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Autore: Elisaherm    04/05/2015    8 recensioni
{Quarta classificata al contest 'I'll look after you' indetto da Chloe R Pendragon sul forum di Efp}
{Vincitrice del premio Best Actor}
{Vincitrice del premio speciale My Babies}
Se le cose fossero andate diversamente...
Ci fu un breve silenzio. Durò un'eternità.
Poi, si sentì come il rumore di un filo che, teso al massimo, finisce per spezzarsi, e Merlin seppe che Morgana aveva capito. Il destino era appena cambiato.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Morgana | Coppie: Merlino/Morgana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Magic in the moonlight





 
“What happens now?”
“You must take care of her”.
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Non riusciva a dormire.
Sentì Gaius mettere a posto le ultime boccette prima di andare a coricarsi, dopodiché calò il silenzio. 
Passò almeno tre ore a rigirarsi nel letto, senza riuscire a chiudere occhio, accendendo e spegnendo distrattamente una fiammella sulla punta delle dita, facendola crescere e poi sparire in un filo di fumo nell'oscurità.
Non riusciva a smettere di pensare a Morgana, al sorriso luminoso che aveva avuto poco prima, quando lo aveva ringraziato per averle fatto trovare i druidi. Sperava che l'incontro di quel giorno bastasse a calmarla almeno per qualche tempo, ma in cuor suo sapeva che non sarebbe stato abbastanza. Ora che era tornata al castello, via da quello che ormai considerava il suo mondo, il posto a cui apparteneva, probabilmente si sarebbe stancata presto delle ingiustizie di Uther, dei segreti, di vivere ogni giorno con la paura di essere scoperta, e allora chissà cosa avrebbe deciso di fare. 
Era qualcosa a cui Merlin aveva dovuto abituarsi da tempo, ma lui aveva Gaius ad aiutarlo. Morgana era sola, spaventata, senza nessuno che le dicesse come imparare a usare l'enorme potere che si era trovata a dover gestire. Lui era l'unico a sapere delle sue abilità, oltre ai druidi, l'unico in tutto il castello che poteva davvero comprendere cosa stesse passando. Era felice di averla aiutata, ma sentiva che non era abbastanza. Aveva paura per lei, temeva che potesse fare le scelte sbagliate, passare dalla parte del male come Gaius e il dragone sostenevano fosse il suo destino. Ma loro non capivano, come avrebbero potuto? Non sapevano cosa significava sentirsi diversi, colpevoli di qualcosa che non dipendeva dalla propria volontà. Non capivano che era proprio lasciandola sola che avrebbero potuto perderla. Lui invece poteva proteggerla, salvarla dalle sue paure e dal suo destino. E lo avrebbe fatto.

Presa la sua decisione, Merlin lasciò che il senso di colpa nei confronti del suo mentore lo bloccasse solo per un attimo prima di sgattaiolare via il più silenziosamente possibile dalle stanze del medico.


{•}



Non riusciva a dormire. 
Si era svegliata dopo uno dei suoi incubi - urla, fuoco, morte, distruzione - e non aveva più preso sonno da allora. Il silenzio nel castello era assordante e la lasciava sola con i suoi pensieri. 
Le sembrava passata un'eternità, invece che poche ore, da quando aveva abbandonato il campo dei druidi, in cui per una volta si era sentita così compresa, così apprezzata per ciò che era, così a casa. Era vivida nella sua mente quella sensazione di serenità, di protezione, talmente diversa da ciò che sentiva adesso. Le mura di pietra della stanza erano fredde e spoglie. Il letto largo, troppo largo. Il profumo delle erbe magiche che lì aleggiava ovunque era ora sostituito da quello del semplice legno nel camino che andava lentamente spegnendosi.
Dio, come avrebbe voluto tornare lì... 

