Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Elielihoran    10/05/2015    1 recensioni
Quando Luke sentì finalmente il clacson della moto dell’amico, sbuffò, infastidito dall’attesa. Calum gli sorrise, porgendogli il casco. Luke gli sorrise di rimando, senza però afferrare ciò che l’amico gli stava porgendo. Calum gettò gli occhi al celo.
“Certo Luke, meglio morire che rovinare l’acconciatura” borbottò, girando la chiave e partendo. Luke dal suo canto sorrise divertito, consapevole che l’amico non avrebbe potuto vederlo, si avvicinò al suo orecchio in modo da farsi sentire.
“Beh, un altro splendido anno scolastico sta iniziando, non sei contento Cal?” urlò, fingendosi entusiasta.
“Ah-ah” rispose l’altro, “non vedo l’ora di sprecare i prossimi nove mesi sui libri” concluse.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter One.





E’ risaputo: a nessuno piace settembre. Settembre segna la fine dell’estate, ma soprattutto l’inizio di un nuovo anno scolastico, che durerà nove lunghissimi mesi. Ci si può preparare un giorno, una settimana, un mese prima, ma non si sarà mai veramente pronti per la scuola. Questo, ad esempio, Calum non lo capiva proprio. A lui non importava di essere pronto per la scuola, che, a proposito, sarebbe iniziata l’indomani. Si sarebbe alzato, avrebbe indossato una t-shirt nera, degli skinny jeans neri e sarebbe uscito con gli occhiali da sole e le chiavi del motore alla mano. Beh, era anche vero che alla Sidney High School più il tuo look era trasandato più avevi successo tra le ragazze. Ormai, al quinto anno di liceo, Calum Hood e i suoi amici lo avevano capito bene.

Calum passò la mano sinistra tra i suoi capelli corvini davanti allo specchio, accertandosi che fossero presentabili, e uscì di casa, diretto a casa del suo migliore amico, Luke, al quale la sera prima aveva promesso un passaggio, visto il recente incidente d’auto subito dall’amico.
 
Luke Hammings era un’incognita. Sembrava essere un alto agglomerato di difetti. Era menefreghista, scorbutico, egoista e stronzo. Camminava con un’aria di mistero intorno e lo sguardo indecifrabile di chi, dopo anni di non curanza, ha capito come sigillare le emozioni. Ovviamente ciò faceva impazzire gli ormoni delle ragazze a scuola, insieme al fatto che, soltanto una ragazza a scuola era mai riuscito a conquistarlo, e poi aveva cambiato città. Luke Hammings era come un gioco, il cui scopo era quello di scoprire il più possibile su di lui. Nessuno ce l’aveva mai fatta, tranne ovviamente i suoi migliori amici: Calum, Ashton e Michael.


Quando Luke sentì finalmente il clacson della moto dell’amico, sbuffò, infastidito dall’attesa. Calum gli sorrise, porgendogli il casco. Luke gli sorrise di rimando, senza però afferrare ciò che l’amico gli stava porgendo. Calum gettò gli occhi al celo.
“Certo Luke, meglio morire che rovinare l’acconciatura” borbottò, girando la chiave e partendo. Luke dal suo canto sorrise divertito, consapevole che l’amico non avrebbe potuto vederlo, si avvicinò al suo orecchio in modo da farsi sentire.
“Beh, un altro splendido anno scolastico sta iniziando, non sei contento Cal?” urlò, fingendosi entusiasta.
“Ah-ah” rispose l’altro, “non vedo l’ora di sprecare i prossimi nove mesi sui libri” concluse.
 
