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Autore: marie52    10/05/2015    1 recensioni
Marie52 torna all' attacco con una nuova storia sopra la coppia Zhalia x Dante!
In una fredda notte di inverno, tutti sono felici eccetto Zhalia. Perché mai è così pensierosa?
Song-fic e il nome della canzone è Anche se fosse inverno di Deborah Iurato.
Spero recensirete in tanti
Un bacione
marie52
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Lok Lambert, Sophie Casterwill, Un po' tutti, Zhalia Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche se fuori è inverno
Era una tipica notte invernale lì a Venezia.
La neve stava cadendo da un po’ e nell’aria si assaporava ancora il profumo e la gioia che la festività natalizia aveva da poco lasciato.
Per le strade innevate molte persone, soprattutto famiglie o coppie camminavano felici per quei vicoli illuminati da lucine brillanti.
C’erano bambini che vestiti solo di stracci vecchi e guanti mezzi rotti giocavano fra la neve incuranti del freddo che nelle ore successive, Donne che con le proprie ochette di amiche davanti a un caffè si raccontavano delle loro nuove novità, uomini che stanchi e depressi entravano dentro a uno dei primi bar aperti durante le festività e affogavano il loro dispiacere nell’ alcool per poi trascorrere una notte di fuoco e fiamme con una sconosciuta.
Dentro a quel trambusto di gente che veniva e che se ne andava, spiccavano soprattutto le figure di quattro giovani ragazzi e una giovane donna che tutti insieme camminavano.
Vi erano due giovani fidanzati, una dai capelli color rosa e l’altro dai capelli biondi che un po’ imbarazzati si tenevano la mano cercando di non arrossire, affianco di loro altri due ragazzi, che erano inoltre fratelli, che alle spalle della coppia, li prendevano in giro e parlavano sottovoce di una missione che dovevano compiere, cercando e riuscendo stranamente nell’intento, di non farsi  sentire dalla giovane donna che dietro di loro camminava.
Quest’ultima spiccava molto tra il gruppo per due motivi:
In primo luogo era l’unica che guardava per  terra, immersa dai pensieri che frullavano nella sua testa, e teneva le mani color porcellana dentro ad un ampio cappotto verde per non congelarsi le mani.
E in secondo luogo era per il suo aspetto. Nonostante fosse abbastanza avanzata di età, il suo aspetto era magnetico.
I suoi capelli color della notte , che si notavano nonostante portasse un bel cappellino blu scuro molto stile parigino e una sciarpa verde smeraldo, gli occhi nocciola scuro e il suo fisico perfetto facevano si che molti passanti, del gene maschili in particolare si girassero a guardarla, facendo si che le poche volte che si risvegliasse dai suoi pensieri e alzasse lo sguardo verso il gruppo, arrossisse a quegli sguardi.
Ma perché era in soprappensiero, vi chiederete voi.
Ebbene il suo pensiero aveva un nome, un cognome e un luogo in cui viveva ora.
Dante Vale
n°35 Copery Street, New York
Ebbene si, la giovane donna di cui si parlava era niente popò di meno che Zhalia Moon e i giovani ragazzi davanti a lei erano Sophie,Lok,Dan ,Harrison  e il povero Cherit, il quale si trovava all’intero dello zaino del biondino maledicendolo qualche volta o consigliandogli di comprare uno zaino più grande,con i quali formava la squadra più forte di tutta la fondazione anche se non sarebbe stata lì, ancora per molto.
Aveva deciso di lasciare la sua famiglia, ossia la fondazione ma anche il mondo dei titani e dei cercatori.
Il motivo riguardava una missione, l’ultima che aveva preso, durante la quale una giovane bambina di circa 5 anni, il cui nome era Violette, per il suo colore di capelli, era finita sulla sedia a rotelle a causa del attacco di un titano, lo stesso per il quale la squadra era stata chiamata.
Per di più Violette aveva perso in quella stessa circostanza i suoi genitori ed era quindi diventata orfana.
Quella stessa bambina per di più si era molto affezionata alla cercatrice e dato che il sentimento era reciproco, aveva deciso di volerla adottare e diventare non soltanto la sua maestra ma anche la sua famiglia ma per diventare una persona migliore e discolparsi da quella orribile colpa doveva distruggere tutti  i contatti con quella vita e chiedere il congedo.
Ma c’era un piccolo problema.

L’addetto ai congedi e quindi ai problemi di ogni squadra erano stati incaricati a Dante Vale, ex- membro della squadra, il quale non l’avrebbe mai dato quel congedo.

L’unica soluzione quindi sembrava scappare ma sapeva molto bene che la squadra l’avrebbe cercata in tutto il mondo, facendosi aiutare anche da Dante.
Sospirò interiormente mentre guardava tristemente la neve

Mi ritrovo a volare
Fino a toccare il cielo
Tutto sembra possibile
Tutto sembra più vero

Quello era il sentimento che aveva provato quando lui, quella persona per la quale si stava dannando, anche perché nonostante non volesse dimostrare le sarebbe mancato terribilmente, l’aveva recuperata da quel passato e le aveva dato fiducia, quella stessa emozione che nemmeno lei in quel momento avrebbe potuto riconoscere.

Trovo anche il coraggio di specchiarmi nei tuoi occhi
Perdo ogni timidezza
E non c'è ombra che mi tocchi
 
L’aveva cambiata e lei se ne era appena resa conto.
 Da quando l’aveva salvata, lei non aveva più paura del suo passato e delle sue ombre oscure e minacciose ne era più ostile nei suoi confronti per la sua gentilezza e non si imbarazzava più quando la chiamava raggio di sole ma era lusingata e avrebbe voluto sempre risentire quelle parole, per fino ora che lui se ne era andato.

