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Autore: YomiCrazy    09/05/2015    2 recensioni
MerlinoxMorgana.
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Morgana scopre chi è Emrys e durante una passeggiata mattutina, lo incontra nel bosco.
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Dal testo:
“C’è qualcuno che tu stai cercando. Ed è qualcuno che ti è sempre sfuggito.”
“E conosco il suo vero nome: Merlino.”
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Preso Spunto dalla 5x11
1331 parole.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Mordred, Morgana | Coppie: Merlino/Morgana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao ancora a tutti quanti!
Questa è la mia quarta OneShot su Merlin e credo sarà anche l’ultima per un bel po’!
Ho deciso di scriverla perché Relie Diadamat mi ha portato molta ispirazione e mi ha anche chiesto di tornare con una nuova Mergara, perciò ho messo su carta word ciò che mi girava in mente da un bel po’. In sostanza questa OneShot la dedico a lei! Spero le piaccia!
Come il resto delle cose scritte, spero di aver indovinato Rating, Avvertimenti e Note, altrimenti piccola recensione per farmelo sapere. Se trovate orrori, siete costretti ad indicarmeli!
Buona lettura!

Ps: Passate da Relie Diadamat, ha scritto delle stupende Mergara!

 
 
 
 
 “Mio Caro Mordred…” Proferì Morgana, dall’alto del suo trono, “L’ultima volta che ci siamo incontrati volevi uccidermi.” Continuò fissando il ragazzo negli occhi.
“Sono qui per uno scopo, Morgana.” Mordred alzò il capo mentre la donna pronunciava la parola uccidermi. “Ho camminato senza sosta per trovarti.”
Morgana alzò un sopracciglio, pensando che forse il ragazzo aveva qualche buon annuncio per lei.
“Ti porto la notizia che per tanto tempo hai desiderato.”
Gli occhi di Morgana si illuminarono. Il suo non sarebbe rimasto solo un pensiero.
“La morte di Artù?”
“La chiave per ottenerla.”
Morgana si sentiva sempre più leggera. Cosa le stava per dire Mordred? Quale notizia le stava per raccontare che avrebbe in futuro portato la morte di Artù?
“Mi sbagliavo a dubitare della tua saggezza Morgana e vorrei fare ammenda.”
“Dimmi.”
“C’è qualcuno che tu stai cercando. Ed è qualcuno che ti è sempre sfuggito.”
Gli occhi di Morgana ormai sembravano arcobaleni che stavano per esplodere.
Emrys.” Accentuò la strega, quasi con fare disprezzante.
Io so dove si trova.”
“Dove.” Chiese quasi impaziente, come se da un momento all’altro si sarebbe alzata da quel trono di pietra per esultare la sua vittoria contro l’odiato fratellastro.
“A Camelot.”
Morgana sembrò pensierosa. Chi dei tanti fedeli di Artù poteva essere Emrys? Era vissuta abbastanza nel castello per conoscere le persone che vi abitavano e nessuna di loro aveva le qualità per essere uno degli stregoni più potenti di questo mondo.
“E conosco il suo vero nome: Merlino.” A Morgana sembrò che qualcuno le stesse trafiggendo il petto. Emrys in verità era quella persona, quel ragazzo, quel servo che le aveva rubato il cuore. In verità Emrys era tutto ciò a cui pensava in alternativa alla morte di Artù.
Merlino.
Come aveva potuto nasconderglielo? Come aveva minimamente sognato di tenere per se un segreto tanto importante?
Emrys era Merlino.
Merlino era Emrys.
Morgana si accorse di voler per se ed allo stesso modo voler morta la stessa persona.
Lui non l’aveva mai degnata di uno sguardo.
Lui non aveva mai provato ad esser fedele a lei.
Ma Morgana sapeva che nel suo cuor anche Merlino l’amava. E tutte quelle sfuggite, tutti quei no, tutta quella privacy era dovuto a questo.
E cioè che Lui avrebbe dovuto sconfiggerla un giorno lontano per poter proteggere quell’odioso, altezzoso, brusco e inutile di suo fratello. Per proteggere colui che le aveva rubato la corona.
Artù.
 
