Nightmare
Correva,
correva velocemente alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, ma intorno
a lei
c’era solo il bianco. All’improvviso di fronte a
lei apparve una figura che la
donna conosceva bene.
“Goku!Goku
ti prego aiutami! Non so dove mi tro…” prima che
potesse finire la frase l’uomo
era scomparso. In seguito apparvero nello stesso modo anche tutti gli
altri
guerrieri che in passato avevano protetto il suo amato pianeta,
compreso suo
figlio Trunks e suo marito Vegeta. Così come apparvero
scomparvero improvvisamente,
eccezione fatta per Vegeta.
Quando
Bulma vide che suo marito era ancora lì gli corse intorno
“Vegeta!
ti prego dimmi che cosa sta accadendo!” urlava disperata
Lui
non rispose, si limitò a spostarsi mostrando alla donna un
corpo disteso a terra
pieno di ferite e privo di vita.
“M…a
ma quella sono io?” chiese all’uomo con voce
tremante, lui iniziò a ridere in
modo maligno e si avvicinò all’orecchio della
donna…
“Si,
e adesso tu farai la sua stessa fine!” non le diede il tempo
di rispondere che
subito la colpì con un onda energetica che le
perforò lo stomaco.
“Noooo!”
urlò improvvisamente la donna alzando il busto mettendosi a
sedere sul letto e
iniziando a toccarsi la pancia alla ricerca di una ferita. Fece mente
locale di
cosa era successo e capì che quello che le era successo era
stata solo un
incubo. Nonostante sapesse che quello che le era successo era opera del
suo
subconscio iniziò a piangere disperatamente stringendo le
ginocchia al petto.
Il
suo piantò disperato svegliò il marito.
“Donna!
Ma si può sapere che hai da piangere?!” disse
tirandosi su con il busto anche
lui.
“Oh
Vegeta!” si buttò tra le sue braccia
abbracciandolo stretto, lui rimase
immobile non capendo lo strano comportamento della moglie.
“Si
può sapere che ti prende?!” Vegeta la
scostò da se, e allungò la mano per
accendere la luce.
“Ho
fatto un brutto sogno… Era tutto bianco alla fine siete
apparsi voi e alla
fine…” non riuscì a finire la frase,
solo ripensare a quella cosa le procurava
una fitta al cuore.
“Alla
fine cosa?!” chiese lui irritato, insomma era stato svegliato
per un sogno, uno
stupidissimo sogno!
“Alla
fine tu mi uccidevi” non lo guardava nemmeno in faccia.
“Era
solo uno stupidissimo sogno! Adesso torna a dormire!” senza
troppi discorsi lui
spense la luce e si sdraiò con l’ovvia intenzione
di tornare a dormire.
“Tu
non capisci!” Gli urlò contro lei
“Non
capisco per il semplice fatto che non c’è niente
da capire! E ora dormi e vedi
di non disturbarmi più!”
Ma
cosa si aspettava da lui?
Che
la consolasse!
Era
solo un sogno! E quella donna doveva imparare a non frignare per ogni
minima
cosa!
“Non
è la prima volta che faccio questo
sogno…” sussurrò lei
“La
cosa non mi interessa! Donna telo ripeto per l’ultima volta,
torna a dormire e
non disturbarmi più!” minacciò lui
“Sei
un insensibile!” gli urlò contro lei
“Ti
ho detto di tornare a dormire! E non proferire altra parola!”
tuonò lui.
Senza
dare una risposta la donna si alzò dal letto e
uscì sbattendo la porta.
Come
si faceva a essere così egoisti?
Insomma
lei gli aveva appena detto di aver fatto un brutto sogno e lui?
Lui
,da bravo egoista qual’era, si era preoccupato solo del suo
prezioso sonno!
Con
tutti gli uomini lei si era preso il più stronzo!
Sconsolata
sene andò a dormire in una delle tante stanze della sua casa.
Continuava
a rigirarsi nel letto alla ricerca di una posizione per dormire, ma
continuava
a ripensare alla litigata avuta prima con il marito.
Certo
lei lo amava, ma per quella volta sarebbe stata necessaria una
punizione al suo
comportamento!
“Si certo”
pensò lei “farò come mi ha detto lui,
non proferirò parola con lui! Almeno fino
a che non avrò delle scuse…”*
Anche
Vegeta nella camera coniugale ripensava alla litigata avuta con la
donna. Non
si aspettava che lei si arrabbiasse così tanto…
alla fine non era successo
niente di grave! Lui di certo non si sarebbe mai scusato con lei! Bulma
era
troppo permalosa! Doveva imparare a essere un po’
più coraggiosa e meno
piagnona! Nonostante cercasse di prendere sonno non riusciva a smettere
di
pensare a quando la moglie gli aveva detto: “alla fine tu mi
uccidevi”.
Insomma
l’aveva minacciata parecchie volte di ucciderla e lei non si
era mai scomposta…
“Tsk,
donne chi le capisce è un genio!” pensò
lui.
La
mattina seguente il principe si alzo di buon’ora per fare
colazione e poi per
andarsi ad allenare. Trunks in quel giorno sarebbe rimasto a dormire
dai Son
visto che era il compleanno di Goten, quindi per oggi si sarebbe potuto
allenare al massimo!
Scese
le scale che portavano alla cucina e trovò la moglie ai
fornelli che
evidentemente gli stava preparando la colazione.
“Donna
sbrigati ho fame!” sbraitò lui.
