La luce del sole entrava nelle stanze private della Casa dello Scorpione. Milo aprì immediatamente gli occhi e un piacevole profumo di primavera solleticò le sue narici e un sorriso comparve sulle sue labbra.
Girò leggermente il capo per osservare Camus che ancora dormiva girato su un fianco. Ogni volta Milo si soffermava a osservare il suo compagno come un critico davanti a un’opera appena esposta a un museo.
Osservava i lunghi capelli rossi che incorniciavano un viso dai lineamenti delicati e passare alla mano che posava sul cuscino. Le dita lunghe e sottili smaltate con cura di rosso, che regalavano un tocco femminile alla bellezza di Camus.
Dopo aver osservato il volto e le mani, Milo scese con lo sguardo verso il petto e il ventre lasciato scoperto dal lenzuolo e dalle coperte. Non si stancava mai quel meraviglioso corpo maschile.
Portò una mano nei capelli del compagno e prese tra le dita delle ciocche che cominciò ad accarezzare per attendere il risveglio del suo amato.
Conosceva a memoria il corpo di Camus, ma poteva dire lo stesso del suo cuore?
La Siberia e gli allenamenti rigidi a cui si era stato sottoposto il francese per ottenere la cloth di Acquario, avevano fatto nascere una barriera fredda come quella terra. Milo era sicuro che sotto quel carattere freddo e rigido, Camus nascondeva chi era realmente e il suo grande cuore.
Un cuore che Milo immaginava grande ma fragile come un fiocco di neve e con la costante paura di essere ferito.
Durante quella meravigliosa notte d’amore, Milo aveva parlato proprio di questo a Camus.
“Tu sei come l'Islanda, Camus!”
“ Come l'Islanda? Spiegati meglio, Milo!”
“ E' semplice! L'Islanda è in apparenza una terra ricoperta da uno
spesso strato di ghiaccio, ma sotto questa fredda superficie, c'è un vulcano
pronto a entrare in attività. Come quella terra, ti nascondi sotto una maschera
fatta di rigidità e freddezza, ma è solo una maschera che hai scelto di
indossare per il ruolo che dobbiamo svolgere e per proteggere il tuo cuore.”.
“ Io nascondo il mio cuore utilizzando una maschera di neve e di
ghiaccio?”
“ Sì, Camus” Sono convinto che
sotto questa maschera, ci sia un cuore straordinario pronto a esplodere come un
vulcano per le persone che ami. Ma …”
“Ma?”
“ Prima di scogliere la barriera che hai alzato intorno al tuo cuore vuoi essere sicuro che questa persona non ti ferisca o sfrutti il tuo cuore per poi abbandonarlo”
Camus non aveva risposto, ma si era limitato a baciarlo con passione e ricominciare nuovamente la loro danza d’amore.
Con i pensieri rivolti alla notte precedente, Milo non si era accorto che Camus si era svegliato e lo stava fissando con i suoi occhi castagni.
“ Kalimera, agàpi mu[1]!”.
Sussurrò Milo baciando Camus prima sulla fronte poi sulla punta del naso con
dolcezza per poi guardare il Gold Saint dell'Acquario dritto negli
occhi.
Camus ricambio lo sguardo e un sorriso comparve
sulle sue labbra sottili. Un sorriso che mai il Saint dello
Scorpione aveva visto nel suo Camus e che lo lasciò immobile e senza
parole.
Camus prese tra le mani il volto di Milo e lo
avvicinò al suo e lo baciò sulle labbra con dolcezza come mai prima di quel
momento. Lo Scorpione rimase ancora una volta stupito dal gesto del suo
amato perché mai ricevuto un simile gesto affettuoso da parte di Camus e rimase
immobile quando il francese si allontanò di qualche centimetro per tenere gli
occhi fissi su di lui.
“ Je t'aime!”. Bisbigliò Camus prima di regalare un
nuovo leggero bacio.
Una lacrima scese dall'occhio per scomparire sulla
federa del cuscino, quando Milo comprese costa stava succedendo. Camus aveva
sciolto la barriera di ghiaccio e per la prima volta stava mostrando a lui
soltanto, nell'intimità della casa dello Scorpione, il suo cuore. Milo rimase
indifeso e meravigliato di fronte a quella grande prova d'amore e di fiducia,
che Camus gli stava regalando con le sue parole e i baci.
Non esiste spettacolo o regalo più grande di un
amato che mostra al proprio compagno il cuore per troppi anni protetto sotto
uno strato di ghiaccio.