È vero che l'amore porta in altre dimensioni
Dove ogni sogno è unico
Parlano solo le emozioni

Lei non aveva mai creduto nell’ amore.
Non prima di averlo conosciuto.
Ed ora, che era finita nella sua trappola come un insetto nella ragnatela del ragno, poteva dire che era vero quello che la gente diceva sull’amore, sul fatto che  ogni sogno era unico e che portava non soltanto in altre realtà ma anche nuove emozioni.
Ma era falso quando dicevano “ non ci sono ostacoli, nemmeno passi incerti” perché passi incerti nella sua anima erano molti, forse troppi per poterli contare

- Stai bene?- chiese Dan vedendola così giù di morale facendola sussultare.
- Si - rispose la donna  - Sto bene
Sicura? – le chiese Sophie questa volta, avvicinandosi a lei- è tutta la serata che ti stai comportando così da quando hai parlato con Metz in privato.
Si era dimenticata di quel particolare di quella giornata.
Quella sera infatti, aveva chiamato Metz per poter chiedere a lui il congedo.
In un primo momento Metz era rimasto molto sorpreso, in modo assolutamente negativo.
Le aveva chiesto il perché di quella scelta e lei aveva risposto che si era veramente scocciata della vita da cercatrice e voleva cambiare aria.
Ovviamente il cercatore non l’aveva bevuta e aveva continuato a chiedere il perché finché oramai stufo di quella specie di  partita di ping-pong, aveva detto che doveva parlare per un come lo aveva definito lui parere tecnico con l’addetto ai congedi e ai problemi nelle missioni , di incomprensioni nelle squadre o anche per le scelte tecniche per alcuni attacchi a sorpresa che solo in quel momento aveva scoperto si trattasse del bel cercatore.
In parole povere Metz aveva preso tempo per dire al bel cercatore della scelta di Zhalia, il quale avrebbe sicuramente preso un aereo per Venezia e lei sapeva che sarebbe dovuta andarsene prima che lui fosse arrivato.
Terra chiama Zhalia- fece Harrison schioccando le dita davanti i suoi occhi- Sei sicura di star bene?
- Sto bene te l’ho detto – disse lei congedandolo freddamente con uno sguardo di supplica a non indagare oltre cosa che lui fece un po’ sorpreso da quello sguardo.
Senza che se ne fossero accorti, la squadra era giunta alla piazza centrale di Venezia, la quale era ancora piena di bancarelle natalizie.
Ma Zhalia non se ne curava più di tanto, fino a quando una figura di una bambina accompagnata da un uomo dai capelli rossi non attirò la sua attenzione.
Sapeva chi fossero e il suo cuore si bloccò per un po’.
Ma non iniziò a piangere quando non vide che la bambina, Violette, non era più sopra la sedia a rotelle ma camminava con le sue gambe.
- Zhalia- gridò la bambina vedendola che dopo aver chiesto l’autorizzazione a Dante con uno sguardo, corse dalla cercatrice e la abbracciò mentre i giovani ragazzi la guardavano sorridendo, beffardi.
Bastardi pensò guardandoli allora voi …
Sophie annuì come se lei avesse capito ciò che i suoi occhi le avessero detto

 Anche se fuori è inverno
Mi sento più sicura
Non ho paura
E sorrido

Guardò Dante che teneramente le sorrideva e in quel momento capì una cosa importante.
Anche se fuori faceva freddo e tutto era buio e nero, lui avrebbe trovato il modo di farla sentire al sicuro, protetta senza più aver paura di niente e di farla sorridere un po’ di più.
Ma come?- gli chiese sciogliendo il suo abbraccio con la bambina per prenderla in braccio.
- Credevi che Metz non mi avesse parlato ampiamente del incidente di un mese fa? A quel tempo, visto che a quanto pare ci tenevi tanto a lei, mi sono messo all’opera ed insieme ad altri cinque medici della Fondazione le abbiamo fatto ritornare a poco a poco la funzionalità delle gambe. E poi quando ieri mi ha detto che volevi un congedo ho subito pensato che fosse dovuto a questa bambina.
Perciò sono andato a casa mia, dove la bambina era rimasta per tutto il trattamento e siamo venuti qui per convincerti a non prendere il congedo e anche ecco … - e qui Dante iniziò a balbettare arrossendo ad ogni parola che non sarebbero mai state comprese se Violette non avesse detto:
- Ti sta chiedendo di diventare sua moglie e di farsi che io diventi vostra figlia-
E a questo punto la giovane donna posò la bambina per terra e si avvicinò al cercatore dagli occhi ambrati e gli sussurrò al orecchio: - Finalmente me lo hai chiesto,era ora stavo per diventare vecchia e decrepita-
L’uomo sorrise beffardo alla sua neo fidanzata, per poi girarsi verso ai ragazzi e dire – vi presento la signora Vale.
E mentre tutti si congratulavano con Dante,Zhalia pensò  “Anche se fuori è inverno, con lui sarà sempre estate”

Angolo autrice:
Marie è ritornata gente.
E questa volta con una song-fic.
La canzone all’interno di questa mia piccola storia, di cui sono molto orgogliosa, si chiama Anche se è inverno di Deborah Iurato.
Vi consiglio vivamente di ascoltare perché è un ottima canzone con parole forti, nonostante io detesti le canzoni italiane perché sono sempre molto sentimentali, forse anche troppo.
Ora vi saluto, spero recensirete in tanti
Un bacione
marie52

  
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