Morgana non poté trattenersi dal sussultare quando qualcuno bussò alla porta, piano ma con un'evidente impazienza. Per un attimo fu presa dal panico, come se fosse stata colta sul fatto, ma immediatamente si rese conto che il suo era un timore irrazionale e paranoico. Doveva calmarsi, maledizione.
«Avanti,» disse altèra, dopo essersi ricomposta ed aver schiarito la voce.
Quando la porta si aprì, tutto si aspettava meno che di trovarsi di fronte Merlin. Un Merlin particolarmente arruffato e nervoso, tra l'altro.
«È successo qualcosa?» si agitò immediatamente la principessa. 
Lui, ancora sulla soglia, incrociò per un attimo il suo sguardo per poi volgerlo subito altrove. 
«No, state tranquilla, non è accaduto nulla. Volevo solo parlarvi, se non vi disturbo. C'è qualcosa che ho bisogno di dirvi.»
«Entra.» 
Il servo si chiuse la porta alle spalle, continuando ad evitare di incrociare gli occhi di Morgana, che si rese conto di non averlo mai visto così agitato prima d'ora: i pugni chiusi ai lati del corpo tremavano leggermente, come tutta la sua figura. Sembra così fragile, fu il pensiero che attraversò quasi inconsciamente la mente di Morgana. Così tormentato. Ma da cosa?
Per la prima volta guardandolo non vide il solito ragazzo sempre allegro e con la battuta pronta sulle labbra, ma qualcun altro, un giovane uomo angustiato, pieno di fardelli e segreti da portare in silenzio. E lei voleva proteggerlo, aiutarlo, condividere quel peso con lui. La sensazione passò in un momento, ma era stata talmente vivida che Morgana non poteva dimenticarla.
La voce di Merlin interruppe le sue riflessioni.
«Vi ho forse svegliata?»
Seguendo il suo sguardo, vide che le coperte disfatte del letto davano proprio questa impressione, e si affrettò a negare.
«No, ero sveglia da diverse ore a dire il vero, non preoccuparti.»
«È freddo qui dentro, sarà meglio che vi ravvivi il fuoco.»


Mentre si allontanava per andare ad accucciarsi accanto al caminetto, sentì la mano delicata ma ferma di Morgana afferrargli il polso e quando alzò lo sguardo rimase inchiodato dagli occhi smeraldini della donna.
«Merlin, avanti, vuoi dirmi cosa c'è? Di cosa mi devi parlare?» mormorò dolcemente.
Esitò. Stava davvero facendo la cosa giusta, o stava per peggiorare irrimediabilmente il futuro con le sue azioni?
La osservò. Era chiaramente preoccupata per lui. 
No, decise, non l'avrebbe abbandonata al suo destino, lei era stata sempre un'ottima amica fin da quando era arrivato a Camelot, ed era andata ad aiutarlo nonostante gli ordini di Uther quando il suo vecchio villaggio, Ealdor, era stato attaccato. Poteva fidarsi di lei. 
Lentamente, le si avvicinò fino a esserle a pochi centimetri di distanza, continuando a sentire la presa delle sue dita che lo trattenevano ancora debolmente.
E lo fece.


{•}



Morgana pensò per un momento che l'improvviso calore che sentiva fosse solo uno scherzo della sua mente in reazione alla strana - e piacevole - vicinanza di Merlin. 
In effetti, si sentiva le guance piuttosto accaldate.
Ma poi si accorse che le fiamme nel camino dietro di lui, che fino a pochi secondi prima erano state sul punto di spegnersi, si erano alzate ricominciando a scaldare la stanza. 
Eppure nessuno dei due si era mosso. 
E la sfumatura dorata negli occhi di Merlin, a ben guardare, non era il riflesso del fuoco. Le sue iridi sembravano brillare di luce propria.

Ci fu un breve silenzio. Durò un'eternità.
Poi, si sentì come il rumore di un filo che, teso al massimo, finisce per spezzarsi, e Merlin seppe che Morgana aveva capito. Il destino era appena cambiato.
Non sarebbero più stati soli, si sarebbero sostenuti a vicenda. Si sarebbero presi cura l'una dell'altro.

Merlin pensò che le lacrime di felicità negli occhi di Morgana fossero la cosa più bella che avesse mai visto.






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