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Autore: Guccina    02/01/2009    7 recensioni
A causa di un sogno Bulma e Vegeta si ritrovano in un litigio...
come la mettiamo se poi Bulma decide di non rivolgere più la parola a Vegeta?
Storia abbientata dopo Majin-Bu
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare

 

Correva, correva velocemente alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, ma intorno a lei c’era solo il bianco. All’improvviso di fronte a lei apparve una figura che la donna conosceva bene.
“Goku!Goku ti prego aiutami! Non so dove mi tro…” prima che potesse finire la frase l’uomo era scomparso. In seguito apparvero nello stesso modo anche tutti gli altri guerrieri che in passato avevano protetto il suo amato pianeta, compreso suo figlio Trunks e suo marito Vegeta. Così come apparvero scomparvero improvvisamente, eccezione fatta per Vegeta.
Quando Bulma vide che suo marito era ancora lì gli corse intorno
“Vegeta! ti prego dimmi che cosa sta accadendo!” urlava disperata
Lui non rispose, si limitò a spostarsi mostrando alla donna un corpo disteso a terra pieno di ferite e privo di vita.
“M…a ma quella sono io?” chiese all’uomo con voce tremante, lui iniziò a ridere in modo maligno e si avvicinò all’orecchio della donna…
“Si, e adesso tu farai la sua stessa fine!” non le diede il tempo di rispondere che subito la colpì con un onda energetica che le perforò lo stomaco.

“Noooo!” urlò improvvisamente la donna alzando il busto mettendosi a sedere sul letto e iniziando a toccarsi la pancia alla ricerca di una ferita. Fece mente locale di cosa era successo e capì che quello che le era successo era stata solo un incubo. Nonostante sapesse che quello che le era successo era opera del suo subconscio iniziò a piangere disperatamente stringendo le ginocchia al petto.
Il suo piantò disperato svegliò il marito.
“Donna! Ma si può sapere che hai da piangere?!” disse tirandosi su con il busto anche lui.
“Oh Vegeta!” si buttò tra le sue braccia abbracciandolo stretto, lui rimase immobile non capendo lo strano comportamento della moglie.
“Si può sapere che ti prende?!” Vegeta la scostò da se, e allungò la mano per accendere la luce.
“Ho fatto un brutto sogno… Era tutto bianco alla fine siete apparsi voi e alla fine…” non riuscì a finire la frase, solo ripensare a quella cosa le procurava una fitta al cuore.
“Alla fine cosa?!” chiese lui irritato, insomma era stato svegliato per un sogno, uno stupidissimo sogno!
“Alla fine tu mi uccidevi” non lo guardava nemmeno in faccia.
“Era solo uno stupidissimo sogno! Adesso torna a dormire!” senza troppi discorsi lui spense la luce e si sdraiò con l’ovvia intenzione di tornare a dormire.
“Tu non capisci!” Gli urlò contro lei
“Non capisco per il semplice fatto che non c’è niente da capire! E ora dormi e vedi di non disturbarmi più!”
Ma cosa si aspettava da lui?
Che la consolasse!
Era solo un sogno! E quella donna doveva imparare a non frignare per ogni minima cosa!
“Non è la prima volta che faccio questo sogno…” sussurrò lei
“La cosa non mi interessa! Donna telo ripeto per l’ultima volta, torna a dormire e non disturbarmi più!” minacciò lui
“Sei un insensibile!” gli urlò contro lei
“Ti ho detto di tornare a dormire! E non proferire altra parola!” tuonò lui.
Senza dare una risposta la donna si alzò dal letto e uscì sbattendo la porta.

Come si faceva a essere così egoisti?
Insomma lei gli aveva appena detto di aver fatto un brutto sogno e lui?
Lui ,da bravo egoista qual’era, si era preoccupato solo del suo prezioso sonno!
Con tutti gli uomini lei si era preso il più stronzo!
Sconsolata sene andò a dormire in una delle tante stanze della sua casa.
Continuava a rigirarsi nel letto alla ricerca di una posizione per dormire, ma continuava a ripensare alla litigata avuta prima con il marito.
Certo lei lo amava, ma per quella volta sarebbe stata necessaria una punizione al suo comportamento!
“Si certo” pensò lei “farò come mi ha detto lui, non proferirò parola con lui! Almeno fino a che non avrò delle scuse…”
*

