Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Alex18    10/05/2015    1 recensioni
Che cosa succederebbe se la Vita e la Morte decidessero di fare una vacanza romanica, destinazione “Mondo Umano”?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~CAPITOLO  I


Vita

L’uomo camminava lentamente, mentre i suoi piedi chiusi in delicati sandali d’oro provocavano un cadenzato ticchettio sul marmo bianco.
Fiori nascevano, spuntando dalla dura pietra, in ogni punto che toccava, lasciando una scia di vegetazione alle sue spalle. Raggi di sole comparivano dal nulla quando sorrideva, e deliziosi uccellini dei più particolari colori volavano intorno al suo capo, quasi a fargli da corona.
Aveva lunghissimi capelli verdi, intrecciati con rami fioriti, e la sua pelle era di un limpido azzurro, solcata da onde più scure, che si muovevano dolcemente sulle sue braccia. Stavano a simboleggiare che era il genitore e protettore della vita, ovunque essa si trovasse.
Si fermò quando arrivò in un enorme, immenso salone, facendo così cessare il rumore dei suoi passi, ed anche il cinguettio dei volatili si fermò. Tutti erano in silenzio, tutti aspettavano, guardando insistentemente dall’altra parte del salone. Perché se, dove la Vita sostava, v’erano luce e candore, nella parte opposta turbinava un denso fumo nero, che nemmeno la più forte delle fiamme avrebbe potuto sondare, avvolgendo quel luogo di tetro mistero.

Morte

Anche lei camminava, ma i suoi movimenti non producevano alcun rumore, nemmeno il più piccolo suono, perché la Morte arriva silenziosa. I suoi occhi neri scrutavano ciò che la circondava, avvolto nelle nere spire di fumo, per seguire la strada che l’avrebbe condotta al salone. Non appena v’entrò, avanzando quanto bastava per farsi vedere attraverso la foschia, una leggera brezza le scompigliò le ciocche nere, lucenti, che formavano una densa pozza d’inchiostro solcato da due lunghe strisce bianche, che nascevano come una ciocca unica sulla sommità del capo e che poi si dividevano per ricadere ed accompagnare i lunghissimi capelli del colore contrastante a fluttuare leggeri nell’aria, assieme alla larga tunica nera, che aveva un ampio scollo che metteva in mostra la pelle della Morte, grigia come pietra.
Alzò lentamente il viso, e poi incrociò gli occhi con quelli luminosi della Vita.

 

L’uomo si fece avanti, e la sua voce rimbombò per l’ampio spazio.
- Finalmente! Sono combattuto: dovrei chiederti perché arrivi sempre per ultima o perché ultimamente sembri preferire la tua forma femminile? – La risata cristallina della Vita risuonò soave, mentre la Morte si accingeva a ribattere, con il suo tono appena sussurrato e roco: - Arrivo sempre dopo di te perché non posso stare dove prima tu non sei passato, così come tu non puoi portare nulla di buono in luoghi in cui io non sia già stata. E riguardo alla mia forma femminile, potrei chiederti lo stesso della tua maschile. – Ma mentre pronunciava quelle parole, il corpo della Morte mutò, fino a diventare un ragazzo dalle spalle larghe e curve, come fossero sotto un enorme peso, e la pelle grigia fasciata da abiti neri e stretti, che mettevano in evidenza la sua minuta magrezza. I capelli si ritirarono, fino ad essere una massa di ciocche spettinatissime che arrivavano più o meno sotto le orecchie del viso sottile della Morte. – Contento, adesso? – Il ritmo lento e musicale della sua voce, appena più profonda e maschile, fece sorridere la Vita. – Molto contento, Morte. Ora devo diventare io una donna? –
- No, per carità, sai quanto io ti preferisca in questa forma. – E la Morte si avvicinò alla Vita, che tendeva un braccio nella sua direzione, per prendergli la mano.
I fiori appassirono in un batter d’occhio, e i cinguettanti uccellini scapparono via terrorizzati non appena avvertirono l’aura nefasta che emanava la Morte. Ma la Vita non ci fece caso. Il suo sorriso si allargò ancor di più, e si rivolse al suo amato: - Sono davvero molto contento che tu abbia deciso di venire con me. –
- Strano, io me ne sto già pentendo. – La Vita ignorò totalmente la risposta.
- Però sappi che dovremo cambiare colore di pelle, mentre i miei capelli ormai non sono poi così insoliti, con tutte quelle tinte che usano gli umani, e non potremo certo andare in giro facendoci chiamare “Vita” e “Morte”! –
- Oh, no di certo, altrimenti le persone capirebbero subito chi siamo, se ci dessimo i nostri reali nomi. – La Vita passò oltre al sarcasmo nella voce della Morte.
- Già. Sono così felice! Ti rendi conto? Passo talmente tanto tempo lì, che mi ero quasi abituato a star sempre solo, e non mi sembra vero che tu abbia finalmente accettato di fare una piccola vacanza! Non è che gli umani smetteranno di morire, vero? Altrimenti la sovrappopolazione… -
- Non ti preoccupare, se fosse stato davvero così, sarei riuscito a rimandare per ancora molto tempo questa assurda vacanza. –
La Vita rise di gusto.
- Non so davvero come ho fatto ad accettare. – continuò la Morte – Una bella vacanza nel Mondo degli Umani, perché no? Bah, cosa diavolo mi passava per la testa… - I deboli borbottii della Morte continuarono, quasi incomprensibili per la sua voce già lieve, mentre la Vita lo trascinava verso una porticina laterale. Una targa metallica si trovava ad un’altezza occhi di una persona media, quindi leggermente bassa per la Vita e un po’ troppo alta per la Morte, attaccata accanto al legno, ed incisa in una scrittura elegante c’era l’indicazione: “Passaggio per il Mondo Umano”.
La Vita scoccò un’occhiata alla Morte, sorridendo.
- Andiamo? -

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Alex18