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Autore: Ottachan    09/05/2015    1 recensioni
Raccolta dei miei fill della quinta Notte Bianca organizzata dalla pagina 'No ma Free lo guardo per la trama, eh!'.
Il rating è vario, così come il genere (andrò più nel dettaglio per ogni one shot) e, salvo imprevisti, ogni capitolo uscirà ogni sabato.
Questa raccolta comprenderà:
1) Scherzi di lontra (arancione, divertente, lime, SouMomo);
2) Il sorriso di quando erano bambini (giallo scuro-arancione pallido, angst, missing moment, SouGou + implicit SouRin);
3) La dura vita di un terzo incomodo (verde, divertente, MakoHaru con pov di Rin);
4) I campioni dell'Italia semo noi! (verde, divertente, Roma!au, Rin romanistra e Sousuke laziale);
5) Insicurezza (verde-giallo, leggermente angst, slice of life, shounen-ai SouRin).
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lol, questa fic è l'apice della mia pirlaggine e della mia follia xD Cioé... Bhò xD!
Il prompt bellissimo di Aika è: AU!Roma in cui Sousuke è laziale e Rin è romanista (e romano coatto). Non ho saputo resistere xD
Fatemi sapere se c'è bisogno di mettere delle note con la 'traduzione' delle frasi di Rin e Sou (lol)!!!
Alla prossima settimana con l'ultimo capitolo di questa raccolta!!!

 
I campioni dell'Italia semo noi!

RATING: verde;
GENERE: divertente;
PERSONAGGI: Rin Matsuoka, Sousuke Yamazaki;
COPPIE: nessuna;
AVVERTIMENTI: tante parolacce u.u


NOTA: questa fic NON rappresenta i romani in nessun modo (per quanto ci siano, comunque piccolissime eccezioni). Il carattere 'coatto' dei personaggi è stato esagerato SOLO per comicità. Se ho offeso qualcuno, non era assolutamente mia intenzione.


