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Autore: giuliagenco    10/05/2015    0 recensioni
Graffydeo
Graffydeo è il mio gatto arancione, è molto affettuoso e ha un segno particolarissimo che scoprirete leggendo.
Lui è figlio della mia gatta Air, una Snowshoe nata davanti il portone della mia casa, l’ho adottata e adesso ha due anni, Air non è la sola ad essere femmina, ne ho altre due , Tea ed Edory, che quest’ ultima è figlia di Air, è una Snowshoe molto più simile al siamese, mentre l’altro maschio è un bellissimo gattino nero Maury, figlio di Tea, è affettuosissimo e giocherellone, ma cosa è successo con Graffy, è stata una brutta esperienza, e come capita a moltissimi amici umani che posseggono il proprio gatto, si rischia di perderlo…
Era il 19 febbraio 2015, quando ero seduta tranquilla sul divano del salone, mia madre mi chiamò da fuori e mi fece subito uscire a vedere cosa stava facendo Graffydeo.
Era dentro la macchina di mia madre, seduto tranquillo dietro, aspettando di uscire, ma non avevo mai portato uno dei miei gatti a uscire, se non dal veterinario, si con Graffy quando era più piccolo lo portavo in giro al guinzaglio, e lui camminava tranquillo, ma smisi quando cresse perché si stressata troppo, calcolando queste due uscite, Graffy non prese più la macchina, e
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre : Senza di te

 

Ebbene un’altro giorno è passato, mi chiedo ancora quanti ne debbano passare, per riaverti, se tornerai…

Mi sto alzando, vedo male, non per la miopia, ma perché ho dormito male, ho fatto tanti alza e dormi, dal letto…

Ma il clima è brutto, non smette di piovere! Non posso uscire a cercarti Graffy…

Apro la porta di casa e subito un’uragano entrò dentro, chiusi la porta, il vento che c’era era impossibile!  

Tre giorni! Tre giorni di mal tempo…

Perché magari non c’era il sole?!  Così avrei potuto cercarti…

 

‘’Mamma, hai chiesto alla vicina se ha visto Graffy?’’ Domandai arrivata in cucina.

‘’ No, se lo avrebbe visto me lo avrebbe detto’’

‘’ Ma che ne sa se è il mio gatto! Chiediglielo’’

Protestai.

‘’ Perché non gli è lo chiedi tu!’’ Mi rispose.

Me ne andai nella veranda di corsa.

 

Non gli è lo avrei chiesto mai ,primo perché abbiamo litigato con le mani anni fa, secondo perché se ne avrei parlato avrei pianto e non avrei potuto finire il discorso.

Ma se mia madre non gli è lo avrebbe chiesto io ci avrei provato, anzi lo avrei fatto sicuramente.

Uscii mia madre di casa quando il vento si calmo un po, erano circa le 14:20, chiese alla vicina e la vicina rispose che se lo avrebbe visto, ci avrebbe chiamati.

‘’ Mamma oggi facciamo i volantini! Non mi interessa di te, o li faccio o non tornerà più Graffy!!’’ 

‘’ Arrangiati, io non vado da nessuna parte per me puoi stare li’’ Mi rispose urtata, secondo lei Graffy tornava.

 

Di pomeriggio uscii di casa e andai un po’ in giro per eliminare quel fisso pensiero di dolore.

Verso la sera, Mandai a mia sorella il messaggio di fare volantini di Graffy, lei me lo fece insieme ad un’altro del cucciolo di bull terrier Saturno che dovevo vendere ma me li ha dati sei giorni dopo perché aveva la stampante senza colori.

 

Andai a chiamarlo, venne di nuovo Tea sotto la pioggia, e mi faceva le fusa.

 

Sono qui, sotto la pioggia gelida, di sera, che cade piano piano su di me e i miei gatti, sono fuori dalla veranda, per un ampio spazio per chiamarlo, sono sotto le stelle, siamo sotto le stelle.

Il vento soffia e soffia, è insopportabile! 

