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Autore: LilyShakarian    08/05/2015    10 recensioni
Il regno dell'Est è caduto sotto il dominio del Nord. Il governo ribelle del Sud resiste e combatte, per placarne l'avanzata. Il regno dell'Ovest si protegge dietro una cupola, senza partecipare direttamente alla battaglia.
Una principessa scomparsa. Due principesse sorelle, cosi diverse, ma legate ai loro doveri regali. Un principe pirata che non ci sta e si oppone con tutte le sue forze.
E poi, ovviamente, c'è lui. Il principe del Nord...
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il mercato rigoglioso di Elupsa, il regno dell'Ovest, era l'invidia dell'intero pianeta. I suoi abitanti, conosciuti come Tsufuru, erano tra i più pacifici e al tempo stesso produttivi tra tutte le popolazioni. Dotati di uno spiccato senso ingegneristico e di un'intelligenza fuori dal comune, avevano prosperato grazie alle numerose invenzioni vendute ai regni circostanti, in particolare a Yarna, quello del Nord, ritenuto da sempre il più bellicoso, abitato dai temuti Sayan, di indole crudele e selvaggia.


L'equilibrio tra i regni aveva creato una pace duratura, o quanto meno fino a quel periodo. L'ultimo re del Nord, sotto le indicazioni di un nuovo consigliere reale, aveva deciso di sottomettere gli altri regni, considerati troppo deboli, al suo dominio. Il regno del Est, da sempre produttore di piaceri, incensi e stoffe pregiate, era stato il primo a cadere senza pietà, indifeso.

Il regno del Sud, popolo di ribelli uomini di mare, ancora opponeva un'ostinata resistenza.


Elupsa non aveva ancora subito nessun attacco, ma il suo re già pensava ad una tattica difensiva. I suoi capelli violetti gli ricadevano sul volto stanco e preoccupato.

« Maestà, l' unica soluzione è la cupola d'energia... i miei uomini potrebbero già mettersi all'opera se voi mi concedeste il vostro consenso...»


Il re parve pensarci con cruccio. Chiudersi in una difensiva totale li avrebbe certamente protetti dall'attacco dei traditori del Nord, ma era anche rischioso.

« Ministro, voi che ne pensate? Possiamo sopravvivere con le nostre sole risorse?» Chiese ad un altro uomo, vestito elegantemente, serio, seduto al suo fianco.

« Penso di si, vostra altezza. Forse con qualche difficoltà iniziale, ma riusciremo sicuramente a inventare qualcosa che agevoli la nostra situazione. Cercheremo terre fertili, aumentandone le capacità di produzione. Renderemo gli animali più produttivi e capaci di riprodursi più velocemente. Siamo o non siamo i più intelligenti del mondo? Troveremo sicuramente una soluzione, perciò si, credo ne valga la pena.»

«E sia allora... Dottor Gelo, ha la mia approvazione per iniziare la realizzazione della cupola...» Confermò il sovrano, rendendo più sereno e soddisfatto il suo primo interlocutore.

Il re non era entusiasta di interrompere i contatti col resto del mondo, ma se quello era l'unico modo per proteggere il popolo e la sua regina, avrebbe abbassato il capo in segno di resa.

« Vostra Altezza!» Una donna trafelata aveva spalancato le porte della sala del consiglio reale. « Perdonatemi, ma... è il momento! L' erede sta venendo alla luce!

Il sovrano non ci pensò un secondo di più e la seguì, raggiungendo la stanza dell'amata di corsa.

« Panchy!» Quasi urlò, aprendo le porte che lo separavano dalla regina, ma appena entrò, i vagiti di un neonato gli arrivarono ai timpani con chiarezza cristallina.


Si avvicinò con estrema lentezza al letto, dove sua moglie era distesa con gli occhi chiusi. I suoi capelli biondi creavano delle onde dorate sopra il cuscino. La cosa lo allarmò, ma una donna lo tranquillizzò, dicendogli che il parto l'aveva stremata e che stava solo riposando. Il fagotto vicino a lei catturò l'attenzione del re, che fece qualche ulteriore passo in avanti. Sedette sul materasso e prese in braccio il neonato.

« Mi dispiace Trunks, non è il maschio che volevi...» Gli disse sua moglie, con debole voce. La sua presenza affianco a lei l'aveva destata.

