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Autore: Rainy Stormhold    04/05/2015    3 recensioni
Per 1000 anni avevano pensato che i loro compagni di Elementi fossero morti, ma era il contrario. Vivevano e respiravano, tutti gli Elementi vivevano e respiravano, ma erano separati e nascosti gli uni dagli altri. Qualcosa aveva portato due di loro a incontrarsi, e ancora altri due, e ancora altri. Come reagiranno quando scopriranno che tutto quello che hanno imparato è tutta una bugia? Cosa succederà quando si incontreranno?
[Traduzione; Storia originale: BlackLynx17]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note di traduzione: Questa storia non è mia, ma è stata scritta e pubblicata da BlackLynx17 sul sito www.fanfiction.net che mi ha dato il permesso di tradurla.
Nel caso foste interessati a dare un’occhiata all’originale la trovate qui: https://www.fanfiction.net/s/10911425/1/Elements-Of-The-Heart
 
Un ultimo appunto sulla traduzione: ho scelto di non tradurre il titolo generale e i titoli dei vari capitoli della storia perché mi sembrava perdessero un po’ nell’essere tradotti. Detto questo vi lascio alla storia augurandovi una buona lettura (e invitandovi magari a lasciare anche un commentino).
 
Elements Of The Heart
 
The Beginning Of It All

 

Earthland. Una volta era un mondo unito, ora uno diviso in quattro divisioni: due sezioni all’interno di ogni divisione, con un totale di otto sezioni .
Divisione 1: sezione dell’Acqua e del Ghiaccio. Divisione 2: sezione dei Lampi e del Cielo. Divisione 3: sezione del Fuoco e della Luce. Divisione 4: sezione dell’Ombra e della Terra.
I loro abitanti non sapevano nulla riguardo l’esistenza degli altri Elementi nel resto del mondo, incapaci di connettersi l’uno all’altro. Il motivo della separazione dei mondi era sconosciuto; tuttavia nessuno si chiedeva il perché. Semplicemente il loro mondo funzionava così; ogni sezione si curava di se. Era stato così per secoli fino ad un nefasto giorno. Era stata una reazione a catena o forse era successo tutto per caso quel che era accaduto inizialmente nella Divisione 1, nella sezione Ghiaccio, dove un’abitante si era perso.
 
Aveva viaggiato attraverso il paesaggio ghiacciato, lontano miglia dalla sua casa. Nella sezione Ghiaccio tutti vivevano in un’unica area: un enorme castello fatto, all’esterno, completamente di ghiaccioli, che aumentavano e diventavano più grandi ogni giorno che passava, situato nel cuore del paese. Era una sezione di classe: la loro magia del ghiaccio dava vita e forma a tutto ciò di immaginabile, ed era uno dei pochi Elementi che viveva sotto lo stesso tetto.
 
Non ancora uomo, ma non abbastanza giovane da poter esser considerato un ragazzo, vestito di solo un paio di pantaloni neri con una cintura bianca a tenerli su, camminava in mezzo ad un paesaggio ghiacciato, la neve cadeva dolcemente su di lui. Era un diciassettenne perso nel treno dei suoi pensieri, le mani in tasca e la mente lontana da lui, i suoi piedi lo portavano sempre più lontano da casa.
 
Improvvisamente sbatté le palpebre e si guardò intorno, una smorfia sul volto. “Dove sono?”
 
La sua domanda incontrò il silenzio. Il vento soffiava e la neve cadeva; Gray Fullbuster aggrottò le sopracciglia e spinse le sue mani più profondamente nelle tasche. Non si era perso, era sicuro avrebbe trovato la via del ritorno. Gray continuava a camminare. Dopo un po’ gli sembrò di camminare su del ghiaccio più sottile anziché sulla neve e, quando guardò giù vide che poca neve si era accumulata sul terreno. Gray aggrottò le sopracciglia e si chinò, spolverò il terreno con la sua mano.
 
Vi era sempre stata neve su ancora più neve, Gray sentì qualcosa di solido. Con le sue mani spazzò via la neve e vide del solido ghiaccio. Non aveva mai visto qualcosa del genere prima, ma sapeva cosa fosse. Tuttavia era impossibile poiché l’Elemento Acqua non doveva esser collegato al Ghiaccio. Non potevano incontrarsi, era impossibile. Ma c’era chiaramente dell’acqua sotto di lui.
 
Gray si chinò ulteriormente e fissò con stupore: non aveva mai visto l’acqua prima d’ora. Avrebbe voluto toccarla così sbatté il pugno contro il ghiaccio per raggiungere quel desiderio … neanche una crepa.
 
“Certo che no.” borbottò.
 
Posò la fronte sul ghiaccio e iniziò a fissare l’acqua, vedendo ogni tanto delle bolle. Sembrava strana l’acqua. Il modo in cui si muoveva, come appariva, le piccole bolle che apparivano all’improvviso. Strano, ma nulla di simile che avesse mai visto prima; Gray non riusciva a distogliere lo sguardo. Sbatté le palpebre vedendo qualcosa muoversi sott’acqua, era troppo veloce per i suoi occhi. Gray si tirò su e iniziò a spostare la neve attorno a se, apparve così un quadro più chiaro delle acque sotto al ghiaccio. C’era qualcosa di scuro in lontananza sott’acqua. Gray socchiuse gli occhi mentre cercava di focalizzare la figura che iniziava ad essere sempre più nitida. Molto presto Gray capì che la figura scura era una donna che camminava verso di lui.
 