"Semo noooooooi, semo noooooooi, i campioni dell'Italia semo noooooooi!!!" davanti allo Stadio Olimpico di Roma, in attesa che i cancelli si aprissero per permettere ai tifosi di disporsi sugli spalti, si era levato un grido unico, come se prodotto da un'unica potentissima ugola, che univa, sotto la stessa passione, persone diverse tra di loro.
Un unico coro che, però, nonostante l'omogeneità delle voci, divideva anche coloro che professavano una diversa fede.
"I campioni 'dda capitale semo solo noi! Voi ciociari demmerda c'avete solo che d'abbozzà!!!" disse Rin, capo ultras giallo-rosso, rivolto alla fazione avversaria. Indossava la tipica maglietta della propria squadra, di almeno due taglie più piccola visto come risultava attillata sul suo petto scolpito, le maniche arrotolate fno alle spalle proprio come un Mark Lenders dei giorni nostri e l'ombelico che si manifestava in pubblico ogni volta che il ragazzo sollevava il braccio per aizzare i propri colleghi contro il gruppo di tifosi eretici; a completare il tutto, jeans strettissimi e strappati. Al collo l'immancabile sciarpetta bianca con lo scudettino con la lupa, nonostante fosse maggio inoltrato.
"A zi', nun ce stai a capì 'n cazzo. Oggi ve famo er culo a strisce bianc'azzurre!" rispose un ragazzo alto e robusto, mai visto prima d'ora (un nuovo adepto con l'abbonamento allo stadio appena fatto?), con indosso la maglia numero 34 di Perea, pantaloni da tuta blu e scarpe sportive di colore bianco, alte fino alla caviglia, con l'orlo dei pantaloni all'interno di esse. Non aveva sciarpette con sé; la sua fede era facilmente intuibile, oltre che dalla t-shirt, dal braccialetto di caucciù con perline di varie gradazioni di azzurro e ciondolo a forma di aquilotto. Il suo nome era Sousuke.
"Er pupone naZZionale nostro te farà rimagnà tutto!!!" riprese Rin, e poi, aizzando la folla dietro a sé: "Ce l'avemo solo noi er puuuuponeeeeee, ce l'avemo solo noi... Totti Gooooooal, Totti Gooooooal!!!"
La tifoseria romanista iniziò a saltare e a battere le mani al ritmo della canzoncina. Dopo aver concluso la propria professione di fede al capitano, un applauso condito da 'Dajeeeeee' sparsi e urla indefinite riecheggiò per tutta l'area.
Sousuke non si fece intimidire, anzi: "Er pupone è vecchio e se regge co' sputo! É 'na pecetta! Se sta a rompe tutto! Mannatelo in pensione, è vecchio, c'ha li ginocchi fraggili!!!"
La cricca della Curva Nord esplose in un boato di applausi e grida d'incitamento. Finalmente la stirpe dell'aquila aveva acquistato un capo carismatico che potesse competere contro di Rin.
"Buuuuuuuu" il gruppo romanista fece sentire tutto il proprio disappunto tra fischi e versi gutturali.
"Ahò, voi ce 'nvidiate er pupone nostro naZZionale! Nun ha mai tradito 'a sua fede
! Semper fedelis!!!" ostentò Rin, alzando le braccia al cielo, in un latino non propriamente corretto, solo per darsi un pò di tono. La tifoseria devota alla lupa trasfornò i propri fischi di disprezzo in squilli di vittoria.
"Noi c'avemo li ggiovani! Voi c'avete li vecchi! Nun c'a fate proprio più, i ggiocatori 'da Roma hanno da sedesse per riprenne 'a fiatella!"
"Nun so vecchi, 'zi! C'hanno esperienza! Vedi come ve freghiamo li pischelletti vostri cor cucchiaio!"
In tutta risposta Sousuke, battendo le mani sopra la propria testa, iniziò a cantare: "Vvvoooolaaaa! Sur prato verde vvvoooolaaaa! LaZZioooooo, tu non sarai ma soooolaaaaaa..."
I fedeli nati sotto il segno dell'aquila si unirono tutti alla voce del loro primo sacerdote. Le braccia rivolte al cielo ad ondeggiare, mimando, una distesa di erba color carne, bianca e azzurra mossa dallo spostamento d'aria causato dalle possenti ali del forte rapace.
I romanisti cercarono di coprire il 'Cantico della Creazione Laziale' con i loro versi di disappunto. Quando il coro avversario diminuì di intensità raggiungendo la conclusione dell'ultima strofa, fu il turno dei lupi far sentire il proprio inno.
"Roma, Roma, Romaaaaaa... Core de 'sta cittàààààààà!!! Unico granne amore, de tanta e tanta ggente, che fai sospirààààààààà!" uno stridio stonato, doloroso da sentirsi, lacerò i timpani di entrambe le cricche: dopotutto nessuno possedeva la potenza del timbro di Venditti.
"Buuuuuu, non sapete manco cantà, vergognaaaaaaaaaa!!!!" gridò Sousuke portandosi le mani accanto alla bocca, a mò di megafono, per ampliare il volume del proprio tono.
"Er cantante der vostro inno non sa cantà!!! Ma chiccazz'è Toni Malco? 'No sconosciuto! Può solo pulì le scarpe all'Antonellone nostro!! Quanto sei bbella Roma, quann'è seraaaaaa..."
I cori giallorossi ripresero a cantare stavolta con più intensità. E più stonature.
In risposta ai fischi di disprezzo della tifoseria laziale, Rin rispose: "'A Curva Norde c'ha meno posti perchè siete 'n pochi!!! Er core della nostra reGGione è giallo rosso come er sangue nostro!"
"Noi semo pochi perchè bastiamo a favve'r culo!!! Perchè semo più mejo der vostro esercito! Voi c'avete li spadini da gladiatori, noi i fucili e le pistole!!"
I battibecchi durarono fino all'apertura dei cancelli. Poi fu tutto un 'corri corri' per cercare di appropiarsi del posto migliore.
Nonostante la fede differente, nel cuore di romanisti e laziali si nascondeva la stessa speranza: la voglia di vedere la propria squadra preferita vincere contro il proprio acerrimo nemico. Per poi sfottere la tifoseria perdente, ovviamente.

   
 
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