« Ssssh, non dirlo neanche, mia cara. Guarda che splendida principessa ho qui tra le mie braccia, hai fatto un ottimo lavoro Bunny.» La donna rise debolmente all'appellativo dolce con cui il marito era solito chiamarla quando erano soli. Una zazzera bionda fece capolino, seguita da una donna disperata.

« Mi dispiace altezza, ho provato a fermarla ma la principessina è davvero veloce!»

Il re tranquillizzò la donna e fece un cenno di avvicinarsi alla piccola appena arrivata, che non se lo fece ripetere due volte. Si avvicinò incuriosita al padre e osservò con i suoi enormi occhi neri ciò che teneva in braccio.

« Tight, questa è la tua sorellina.»

« E' così piccola...» Commentò con ingenuità.

« Già, la piccola Bulma.»

Decretò il re, ricevendo un sorriso dolce in assenso da parte della regina.


Diversi anni dopo


Era intenta a fissare quell'insolita tonalità verdastra che per anni aveva colorato in modo innaturale il cielo. Le finte nuvole bianche scorrevano placide, trasportate da una brezza fresca. Tutto sommato si ritrovò a pensare che fosse una bella giornata. Eppure non riusciva a fare a meno di chiedersi perché fossero costretti a vivere così, rinchiusi come degli animali. Si domandava continuamente come fosse la vita fuori dalla cupola. Non che morisse dalla voglia di scoprirlo, visto che più di una volta aveva visto la violenza dei nemici lanciarsi contro di essa. Però l'enorme curiosità l'aveva sempre contraddistinta e si domandava come sarebbe stato viaggiare alla scoperta del mondo, senza paura di cadere vittima di quella stupida guerra.

« Ah eccoti, non riuscivo a trovarti da nessuna parte.» La figura di una bella ragazza dai capelli dorati fece la sua comparsa nei giardini reali.

« Che vuoi, Tight?»

« Mi spieghi perché devi sempre essere così scontrosa?» le rispose, accigliata.

« Non mi piace essere disturbata quando vengo a pensare.»

« A perdere tempo vorrai dire. Ecco a voi Bulma, la principessa perdigiorno!»

La ragazza dai capelli turchini si sollevò sui gomiti, guardando offesa la sorella maggiore.

« Detto dall'oca più regale del regno, lo prenderò come un complimento!» Rispose piccata.

« Sei insopportabile! Con quella lingua dubito che troverai marito molto presto!»

« Non è nei miei interessi trovare un marito, quello è lo scopo della tua vita, non della mia. Tu aspetta pure qualcuno che ti veneri e idolatri tutto il giorno, io preferisco rimanere qui a deprimermi su quanto sia inutile questa vita in gabbia.»

«Ah Bulma io non ti capisco.. perché devi sempre lamentarti? Abbiamo una vita bellissima e non riesci nemmeno a vederlo. I nostri genitori ci voglio bene, come anche il nostro popolo, e abbiamo tutto quello che ci serve qui, senza dover per forza affrontare il pericolo là fuori.»

La minore biasimò la sorella per quella sua totale mancanza di spirito d'avventura.

« Tight, va e goditi la tua festa. Non abbiamo altro di cui parlare.»

La bionda rimase sorpresa.

« Ero venuta proprio a ricordarti che è richiesta anche la tua presenza. E prima che mi dimentichi, volevo dirti che ci sarà anche il principe del Sud con il suo equipaggio.»

Bulma fece finta che la notizia non le importasse, ma ringraziò che la maggiore non potesse vedere il rossore sulle sue gote.

« E' un ottimo partito, perché non scegli lui come tuo schiavo per la vita?»

Tight ignorò la provocazione e prima di andarsene la incitò ancora una volta ad andare a prepararsi. Non riusciva a capire come lei e sua sorella potessero essere cresciute così diversamente. Avevano interessi e caratteri opposti, ma questo non giustificava l'astio che la turchina nutriva nei suoi confronti. Andò a prepararsi, quella serata era troppo importante per lei per preoccuparsi degli squilibri ormonali di sua sorella. Il re suo padre aveva organizzato quella festa per permettere che un giovane principe la chiedesse in sposa e prendesse le redini del regno. Ancora immersa nei suoi sogni ad occhi aperti, raggiunse la sua stanza e lasciò che le cameriere l'aiutassero a prepararsi. Quella sera sarebbe stata più luminosa di una stella.