E chissà perché penso sempre a te…

Traditrici i ricordi di quando sei nato e i più belli momenti vissuti insieme, si fecero posto nella mia mente, scattando in due lacrime che caddero di taglio velocissime senza neanche chiudere gli occhi…

Sorrisi, sorrisi nella più pura felicità ricordandoti, e poi il dolore fece spazio ad altri dolori.

La pioggia aumentò e i gatti se ne entrarono in veranda, tranne Tea che mi stava ai piedi con gli occhi che chiudeva e apriva ogni secondo per la pioggia che gli cadeva addosso.

Mi asciugai le lacrime e accarezzai a Tea, entrai anch’io e Tea mi seguì sino alla porta di casa del retro, dove entrai e andai a letto…

Sognai Graffydeo, sognai che lo abbracciavo, sognai che giocavamo assieme, ma la cosa più brutta era che sognavo, e non era realtà.

 

 

L’indomani telefonò l’altra mia sorella che ha anche lei cinque gatti ( adesso sei) e parlò con mia madre, che la sua gattina Mia è sparita e non viene da un giorno.

Mia è la figlia di Tea, della stessa cucciolata che è nato il mio Maury, praticamente sorella gemella, è nera ma è più corta, mia sorella l’ha adottata, ma non perché l’ha voluta, lei ha scelto lei, ma non sono qui per raccontarvi la loro storia…

 

‘’ Giulia, anche Mia è sparita da ieri’’

‘’ Come!? L’ha cercata?’’

‘’ La cerca, ma è tempo dei gatti che se ne vanno?’’

‘’ No, Mia tornerà sono sicura al cento percento!’’

‘’ Boh’’

‘’Sono sicura, Mia torna, lo vedo, lo sento, invece Graffy no…’’ Pensai.

‘’E se Graffy ha sentito Mia incalore?  Ed è andato a cercarla? Perché il giorno prima che Graffy sparisse, annusava dentro casa per terra con insistenza, e li era passata mia sorella, forse Mia si era strusciata tra le sue gambe e Graffy ha odorato.’’ Dissi quasi certa che avrebbe fatto così.

‘’ E che va fino a Buseto?’’

Buseto molto lontano da dove abito io, forse più di 13 chilometri, ma i gatti sono capaci di navigare al lungo…

 

Passò un’altro giorno, sempre che pioveva.

Non smisi di chiamarlo.

 L’indomani il 23 febbraio, aggiornavo i post di Facebook.

Disperata…

 

Passarono altri sei giorni, ormai le speranze erano poche, e pensare che ancora ci speravo…

Era l’ora di cena, c’era mio nipote Davide a cena da noi, mangiammo insieme e lui raccontò che anche mia era sparita.

Mia madre è andata prendere uìi volantini che ha fatto mia sorella e quando tornò neanche vidi il volantino, sapevo che avrei pianto…

 

La mattina seguente, mia madre fece 5 fotocopie del volantino di Graffy e le appese nel paese, dal macellaio, al Bar e alla palestra di mia sorella, un’altro lo misimo dal veterinario e un’altro ancora dietro la macchina…

 

‘’ Andiamo a cercarlo!? Finalmente fa bel tempo!’’

Chiesi a mia madre.

‘’ Andiamo’’

Andai nella mia camera e presi la sua foto, una foto stupenda di lui, chiunque avrebbe notato che fosse un gatto curato fin troppo bene, del resto come gli altri miei.

 

Uscimmo per la strada e andammo a cercarlo, chiesimo alla signora che mi ha regalato  a Tea…

‘’ Salve’’ Dissi alla signora che mi regalò  Tea mia.

‘’ Buon giorno’’ Ci salutò.

‘’ Aspetti signora, le devo chiedere una cosa, ha visto un gatto arancione? L’ho abbiamo smarrito’’ Gli disse mia madre.

‘’ E’ questo qui’’ Gli mostrai la foto.

Le sperazne si accesero…

‘’ No, ma è il vostro gatto vero? Lo vedevo ogni giorno che girava da qui, ma ha da parecchi giorni che non lo vedo più’’

 

‘’ Infatti da quando è venuto un signore a portare la legna il gatto scappò via’’

‘’ Mi dispiace, si vede che è un bel gattone, troppo bello, secondo me se lo sono rubati’’

‘’ Può essere’’ Rispose mia madre.