 
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Morgana camminava lungo la foresta, coperta di un sol velo nero ed una lunga veste color blu scuro. Si sentiva come una vedova. Mordred le aveva dato una delle più belle, ma allo stesso tempo brutte, notizie che aveva mai sentito in precedenza.
“Maledetto.” Proferì, quasi con disprezzo. Lui sapeva dei suoi poteri ed è per questo che l’aveva aiutata. Ma perché non glielo aveva mai detto? Perché invece di mandarla dai druidi non l’aveva aiutata? Sapeva dei suoi sentimenti, sapeva quanto ella ci teneva a lui, ma quel maledetto non si era aperto lei. Aveva perdonato il suo quasi avvelenamento al ragazzo, ma questo.
Su questo non poteva passarci sopra.
Su questo non poteva perdonarlo.
“Ah!”
Morgana alzò il viso di scatto. Era rimasta troppo tempo a fissare la veste stracciata dalle radici degli alberi pensando a lui.
“Chi c’è?” Chiese, pronta a uccidere qualsiasi persona ostile avrebbe incontrato. Avanzò di qualche passo, cauta, pronta a lanciare un incantesimo, ma quello che vide la bloccò.
Davanti a lei, all’interno di una cavità, steso sulle foglie marroni degli alberi, accanto a quelle strane piante velenose, vi era lui.
Merlino.
O doveva chiamarlo Emrys?
“Merlino.” Disse lei, avvicinandosi ancora. La prima cosa che notò furono le erbacce velenose che egli aveva strappato accanto ai suoi piedi, mentre continuava a tenersi le mani. Ansimava e sembrava non riuscire a muoversi.
“Merlino?” la donna si appostò accanto al suo viso. Il ragazzo appena la riconobbe cercò subito di alzarsi, ma non vi riuscì.
“Tranquillo Merlino.
O dovrei chiamarti Emrys?” il sorriso della donna alla scoperta della sua vera identità fu subito sostituito da una folta preoccupazione. Tirò il ragazzo per un braccio, mettendolo seduto con la schiena attaccata ad un albero. Gli occhi di Merlino cambiavano continuamente colore dal quel celeste intenso all’oro più lucente che potrebbe esistere.
“Risparmia le forze Emrys. Il veleno è ormai entrato in circolo.” Anche se Merlino non voleva darlo a vedere, sapeva benissimo che la strega aveva ragione. Si era punto come una testa di fagiolo mentre pensava a Mordred e quello che era accaduto il giorno prima. E non era stato attento. Gaius l’aveva avvertito che le erbe mediche più efficaci sono quelle più pericolose. Ma in quel momento sembrava essergli passato di testa.
“Potrei lasciarti morire qui, Emrys.
Potrei lasciarti morire qui per tutte le volte che mi hai ostacolata.
Potrei lasciarti morire qui per avermi mentito.” Morgana si chinò davanti a lui, con uno sguardo poco che amichevole.
Merlino sapeva di cosa la donna stesse parlando.
Sapeva dei suoi sentimenti.
Sapeva che in tutti questi anni, l’aveva sempre schivata per proteggere il futuro Re di Camelot.
L’aveva schivata sotto consiglio di Kilgarrah.
Ma i suoi sentimenti non erano mai stati quelli.
“M…morga…” Merlino non riusciva a dire una parola. I suoi occhi continuavano imperterriti a cambiare colore mentre sentiva che le forze lo stavano pian piano lasciando.
Morgana dal canto suo non voleva lasciarlo morire. Non voleva separarsi da lui. Si avvicinò alle sue labbra, unendole a quelle del ragazzo, baciandolo e allo stesso tempo, succhiando il veleno che era entrato in circolo. Il ragazzo la lasciò fare impotente e dopo qualche istante seguì i suoi movimenti, alzando le braccia a cingerle la vita, visto che ella lo aveva completamente curato dal veleno. Il bacio durò ancora a lungo, le emozioni messe in campo dai due giovani stregoni erano potenti e lascive e niente fermò loro quando le effusioni presero vita.
Il gioco di corpi sembrava quasi una battaglia anticipata fra i due: amore, odio, menzogne e ancora amore si scontravano fra i loro occhi, si scontravano fra le loro curve coperte dai veli di Morgana, si scontravano durante tutto l’atto. La verità è che alla fine non ci furono né vinti né vincitori.
I due maghi si erano esposti alla luce, insieme, troppo a lungo, ma sembrava non importare. Le lunghe ciocche color pece boccolate di Morgana procuravano solletico sul petto di Merlino che accarezzava con cautela la schiena della ragazza.
Per la prima volta Emrys si era lasciato andare.
Per la prima volta Emrys aveva mostrato i suoi sentimenti.
Per la prima volta Emrys si era donato a lei.
Emrys.” Proferì Morgana, poggiando una mano sul petto del ragazzo. I due si scambiarono uno sguardo d’intesa. Avevano destini diversi. Lei l’aveva capito. Ed aveva dato una risposta a tutte quelle domande che negli anni si era posta:
Perché non poteva avere Merlino?
Perché non poteva stare accanto a Merlino?
Perché non era mai stata considerata da Merlino?
“Mi spiace, Morgana.” Disse lui, come una risposta.
L’ultima sacerdotessa si alzò, sistemandosi le vesti lungo le gambe bianche e snelle, lasciando il ragazzo ancora seduto con la schiena attaccata al tronco dell’albero.
“Questa guerra la vincerò io, Emrys.” Concluse Morgana, girandosi e andandosene.
Ora che sapeva chi era, doveva solo metterlo a tacere durante la battaglia che sarebbe avvenuta fra lei e Artù.
Perché Artù non era niente senza Emrys. Ed Emrys non era niente senza magia.
  
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