Anche Bulma, suo malgrado, aveva iniziato a vestirsi per la serata, non prima però di aver fatto un bagno ristoratore, con tanto di sali e oli profumati. Si sarebbe annoiata, già lo sapeva, ma dopotutto sarebbe stata una serata importante per sua sorella. Le voleva comunque bene, nonostante il risentimento che da qualche anno a quella parte aveva preso a nutrire verso di lei. E sapeva bene da cosa nascesse. Era iniziato tutto quando le due principesse di Elupsia, rispettivamente di tredici e diciassette anni avevano incontrato per la prima volta l'abbronzato principe diciottenne del regno di Hamek, tra i mari del Sud. Era arrivato con suo padre sulla loro imponente nave per stringere un'alleanza e le aveva folgorate entrambe con il suo sorriso bianchissimo e birichino. Era anche piuttosto gentile, aveva lo stesso spirito libero delle onde e l'animo puro come l'acqua del mare. Bulma pensò che non gli sarebbe dispiaciuto dopotutto essere concessa in moglie ad un tipo come lui, la vita avventurosa del ragazzo la intrigava parecchio, ma sapeva che molto probabilmente proprio quella sera lui si sarebbe offerto come sposo di Tight. Sarebbe dovuta essere contenta per sua sorella, ma riusciva solo ad invidiarla, così ingenua, così inconsapevole, frivola e sognatrice, la fotocopia della regina. Avrebbe voluto essere un po' come lei ogni tanto, più ragazza e principessa, meno realista e delusa dalla vita. Lei era come suo padre, calcolatrice e razionale, valutava fin troppo bene ogni sua mossa. Sapeva che prima o poi anche lei avrebbe dovuto sposarsi, ma l'unico che le poteva interessare era sicura fosse già occupato, inoltre non sarebbe toccato a lei regnare, quindi trovava alquanto inutile il suo ostinarsi ad interessarsi alle riunioni di suo padre ma non poteva farne a meno. Era l'unico modo che conoscesse per avere notizie dell'esterno.


Si osservò annoiata allo specchio, apprezzando con un pizzico di vanità il lavoro fatto dalle cameriere, che la osservavano con occhi sognanti. Non andava matta per quel genere di feste, ma se era la giusta occasione per indossare un così bell'abito, avrebbe fatto uno sforzo. Il suo seno giovane e pieno, così come la sua vita, erano avvolti in un corpetto scollato blu, che brillava grazie alla lucentezza di tante piccole gemme bianche incastonate. Una gonna azzurra e stretta, a più strati, le cadeva morbida lungo le gambe. Le spalle erano velate da un tulle turchese che le scendeva lungo la schiena, fino ai piedi. Sui lunghi capelli turchini, raccolti elegantemente, era poggiata una piccola corona d'argento, resa brillante da gocce di diamante. Oltre questa, i suoi unici gioielli erano i suoi occhi cerulei, leggermente truccati, intensi e profondi.

Gli ospiti attendevano la famiglia reale nella grande sala e i Brief non si fecero attendere. Per primi, all'inizio della lunga scalinata, fecero la loro comparsa i due coniugi, perfetti, bellissimi e innamorati, senza paura di darlo a vedere. Il sorriso dolce di Panchy la accompagnò per tutto il tragitto fino ai due troni e diede sostegno al marito, imbarazzato, che mai si era abituato a quel tipo di situazione che lo metteva troppo in vista. Le due principesse si presentarono insieme, benché Bulma rimanesse un po' indietro rispetto alla festeggiata.

« Sei bellissima.» Disse alla sorella, non appena la vide nel suo abito panna e oro. Era raggiante.

« Grazie.» Sul suo volto comparve un sorriso identico a quello della madre. «Anche tu.» La minore arrossì leggermente e scese le scale, seguendo Tight.

La folla ammutolì per la bellezza delle due, per poi esplodere in boati di assenso. Le sorelle raggiunsero i genitori, Bulma prese posto, mentre Tight rimase in piedi, in attesa di suo padre. Trunks l'affiancò e la presentò, orgoglioso.

« Gentili ospiti, è per me un onore avervi qui, nel giorno del ventiduesimo compleanno di mia figlia maggiore, Tight. Spero sia una giornata di festa e di alleanze propizie.»

