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Autore: Dark Feder    31/12/2008    4 recensioni
La mattina di Natale nevicava: piccolo fiocchi bianchi cadevano aggraziati dal cielo, poggiandosi a terra, dove si era già formato un sottile strato di neve. Dalla finestra non del tutto chiusa della camera di Tsuna ne era filtrata un pò, tanto che pure sul pavimento si era formata una pozzanghera.
Il ragazzo si rigirò nel letto, sentendo l'aria fredda a contatto con la pelle nuda.
... pelle nuda?
[All27]
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Merry Christmas
Merry Christmas, Tsunayoshi-kun ~
All27 is <3

Note: Da quanto mi ricordo, i Giapponesi fanno le vacanze Natalizie non a partire dal 24, ma si fanno due settimane a partire da inizio gennaio.
Ma vabbè, chissenefrega! 



« Tsu-kun! » chiamò Nana, scuotendo il figlio « Tsu-kun, svegliati! »
« Nghh... » mormorò il ragazzo, sollevando lentamente le palpebre, per poi richiuderle di scatto a causa della luce fioca che proveniva dalle finestre. « Ancora cinque minuti, mamma... nh... »
Era passato molto tempo dall'ultima volta in cui era venuta sua madre a svegliarlo: ormai, al mattino, era Reborn che lo faceva alzare, quando non sentiva il suono della sveglia. Era questo il motivo per cui ormai scattava non appena la sentiva, dopo che il bambino lo aveva svegliato con l'elettroshock.
« E poi oggi non c'è scuola... » sussurrò il ragazzo alla madre, girandosi e premendo la faccia contro il cuscino. Che poi, quello era anche il motivo per cui Reborn non era venuto a svegliarlo.
« Ma Tsu-kun, c'è Gokudera-kun alla porta! » gli disse Nana, rimproverandolo « Non ha voluto accomodarsi in casa, e sta aspettando fuori al freddo! »
« G-gokudera? » sussurrò Tsuna, non del tutto stupito « Ugh... adesso arrivo. »
Ed a malincuore, si alzò per vestirsi.


« Buona Vigilia di Natale, Decimo!! » gli gridò Gokudera, non appena andò ad aprire la porta.
« B-buona vigilia anche a te, Gokudera-kun... » rispose cauto Tsuna, non trovando motivo di tanto entusiasmo « Entra pure. »
« Grazie mille, Decimo!! » gli disse, facendo un enorme sorriso mentre entrava in casa. Si diresse insieme a Tsuna in sala da pranzo.
« Buongiorno, signora » disse, facendo un inchino davanti alla madre di Tsuna « Buongiorno anche a te, Reborn-san! »
« Non c'è bisogno di così tanta formalità... » sussurrò Tsuna, mentre invece Gokudera faceva un inchino anche davanti a Reborn.
« Gyahaha! E' arrivato Stupidera! » rise Lambo. Stava facendo colazione, ed aveva sparso la tazza di latte dappertutto, facendo un gran disastro sul tavolo, ragion per cui sia I-pin che Reborn si erano allontanati da lui il più possibile.
Gokudera si irrigidì, e di sicuro avrebbe risposto qualcosa a Lambo se Tsuna non fosse intervenuto « E-ehm, Lambo... non giocare con quel cucchiaio. Non vedi che hai sparso il latte ed i cereali dappertutto? Mamma... non puoi tenerlo fermo? »
La donna fece un sorriso dispiaciuto al figlio « Oh, mi dispiace, mi ero distratta... Tsu-kun, puoi andare a prendere qualcosa per dare una pulita? »
Tsuna fece un cenno d'assenso, un pò rassegnato, e si voltò.
« Decimo, non devi sprecare il tuo tempo per quella stupida mucca! » gli disse Gokudera, fermandolo prima che andasse in cucina.
« P-però... »
« Vado a prendere io lo straccio, Decimo! Non serve che tu ti disturba! » e detto quello lasciò il ragazzo per correre in cucina.
« A-aspetta!! » gridò Tsuna « In cucina c'è... » 
Troppo tardi.
« Hayato... » « S-sorella...! Gh... AH! »
Si sentì un tonfo.