Quando i due arrivarono a scuola, trovarono Michael e Ashton ad aspettarli. Michael aveva di nuovo cambiato colore di capelli, e stavolta si era presentato con i capelli verde acido, mentre Ashton aveva in testa la sua solita bandana, per tenere a freno i capelli che, secondo Calum, erano diventati troppo lunghi. Si salutarono con la solita stretta di mano, tipica dei ragazzi, e cominciarono a chiedersi delle rispettive estati. Michael era stato a lavorare a Melbourne con suo zio, Ashton aveva trascorso le giornate al mare a Los Angeles, a casa dei cugini, mentre Luke e Calum avevano trascorso la loro estate normalmente: insieme, giocando ai videogiochi, andando al mare o facendo piccole gite con la macchina di Luke, prima che quest’ultimo la distruggesse, s’intende.
“Non avete idea di cosa siano le ragazze americane in costume” raccontava Ashton, che aveva un vero e proprio culto per le curve delle ragazze.
“Hai finalmente trovato una ragazza, Ash?” chiese Michael, ridendo.
“Pff” emise Ashton in risposta, sorridendo malizioso “perché donare Ash ad una ragazza sola, se tante ragazze possono beneficiare di Ash?” rispose, provocando le risate divertite dell’intera comitiva. L’attenzione di Calum però fu attirata da qualcos’altro, non dai racconti di Ashton, né dalle battutine di Michael, ma da qualcosa, qualcuno, che stava attraversando il cancello d’ingresso al cortile. Jeans stretti, strappati, celesti. Maglietta nera, dei Guns ‘n’ Roses e lunghi capelli ricci. Riconobbe subito di chi si trattava: Joey Stone. Joey Stone era la ragazza più strana che la Sidney High School avesse mai visto. Apparentemente era Calum al femminile: skinny jeans strappati, magliette con loghi di band rock. In quattro – quasi cinque – anni di liceo, non aveva mai visto Joey in compagnia di qualcuno.
Il suono della campanella lo distolse dai suoi pensieri. Lanciò un sorrisino ai suoi amici prima di fare un cenno con la testa per comunicare che era l’ora di cominciare ufficialmente quell’ultimo anno scolastico. I quattro ragazzi si avviarono, sentendo, come di consuetudine, gli sguardi di tutti puntati addosso. Beh, il gruppo dei quattro ragazzi era riservato, chiuso. Anche se molti avrebbero voluto entrarci, e questo suscitava anche sguardi dalla parte maschile.

Non appena Luke ebbe appurato di avere matematica a prima ora, non volle nient’altro fuorché scappare. Odiava l’insegnante di matematica sin dal primo giorno del primo anno. Era una grassona, indisponente e perfida, che trovava divertente torturare gli alunni in ogni maniera per poi stampargli una bella D come valutazione. Tra l’altro, ogni volta che Luke apriva la bocca, trovava sempre una scusa per mandarlo in presidenza, e quindi successivamente in detenzione.
Entrò in classe con i libri in mano, e li gettò malamente sul terzo banco della fila centrale, suo dall’alba dei tempi, e prese a giocare insistentemente con suo piercing al labbro, guardandosi intorno in cerca di facce nuove. La triste verità era che alla Sidney High School, non si vedevano mai facce nuove, e quindi Luke si ritrovava a guardare sempre le solite orribili e fastidiose facce.
La professoressa fece il suo ingresso in aula, poggiando tutto ciò che teneva in mano sulla cattedra, e cominciò a scrutare gli alunni, finché annunciò un bel compito in classe. Luke imprecò mentalmente, ma si lasciò sfuggire un ‘questa è pazza’, cosa che, chiaramente, arrivò dritta alle orecchie della professoressa.
“Come ha detto, Hammings?” chiese con il solito ghigno cattivo di una persona che sta per rovinare la giornata ad un’altra.
“Niente, professoressa” rispose Luke, con tono piatto, conoscendo già la sua sorte.
“Bel tentativo” rispose lei. “La suola è iniziata soltanto da cinque minuti e lei avrà già il piacere di fare una bella visitina al preside”. Luke si alzò, prese le sue cose e si diresse fuori dall’aula senza dire una parola.
 
