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Autore: mnwood    11/05/2015    2 recensioni
Castiel è scontroso quando fa freddo.
[Traduzione fatta col permesso dell'autrice]
ATTENZIONE: fluff. Ma proprio tanto.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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Titolo: Broken Heater
Autrice: mnwood
Traduttrice: niclue
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Castiel.
Pairing: Dean/Castiel.
Disclaimers: la storia non è mia, è solo tradotta (l'originale è qui) così come non è mia la serie, nè i personaggi, nè niente. E' tutto di gente più figa di me.
Note della traduttrice: già, ecco un'altra traduzione. Ho davvero poco da fare. Non mi va di studiare, quindi faccio questo. Beh, godetevi il fluff e preparate il 118 per una possibile crisi epilettica, ma hey.


Broken Heater

"Prima o poi dovrai uscire da lì."

"Scusami tanto, una volta sono rimasto in piedi nello stesso punto per 84 ore di fila, e ho battuto le ciglia solo due volte. Sono perfettamente in grado di non lasciare mai questa stanza."

"Oh, davvero? È per questo che sono 16 ore che non ti muovi? Non perché sei non sei in grado di muoverti?"

"Lasciami in pace."

"Cosa? Non riesco a sentirti quando stai sotto sei coperte, sai."

"Ho detto, lasciami in pace. Non mi piaci, Dean Winchester, e non ti voglio in mia presenza."

Dean getta le mani in aria arrendendosi e si volta per lasciare la stanza.

"Dean, aspetta."

Si ferma e sospira. "Sì, caro?"

"Spegni la luce quando te ne vai."

Dean colpisce l'interruttore ed ignora il piccolo "grazie, Dean" del bambinone.

Beh, sì, avrebbe dovuto notare prima che l'aria condizionata e il riscaldamento non funzionavano nel loro nuovo appartamento. Ma c'era una temperatura così perfetta quando si erano trasferiti che praticamente non si notava fino a quando il freddo non è arrivato e ha rovinato tutto. Stava pianificando di sostituirla, davvero. E in fretta.

Ma qualcosa di Castiel, angelo del Signore, infagottato in una pila di coperte nel loro letto a fare una gran lagna su quanto facesse freddo, compiaceva Dean davvero tanto. Prendersi cura di uno scontroso, infreddolito Cas era tanto divertente quanto soddisfacente.

"Dean!"

"Sì?"

"Che stai facendo?"

"Leggo!"

"Puoi venire qui?"

Dean chiude il suo laptop e torna nella sua camera. Non si lamenta perché urlare per l'appartamento l'uno all'altro non è esattamente l'ideale.

"Pensavo volessi che ti lasciassi in pace." Dean si appoggia allo stipite della porta e incrocia le braccia.

La testa di Castiel spunta fuori dal centro del letto. "Non volevo dire quello che ho detto. In realtà mi piaci davvero tanto e vorrei che ti unissi a me in questo caldo insieme di coperte."

"Sono le quattro del pomeriggio, Cas, ho delle cose da fare. Mi unirò felicemente a te durante le ore di sonno, d'accordo?"

Dean si avvicina al letto e comincia a rimboccare pigramente le coperte a Castiel.

"Okay, ma confido che lo farai," risponde Castiel prima di afferrare la mano di Dean e pressarne il palmo contro la propria guancia. "Come fai ad essere così caldo?"

"Ho una pelle molto forte." Dean gli dà un colpetto sulla guancia e si china per baciargli la fronte prima di voltarsi e lasciare la stanza.

"Dean."

"Sì, Cas?"

"Luci."

Dopo circa un'ora di silenzio, Dean decide che è una serata perfetta per preparare un pasto fatto in casa— chili, per essere precisi. Ha una pentola pronta sui fornelli e sta affettando le cipolle quando sente dei movimenti dalla tana di Castiel.

"Dean, che stai facendo?" urla Castiel.

"Preparo la cena!" urla Dean di rimando.

"Stai facendo il chili?"

"Forse!"

"Cerchi di corrompermi per farmi uscire?"

Dean non risponde.

Quindici minuti dopo, Castiel esce fuori dalla stanza da letto indossando diversi strati di vestiti di Dean, camicie di flanella e giacche militari, così come un berretto e una sciarpa pesante.

"Ciao, Dean," dice prima di farsi strada fino al divano per poi lasciarcisi cadere, stringendosi le ginocchia al petto e nascondendo il viso nella sciarpa.

Quando il cibo è pronto, Dean si prepara una ciotola e si siede al tavolo della cucina. Ignora completamente Castiel e inizia a mangiare.

"Dov'è la mia?" chiede Castiel.

"Solo le persone che hanno abbastanza caldo da usare le loro braccia per fare qualcosa oltre ad abbracciarsi da sole possono mangiare," annuncia Dean in tono impassibile senza alzare lo sguardo dal suo cibo.

"Sono perfettamente capace di usare le mie braccia. Non sono un bambino," borbotta Castiel nella sua sciarpa.

"Cosa? Scusa, mi è difficile capire i bambini."

Castiel si alza e marcia in cucina tutto offeso e stizzito, e si prepara una ciotola di chili. La poggia sul tavolo e sparisce di nuovo nella loro camera da letto. Dean non gli chiede specificamente che cosa stia facendo.

Castiel torna qualche momento dopo portandosi dietro una coperta. Si siede direttamente sul grembo di Dean e li avvolge entrambi prima di tirare su la sua ciotola e prendere un morso.

"E' molto buono, Dean."

"Grazie, Cas."

Quando hanno finito, Dean prova a spingere via Castiel per lavare i piatti, ma lui non si muove.

"Andiamo, Cas."

"Sta' zitto, è tutto il giorno che non sto così al caldo. Avvolgi le tue dannate braccia attorno a me, Dean."

Domani Dean chiamerà davvero la manutenzione. O forse la prossima settimana.




 

   
 
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