« ... Bianchi. » terminò la frase Tsuna.
Reborn terminò il suo espresso, e lo appoggiò sul tavolo.
« Prevedibile. »


« U-ugh... »
Tsuna notò che il ragazzo stava aprendo gli occhi.
« Gokudera-kun, va tutto bene? » disse, avvicinandosi a lui.
Gokudera, vedendo la faccia del Decimo vicino alla sua, mentre lo fissava con quei suoi grandi occhi ambrati, arrossì. « E' t-tutto a posto, D-decimo! »
Si guardò attorno, e notò di essere nella camera del suo boss, disteso sul suo letto.
« C-cosa è successo? » 
« Hai visto Bianchi e sei svenuto. » spiegò Tsuna. Ormai si era abituato, succedeva praticamente tutte le volte che Gokudera lo veniva a trovare. « Così la mamma mi ha detto di portarti qui, e di aspettare fino a quando ti saresti ripreso. »
Detto quello, si sedette sul letto, facendo un sospiro.
« Decimo... »
« C-cosa c'è, Gokudera-kun? » gli chiese cauto Tsuna, temendo che se ne venisse fuori con uno dei suoi soliti assurdi discorsi.
Il ragazzo si sollevò sul letto, per mettersi seduto. Slacciò i bottoni della giacca, sotto lo sguardo preoccupato di Tsuna, e ne estrasse un piccolo pacchetto.
« E' per te » disse in sussurro, consegnando il pacchetto in mano al più piccolo.
Tsuna lo prese, fissandolo intensamente. « Però Natale è domani... »
« Decimo... per favore, aprilo! » gli chiese implorante il ragazzo.
« O-ok, l-lo apro. » gli disse Tsuna, non volendo scatenare reazione violente da parte del ragazzo.
Lo scartò lentamente, scoprendone una lunga sciarpa bianca decorata da alcune strisce rosse verso l'inizio e la fine, dove c'era ricamato un piccolo 27. Non era assolutamente possibile che fosse stata comprata in un negozio, tanta era la somiglianza con i suoi guanti. Guardò un attimo Gokudera, e poi chiese:  « Gokudera-kun, hai chiesto a Reborn di far fare a Leon...? »
Il ragazzo mise le mani sopra a quelle del suo adorato boss, aiutandolo a girare la sciarpa dall'altro lato. Sotto la linea rossa, erano presenti alcune parole, sempre ricamate nello stesso rosso, scritte in Italiano: "Per Vongola X, da parte del suo umile sottoposto Gokudera Hayato." . Più sotto, Più in piccolo, era scritta la data: Natale '08. Passando il dito sotto, Gokudera sussurrò al Decimo la traduzione di quella semplice dedica. Alla fin fine, dopo aver guardato il suo boss negli occhi, arrossì violentemente e gli lasciò le mani, girandosi dall'altra parte.
« M-mi dispiace, Decimo. N-non avevo idea di cosa regalarti per Natale, ma una settimana fa ho sentito dire per caso da tua madre che avevi bisogno di una sciarpa... e così... »
Tsuna rimase fermo, indeciso. Da un lato gli faceva molto piacere che Gokudera gli avesse fatto a mano una sciarpa, dall'altra era molto imbarazzato perchè di solito era qualcosa che facevano le ragazze per la persona di cui erano innamorate, e non negava di aver sperato che Kyoko-chan lo facesse. In ogni caso, aveva visto le mani di Gokudera piene di graffi, per cui decise di nascondere l'imbarazzo con un sorriso forzato e disse « E' veramente bellissima, Gokudera-kun. Ti ringrazio moltissimo. »
Il ragazzo si voltò, con gli occhi luminosi « Davvero, Decimo? »
« C-certamente. In un certo senso temevo che mi regalassi dei candelotti di dinamite... per cui sono contento sia così. » disse, sorridendo sollevato.
Gokudera piegò la testa. « Decimo, se desideri della dinamite ce l'ho proprio... »
Tsuna gli tappò al bocca con una mano prima che potesse aggiungere altro. « Va benissimo la sciarpa, non c'è bisogno di altro! » gridò, sperando che quello bastasse a non fargli estrarre gli esplosivi.