Lei
si trattenne dal rispondere, si girò verso di lui e gli
sbatté il piatto
davanti. Poi tornò a pulire i fornelli. Lui finì
la colazione velocemente, poi
andò dalla donna e le chiese:
“Sei
ancora arrabbiata per la cosa di ieri sera?” lei non rispose
e continuò a
pulire.
“Andiamo
Bulma! Non fare la bambina! Rispondimi!” lei non rispose,
allungò la mano verso
un cassetto della cucina e ne astrasse un block notes e una penna.
Appoggiò il
block notes sul ripiano della cucina e scrisse velocemente qualcosa.
Intanto
Vegeta aveva assunto un’ espressione scocciata. Si era sposto
con una bambina!
Bulma
si girò verso Vegeta in modo che lui potesse leggere la
scritta.
“Faccio
solo come mi hai detto tu ieri sera, non proferisco parola!”
lesse a voce alta
lui.
“Quanto
sei infantile donna!” commentò. Bulma
poggiò di nuovo il block notes sul
ripiano e scrisse qualcosa.
“Io
non sono infantile! Tu più tosto sei uno stronzo!”
lesse lui.
“Chiamami
quando sarai cresciuta!” disse lui prima di andarsene.
Lei
per risposta appallottolò il foglio dove aveva scritto
quelle due frasi e tento
di tirarglielo addosso, ma lui era troppo lontano e il foglio cadde a
terra.
“Il
mio piano sta funzionando! Poverino però…infondo
mi ha chiesto se ero ancora
arrabbiata…nono! Lui ieri sera ha esagerato! E io devo
portare fino in fondo il
mio piano! Costi quel che costi!” pensò Bulma
Intanto
vegeta era andato ad allenarsi nella camera gravitazionale.
Quella
donna era davvero infantile! Come si poteva comportarsi
così?! Sembrava una
bambina! E se si aspettava che lui le chiedesse scusa, allora avrebbe
aspettato
in eterno! Perché lui non avrebbe mai chiesto scusa! Questa
volta Bulma aveva
torto marcio!
“Ora
basta pensare a lei! Devo allenarmi!” si disse Vegeta
Trascorsero
delle ore e Vegeta continuava ad allenarsi, quando ad un certo punto si
accorse
del buco che aveva allo stomaco. Volse lo sguardo
all’orologio e vide che erano
l’una, uscii dalla stanza e si diresse verso la cucina.
Lì cera la moglie che
stava apparecchiando la tavola. Lui si sedette su una delle sedie e
attese il
pranzo che non tardò ad arrivare. Bulma servì il
pasto e si sedette accanto a
l’uomo.
Mangiarono
in silenzio,ovviamente, quando lui fece per alzarsi lei lo fermo con la
mano
sinistra e con la destra scrisse qualcosa sul block notes, lo stesso
usato
quella mattina.
Lui
lesse, ma dentro di se questa volta.
“Che
c’è? Non mi hai nemmeno fatto pressioni per
servirti il pranzo e non hai
criticato la mia cucina. È forse il tuo modo di chiedere
scusa?” lui fece per
rispondere quando gli venne in mente un’idea ancora
più geniale, strappo dalle
mani della moglie il block notes e la penna e scrisse anche lui
qualcosa. Lei
lo guardò sorpresa per tutto il tempo. Ridiede il blocco
alla moglie, e lei
lesse:
“Se
proprio ci tieni a saperlo la carne mancava di sale… E
smettila di guardarmi
così! E poi io non ti chiederò mai scusa per una
cosa che non ho fatto! Sei
solo una bambina infantile! Sarebbe anche l’ora di crescere
non trovi?! Ti
spaventi per uno stupido sogno, giochi al “muro del
silenzio” e ti arrabbi per
delle cavolate! Queste sono cose che fanno i bambini non gli adulti
come te! E
nel caso tu ti stessi chiedendo il perché l’ho
scritto in un foglio sappi che
l’ho fatto solo per non dovermi ripetere!” una
lacrima cadde sul foglio, Bulma
alzò il volto rigato dalle lacrime alla ricerca dello
sguardo del marito. Si
alzò in piedi e gli urlò contro:
“Tu
pensi davvero questo di me?! Pensi che sia una bambina?!”
“Si”
rispose schietto lui.
“Tu
non ti sei chiesto perché ho fatto tutto questo vero?! Non
ti sei chiesto il
perché ho pianto dopo quel sogno?!” Lui non
rispose.
“Certo
che non telo sei chiesto! Quando mi sono svegliata ho avuto paura di
perderti!
Ho avuto paura che tu tornassi a uccidere come facevi prima e come hai
fatto al
torneo di arti marziali! E quando mi sono svegliata tu sei stato capace
solo di
ignorarmi! E te ne sei fregato di quello che provavo io in quel
momento!” urlò
lei con le lacrime che gli scendevano sempre più veloci
dagli occhi.
Che
stupido che era stato! Lei si era preoccupata per lui! Odiava vederla
piangere,
specialmente quando la causa era lui. Gli procurava sempre una strana
fitta al
cuore. Non gli avrebbe mai chiesto scusa, ma conosceva pur sempre un
altro
modo…
Le
prese il viso tra le mani e iniziò a baciarla, lei dapprima
cerco di liberarsi,
ma poi capì ce quelle erano le sue scuse e quindi
perché non accettarle?
Fine
Grazie a tutti quelli che
leggono, ma che sopratutto commentano...
Ci tenevo a ringraziare quelli
che erano recensito la mia ff "Who is Morfeo" Grazie davvero tanto.