I suoi occhi si allargarono e precipitò all’indietro mettendosi a correre via. Aveva appena visto un’abitante dell’Elemento Acqua, aveva appena visto un’abitante dell’estinto Elemento Acqua! Qualcuno che nessuno aveva più visto negli ultimi mille anni! Cosa stava facendo?! Pensò Gray e si fermò, tornò indietro. Vide il punto in cui si era inginocchiato prima e corse verso di esso, fermandosi esattamente davanti. La vista era sorprendente.
 
La donna era ancora lì, fluttuante nell’acqua, sembrava quasi sorpresa che egli fosse lì. Era bella, qualcosa che Gray non aveva mai visto nella sua vita. Non sembrava per niente una donna dell’Elemento a cui apparteneva Gray, non indossava nulla di simile agli abiti della sua gente, non aveva mai visto nulla come il colore dei suoi occhi. i suoi capelli mossi erano di un brillante blu che danzavano tra le acque e si abbinavano al suo vestiario: una lunga gonna che sembrava fatta di un materiale mai visto prima. Era a torso nudo, come lui, ma aveva del tessuto sul torace e attorno alle sue braccia a coprirla. Sbatté le palpebre e inclinò lentamente la testa verso di lui; Gray si chinò e si fece più vicino a lei.
 
“Ciao.” Disse.
 
Ella aprì la bocca e uscirono delle bolle.
 
“Scusa?” le chiese.
 
Lei iniziò a muoversi aprendo e chiudendo ripetutamente la bocca, posando una mano sul ghiaccio. Non poteva sentirla, e se lui non poteva sentirla, nemmeno lei poteva sentire lui. Gray aggrottò le sopracciglia e posò la sua mano sul ghiaccio là dove c’era la mano della ragazza. Lei sbatté le palpebre e gli sorrise vivacemente e per qualche ragione Gray la contraccambiò. Un’idea gli balenò in mente, quindi spinse un po’ di neve sopra la testa di lei. La sparse sul ghiaccio e iniziò a scrivere una parola all’indietro.
 
“Ciao.”
 
Poteva capirlo? Gray la vide fissare la scritta e ripeterla; gli sorrise e gli annuì. Quindi potevano leggere la stessa lingua. Gray spinse più neve e scrisse un’altra parola sul muro di ghiaccio, il suo nome insieme ad una freccia ad indicarlo. La residente dell’acqua guardò il nome e lo ripeté, poi guardò Gray.
 
“Gray” disse indicandolo.
 
Gray vide le sue labbra dire il suo nome e annuì indicando se stesso. La ragazza annuì e provò a scrivere sul ghiaccio, tuttavia non successe nulla. Sbuffò e si imbronciò, alzando un dito verso di lui. Un secondo, Gray lo interpretò così quando ella nuotò via. Quindi si sedette lì, costruendo una pila di neve accanto a lui così che sarebbe stato pronto a scrivere quando sarebbe tornata. I minuti passavano e Gray pensava che l’avesse lasciato lì fino a quando non vide un’ombra nell’acqua. Era tornata e stava tenendo… qualcosa di verde che non aveva mai visto prima. Era un’alga marina. La ragazza legò dei pezzi insieme così da formare delle lettere e le teneva contro il ghiaccio.
 
“J-U-V-I-A. Juvia, Juvia?” le chiese.
 
Juvia sorrise ed annuì indicandosi.
 
“Juvia” disse Gray spargendo la neve sul ghiaccio.
 
“Piacere di conoscerti.”
 
Juvia lo lesse e sorrise, tenendo la sua mano sul ghiaccio. Gray premette la sua mano lì. Era la prima volta in mille anni che i due Elementi separati si incontravano. E non potevano dirsi una singola parola. I messaggi tra i due erano piccoli, brevi. Le risposte di Juvia erano limitate perché non poteva tenere troppe alghe quindi spesso si bloccava quando Gray le poneva lunghe domande. Era strano ed eccitante parlare con qualcuno diverso dalla sua specie, lei sembrava esser proprio come lui. l’unica differenza era dove si trovavano. Dal suo punto di vista lui era sopra lei e lei sotto di lui, ma dal punto di vista di Juvia lei era sopra e lui sotto di lei.
 
Gli diede un’occhiata prima di legare l’alga in delle lettere.
 
“Lascia.”
 
Gray sbatté le palpebre e si indicò, lei scosse la testa e s’indicò. Doveva andare.
 
“Posso rivederti?” le scrisse nella neve.
 
Juvia sorrise ed annuì con la testa, posando entrambe le mani sul ghiaccio. Gray le sorrise e posò le sue mani sopra le sue.
 
“Domani” le disse.
 
Juvia sbattè le palpebre e Gray sospirò scrivendo le parole nella neve. Lei annuì e mimò con la bocca la parola “Arrivederci” prima di nuotare via lentamente. Gray la guardò fino a che non sparì completamente dalla sua vista. Pochi secondi in ritardo disse
 
“Arrivederci”
 
Nessuno di loro sapeva che il loro incontro avrebbe portato alla distruzione del loro mondo.
 
Note di Rainy: eh già torno a rompervi le scatole… ok vi avverto subito che è la prima volta che traduco una storia e la pubblico qui su EFP. Detto questo vi chiedo solo di essere clementi (eheh dai non è una richiesta impossibile vero? ^^) e come già scritto nelle note di traduzione di lasciare una recensione, che verrà tradotta e inviata all’autrice originale. :D
   
 
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