Fortunatamente, funzionò, e Gokudera si fermò e zittì all'istante. Tsuna fece un sospiro, allontanando la mano, ma il ragazzo gliela afferrò all'improvviso.
« Gokudera-kun? » chieso leggermente preoccupato Tsuna, vedendo che lo sguardo del suo guardiano della tempesta si faceva più serio.
Quest'ultimo portò di nuovo la mano del proprio boss sulle labbra, baciandone la parte superiore, e sotto lo sguardo stupito del ragazzino l'appoggiò sulla propria guancia. Fece un respiro, ed iniziò « Decimo, io... »
In quel momento, Tsuna sentì dell'aria fredda sulla pelle, e rabbrividì. Aveva lasciato la finestra leggermente socchiuse, in modo che Gokudera respirasse qualcosa di fresco mentre si stava riprendendo. Voleva girarsi per vedere perchè si fosse aperta improvvisamente, ma gli sembrava maleducato spostare lo sguardo da Gokudera, visto che sembrava gli stesse per fare un discorso serio. Fece un sorriso per invitare il suo guardiano a continuare, ma allo stesso tempo cercò di sfilare la mano dalla presa di Gokudera, che però sembrava d'acciaio.
« D-decimo... io ti... »
Il discorso venne rapidamente troncato da un tonfa volante che sfiorò il braccio di Tsunayoshi, e si conficcò nel muro retrostante, perforandolo.
« IIIIHH!! » gridò Tsuna, girandosi terrorizzato verso la finestra, avendo però già un presagio di ciò che avrebbe visto. Ed infatti, inginocchiato sul davanzale, un tonfa in una mano e l'altra chiusa in un pugno, corrucciato e con lo sguardo puntato su di lui, c'era Hibari.
« Sawada Tsunayoshi » disse « Leva all'istante la tua mano dal volto di quell'erbivoro »
Non ebbe bisogno di ripeterlo un'altra volta, perchè per lo spavento Gokudera aveva allentato la presa, e Tsuna si portò la mano dal petto. Deglutì, consapevole che sarebbe successo qualcosa di brutto.
Hibari fece un salto, atterrando in piedi al centro della stanza. Si girò verso i due ragazzi, e si diresse verso di loro. Tsuna smise di respirare, mentre Gokudera prese fiato ed urlò « Bastardo! Come hai osato lanciare una delle tue stupide armi contro il Decimo?! »
Hibari gli era vicino, e gli lanciò uno sguardo terribile, capace di far liquefare le pietre.
Ma anche lui smise di respirare quando vide il braccio del guardiano della nuvola passargli velocemente davanti, salvo poi realizzare che stava semplicemente recuperando il tonfa conficcato nel muro. Mise così la mani nella cintura, estrendone tre candelotti di dinamite.
« Non ti permetto di rovinare la mia vigilia di Natale con il Decimo!! » gli gridò. Hibari lo guardo per un secondo, e poi lo colpì con il tonfa alla fronte, facendolo cadere sul letto.
« Ora questo stupido erbivoro casinista non ci disturberà più, Sawada. » disse Hibari, sedendosi tranquillamente sul letto come se nulla fosse successo.
Tsuna invece stava tremando, stringendo la sciarpa, sperando di non fare la stessa fine della persona che gliela aveva regalata.
« H-hibari-san... mi fa piacere che tu sia venuto a trovarmi... » disse, per nulla convinto di ciò che stava dicendo.
Il Guardiano afferrò il suo braccio, così forte che sembrava che lo volesse spezzare, e con l'altra mano prese la sciarpa e la buttò via.
« IIIH!! » gridò Tsuna, pensando che Hibari lo volesse riempire di botte. Invece, questo estrasse dall'interno della giacca un pacchettino, che premette poi contro il petto di Tsuna.
« Questo è il mio regalo, e pretendo che tu lo indossi subito. » e senza aspettare che Tsuna lo prendesse in mano strappò la carta, mostrando una sciarpa marrone decorata con alcune linee verdi e rosse, e che presentava ad intervalli regolari lo stemma del Namimori.
