Due fratelli che, in questo momento, vorrei prendere a calci, mi venne spontaneo pensare, cercando di nascondere il mio palese cattivo umore. Avrei dovuto ingoiare la pillola ancora una volta: la loro vita era stata stravolta anche a causa mia, benché chiunque avrebbe potuto rassicurarmi di aver agito nel modo migliore. Adesso era giusto che noi tre provassimo a ristabilire un equilibrio, anche se difficilmente, con Ambra, le cose sarebbero cambiate. Quanto a Nathaniel… non sapevo più cosa pensare.
   Mi era piaciuto molto, un tempo. Come ragazzo, persino. Poi, lentamente, mi ero resa conto della rigidità delle sue azioni e delle sue parole, come se fosse stato costretto a recitare un ruolo. Il tempo mi aveva dato ragione e adesso che lui era libero di essere se stesso, mi disorientava non poco. Che fosse solo questione di abitudine? Lo sperai con tutta me stessa. Stava di fatto, però, che quel giorno avevo trovato che Castiel fosse più amabile di lui. Ed era tutto dire.
   Insomma, facendo un sunto della situazione, l’unica cosa che mi veniva da pensare era: Che giornata di merd…
   L’improvviso miagolio di uno dei gattini mi riportò con i piedi per terra. Mi avvicinai alla gabbietta in cui era rinchiuso insieme ai suoi fratellini e quando guardai da vicino quel musino peloso e quegli occhietti rotondi, l’unica cosa che riuscii a fare fu sorridere. Di cuore.
   Allungai un dito nella sua direzione, introducendolo tra le barre, e lui mi leccò il polpastrello con la piccola lingua rasposa. Mi sciolsi. Così tanto che temetti avrebbero dovuto raccogliermi col cucchiaino. In un attimo, ero accucciata accanto alla gabbia a fare le coccole a tutti i gattini che mi ritrovai sotto mano, producendo versetti idioti peggio di quanto avessi visto fare ad Ambra poco prima. Tanta tenerezza era un crimine, dannazione. Avrebbe dovuto essere bandita.
   Quando tornai parzialmente lucida, mi sorpresi a riflettere che, se già la passeggiata nel parco fatta per arrivare fin lì mi aveva aiutata a distendere i nervi, adesso ogni traccia di malumore cominciava del tutto a scemare grazie a quelle adorabili palline di pelo. L’unico peso sul cuore che ancora mi rimaneva era quello nei confronti di Kentin e sperai che, l’indomani, saremmo riusciti a chiarire anche la nostra incomprensione.












Fan di Nathaniel, perdonate questo sfogo, ma davvero non riuscivo a tenermelo dentro. L'altra sera non sapevo se schiaffeggiare prima Nathaniel per quella sua "delicatissima" uscita riguardo alla reazione di Kentin o se piuttosto prendere a testate la Dolcetta che, nonostante tutto, viene obbligata dal gioco a far finta di niente e a saltellare allegramente fino al negozio di animali. Giuro, i nervi. XD
Il nuovo Nathaniel, al momento, me li sta facendo saltare abbastanza. Come ho scritto in questa shot, spero di cuore che sia soltanto l'esuberanza del momento e che io/la Dolcetta riusciremo a farcene una ragione o ad abituarci all'idea. Di certo, per ora mi sembra davvero che sia meglio Castiel, col quale non sono (quasi) mai andata d'accordo. XD
Sono l'unica ad essere rimasta traumatizzata in questo modo? ;_;
Shainareth





  
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