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Autore: LadyBi    10/05/2015    2 recensioni
"Ti prometto che un giorno sarai mia"
"Io sarò per sempre tua"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morgana, Principe Artù, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ricordi
 

Il sole era lì, in alto nel cielo. Non era ancora pronto a tramontare, così come le persone a Camelot. C'è chi lavorava, chi mangiava, chi si divertiva nei bordelli e chi invece era a cena con il re. Morgana era lì, seduta davanti a quell’uomo, Uther, il Re. Non era una novità che cenassero insieme, in quella stanza così fredda e quei muri di pietra che non danno il benché minimo spazio all'immaginazione. Morgana lo sapeva, ma in quel momento era persa nei suoi pensieri, ricordando la sua infanzia qui
a Camelot e...con Artù. Già, quei momenti passati insieme dov'erano ancora spensierati e felici non dovendo subire tutti questi doveri a cui erano sottoposti. « ..Morgana? » Uther la fece ritornare al presente, notava che era distratta e non aveva toccato cibo. « Ehm..si? Stavate dicendo? » disse Morgana con sorpresa, Uther la guardò
sembrava avesse qualcosa « Dicevo se sai dove è Artù? Dovevamo cenare tutti assieme ma non si è fatto vedere. » Morgana sapeva dove si trovava, era con Gwen. Gwen! Che cosa aveva lei di tanto speciale, quella serva, si era solo una serva, dopo aver scoperto ciò che lei provava per lui, la loro amicizia finì, ma Gwen questo non lo sapeva, e spesso si chiedeva cosa lui provasse
nei suoi confronti. « Morgana..allora? » Uther aspettava la risposta nel mentre lei non sapeva se dirgli la verità. « Si sentiva stanco è rimasto nelle sue stanze dopo tutto l'allenamento che ha fatto, ma sono sicura che vincerà anche questo torneo, infondo è il Campione. » Il suo Campione! Morgana non gli affermò la verità sapendo il rischio che correva se il padre lo avrebbe scoperto con una serva. « Hai ragione cara, non ne ha mai perso uno dopotutto » Uther era orgoglioso del proprio figlio, amava vederlo combattere e vincere proprio come faceva lui un tempo, in quei tornei dov'era sempre il vincitore, nelle guerre che era sempre pronto a morire per Camelot; mentre gli ritornava in mente il suo glorioso passato fu interrotto « Sire, mi sento stanca e vorrei tornare nelle mie stanze » lui la osservò, non dandole ancora una risposta, sapeva che c'èra qualcosa che la turbava, « Certo mia cara, ma dimmi cosa ti turba? » Morgana gli diede la solita risposta ogni qualvolta gli fosse chiesto il motivo del suo turbamento « Non ho dormito molto bene », « Va bene, puoi andare ». Lei gli fece un inchino e si diresse verso il corridoio. Percorreva tante volte quella strada che portava alla sua stanza, gli occhi che fissavano ogni movimento del suo corpo, gli occhi di guardie, serve, cavalieri, che si assicuravano che andasse nelle sue stanze. Odiava tutto questo controllo, si sentiva in una prigione, lei voleva essere libera. Entrò nella sua stanza, c'era un lieve profumo di lavanda, e delle candele accese, proprio come a lei piaceva. Mentre andava verso l'armadio, vide che sul tavolo c'era il suo diario. Com’era possibile se lei accuratamente lo aveva messo sotto il letto in un piccolo baule, che conteneva ciò che per lei era prezioso ed era lontano da occhi indiscreti. Prese il diario e lo aprì, si trovava su una delle prime pagine scritte quando era
ancora una fanciulla, lesse ciò che aveva scritto - .sono così felice che il mio Artù mi abbia portata nel suo posto speciale, lì ai piedi di quel salice piangente dove abbiamo inciso la nostra promessa.. - chiuse il diario, e prese il baule, quando lo aprì vide un ciondolo con una pietra viola al suo interno, i suoi occhi si riempirono di lacrime, così mise il diario al suo posto e chiuse il baule. Si sedette accanto alla finestra e cominciò a ricordare..


« Artù! Dove mi stai portando? » il biondo le prese la mano e la guardò negli occhi « Ho trovato un salice piangente in mezzo al bosco, è circondato da fiori ed è li che vado quando 
voglio stare solo » la piccola Morgana gli sorrise e lo seguì. Quando furono arrivati Morgana rimase stupita, c'era una distesa di fiori rossi e bianchi e al centro un grande salice piangente che con i suoi rami formava una sorta di capanna fatta di foglie « E' magnifico, è un posto speciale per te? » Morgana era curiosa, voleva sapere se fosse anche lei speciale per lui, « Si, vengo qui mi sento triste e mi solleva il morale » Artù prese un fiore bianco, glie lo diede e la portò ai piedi del salice « Ti prometto che un giorno tu sarai mia » Morgana lo guardò e non fece a meno di arrossire poi gli disse « Io sarò per sempre tua », il biondo le prese il mento dolcemente e la baciò.

   
 
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