« I membri del comitato disciplinare hanno lavorato per tre notti di seguito prima di farla come la desideravo io. »
Tsuna si immaginò quei poveri ragazzi mentre venivano colpiti ripetutamente da Hibari mentre sbagliavano qualche particolare insignificante, e provò una grande pietà per loro; un pò riluttante, disse « T-ti ringrazio, ma non serviva che tu perdessi così tanto tempo per farmi una sciarpa, davvero. »
Hibari si oscurò, ed avvicinò il suo volto a quello del ragazzino, per poi soffiargli in faccia « Vorresti dire che non ti piace, Sawada Tsunayoshi? »
Istintivamente il ragazzo si ritrasse all'indietro, e mormorò « M-ma certo che no, è veramente stupenda!! »
Hibari sembrò credergli, perchè si allontanò un pochino dal suo volto e fece un espressione meno irata.
« Se è così... ora devi indossarla. » ed ancora una volta, senza aspettare neanche un secondo, strappò la sciarpa dalle mani di Tsuna e gliela passò lungo il collo, per poi legarla. Non soddisfatto, strinse ulteriormente il nodo, così forte che il povero ragazzo rischiava di soffocare.
« H-hibari-san, l'aria... »
Ma il Guardiano invece che allentare il nodo, prese la sciarpa per un lembo, per avvicinare a sè il ragazzino, ottenendo però anche l'effetto di stringere ulteriormente. Lo spinse poi sul letto, e ci si posizionò sopra.
« Sawada. Aspettavo da tanto questo momento... » sussurrò, mentre infilava una mano tra i capelli del ragazzo sotto di lui.
« H-hibari-san... n-non respiro... l-la sciarpa... » mormorò Tsuna, a voce bassissima, mentre stava soffocando. Le sue mani erano purtroppo bloccate dalle gambe del suo guardiano della nuvola.
Hibari non sentì quei sussurri, che gli parvero dei lamenti senza senso con l'intenzione di chiedergli di essere gentile e di non fargli troppo male, e si avvicinò per dare un bacio al ragazzino, quando gli esplose qualcosa a pochi centimetri dall'orecchio sinistro. Si girò, senza però liberare Tsuna che nel frattempo stava cominciando a vedere tutto bianco a causa della mancanza di aria, ed estrasse un tonfa.
« Gokudera Hayato, non ti permetto di interrompermi. Ti concedo l'opportunità di andartene adesso, oppure in caso contrario mi vedrò costretto a morderti a morte. » In quel momento un raggio di sole colpì il tonfa, che brillò.
« Tsk! Sono io che non ti permetto di toccare il Decimo! » gridò Gokudera, lanciando un altro candelotto di dinamite in direzione di Hibari, che però quest'ultimo evitò abilmente saltando via dal letto, mentre invece pezzi di stucco staccatosi dalle pareti cadevano in faccia a Tsuna.
Come minimo, questo aveva avuto l'effetto di rendere le sue mani di nuovo usabili, e quindi le portò immediatamente al collo, cercando di allentare quel nodo terribilmente stretto, ma sembrava che questo non ne volesse sapere. Quando un nuovo candelotto di dinamite gli arrivò vicino, ed altri pezzi di muro gli caddero addosso, il nodo finalmente si sciolse. Fu contento che l'aria potesse nuovamente scorrergli nei polmoni, ma non poteva rilassarsi, visto che nella sua stanza era in atto un terribile combattimento tra Hibari e Gokudera. Strisciò lungo la parete fino ad arrivare davanti al suo armadio, e lì rimase fermo e tremante a guardare lo scontro. Hibari evitava tutta la dinamite deviandone la traiettoria, ma in compenso questa finiva contro il muro della camera, distruggendolo.
Con le lacrime agli occhi, Tsuna pensò che doveva uscire di lì al più presto.
« Kufufu... »
Il ragazzo si girò immediatamente. Gli era sembrato di sentire la risata di Mukuro provenire dall'interno del suo armadio. Eppure era una cosa assurda: perchè mai Mukuro avrebbe dovuto trovarsi lì dentro?
