~  Quella volta in cui Courfeyrac e Marius
si trovarono in una spiacevole situazione;  ~
pt. 01

- Marius – mormorò Courfeyrac la prima volta, tentando di contenere l'eccitazione.
- Marius – riprovò una seconda, quando si rese conto che l'amico non lo stava affatto ascoltando.
Effettivamente, Courfeyrac poteva capirlo, nessuno sano di mente l'avrebbe ascoltato con davanti Enjolras e Grantaire che facevano robe. Insomma, non che ci fosse qualcosa di scandaloso (le scommesse su quanto ci avrebbero messo a cominciare a scopare si erano aperte più di tre mesi prima) ma il fatto è che conoscendo Enjolras non ci si sarebbe aspettato da lui tutto questo... coinvolgimento.
Courfeyrac premette la mano sulla bocca di Marius un po' più forte quando videro cadere davanti ai loro occhi la maglietta rossa di Enjolras.
Oh merda. Le cose cominciano a farsi serie.
- Marius, ascoltami – mormorò Courfeyrac, all'orecchio dell'amico – se vogliamo uscire vivi da questa situazione dobbiamo resistere fino a che non usciranno, senza fiatare e senza farci scoprire.
Si rese conto di aver appena fatto la cazzata del secolo quando Marius quasi gli morse la mano e cominciò a divincolarsi: lo spazio in cui si erano rifugiati era stretto e poco comodo. Enjolras e Grantaire erano entrati nella stanza già intenti a mangiarsi la faccia, a fine incontro, cos'altro avrebbero potuto fare quei poveretti dei loro amici? La risoluzione più semplice del problema era stata nascondersi dietro un armadietto troppo piccolo e sperare che non usassero quello come punto d'appoggio per l'epica scopata che si sarebbe verificata di lì a poco.
Insomma, non che a Courfeyrac dispiacesse ascoltare Enjolras gemere. Tutti gli amis nel profondo erano un po' gay per Enjolras, in fin dei conti. Ma Courfeyrac si rese anche conto che Marius probabilmente era l'unico a non essere un po' gay per Enjolras e, in più, sembrava anche quel tipo di persona capace di indossare una cintura di castità fino al matrimonio.
Il suono della voce di Grantaire che mormorava il nome di Enjolras lo stava distraendo, e non poco.
Dunque, cosa fare? Di uscire allo scoperto non se ne parlava, sarebbe stato un suicidio assicurato. Di aspettare la fine dell'imminente amplesso neppure, perché Marius era più rosso di un peperone e sembrava essere sul punto di scoppiare.
Forse si potrebbe...
Ma non fece in tempo a finire il corso dei suoi pensieri, Marius decise di risolvere il problema a modo suo.
Si alzò in piedi di scatto senza lasciare a Courfeyrac la possibilità di controbattere ed alzò le mani al cielo, sgranando leggermente gli occhi per la sorpresa e l'imbarazzo.
- Basta! - esclamò, esasperato – giuro che non volevo interrompervi e né farvi sapere che tutti sanno cosa fate quando non siete troppo impegnati a litigare, ma quando è troppo e troppo!
E con queste parole uscì dalla stanza, in fretta e furia.
Mentre Enjolras, le mani ancora fra i capelli di Grantaire e il corpo premuto su quello del compagno, cominciava lentamente a diventare sempre più rosso in viso, Courfeyrac tentò di immaginare una scusa plausibile per salvare la situazione.
Ma mai che a Courfeyrac possano venire idee geniali nel momento del bisogno.
- Già, tutti sanno. Ma voi continuate pure, ho scommesso dieci euro su questa cosa – disse, prima di uscire anche lui dalla stanza e di lasciarli soli.
Allora, Courfeyrac doveva solo trovare Marius e fargli capire che in situazioni come quella l'unica cosa da non fare era denunciarsi al nemico.
In più deve andare a riscuotere un po' di contanti.








 

Note dell'autrice:
No mea culpa. Cominciamo così. Victor Hugo si rivolta nella tomba ed io prendo ispirazione da fan art troppo carine di cui, inoltre, non ricordo mai la fonte.
Insomma, les amis e le modern!au sono ciò di cui mi nutro e questa non diventa una raccolta perché non sarei costante e non saprei portarla avanti. Quindi quasi sicuramente ci saranno altre flash di questo tipo, ma saranno una specie di serie, non so :3
Comunque! Spero vi sia piaciuta, l'ho scritta così, tanto per ridere, nulla di troppo impegnativo xD
Va bene, ci si legge alla prossima!

Alice.