Anche Vegeta nella camera coniugale ripensava alla litigata avuta con la donna. Non si aspettava che lei si arrabbiasse così tanto… alla fine non era successo niente di grave! Lui di certo non si sarebbe mai scusato con lei! Bulma era troppo permalosa! Doveva imparare a essere un po’ più coraggiosa e meno piagnona! Nonostante cercasse di prendere sonno non riusciva a smettere di pensare a quando la moglie gli aveva detto: “alla fine tu mi uccidevi”.
Insomma l’aveva minacciata parecchie volte di ucciderla e lei non si era mai scomposta…
“Tsk, donne chi le capisce è un genio!” pensò lui.
La mattina seguente il principe si alzo di buon’ora per fare colazione e poi per andarsi ad allenare. Trunks in quel giorno sarebbe rimasto a dormire dai Son visto che era il compleanno di Goten, quindi per oggi si sarebbe potuto allenare al massimo!
Scese le scale che portavano alla cucina e trovò la moglie ai fornelli che evidentemente gli stava preparando la colazione.
“Donna sbrigati ho fame!” sbraitò lui.
Lei si trattenne dal rispondere, si girò verso di lui e gli sbatté il piatto davanti. Poi tornò a pulire i fornelli. Lui finì la colazione velocemente, poi andò dalla donna e le chiese:
“Sei ancora arrabbiata per la cosa di ieri sera?” lei non rispose e continuò a pulire.
“Andiamo Bulma! Non fare la bambina! Rispondimi!” lei non rispose, allungò la mano verso un cassetto della cucina e ne astrasse un block notes e una penna. Appoggiò il block notes sul ripiano della cucina e scrisse velocemente qualcosa.
Intanto Vegeta aveva assunto un’ espressione scocciata. Si era sposto con una bambina!
Bulma si girò verso Vegeta in modo che lui potesse leggere la scritta.
“Faccio solo come mi hai detto tu ieri sera, non proferisco parola!” lesse a voce alta lui.
“Quanto sei infantile donna!” commentò. Bulma poggiò di nuovo il block notes sul ripiano e scrisse qualcosa.
“Io non sono infantile! Tu più tosto sei uno stronzo!” lesse lui.
“Chiamami quando sarai cresciuta!” disse lui prima di andarsene.
Lei per risposta appallottolò il foglio dove aveva scritto quelle due frasi e tento di tirarglielo addosso, ma lui era troppo lontano e il foglio cadde a terra.
“Il mio piano sta funzionando! Poverino però…infondo mi ha chiesto se ero ancora arrabbiata…nono! Lui ieri sera ha esagerato! E io devo portare fino in fondo il mio piano! Costi quel che costi!” pensò Bulma

Intanto vegeta era andato ad allenarsi nella camera gravitazionale.
Quella donna era davvero infantile! Come si poteva comportarsi così?! Sembrava una bambina! E se si aspettava che lui le chiedesse scusa, allora avrebbe aspettato in eterno! Perché lui non avrebbe mai chiesto scusa! Questa volta Bulma aveva torto marcio!
“Ora basta pensare a lei! Devo allenarmi!” si disse Vegeta

Trascorsero delle ore e Vegeta continuava ad allenarsi, quando ad un certo punto si accorse del buco che aveva allo stomaco. Volse lo sguardo all’orologio e vide che erano l’una, uscii dalla stanza e si diresse verso la cucina. Lì cera la moglie che stava apparecchiando la tavola. Lui si sedette su una delle sedie e attese il pranzo che non tardò ad arrivare. Bulma servì il pasto e si sedette accanto a l’uomo.
Mangiarono in silenzio,ovviamente, quando lui fece per alzarsi lei lo fermo con la mano sinistra e con la destra scrisse qualcosa sul block notes, lo stesso usato quella mattina.
Lui lesse, ma dentro di se questa volta.
“Che c’è? Non mi hai nemmeno fatto pressioni per servirti il pranzo e non hai criticato la mia cucina. È forse il tuo modo di chiedere scusa?” lui fece per rispondere quando gli venne in mente un’idea ancora più geniale, strappo dalle mani della moglie il block notes e la penna e scrisse anche lui qualcosa. Lei lo guardò sorpresa per tutto il tempo. Ridiede il blocco alla moglie, e lei lesse:
“Se proprio ci tieni a saperlo la carne mancava di sale… E smettila di guardarmi così! E poi io non ti chiederò mai scusa per una cosa che non ho fatto! Sei solo una bambina infantile! Sarebbe anche l’ora di crescere non trovi?! Ti spaventi per uno stupido sogno, giochi al “muro del silenzio” e ti arrabbi per delle cavolate! Queste sono cose che fanno i bambini non gli adulti come te! E nel caso tu ti stessi chiedendo il perché l’ho scritto in un foglio sappi che l’ho fatto solo per non dovermi ripetere!” una lacrima cadde sul foglio, Bulma alzò il volto rigato dalle lacrime alla ricerca dello sguardo del marito. Si alzò in piedi e gli urlò contro:
“Tu pensi davvero questo di me?! Pensi che sia una bambina?!”
“Si” rispose schietto lui.
“Tu non ti sei chiesto perché ho fatto tutto questo vero?! Non ti sei chiesto il perché ho pianto dopo quel sogno?!” Lui non rispose.
“Certo che non telo sei chiesto! Quando mi sono svegliata ho avuto paura di perderti! Ho avuto paura che tu tornassi a uccidere come facevi prima e come hai fatto al torneo di arti marziali! E quando mi sono svegliata tu sei stato capace solo di ignorarmi! E te ne sei fregato di quello che provavo io in quel momento!” urlò lei con le lacrime che gli scendevano sempre più veloci dagli occhi.
Che stupido che era stato! Lei si era preoccupata per lui! Odiava vederla piangere, specialmente quando la causa era lui. Gli procurava sempre una strana fitta al cuore. Non gli avrebbe mai chiesto scusa, ma conosceva pur sempre un altro modo…
Le prese il viso tra le mani e iniziò a baciarla, lei dapprima cerco di liberarsi, ma poi capì ce quelle erano le sue scuse e quindi perché non accettarle?  

 

Fine

Grazie a tutti quelli che leggono, ma che sopratutto commentano...
Ci tenevo a ringraziare quelli che erano recensito la mia ff "Who is Morfeo" Grazie davvero tanto.

  
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