Disclaimer: 

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, del loro orientamento sessuale, nè offenderli in alcun modo.









Family Business.

Strano titolo per un telefilm. Chissà se avrebbe fatto successo. Come puoi prendere sul serio un telefilm che ha questo titolo?

Family business, continuava a ripetersi Jensen. la famiglia era considerato un affare, un lavoro? Lui non aveva fratelli, quindi non sapeva se in effetti era così. Poteva solo portare come paragone il suo matrimonio con Roxanne e si disse che forse lo era un po’.

Era sposato da soli due anni, ma in effetti l’impegno era considerevole.

Cavolo, era sposato! Chi avrebbe scelto di prendere come Dean Winchester, un uomo già sposato a soli 26 anni?

E l’altro ragazzo, Padalecki…era andato a vederlo su internet. Era bello, davvero bello. Poteva competere? Per fare il fratello di quel ragazzo avrebbe dovuto essere all’altezza. Lui non sapeva se… e se poi non sarebbero andati d’accordo?

Oh, al diavolo, quante paranoie!
 
Arrivò nella sala d'attesa, cercando di sistemarsi un’ultima volta i capelli corti. Rimase basito quando si accorse che nel corridoio, sul divanetto, c’era già l’altro ragazzo! Aveva creduto di essere solo!

Si paralizzò e desiderò non avere avuto tutta quella smania di toccarsi i capelli in quel modo. Abbassò lo sguardo. Il giovane sembrava diverso dalle foto che aveva visto. Aveva i capelli più semplici, lisci e con la frangetta. Sembrava un bambinetto.

Sorrise. Jensen, che era se possibile anche più timido, sorrise di rimando, facendo un cenno con la mano, sedendosi sul divanetto a fianco.

“Sei qui per il provino dei fratelli?”

“Sì. Sì. Sam.” rispose Jensen con il fiato corto. Guardò gli occhi del ragazzo e sentì una fitta trapassargli da qualche parte dentro il corpo. Erano verdi. Come il prato d’estate.

Il ragazzo giovane lo guardò stranito.

“E tu?” chiese Jensen.

“Sam.” rispose l’altro.

“Oh…ehm…è un bel problema. Beh, io non voglio rubarti di certo la parte…ovviamente.” Ridacchiò Jensen imbarazzato all’inverosimile.

“Ti vedo meglio come Dean.” Disse Jared, studiandolo.

“Dean? Sciocchezze! Lui è uno sbruffone divertente!”

“Ed è sexy.”

Jensen restò per un attimo a bocca aperta.

“Beh, ecco, io ritengo che…” farfugliò Jensen.

La porta dell’ufficio si spalancò.

“Oh, siete arrivati e vedo che avete cominciato a fare amicizia. Prego, accomodatevi!” disse un autore.
 
 
 
 
*

I provini furono un po’ imbarazzanti, il colloquio con gli autori un po’ meno. Jensen era stupito dalla loquacità mista a imbarazzo del ragazzo più giovane. Sembrava timido, ma in realtà aveva un’energia incredibile.

Non si accorse di essere sovrappensiero, fino a quando Jared non lo destò.

“Jensen, ci sei?” gli chiese, sventolandogli una mano davanti agli occhi.

Jensen battè le palpedre. Era al bar, a bere un caffè con la sua co – star. Beh, sarebbe diventata la sua co- star, se l’avessero preso. Se avessero preso entrambi.

“Scusa. Stavo pensando al provino.”

“Stà tranquillo. Sono sicuro che non è andato così male!”

Non puoi saperlo, voleva dire Jensen, ma si fermò. Quel ragazzo sembrava gentile.


“In realtà sono rimasto molto sorpreso che mi hanno chiesto di provare per…Dean.. sai, non stavo scherzando. Ero venuto davvero per provare per Sam. All’improvviso mi chiedono di provare le battute di Dean e io…”

“Ti è proprio entrato dentro questo Sam, eh?” chiese Jared, ridendo.

Jensen provò dei brividi dentro di lui, senza sapersi spiegare perché.

Rimase per qualche secondo di troppo senza riuscire a controbattere e Jared gli diede una pacca sulla spalla.

“Ehi, ti sto solo prendendo in giro.”

Jensen ridacchiò. “Forse non è male questa cosa.. visto che dovremmo essere fratelli, è un bene che abbiamo una certa connessione con i nostri personaggi….”

Jared gli sorrise calorosamente. Jensen vide una ciglia spuntargli da un occhio.

“Uhm…ah – aspetta, hai una….aspetta…” disse, protendendosi e allungando una mano.


Jared chiuse gli occhi, sorridendo, mentre Jensen allungava la mano e gliela toglieva.

“Scusa, è un mio cruccio. Se vedo qualcosa fuori posto, devo sempre…”

“Capisco. Sei un maniaco del controllo, eh?”

Jensen lo fissò. Avrebbe quasi potuto sentirsi offeso, ma il tono del ragazzo era così dolce.

“Forse. Non me lo sono mai chiesto.”

Mi sono sposato a 26 anni. Se non possedessi il controllo, la mia vita andrebbe a rotoli, pensò, ma non lo disse.

“A volte è bello sai, perderlo. Il controllo.”

Jensen lo fissò. Roxanne non sarebbe di quest’idea. Pensò, ma anche quel pensiero se lo tenne per sé.

Si alzarono dal tavolino e si salutarono. Se tutto fosse andato bene, si sarebbero rivisti tra una settimana.


















  Note dell'autrice: 

Lo so, non dovrei cominciare una nuova storia ora ma non ce la faccioooooo. Non riesco a non scriverla T_T

Prometto però che cercherò di non trascurare le altre xd