La bionda arrossì leggermente a quella velata allusione: il padre la stava offrendo in sposa per creare alleanze vantaggiose e lei era fiera di poter aiutare il proprio regno con il suo matrimonio.

Vagò per la sala, beandosi delle attenzioni che i presenti le regalavano, mentre lei ricambiava con sorrisi e parole gentili.

Bulma, come aveva previsto, si stava annoiando, perciò decise di prendersi qualcosa da bere al buffet.

Come al solito la varietà di cibi e bevande era piuttosto estesa, ma lei puntò subito ad alcune tartine e qualcosa di alcolico.

« Caspita, non pensavo che una principessa riuscisse a reggere quello.» Le disse una voce alle sue spalle. Un ragazzo dall'aria esotica la stava osservando divertito, probabilmente dal fatto di averle visto bere il suo cocktail tutto d'un fiato. Bulma lo squadrò con attenzione, era decisamente affascinante, con un'aria un po' rude, i muscoli tonici sotto la pelle abbronzata, i capelli neri e lunghi, resi un po' crespi dal contatto continuo con sole e salsedine. Una lunga cicatrice gli solcava l'occhio destro e un'altra altrettanto profonda marchiava la sua guancia sinistra. Sembrava averne passate tante, ma i suoi occhi neri e vispi trasmettevano simpatia e gentilezza a primo impatto. « Mi perdoni principessa, non sono molto bravo con le formalità.» Si grattò la nuca e rise imbarazzato, permettendo alla turchina di sciogliersi un po'.

« Lo vedo. Comunque, l'alcol è un ottimo rimedio alla noia caratteristica di questi eventi. Tu saresti?»

« Yamcha, il Lupo Grigio. Per servirvi mia signora.» Accennò un inchino alquanto goffo che la fece sorridere.

« Dubito ci sia bisogno di presentarmi, visto che hai dimostrato di sapere chi io sia.» Yamcha si limitò a sorridere. « Dunque vieni da Hamek, giusto?» Prima che il moro potesse rispondere, fu anticipato da un'altra voce.

« Si ed è uno dei migliori e leali ufficiali che si possano desiderare.»

La turchina si voltò, trovandosi davanti la figura del principe che tanto le scombussolava i pensieri.

« Principe Goku, che piacere vedervi.» Afferrò la sua gonna, compiendo una reverenza delicata ed elegante, mentre un leggero rossore sulle sue gote evidenziò il suo palese imbarazzo.

«Principessa Bulma, che onore.» Le baciò una mano nivea, facendola rabbrividire di piacere impercettibilmente. « Siete uno spettacolo, ancora più del solito.»

« E voi il solito adulatore. Siete troppo gentile, come sempre.» Gli sorrise.

«Diamoci del tu, vuoi?» Lei asserì con la testa, entusiasta. Yamcha tentò di tornare visibile agli occhi dei due.

« Vi conoscevate già?» Chiese perplesso.

« Ci siamo incontrati molti anni fa e ci siamo rivisti saltuariamente, giusto quando i nostri genitori si riunivano per delle assemblee noiose ma importanti riguardo il da farsi con i Sayan.»

Bulma cercò il padre con lo sguardo e lo vide abbracciare calorosamente Bardak, il re del Sud, ignorando completamente l'etichetta. Poco lontano anche sua madre cercava d'intavolare una discussione con la ferrea regina di Hamek, ma Panchy e Gine non sembravano avere molte cose in comune.

« Anche tu sembri annoiarti parecchio Bulma, o è solo una mia impressione?» La voce di Goku ricatturò la sua attenzione.

« No, non ti sbagli affatto.» Sbuffò lei, irritata.

« E se facessimo razzia del buffet e sgattaiolassimo a mangiare tranquillamente in giardino?» La proposta la allettò parecchio e ricambiò il sorriso sornione che lui le stava dedicando.

« Tu sei proprio un pirata nell'animo, altro che principe!» Lo prese un po' in giro, prima di accettare l'offerta. Yamcha accantonò momentaneamente l'idea di scambiare ancora qualche parola con la principessa e li lasciò da soli, rispettando il loro rango.

Goku e Bulma, raggiunti i giardini reali, finirono di mangiare tra battute e risate. Il ragazzo aveva raccontato alcuni aneddoti vissuti nelle sue avventure, lasciandola affascinata.