‘’ Se lo dovessi vedere vi chiamo’’

‘’ Grazie arrivederci’’

Mi ero messa di nuovo a piangere, e dicendo al vento che non sarebbe più tornato.

‘’ L’ho perso, l’ho perso, non tornerà più, è inutile…’’

‘’ Tigrotto è mancato un mese’’ Mi rispose mia madre mentre camminava.

‘’ Tigrotto era più grande e mancava sempre, e poi non è più venuto!’’

Risposi con un’altro più grande dolore.

‘’ I gatti fanno così, è la loro vita, non puoi comandarli, ha deciso di andarsene’’

‘’ No, Graffy mi voleva troppo bene! Non mi avrebbe mai lasciata, io lo so! E i gatti se ne vanno a cercare i pericoli, ti avevo detto di sterilizzarlo!’’ Risposi triste.

‘’ Lascialo tranquillo quel gatto, che vuoi così fanno tutti, tornerà’’

‘’ Appena torna lo faccio sterilizzare per il suo bene!’’

‘’ E ci vai con tua sorella, io non vado a fargli fare queste torture!’’ Mi rispose ignorantemente.

‘’ Torture? E’ per il loro bene! Non capisci, sterilizzare il proprio gatto significa volergli bene!’’

 

Non mi rispose più, e finalmente arrivammo nel paese del centro, tra qui c’era la strada principale, tantissime case, dove chimismo una per una.

 

‘’ Signora ha visto questo gatto arancione? Ha un collarino blu, si è smarrito da otto giorni’’ Questa frase ripetemmo ad ogni casa, e la risposta sempre uguale : N0…

Alcuni mi hanno risposto che me lo hanno rubato perché troppo bello, ma sapevo benissimo che Graffy non si sarebbe fatto prendere da estranei! Perfino da mia madre ogni tanto scappa…

Mia madre mi ha detto che forse avrebbe trovato un’altra ragazza che l’ha adottato e lui era con lei.

Non ci avrei mai creduto, Graffy mio?? Graffy mio non avrebbe mai amato un’altro amico umano! Ma anche se fosse stato così, non gli avrebbe mai dato tutto l’affetto che mi ha dato a me, e che continua a darmi.

 

‘’ Tornerà, stai tranquilla non abbiamo fatto tutto il possibile, più di questo non possiamo fare’’ Aveva ragione mia madre, più di questo non avremmo potuto fare, insieme, ma da sola? Da sola avrei potuto fare di più!

I seguenti giorni andammo tra le campagne di Mokarta, dove c’erano tantissimi gatti.

Chiesimo a tantissima gente, tra cui un signore mi fece prendere un’ansia enorme! 

: ‘’ Si, ha da un paio di giorni che da qui passa un gatto arancione e bianco, va da qui fino a quella casa rossa’’

‘’ Davvero!?’’ Risposi con entusiasmo, ringraziammo a quel signore e subito ci precipitammo in quella casa rossa, abitata.

Sarebbe stato davvero lui? Io lo volevo con tutta me stessa, il mio desiderio era quello.

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Eccomi qui con questo altro capitolo corto, mi emoziono ancora a scrivere questi ricordi brutti, ma d’altronde mi fanno sorridere, perché so come è finita.

Sono le 14:05 e Graffy è di nuovo con me nel letto, oggi 10 maggio, ha un mese che l’ho ritrovato, è passato un mese, un mese di pura serenità e dentro mi sento quel vuoto colmato, e se a volte piango, piango di felicità perché penso a quanto sono stata fortunata ad averlo ritrovato, e quanto ne sono di più ad averlo adesso accanto <3 .

 

Solo che nell’anima, nella mia anima, c’è ancora quell’angelo del mio amore, Tigrotto <3 , se dovessi ritrovarlo, non scherzo, andrei all’ospedale per infarto di felicità, forse è poco, ma già scrivendo questa frase mi sento malissimo, quanto mi manca…

  Un giorno lo incontrerò, forse quando morirò, forse quando la vita lo deciderà, forse io già l’ho con me, reincarnato in Tea, ma i forse non danno sicurezza, e questo è quello che ci aspetta…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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