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Autore: _thantophobia    11/05/2015    4 recensioni
[Introspettivo (?)] [Post-indipendenza americana (CAPITAN OVVIO) - giorni nostri insomma][UsUk][OOC per mie paranoie, perché ho paura di non saperli gestire]
«Quattro Luglio.
Qualcuno lo chiama “Il giorno dell’Indipendenza americana”.
Arthur Kirkland vorrebbe solo che quelle ventiquattro ore passassero in fretta. O che non esistesse proprio, quel giorno, che si passasse direttamente da Tre al Cinque. Perché quello è il giorno peggiore dell’anno, per Inghilterra…
[...]
-T’importa?-»
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: A Clau. Perché è colpa sua se sono approdata qui ._.

UsUk perché sì   Dopo la Spamano, credo siano la mia OTP

 

 

Nota di copyright ©: Fic ispirata a un’altra Fic letta tipo secoli or sono. Purtroppo non mi ricordo né il titolo, né il fandom né l’autore di tale Fic… Se dovessi ritrovarla o dovesse venirmi in mente il titolo lo aggiungerò.

 

 

 

Indipendence Day

 

 

 

 

***

 

And all I feel is this cruel waiting

 

***

 

 

 

 

 

Quattro Luglio.

Qualcuno lo chiamaIl giorno dell’Indipendenza americana”.

Arthur Kirkland vorrebbe solo che quelle ventiquattro ore passassero in fretta. O che non esistesse proprio, quel giorno, che si passasse direttamente da Tre al Cinque. Perché quello è il giorno peggiore dell’anno, per Inghilterra…

 

***

 

Qualcosa non torna, Arthur lo sa – lo sente.

Si guarda intorno, ma non riconosce il luogo in cui si trova… Eppure gli sa di famigliare, quell’immenso prato tempestato di margherite…

Tuttavia, riconosce la figura che gli sta correndo incontro.

-AAAARTHUUUUR!- urla Alfred correndo verso di lui e fermandosi  a qualche centimetro dall’inglese. –Finalmente, eccoti qui! Ti ho cercato ovunque… Perché ti nascondi, England?-

Arthur abbassa lo sguardo. Non ce la fa, è più forte di lui. Non riesce a sostenere lo sguardo dell’americano.

-Dai, muoviti, asociale che non sei altro!- esclama all’improvviso Alfred, prendendolo per mano. –Non varrai mica fuggire dalla festa organizzata da Francia per il compleanno della tua colonia preferita, spero!-

-Cosa? Colonia?- balbettò l’inglese. –Ma, Alfred: tu non sei più una mia colonia da… più o meno duecento anni… -

-Ma che stai dicendo, Athur?- Alfred sorride. –Io sarò sempre una tua colonia… -

Per un po’ cala il silenzio sui due. Un silenzio carico di parole non dette e di gesti non fatti.

Poi, Arthur parla.

-… Alfred, cosa significa tutto questo?- balbetta ancora Inghilterra.

-T’importa?- il sorriso di Alfred è stupendo, in controluce rispetto al sole.

No, non gli importa. Gli importa solo della dolcezza del bacio di Alfred.

 

 

 

- … Inghilterra… ?-

-Ehy, Arthur!-

Arthur apre piano gli occhi ancora frastornato dal sogno appena fatto.

-Ah, sei sveglio!- esclama Francis. –Io e Canada stiamo andando da America per festeggiare il suo compleanno.- spiega, indicando con un cenno della testa Matthew dietro di lui. –Vuoi venire con noi?-

Inghilterra non ci pensa nemmeno un istante: nega subito. Perché fa troppo male.

Francia sospira.

-E va bene: gli porteremo i tuoi auguri anche quest’anno… Passa una buona serata, Arthur.- ed esce brontolando qualcosa in francese che sembra molto un “Razza di cretino testardo.”.

Prima di uscire, Matthew si volta verso di lui.

-Senti, Arthur… Prima, mentre dormivi, a un certo punto hai iniziato a sorridere… Cosa sognavi?-

Arthur Kirkland sorride.

-T’importa?-

 

***

 

Quattro Luglio.

Qualcuno lo chiama “Il giorno dell’Indipendenza americana”.

Arthur Kirkland vorrebbe solo che quelle ventiquattro ore passassero in fretta. O che non esistesse proprio, quel giorno, che si passasse direttamente da Tre al Cinque. Perché quello è il giorno peggiore dell’anno, per Inghilterra…

Il giorno in cui ha perso un pezzo di cuore,lì, in un immenso campo tempestato di margherite e cadaveri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota piè pagina completamente inutile: And all I feel is this cruel waiting è un verso della canzone degli EvanescenceLost in Paradise

 

 

 

D.P.P.: Deliri Post Partum

Non mangiatemi, pls ç_ç *sventola mutandoni della nonna*

Bene, ehm, non ho molto da dire… Primo esperimento in un fandom che a essere sincera mi terrorizza un pochino, ma sommariamente sono soddisfatta di cosa è uscito.

Sappiate che probabilmente non vi libererete di me così facilmente.

 

Lasciate due righe di recensione. Se lo farete, avrete una fetta di torta *indica il Delirio al Cioccolato sul tavolo*.

Adieu!

Maki

  
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