« Come ti invidio, Goku...» Il tono affranto della ragazza attirò l'attenzione del moro, che la scrutò con attenzione.

« Per quale motivo?»

Lei osservò il cielo e il ragazzo la imitò, iniziando a capire a cosa si riferisse.

« Tu puoi vedere il mondo, vivere avventure, esplorare zone conosciute, incontrare persone e culture nuove. Sei libero.»

Goku attese in silenzio qualche secondo, poi sospirò.

« Bulma, non penso tu sia una ragazza che si illude, convincendosi che la realtà sia diversa. Là fuori non è così bello come pensi. E' pericoloso. C'è tristezza, c'è guerra, c'è morte... Il nord non ci da tregua da quando l'Est è caduto. Voi qui siete al sicuro.»

« Ma almeno sei libero di prendere le tue decisioni e vivere la tua vita scegliendo di combattere, non sei obbligato a nasconderti come un codardo!» Insistette lei. Anche stavolta il ragazzo attese qualche istante prima di rispondere. Bulma poté osservarlo con attenzione e notò che nel suo sguardo d'ossidiana si celava molta più malinconia di quanta il carattere solare del principe potesse far immaginare.

« Nemmeno io sono poi così libero...» Iniziò, cercando di trovare le parole adatte. « Resto comunque un principe, con degli obblighi.» La turchina rimase ad ascoltarlo trattenendo il fiato, in trepida attesa. « Mi è stato imposto di sposare tua sorella e lo farò.» Dopo essere rimasta sbigottita per quella notizia, Bulma tornò la principessa di sempre.

« Non sembri troppo entusiasta all'idea..»

« Non fraintendermi, non ho nulla contro Tight! E' bellissima e dolce, non ha nulla che non va, ma... non è la donna che ho scelto. E' stata scelta e per un motivo che, per quanto posso capire, mi fa comunque imbestialire. Non c'è bisogno di un matrimonio tra i nostri regni per sancire un'alleanza, quindi non capisco perché i nostri genitori abbiano insistito tanto!»

Bulma avrebbe tanto voluto chiedergli come mai non avesse rifiutato, ma lo capiva benissimo, perché era lo stesso motivo per cui sia lei che la sorella lo avrebbero fatto, con l'unica differenza che Tight avrebbe sposato l'uomo che amava. Lo guardò con un sorriso un po' triste, ricambiato dal moro con lo stesso entusiasmo. Si capivano perfettamente, consapevoli delle difficoltà che il loro ruolo comportasse.

« Dai rientriamo, sono quasi certa che abbiamo portato i dolci e ti assicuro che la torta ti sorprenderà.» Goku la osservò con un nuovo sorriso brillante dipinto in volto.

« Sicura? Guarda che non è facile.» Bulma ricambiò con la stessa intensità.

« Oh ne sono più che certa...»

E la principessa aveva le sue ragioni per essere così spavalda.

« Meno male non abbiamo scommesso, avrei perso rovinosamente..» Ammise il principe dopo essere ammutolito davanti al dolce. « Ma quanti piani ha?!» Chiese poi alla ragazza, mentre il suo stomaco si preparava già alla battaglia.

« Uno per ogni anno della festeggiata...» Gli rispose lei divertita, beandosi della faccia sorpresa del moro.

« D'ora in poi i Kaioh prenderanno esempio dagli Tsufuru e ad Hamek il compleanno del principe sarà festeggiato con una torta così!» Bulma rise di gusto, poi però notò la figura della sorella in mezzo alla sala che ballava con un uomo. Non le fu difficile identificarlo.

« Senti Goku..» Lo richiamò mentre il moro si serviva con una doppia porzione di torta. «...ma come mai non è stato scelto tuo fratello per il matrimonio? Dopotutto sarà lui il re di Hamek dopo vostro padre.»

« Radish è... particolare. Ha detto che non si sarebbe mai mischiato con degli estranei. Di sposarsi non gli interessa granché, ma è stato categorico: la sua regina sarà una donna del Sud.»

« Ma perché lui può farlo e tu no?» Brontolò Bulma, incredula per quell'ingiustizia.

« Perché è il principe ereditario, suppongo.»

« Sei troppo buono, Goku... io fossi stata in te, gliele avrei cantate a tuo padre! E' decisamente una disparità troppo palese!»