A Joey non fregava niente, del lunedì, di settembre, della scuola. Assolutamente niente. Voleva solo concludere quell’anno in fretta, senza complicazioni, e poi scappare via da Sidney. Si era fermata a fumare una sigaretta fuori da scuola, e quando era entrata in aula, il professore di storia l’aveva mandata dal preside, perché ‘eccessivamente fuori orario, signorina Stone. Crede che qui si aspettano i comodi degli alunni?’.  Per fortuna, il resto della giornata filò liscio, e si ritrovò seduta nell’aula delle punizioni, insieme ad altri poveri malcapitati ai quali era stato rovinato il primo giorno. Tirò fuori un quaderno e una matita, e cominciò a disegnare, finché non sentì la sedia accanto alla sua spostarsi. Si distrasse un attimo dalla sua opera, e notò che un ragazzo biondo aveva preso posto accanto a lei, e che adesso guardava il suo disegno. Joey l’ignorò, e continuò a disegnare.
“Mi piace” la interruppe dopo un po’ il ragazzo “però secondo me dovresti aggiungere un po’ di colore” concluse. Joey guardò prima il ragazzo, poi il disegno, poi di nuovo il ragazzo e rispose: “Io non coloro i miei disegni”.
“Beh, non pensi che i colori contribuiscano a rendere il disegno più realistico e, sì, in qualche modo più singolare?” domandò ancora, incuriosito.
“Penso solo che non sono brava a colorare, e finisco sempre per rovinare il mio disegno” rispose, sorridendo lievemente “Joey Stone, comunque”.
“Luke Hammings” rispose lui, sorridendole di rimando.
“Tu sai disegnare?” domandò allora lei, con vivace curiosità.
“Me la cavo meglio con i colori, in realtà” rispose ancora, non distogliendo gli occhi dal disegno della ragazza.
“Vuoi colorarlo tu?” chiese ancora, porgendogli il disegno “domani me lo porti, e vedremo se è meglio a colori oppure in bianco e nero”. In tutta risposta il ragazzo prese il disegno e lo mise nello zaino, sorridendo debolmente alla ragazza.
 
Lungo il tragitto verso casa, Joey non fece altro che pensare alla povera fine che avrebbe fatto il suo disegno, ma Luke le era sembrato abbastanza affidabile.

Il giorno dopo, Joey arrivò a scuola, stavolta dieci minuti prima, e si sedette su un muretto, tirando fuori una sigaretta dal pacchetto delle sue Lucky Strike e cominciò a cercare l’accendino. Ad un tratto, una mano che reggeva un accendino si protese verso la sua sigaretta, accendendola. Joey aspirò, sorridendo a Luke Hemmings, che nel frattempo aveva riposto il suo accendino in tasca. Senza dire niente aprì lo zaino e tirò fuori il disegno colorato che la mora aveva fatto il giorno prima. Joey lo guardò sorridendo, soffiando fuori il fumo e tenendo la sigaretta tra l’indice e il medio.
“Mi piace” borbottò, inclinando la testa, concentrata sul disegno “rende di più a colori, in effetti” disse soddisfatta. Poi allungò la sigaretta, ormai a metà, verso la bocca del biondo. “Vuoi?” chiese. Il biondo avvicinò la bocca e senza dire niente aspirò, e poi buttò fuori. Anche a lui piaceva molto il risultato finale. Se avesse saputo disegnare bene come sapeva colorare, quei disegni avrebbe potuto farli lui, da solo. Ma quel disegno con i suoi colori aveva preso vita, ed aveva decisamente un aspetto bellissimo.
 
I ragazzi guardavano Luke da lontano, perché poco tempo prima si era allontanato da loro per andare a parlare con niente di meno che Joey Stone. L’avevano osservato mentre tirava fuori un foglio dalla borsa e lo mostrava alla ragazza, che sorrideva sorpresa. Poi l’avevano guardato mentre aspirava dalla sua sigaretta, e stavolta l’espressione sorpresa l’avevano loro.
“Ma da quando si conoscono?” domandò Michael.
“Da quando Joey Stone parla con qualcuno?” scherzò Calum.
“Da quando Luke fa amicizia con le persone?” rise ancora Ashton “gli toccherà raccontarci tutto, povero Lukey”.
“Com’è possibile che la scuola è cominciata ieri e già Luke ha fatto conquiste? Qualcosa non va” borbottò Calum, con finto fare da detective, e assaporando già il momento in cui tutti e tre avrebbero portato Luke allo stremo con le loro domande invadenti che l’avrebbero costretto a confessare.


BUONGIORNO. 
Dopo un periodo di assenza totale, sono tornata con una nuova idea per una storia. L'ho buttata giù un po' così, senza avere ben chiaro come continuerà, ma conto di continuarla e aggiornare spesso. Non ho ancora deciso se questo capitolo mi piaccia o meno, perchè forse mi sembra di star facendo accadere le cose un po' troppo infretta, voi che dite? 
Fatemi sapere, magari scrivendo una recensione, se sto andando troppo in fretta o se il capitolo è brutto! Inoltre, vista la mia pigrizia che comporta molto, mooolto tempo libero, se avete pubblicato qualcosa su EFP, ditemelo, che passo a leggerla :D 
Lot of love, Elielihoran. <3
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Elielihoran