L’INIZIO DELLA FINE

Romano camminava nel corridoio borbottando imprecazioni e cercando la classe.
Quando vide la porta a qualche metro di distanza , un ragazzo gli sfrecciò accanto in una macchia indistinta. Il suddetto urlava qualcosa del tipo:- Sono magnifico , lo so! Kesesese!- Poi indicò un ragazzo un ragazzo biondo con dei capelli antigravitazionali. –Sì anche più di te!-
Guardò il ragazzo biondo che si avvicinava all’albino ,che purtroppo si era fermato davanti alla sua classe. La sua attenzione venne attirata nuovamente dal biondo che aveva iniziato a sbraitare:-io sono il re del nord!-
Venne fortunatamente interrotto da un biondo (un altro) con una molletta a forma di croce nei capelli,che lo trascinò nell’aula per la cravatta.
Romano entrò a sua volta. Dentro la classe, che gli sembrava quasi completa, c’ erano persone che arlavano amichevolmente e persone che parlavano un po’ meno amichevolmente , come una ragazza con un fiore tra i capelli e un ragazzo con dei canini incredibilmente affilati.
L’italiano rimaneva sulla soglia della stanza a fissare quelli che sarebbero stati i suoi compagni di classe riuscì a sentire un :- ¡Hola , yo soy Antonio!- Prima che qualcuno gli cadesse addosso facendolo finire a terra.
Il qualcuno si rialzò , sorridendo.-Lo siento- gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.-Io sono Antonio.-
Romano afferrò la mano sbuffando.-Lo avevi detto anche prima di cadermi addosso , bastardo.-
Antonio continuò a sorridere , guardandolo con gli occhi verdi.
Un francese (aveva un radar per mangia lumache e crucchi) si rivolse soavemente ad Antonio .-Antoine chi è questo tuo amico molto carino ?- Romano ebbe paura del ragazzo.
-Francis lo stai spaventando.-
L’italiano li guardò basito , oltre al fatto che stavano parlando come se lui non ci fosse, cominciava ad essere stufo sia del francese che dello spagnolo.-Non lo conosco.- disse congedandosi. Superò i primi banchi dove un ragazzo biondo con una riga centrale e gli occhi verdi distraeva ,molestava a suo parere, un ragazzo che sembrava sollevato per qualche motivo. Passando sentì il ragazzo con la riga dire:-tho e ora tipo quel russo non ti disturberà assolutamente più.- fece una pausa nella quale il compagno sospirò di sollievo , poi il biondo sorridendo aggiunse:-da.-
Il moro rabbrividì mentre il biondo rideva.-Feliks! Smettila!-
Romano si andò a sedere a un banco libero. La ragazza che prima litigava con il ragazzo dai denti affilatissimi lo salutò presentandosi. Era nel banco a destra al suo.-Ciao io sono Elizaveta , piacere.-
Romano arrossì lievemente .-Io sono Romano.-
Sperava che quell’anno sarebbe andato meglio del suo inizio.

ANGOLINO DELLE AUTRICI:
Me: Scusate la merda.
Ginny:…*cerca di prendere il comando.*
Me:… Dicevo, scusate se non è scritta benissimo.* da una padellata stile Ungheria a Ginny per allontanarla * non è tutta sta gran cosa, grazie se siete giunti fin qui. E.. niente. Ora dovrete sopportare gli scleri di Ginny.(che tengo a precisare è inutile)
Ginny: te sei inutile. La vostra capitale diventerà Helsinki :D
Me:… io me ne vado. Vi lascio in sua balia.
Ginny: Dehehe. Ragazzi , grazie tante e Me profuma di latte.
Me:* torna con del gelato * WTF!? Sei malata!
Ginny:* prende il gelato * grazie dolcezza.* fa l’ occhiolino *
Me: ma … era per me!*piange* Okay ciao. Tanti saluti anche da Ginny che adesso verrà picchiata col tubo di ferro di Ivan.
Ginny: io non credo. Tipo dovete assolutamente recensire. * se ne va mangiando il gelato.*