Il ragazzo sembrò non voler prendere nemmeno in considerazione l'idea, piuttosto continuò a mangiare con gusto, elogiando la cucina del regno di Elupsa. Bulma tornò a guardare Tight tra le braccia di Radish.

'' Non mi pare poi così schifato dalle donne dell'Ovest...'' Pensò, un po' scocciata dall'atteggiamento incoerente del principe, fin troppo avvinghiato a sua sorella per i suoi gusti. Quella sarebbe stata sua cognata a breve, quindi non poteva permettersi troppe confidenze e quello sguardo lascivo che scorreva sul corpo dell'ingenua quanto ignara Tight la mandava in bestia.

I festeggiamenti proseguirono, tra nobili che adulavano la principessa dai capelli biondi, invitandola a danzare e dedicandole attenzioni. Anche Goku riuscì a trascinare Bulma e a farla ballare, seguito da Yamcha che riuscì a rubare all'azzurra un paio di balli. Tutto sommato, era divertente anche per lei.

Stremata, raggiunse un posto a sedere, tra le risa dei due ragazzi. Presero qualcosa da bere e iniziarono a chiacchierare, finché Bulma non fu colta da un'illuminazione.

« E' una mia impressione o non è presente neanche uno dei nobili dell'Est?»

Goku e Yamcha la osservarono, basiti, poi il principe, ricordandosi che la principessa che gli stava davanti non aveva contatti col mondo esterno, si limitò a informarla sulla situazione.

« L'Est è caduto. Completamente. Il popolo è stato sterminato e ciò che ne resta è stato ridotto in schiavitù. Sgaur è ridotta ad un cumulo di macerie, re Juma è morto, la classe nobiliare è stata annientata e della principessa non si ha più alcuna traccia.»

« Un vero peccato.. si dice che la sua bellezza sia leggendaria. Mi sarebbe piaciuto incontrarla...» Ammise Yamcha, come perso nei suoi pensieri. « Anche se non penso che le principesse dell'Ovest abbiano nulla da invidiarle...» Fece un occhiolino a Bulma.

« Non essere impudente.» Lo ammonì Goku. « Effettivamente ho sentito anche io di lei ma in ogni caso non si sa che fine abbia fatto.»

D'un tratto i loro discorsi s'interruppero a causa del rumore dei portoni reali che si aprivano.

« Beh, chiunque sia, se l'è presa piuttosto comoda.» Ironizzò Yamcha, mentre Bulma tentava di guardare oltre la folla per cercare di capire chi fosse arrivato.

« Strano, mi sembrava che tutti gli invitati fossero presenti.» Disse la turchina, iniziando a farsi largo tra gli invitati, ormai ammutoliti. Il silenzio era calato pesantemente nella sala, lasciando spazio solo ad un incedere di passi lenti e minacciosi. Bulma puntò i suoi occhi cerulei sulla figura del nuovo arrivato. Camminava fiero e a testa alta, un ghigno soddisfatto gli deformava il volto giovane. Il suoi occhi d'ossidiana squadravano i presenti con sguardo letale. Indossava un'armatura regale, accompagnata da un mantello rosso come il sangue. Un folta pelliccia bruna gli avvolgeva il collo. Il suo aspetto le parve terribilmente inquietante, ma non poté negare il fascino e il carisma dell'estraneo. Domandandosi chi fosse, spostò lo sguardo su sua sorella, ma sembrava confusa quanto lei. Il re invece le sembrò terrorizzato, bianco come un lenzuolo e non faticò a scorgere il sudore che gli imperlava la fronte. Si allarmò non poco notando le condizioni del padre e gli si avvicinò senza indugio. Sentì lo sguardo di fuoco dello straniero su di sé mentre si avvicinava al trono e lo ricambiò con decisione. Anche Tight, visibilmente in ansia, raggiunse i familiari e gli occhi scuri del nuovo arrivato vagarono qualche istante anche sul suo corpo.

« State indietro..» Ordinò il re alle figlie, facendo un cenno alle guardie di porsi in posizione di protezione per le principesse. L'uomo dai capelli scuri, sollevati verso l'alto come un insieme di fiamme, si fermò solo a pochi passi dai regnanti. La sua voce profonda fece trasalire sia Bulma che Tight.

« Mi sento piuttosto offeso per non aver ricevuto l'invito a questo ricevimento...» Esordì con ironia e strafottenza.

