Annabeth Chase, figlia della dea della saggezza, camminava tranquilla per il campo mezzosangue, intenta a decifrare i progetti presenti sul computer di Dedalo, non curandosi del trambusto che si sentiva provenire dalla casa grande; infatti tutti i ragazzi erano emozionati ed entusiasti a causa del ritorno al campo dei loro due semidei preferiti in assoluto: Percy Jackson e Nico di Angelo rispettivamente figlio del dio del mare e del dio dei morti di ritorno giusto in quel momento da un impresa che (come per tutte le imprese di Percy) era stata considerata suicida da Chirone, ma che i due erano riusciti a portare a termine senza uccidersi. Ad Annabeth tutto ciò non importava, aveva litigato con Percy giusto poco prima che partisse e adesso loro non stavano più insieme, a quanto pareva anzi Percy aveva trovato una ragazza durante l’impresa che era a New York ad aspettarlo, questo Annabeth lo sapeva, ma faceva finta di niente, non le interessava minimamente della vita di Testa D’alghe, soprannome che aveva inventato lei per lui, ma che oramai utilizzavano tutti quello che lo conoscevano da un tempo superiore a cinque minuti. Annabeth aveva sentito dire che i due ragazzi sarebbero dovuti sbucare attraverso la vecchia entrata del labirinto di Dedalo e, ad una riunione convocata poco prima tra i capi cabina per decidere ciò, lei si era opposta fermamente a questa scelta, non ottenendo però alcun supporto nè da parte di Chirone nè da parte di altri semidei che da un po’ di tempo a questa parte avevano smesso di considerarla con quel velo di rispetto caratteristico di prima. Annabeth stava quindi passeggiando quasi indisturbata per il campo mezzosangue intenta a risolvere un enigma postole dal comupter di Dedalo quando, senza accorgersene andò a sbattere contro qualcosa di freddo, alzò lo sguardo proferendosi in mille scuse e vide davanti a sè un Nico di Angelo appena caduto a terra che si stava massaggiando la testa urtata durante l’impatto contro la figlia di Atena. -Che ci fai tu qui? Non dovevate arrivare dopo?- Le chiese lei con aria scocciata per essere stata interrotta ad un passo dalla soluzione del suo problema. Nico si sistemò un po’ i vestiti, o meglio i brandelli di essi che gli rimanevano addosso, e con calma serafica ignorando totalmente l’attegiamento scocciato della ragazza rispose -In realtà sono tornato prima, l’impresa era finita e non avevo altro da fare se non che tornare qui- Annabeth inizialmente pensava di aver capito, poi ralizzò; Percy non era tornato con Nico, probabilmente era rimasto a New York dalla sua nuova ragazza, che persona spregevole, non era nemmeno passato a salutare i suoi amici del campo mezzosangue, non che a lei importasse certo, ma le dispiaceva per Leo, Jason, Piper e tutti gli altri, in fondo le dispiaceva anche per Nico che era stato costretto a fare la strada del ritorno da solo, senza nessuno con lui. -Immagino che Percy sia rimasto a New York- disse lei con aria di non curanza come se non le importasse più di tanto, cosa che in effetti era anche se non voleva darlo a vedere al figlio della morte, non si fidava ancora pienamente di lui. -In realtà non lo so- replicò il ragazzo -Probabilmente si, mi aveva parlato di qualcuno che lo aspettva con impazienza lì e che sarebbe andato subito dopo essere tornato qui, poi ha ricevuto una chimata e ha annullato il suo ritorno al campo- Quella ragazza, pensò Annabeth, era tutta colpa sua e delle sue manie possessive nei confronti di Percy -Immagino che Chirone non ne sarà stato molto contento- Disse tornando a parlare con il ragazzo nero che, per tutta risposta cominciò a ridacchiare sommessamente, lei lo guardò perplessa -Come mai ridi? Ho per caso qualcosa in faccia?- Gli domandò con un tono più allegro di quello usato negli ultimi tempi, lui continuò a ridacchiare e appena riuscì ad asciugarsi le lacrime causate dalla risata le rispose -Ti immagini Chirone che irrompe nel bel mezzo di una cenetta romantica tra Percy e questa ragazza? Non penso che lei approverebbe nel sapere che il suo ragazzo è un figlio di Poseidone, a quanto ho capito ha una paura incontrollata dell’acqua- Paura dell’acqua? Ad Annabeth sembrava un bel po’ strano, ma tentò di crederci e unì la propria risata a quella di Nico -Sai, mi fa piacere parlare con te- Gli disse -Ma adesso devo prorpio andare, oggi tocca alla cabina 6 il turno di ricognizione- Nico la guardò un po’ dispiaciuto -Anche a me fa piacere parlare con te e proprio per questo ti voglio accompagnare nel tuo giro, tanto io non ho niente di particolare da fare ed Hazel ancora non è tornata, quindi sono solo- Hazel, la figlia di Plutone, nonchè sorella di Nico, era andata per un periodo al campo Giove a trovare il suo fidanzato Frank Zang e ancora non aveva fatto ritorno al campo mezzosangue. -E va bene- Concesse la ragazza, ma solo se poi mi permetterai di aiutare te, dopo in qualsiasi cosa tu debba fare -Affare fatto- Concordò lui. ***spezietto autrice*** Salve a tutti, mi scuso immensamente per la brevità del primo capitolo che potrebbe anche essere inteso come prologo insomma vedetela un po' come vi pare, spero vivamente che la mia storia vi interessi e di non essere l'unica a shippare follemente Annabeth Chase e Nico di Angelo. Ve lo dico adesso e che nessuno si venga a lamentare dopo, più avanti con i capitoli potrebbero essere presenti spoiler, quindi se non avete finito di leggere i libri e non sapete delle "certe cose" (chi ha letto tutto sa a cosa mi riferisco) su Nico, è meglio se non continui. Praticamente il mio spazio è diventato più lungo della storia, vabby dai ci vediamo al prossimo capitolo ;) see you later, _scrivo_