Scosse la testa, e si mosse lentamente lungo l'armadio; ma all'improvviso le ante si spalancarono e delle mani misteriose lo afferarono, trascinandolo all'interno.
« IHHH!! » gridò il ragazzo, con tutte le forze che aveva, prima che le ante si chiudessero di nuovo con un rumore sordo.
Questo non sfuggì ai due combattenti, che si voltarono di scatto verso l'armadio. Gokudera lanciò un ultimo candelotto verso Hibari, e poi si precipitò davanti all'armadio, cercando di aprirlo, ed urlando "DECIMO!!" a più non posso. Il guardiano della Nuvola, senza la minima fatica, con il tonfa deviò la traiettoria e fece finire il candelotto fuori dalla finestra, in strada, dove stava passando un piccolo Irie Shoichi che venne casualmente coinvolto nell'esplosione.
« N-non... si... apre! » gridò Gokudera, mentre cercava con tutte le sue forze di spalancare le porte dell'armadio per liberare il suo Decimo. Hibari gli si avvicinò, e dopo avergli dato un colpo al fianco gli ordinò di scansarsi. Prese un tonfa, e sferrò un colpo alle ante, che si distrussero sotto tanta forza.
All'interno dell'armadio, notarono immediatamente Mukuro Rokudo, che era intento a spogliare Tsuna. Quest'ultimo si trovava senza pantaloni ed ora il Guardiano della Nebbia aveva una mano sotto la sua maglietta, mentre con l'altra gli teneva il mento, per poter così obbligare il Decimo dei Vongola a guardarlo negli occhi e sentire, allo stesso tempo, il suo respiro.
« T-tu...! C-cosa stai facendo al Decimo? » balbettò Gokudera, cercando di contenere l'effetto che gli faceva la vista del proprio boss in quelle condizioni e di concentrarsi su chi era che le stava causando.
Hibari, invece, senza proferire una sola parola, diede un colpo di tonfa a Mukuro, che però, spostandosi, riuscì ad evitarlo.
« Ah, sembra che ci abbiano scoperto, Tsunayoshi-kun! » disse Mukuro allegramente, mentre il povero ragazzino invece cominciava a pregare perchè tutto potesse finire bene.
Hibari diede un'altro colpo, che distrusse completamente l'armadio, ma l'illusionista con un balzo era riuscito a fuggire prima che questo gli crollasse in testa, sempre tenendo stretto Tsuna. Lo poggiò sul letto, e gli tolse i pezzi di armadio che si erano depositati fra i suoi capelli. Dopo di che, fissò Tsuna con uno sguardo strano e disse: « Ma che sciarpa orribile! Nel buio dell'armadio non l'avevo vista, ma... Kufufu, so come rimediare! »
Mise una mano sul collo di Tsuna, e gli strappò via con violenza la sciarpa di Hibari, per sostituirla con una zebrata a fantasia ananas.
Tsuna si disse che MAI e poi MAI avrebbe voluto indossare una cosa simile, ma non avrebbe mai osato dirlo al suo Guardiano della Nebbia. Non finchè con una mano gli sistemava la sciarpa e con l'altra gli palpava il sedere, almeno.
« E-ehm... Mukuro... »
Ma il Guardiano gli mise l'indice davanti alla bocca, e disse « Kufufu, Non dire nulla, Tsunayoshi. So già che questa sciarpa ti piace moltissimo. Del resto, ho fatto lavorare Chikusa per tre giorni e tre notti per farla venire come volevo io! »
Una piccola gocciolina scese lungo la testa del ragazzino. Mukuro e Hibari erano tutti e due terribilmente malvagi.
« ... ed inoltre, mi ha pure dato un cappellino di lana per te! Provalo, Tsunayoshi! »
E senza aspettare che gli rispondesse, Mukuro prese un cappellino di lana bianco con un ponpon e con ricamati tanti ananas, e cercò di metterlo in testa al Decimo dei Vongola, con scarsi risultati.
« Tsunayoshi, hai troppi capelli, non riesco a mettertelo!! »
« M-mukuro... mi stai facendo male... »
Il Guardiano della Nebbia cadde in avanti, finendo tra le gambe di Tsuna, che alzò lo sguardo e vide Hibari fermò in piedi con il tonfa in mano tinto di sangue.