« Vegeta... con quale coraggio mostri la tua faccia qui?» Rispose re Trunks con tono grave. A quel nome Bulma sussultò, sgranando gli occhi e tornando a fissarlo.

« Il Principe del Nord....»

Vegeta ricambiò lo sguardo con aria tronfia, mentre Tight, spaventata, iniziava a realizzare chi avesse di fronte.

« Felice che la principessina mi riconosca.» Avanzò verso di lei, squadrandola con un misto di curiosità e disprezzo. Era di costituzione troppo debole per i suoi gusti, abituato al fisico tonico e muscoloso delle Sayan, non avrebbe mai retto i suoi ritmi e non la credeva nemmeno capace di generare un erede. D'altronde come avrebbe potuto un'esponente di una razza inferiore essere all'altezza? Era sicuramente graziosa, anzi, si ritrovò a pensare, mentre indugiava sulle curve mal celate da quel vestito elegante, che definirla solo bella fosse riduttivo. Ciò rendeva i suoi piani meno fastidiosi di quanto avesse immaginato.

Si beò dello sguardo confuso di lei, mentre lo guardava avvicinarsi, ma la sua avanzata fu bloccata dall'apparizione improvvisa di una figura imponente, che si frappose tra loro. Sollevò lo sguardo infastidito su colui che aveva rovinato il suo divertimento, per incontrare degli occhi fin troppo simili ai suoi che lo guardavano dall'alto, con evidente astio.

« Allontanai da lei, Vegeta.» Gli intimò il ragazzo, facendo ghignare e contemporaneamente allontanare appena il Sayan.

« Sembra che il principe dei traditori voglia combattere...» Gli disse, sprezzante e divertito. « Potrai anche governare sui Kaioh, ma resti sempre un Sayan. Sei feccia della peggior specie, ma resto il tuo principe, perciò inchinati a me.» Ordinò lapidario.

« Te lo puoi anche scordare.»

Rimasero a fissarsi per interminabili minuti, mentre tra loro la tensione si faceva elettrostatica. Il principe del Nord fu il prima a interrompere il contatto visivo con l'altro, riprendendo tutta la sua baldanza.

« Non sono qui per perdere tempo con te, Kakaroth.» Sottolineò l'ultimo appellativo con disprezzo, sapendo benissimo che Goku avrebbe capito il significato di quel nome, che nella loro lingua si poteva tradurre come traditore. Vegeta si allontanò, raggiungendo Tight e mettendo una mano tra i suoi capelli dorati, lasciati a ricadere sulle sue spalle nude. Come l'altra donna, anche questa ai suoi occhi appariva come troppo gracile, ma si sarebbe accontentato. Tuttavia Goku gli afferrò il polso e gli allontanò il braccio dalla principessa. Una vena cominciò a pulsare sulla fronte spaziosa del principe del Nord.

« Non osare toccarmi con le tua infime mani, feccia!»

«Se non mi costringerai, non lo farò.» Gli rispose il principe del Sud, con una calma invidiabile. Vegeta digrignò i denti, non era il momento di occuparsi di quell'inetto, ma l'avrebbe pagata molto presto. Era lì per uno scopo ben preciso, non poteva distrarsi. Si rivolse direttamente al re dell'Ovest.

« Tornando al mio invito mancato... sono un principe anch'io, ergo ho tutto il diritto di presentarmi a chiedere la mano della principessa ereditaria.»

Il piano che suo padre aveva ideato consisteva in un matrimonio di convenienza. Il suo consigliere l'aveva convinto che se in tutti quegli anni non era riuscito a penetrare le difese di Elupsa con la forza, l'avrebbe dovuta conquistare con l'astuzia. Panchy svenne a quella richiesta, mentre Trunks e Tight sbiancarono visibilmente. Bulma lo guardò attonita, palesemente sorpresa dalla faccia tosta di quello che a tutti gli effetti era il loro nemico giurato. Suo padre non avrebbe mai acconsentito. Lo vide incapace di rispondere e si allarmò visibilmente. Lo conosceva bene, lei sapeva che in quel momento lui stesse seriamente pensando alla proposta del Sayan. Non riuscì a biasimarlo, per quanto la cosa la sorprendesse, consapevole che avrebbe fatto di tutto per il suo popolo, anche sacrificare la felicità di una figlia in nome della pace tanto agognata. Fu re Bardak, però, ad intervenire, notando la difficoltà dell'amico, comprendendo più di chiunque altro la sua indecisione, sia come regnante che come padre.

