Du bist nicht allein.

{Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Hungary
Pairing: PruHun
Parole: 364 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html)}


“Sono incinta.”
Due parole buttate a caso così, come se non fosse nulla di importante.
L’ungherese, sulla soglia della porta con l’ampia vestaglia di cotone ad agitarsi lungo le sue cosce e il capo chino, quasi imbarazzata da quella ammissione, si rigirava tra le dita un test di gravidanza positivo, il terzo in due giorni ma il primo che mostrava all’albino.
Gilbert, tutto intento a leggere il giornale e a sorseggiare il suo caffè, per poco non si strozzò quando seppe la notizia. Sgranò gli occhi scarlatti, quasi come se non si aspettasse la possibilità di diventare padre visto che solo una volta, circa due mesi prima, lo avevano fatto senza protezioni, e si alzò, andando a raggiungere Erzsébet.
Le posò una mano sulla spalla, mentre con l’altra le carezzava teneramente la guancia rossa: era calda e un po’ umida, segno che aveva smesso di piangere da poco.

“Hey…hey!” le sussurrò, cercando di farle alzare il viso e poterla guardare negli occhi. Poi le sorrise lievemente e la strinse a sé, provando a rassicurarla mentre le passava con lentezza le mani tra i lunghi capelli chiari.
Sentiva Ungheria tremare tra le sue braccia, quasi fosse un pulcino impaurito da tutto e tutti; non gli era mai capitato di vederla così, davvero mai. Spostò il capo e le baciò con dolcezza la fronte, mentre la ragazza tirava appena su col naso.

“Elsbeth, anch’io ho paura. Una paura /folle/, non puoi neanche immaginare quanto.”

Prese fiato e spostò lo sguardo dattorno, cercando di pensare a cosa dire. Infine decise: doveva lasciar parlare il cuore, solo così avrebbe capito.

“Diamine, l’ultima volta che ho avuto Ludwig tra le braccia è stato più di un secolo fa, mi sento piuttosto arrugginito su come badare ad un bebè! E anche tu, anche tu hai badato a tanti di quei bambini negli anni, a differenza mia, di sicuro saprai meglio di me cosa fare.
E poi, hey…”

E qui avvicinò il suo viso a quello di lei, in modo che ricordasse bene quelle parole e se le imprimesse nella testa per non dimenticarle mai.

“…non sei sola. Hai me.”

Erzsébet accennò un sorriso intenerito, mentre delle lacrime spontanee le scivolarono lungo le gote lasciando due sottili righe bagnate sul suo viso.

“Köszönöm, Gilbert.”






Angoletto della scrittrice

E sì, della serie "a volte ritornano", rieccomi qui con una flashfic AU!Human PruHun, già u_u)/ vi chiedo scusa a partire da ora se non è proprio il massimo, ma sono piuttosto arrugginita (è da un po' che non scrivo su di loro, sigh) ed è stata scritta di getto, nella pausa tra una materia di studio e l'altra (maledetti esami!). E niente, spero che comunque vi sia piaciuta! :)

hanaemi_