« IIIH! » gridò Tsuna « Hibari-san... l'ho hai... u-ucciso!! »
Ma in quel momento sentì una mano toccargli l'interno della coscia, ed avvampò.
« Kufufu... Tsunayoshi, hai delle gambe così morbide... » mormorò Mukuro, cominciando a sfregare il volto contro le coscie del ragazzo. Inutile dire che Hibari lo colpì così forte da farlo volare via dal letto e cadere sul pavimento, dove il guardiano della nuvola cominciò a calciarlo. Gokudera ne approfittò per lanciarsi di nuovo sul suo boss.
« Decimo... mi dispiace! Non sono stato in grado di impedire a quel pervertito di entrare nella tua stanza. Sono imperdonabile. »
Si inginocchiò sul letto, fino a toccare con la fronte le coperte, mentre Tsuna battendogli sulla schiena cercava di consolarlo.
« N-non è colpa tua, Gokudera-kun... In fondo non potevi sapere che era nell'armadio... »
« Decimo, sei troppo gentile! » gli rispose il ragazzo, abbracciandolo.
« N-non è nulla... Gokudera-kun, puoi anche lasciarmi... »
« Decimo, sei sempre così buono! E poi sei così forte... e quando hai quella fiamma arancione sei così virile... e quando sorridi nessuna donna potrebbe mai reggere il confronto con te! E poi, la tua pelle è così morbida! Ed hai un buon profumo... » mentre diceva quelle cose, Gokudera aveva affondato la testa nella spalla di Tsuna, per sentirne il profumo. Il povero ragazzino cercò di far smettere a Gokudera di dire quelle cose imbarazzanti, ma sembrava non volerlo sentire.
« Decimo, ciò che voglio dirti è che io... »
SBANG.
Gokudera cadde sul letto, sanguinante, dopo che Hibari lo ebbe colpito. Tsuna lanciò prima uno sguardo al corpo di Mukuro agonizzante sul pavimento, poi passò lo sguardo ad Hibari, terrorizzato.
« Sawada Tsunayoshi, ora non c'è più nessuno che ci possa disturbare... »
Tsuna deglutì, ma proprio in quel momento la porta della camera si aprì, ed entrò Yamamoto. Il ragazzo vide la sua salvezza, ed approfittando della distrazione di Hibari a quell'entrata, corse verso il Guardiano della Pioggia, gettandosi su di lui ed abbracciandolo.
« Yamamoto! Per fortuna sei arrivato! »
Il ragazzo si guardò attorno, e non capendo il motivo di tanto disordine si mise a ridere. « Ahah, a cosa state giocando? »
Hibari lo guardò male. Yamamoto sembrò non accorgersene e continuò « Ma ci siete già tutti! Ed io che pensavo che ti avrei trovato ancora addormentato! Ahah! »
Per un attimo, Tsuna si chiese se Yamamoto lo volesse davvero aver trovato addormentato, ed allora ebbe paura su cosa gli sarebbe potuto accadere. Ma poi scosse al testa, cercando di rimuovere certi pensieri. Del resto, quella era una cosa da Mukuro.
« Ma... Tsuna, perchè non hai i pantaloni? »
Il ragazzo avvampò, diventando rosso come un peperone. Balbettò qualcosa, che però l'amico non capì. Yamamoto così gli mise una mano tra i capelli, e ridendo gli disse « Ahah, ho capito, stavate giocando a strip poker! »
Tsuna alzò lo sguardo, guardando l'amico mentre stava ridendo, fermamente convinto di ciò che stava dicendo.
« ... ahah, anche quando avevamo fatto la festa di fine anno, eri l'unico che era stato spogliato completamente! »
Il ragazzino, al ricordo di quella festa avvenuta alla fine dello scorso anno scolastico, divenne ancora più rosso.
Quell'affermazione, però, ebbe anche altri effetti.