« La Principessa Tight..» E indicò la bionda, prendendola per mano. « ..è stata promessa a mio figlio, Goku.» Lo raggiunse, prendendo una mano anche di lui e unendola a quella della principessa, ora visibilmente imbarazzata. Vegeta li scrutò attentamente qualche istante, per poi spostare lo sguardo su Bulma, che trasalì.

« Mi va bene anche prendermi l'altra.»

La turchina non poté trattenersi dal rivolgergli un'occhiata colma di disprezzo.

« Non sono certo merce da scambio.» Gli rispose a tono.

« Questo è tutto da vedere..» Ricambiò lui, dopo una frazione di secondo nella quale rimase sorpreso. Non era certo abituato al fatto che una donna gli si rivolgesse con quei toni. Non lo facevano le donne Sayan, ben più imponenti, e quella ragazzina si prendeva quella libertà? Le riconobbe il coraggio per essersi rivolta a lui in quel modo, ma una volta portata via le avrebbe fatto capire con chi aveva a che fare. Lui comandava, senza che si discutesse sulle sue scelte. E questo, quella ragazzina petulante lo avrebbe scoperto molto presto.


Re Trunks sedette sul trono, con aria sconfitta. Sua moglie si inginocchiò per osservarlo meglio e gli dedicò uno sguardo implorante. Sapeva che stava valutando l'offerta, ma lei non voleva accettare che una delle sue figlie finisse tra le grinfie di quel mostro sanguinario. Non lo conosceva, ma aveva sentito parlare di lui con terrore da alcuni generali.

« Trunks... non possiamo. Non puoi permetterlo.»

« Panchy... il nostro popolo merita un po' di pace.» Bulma ascoltò con attenzione le parole addolorate del padre. « Se dovessimo stipulare un accordo, forse potremmo addirittura liberarci della cupola...» La turchina si riscosse a quelle parole. Per tutta la vita aveva sognato il mondo all'esterno e come lei molti di quei giovani che non avevano conosciuto il reale colore del cielo. Fu quella prospettiva che la spinse a parlare, benché con la morte nel cuore. Era una principessa, ma non certo una debole. Guardò Goku che la osservava, curioso, e gli dedicò un sorriso triste, che lui interpretò immediatamente. Il peso della corona gravava sulle loro giovani spalle, costringendoli a scelte difficili.

« Padre, io accetto.» Disse con decisione, catturando gli sguardi attoniti dei genitori e di sua sorella. Anche Vegeta la osservò, lievemente sorpreso. Non si sarebbe mai aspettato una resa incondizionata così facilmente. La osservò meglio, provando una sorta di nuovo rispetto. Si sarebbe aspettato un pianto da parte della mocciosa, invece l'aveva stupito, accettando con maturità di assumersi le responsabilità volute dal suo ruolo. Ovviamente fu un pensiero momentaneo, che sparì velocemente non appena si ricordò dell'inferiorità razziale di lei.

« No, Bulma! Non voglio!» Sua madre, piangente, la strinse con forza a sé. Anche Tight fece lo stesso, sentendosi mortalmente in colpa. Se sua sorella minore era costretta in quella situazione, la colpa era solo sua.

« Vi prego, basta.» Bulma le allontanò entrambe, con un po' di fatica. Se avessero continuato, non avrebbe resistito e sarebbe crollata anche lei. Si voltò invece verso Vegeta, sostenendo il suo sguardo letale.

« Sono ponta a partire anche adesso.»


Un paio di delucidazioni

I personaggi di Dragon Ball a cui mi riferisco all'inizio di questo capitolo, i signori Brief, non hanno mai avuto un nome nella serie, ergo ho deciso di chiamare il padre col nome che lei poi ha dato a suo figlio e la madre con nome che Toriyama avrebbe voluto darle e che ha rivelato durante un'intervista. (Panchy) Il soprannome con cui la chiama il re nella mia storia è un tributo al nome che solitamente le viene dato nelle fan fiction (Bunny).

Per quanto riguarda Tight è la reale sorella di Bulma, ma non appare mai in Dragon Ball perché è protagonista di un'altra opera di Toriyama.

Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito. ^^

A presto!

NB

   
 
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