« Tsunayoshi-kun completamente nudo? » sussurrò Mukuro, rialzandosi a fatica dal pavimento, guardando in direzione dei due amici mentre un rigolo di sangue gli colava dal naso; non era certo se fosse semplicemente per le botte ricevute da Hibari. Anche Gokudera riprese conoscienza all'improvviso, gridando « T-tu avresti visto il Decimo completamente nudo, s-scemo del baseball?! »
« ... avete osato giocare a strip poker nella mia scuola? » sussurrò Hibari, fissando Yamamoto come se lo dovesse fare a pezzettini.
« IIH! Yamamoto... » gridò Tsuna, notando tutto l'istinto omicida che si stava riversando contro il Guardiano della Pioggia, che però sembrava non averlo notato e stava continuando a ridere.
« Ahah... non essere così nervoso, Tsuna! » gli sussurrò all'orecchio, stringendo il ragazzo a sè. Quel gesto non passò inosservato agli altri occupanti della stanza.
« Non stare così vicino al Decimo, idiota! » gridò Gokudera, scendendo dal letto.
« Takeshi-kun... » mormorò Mukuro, con un sorriso malizioso, avvicinandosi ai due.
« Yamamoto Takeshi, ti morderò a morte. » sentenziò Hibari, camminando lentamente verso di loro.
Nuove lacrime spuntarono sul volto di Tsuna.
« Yamamoto... mi lasceresti, per favore? » disse, senza convinzione.
« Ahah, ma sei così morbido Tsuna! » gli rispose lui, portandolo invece davanti a sè ed appoggiando il mento sopra la testa dell'amico.
« R-reborn... salvami, per favore! » piagnucolò il ragazzino, un attimo prima che Hibari, Mukuro e Gokudera saltassero addosso a lui e Yamamoto per pestare quest'ultimo.



La mattina di Natale nevicava: piccolo fiocchi bianchi cadevano aggraziati dal cielo, poggiandosi a terra, dove si era già formato un sottile strato di neve. Dalla finestra non del tutto chiusa della camera di Tsuna ne era filtrata un pò, tanto che pure sul pavimento si era formata una pozzanghera.
Il ragazzo si rigirò nel letto, sentendo l'aria fredda a contatto con la pelle nuda.
... pelle nuda?
Aprì immediatamente gli occhi, ma forse sarebbe stato meglio se avesse continuato a tenerli chiusi. Era stretto in una morsa tra Gokudera e Mukuro, e quest'ultimo aveva messo una mano all'interno delle sue mutande ed era intento a palpargli il sedere, seppure sembrasse profondamente addormentato. L'altra mano dell'illusionista era in bocca ad Hibari, che la stava mordendo, nonostante anche lui stesse dormendo. Le sue mani sfioravano le gambe di Tsuna, accarezzandole.
Gokudera invece lo stringeva in un abbraccio, e stava continuando a mormorare "Decimo, Decimo, Decimo!" nel sonno, con un tono vagamento affannoso, mentre Yamamoto con le sue braccia avvolgeva sia il Guardiano della Tempesta sia Tsuna. Ed infine, erano tutti nudi, eccezione fatta per le mutande.
Il ragazzino deglutì.
Doveva togliersi da quella prigionia rima che entrasse qualcuno nella stanza, o sarebbero stati guai seri. Kyoko-chan aveva promesso che sarebbe passata a trovarlo quella mattina, e tremava al solo pensiero che lo vedesse in una simile situazione.
Stava cominciando lentamente a spostare la mano di Mukuro dal suo fondoschiena quando la porta si spalancò.
Tsuna smise di respirare, e chiuse gli occhi.
« ... Tsuna? »
La voce familiare di Dino gli giunse alle orecchie. Ecco, proprio la persona di cui aveva bisogno.
« Dino-san! » mormorò il ragazzo, a voce bassa per non svegliare le quattro persone che gli dormivano accanto « Dino-san, sono qui! Aiutami, ti prego!! »
L'italiano individuò il fratellino schiacciato tra quei ragazzi molto più grandi di lui, e corse verso di lui. Sfortuna volle che scivolasse in una coperta caduta a terra durante la notte, ed andò a sbattere contro la testa di Tsuna, cadendo sopra a tutti i guardiani del ragazzo.
« A-ahi... scusami, Tsuna... » mormorò spiacente, mentre entrambi si massaggiavano la testa.
« Cavallone. »
Sia Dino che Tsuna smisero di muoversi all'istante sentendo quella voce.
« Come hai osato svegliarmi cadendomi addosso? »
Con un balzo, il biondo si rimise in piedi, allontanandosi dal letto.
« K-kyoya! ... ehm... Buon Natale? »
Hibari si alzò all'istante, dirigendosi verso il boss della famiglia Cavallone con intenti omici.
« Kyoya! E' natale... non dovresti essere più buono? » il tonfa lo sfiorò, e colpì il muro, lasciando una profonda crepa.
E mentre Hibari inseguiva Dino, anche gli altri Guardiani si erano svegliati.
« Kufufu, Buon Natale, Tsunayoshi-kun ~ » sussurrò Mukuro all'orecchio del ragazzino, mentre con la mano libera indugiava lungo il suo ventre.
Venne afferrata da Gokudera. « Cosa avevi intenzione di fare al Decimo, schifoso pervertito?! »
« Kufufu... vuoi davvero saperlo, Hayato-kun? »
Gokudera prese un candelotto di dinamite, e lo puntò contro il Guardiano della Nebbia.
« Non ti permetterò mai neanche solo di sfiorare il Decimo! »
« Kufufu, ma mentre sei qui a discutere con me il tuo caro boss sta venendo sfiorato da qualcun'altro... »
Gokudera si girò, e vide che Yamamoto aveva fatto scivolare Tsuna al di sotto sia della sua sia della presa di Mukuro, ed ora lo stava abbracciando.
« E' stato bello dormire tutti assieme! Era da un sacco di tempo che non lo facevo più! »
« E-ehm... Yamamoto, la tua mano sul mio sedere... »
« Eheh, Buon Natale Tsuna! » detto quello, gli diede un bacio sulla fronte, facendo avvampare il ragazzino e zittendolo.
« Come hai osato dare un bacio al Decimo?! » gli gridò Gokudera, con le guance rosse anche lui. Yamamoto lo prese per un braccio, e lo tirò a sè.
« Che diamine vuoi fare?! » gli urlò contro.
Yamamoto, per tutta risposta, prese un piccolo pacchettino e ne estrasse una lunga sciarpa tricolore: erano alternati azzurro, rosso ed arancione. La avvolse intorno a sè, Tsuna e Gokudera, e fece un nodo leggero.
« Ho pensato fosse perfetta per noi tre! » disse, abbracciando i due amici, che arrossirono.
« Oh, Takeshi-kun, come sei romantico ~ » disse una voce, cercando di imitare il tono di Gokudera. Si girarono tutti, e videro che Mukuro era legato insieme a loro nella sciarpa.
Hibari e Dino stavano continuando a rincorrersi, quando all'improvviso quest'ultimo inciampò di nuovo nella coperta e qualcosa gli volò via dalla tasca.
Il Guardiano della Nuvola però non si fece problemi, e si fermò davanti al biondo con la stessa espressione con cui il leone guarda la gazzella dopo averle impedito la fuga.
« Kyoya... è Natale... » cercò di convincerlo Dino per l'ultima volta, senza successo, ed Hibari lo avrebbe colpito se non avessero sentito un ruggito provenire da fuori della finestra. Si guardarono tutti interrogativamente, e poi il boss della famiglia Cavallone, dopo aver messo la mano in tasca, disse « Temo mi sia caduto Enzo fuori dalla finestra... »
« E fuori c'è tanta neve. » concluse la frase Tsuna, demoralizzato.
Da fuori, però, provenivano altre voci.
« AVANTI, MOSTRO!! IO, RYOHEI SASAGAWA, L'ESTREMO LION PUNCHINIST, TI SCONFIGGERO'!!!!! »
« Hahi! Che cosa è quel mostro? »
« Onii-san, stai attento! E' proprio enorme... »
Tsuna sospirò. Doveva aspettarsi una conclusione del genere.
« Buon Natale anche a voi, ragazzi. Sigh. »

   
 
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