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Autore: roxrox    02/01/2009    11 recensioni
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Saint Seiya, quindi vi prego, siate buoni! Buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 22


Non riusciva a capacitarsi di ciò che le stava succedendo.
Cereo l’aveva fatta cadere in uno strano torpore, che l’aveva resa straordinariamente remissiva.
Era stata quindi circondata da ragazze magrissime (sembravano tutti scheletrici in quel posto) che l’avevano svestita e lavata utilizzando spugne imbevute di un’acqua profumata molto sospetta. Poi le avevano fatto indossare un vestito che pareva un abito da sposa, se non fosse stato per il colore, nero come la notte, e le avevano acconciato i capelli. Una di loro, poi, l’aveva presa per mano e l’aveva condotta lungo i corridoi del castello.
Camminando, Rossella aveva sentito che il suo cervello si stava snebbiando, che stava riprendendo il comando del proprio corpo. Tuttavia, continuò a seguire docilmente la ragazza, cercando un modo per riuscire a sfuggire prima dell’arrivo dei Cavalieri di Atena.

Image and video hosting by TinyPic In quel momento l’ancella aprì una pesante porta e la introdusse in un’ampia sala quadrata a doppia altezza. Al piano inferiore correva un portico, mentre al piano superiore un colonnato incorniciava delle grandi finestre. Le pareti erano splendidamente decorate con motivi geometrici nella parte più bassa, dipinte con figure religiose su sfondo oro al piano più alto. Il soffitto a cupola rappresentava un cielo notturno stellato. Dal centro pendeva un pesante lampadario a candelabro, che terminava con un enorme cerchio d’oro massiccio.
Ma Rossella non vide nulla di tutto questo: il suo sguardo era stato immediatamente calamitato dalle finestre, l’unica via di fuga che aveva visto.
Si guardò rapidamente intorno: non c’era nessuno, ma già sentiva dei cosmi avvicinarsi. Doveva fare in fretta.
Con uno scatto liberò la mano dalla presa della ragazza, che si voltò e lanciò un grido, stupefatta, poi espanse il proprio cosmo più che poté nonostante la barriera e spiccò un salto, puntando verso quel meraviglioso azzurro che vedeva all’esterno.
Sentì qualcosa che si avvolgeva attorno alla caviglia, e il suo volo venne interrotto a mezz’aria. Cadde pesantemente al suolo, senza riuscire in alcun modo ad attutire il colpo, e un forte dolore partì dal suo ginocchio destro, per poi spandersi in tutto il corpo. Eppure sulla sua caviglia non c’era nulla… Che cosa l’aveva fermata e riportata indietro?
Alzò lo sguardo e vide Pandora che si avvicinava, il tridente stretto nella mano, un fascio di energia simile ad una catena che si stava a poco a poco spegnendo. Ecco cos’era stato.
Pandora portò il proprio viso a pochi centimetri dal suo. Era furibonda e si vedeva chiaramente:
- Piccola, stupida ragazzina… Come hai potuto pensare di fuggire? – la sua voce era poco più di un sibilo – Inizi a stancarmi con tutti questi tuoi tentativi di sottrarti a me… - La sollevò con uno scossone, stringendole il braccio con forza, fino a farle male. Si voltò e chiamò:
- Myntha! –
- Eccomi, Lady Pandora – Rossella sgranò gli occhi. Nella sala era entrata una donna coperta da una armatura. Era alta e magra, bionda, con gli occhi di un azzurro intenso, e la sua corazza era di un vivace verde brillante; al centro della alta cintura sembrava aprirsi un piccolo cerchio che ospitava delle piccole foglie che emanavano un profumo penetrante.
- Menta… - mormorò Rossella, riconoscendolo.
- Già… Lei è Myntha, ninfa del Cocito, comandante dei Cavalieri della mia signora Persefone, e responsabile del suo risveglio. Le altre, che sono già state richiamate, si sono poste a difesa del castello, e stanno aspettando i Cavalieri di Atena –
- Le… altre? –
- Certo! I Cavalieri di Persefone sono tutte donne, non lo sapevi? Beh, almeno i tuoi amici avranno la consolazione di essere uccisi da splendide fanciulle… Ma forse questo, nel loro infinito ego maschile, li farà solo sentire peggio! – Pandora rise di gusto, poi la guardò con occhi penetranti, sorridendole perfidamente, ed improvvisamente la ragazza si piegò in due sotto la forza di un dolore lancinante che le era esploso in testa, chiudendo gli occhi per escludere tutto ciò che la circondava, cercando di arginare quell’ondata di sofferenza.
Quando osò riaprirli si ritrovò a parecchi metri dal suolo, e si accorse di essere legata al grosso lampadario, in una posizione che ricordava fin troppo bene l’Uomo Vitruviano.
Pandora la guardava da sotto in su, un ghigno diabolico dipinto sul volto.
- Cosa vuoi farmi? – le chiese – Tirami subito giù! –
- Ora è tutto pronto – rispose – La cerimonia può iniziare –
Si voltò verso Myntha, ed annuì. Il Cavaliere si concentrò, e dalla sua cintura si sviluppò una enorme quantità di menta, che cadde a terra ed iniziò a crescere rigogliosa.
- Immagino – disse Pandora verso Rossella – che tu conosca il mito di Myntha, vero? – visto che la ragazza taceva, continuò – Era una ninfa, partorita nel fiume infernale Cocito, di cui Hades si invaghì, facendone la sua concubina; osò sfidare Persefone sul piano sentimentale, erotico… Così la mia signora, per vendetta, la fece a pezzi. Hades le consentì di trasformarsi in erba profumata, ma Demetra, madre della mia signora, la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti. Per riparare ai suoi errori, da allora il Cavaliere che la rappresenta serve la mia signora Persefone, e le deve obbedienza assoluta. Ma non ti illudere – ghignò – sa perfettamente che tu ancora non sei la sua padrona, e quindi non ubbidirà alle tue parole. Questa menta che sta nascendo sul pavimento, ti sta già avvolgendo con la sua fredda fragranza; presto crescerà al punto da riuscire a raggiungerti ed avvolgerti, ed allora tutto il freddo ed il suo penetrante odore raggiungeranno la tua anima, e risveglieranno la mia signora. Solo lei riuscirà a distruggere i legami che ti tengono appesa, ed allora rinascerà a nuova vita –
- Non riuscirai nel tuo intento! Mai! Non lo permetterò! –
Pandora sbadigliò vistosamente:
- Ho perso il conto delle volte in cui ti ho detto che non hai scelta, sono stanca anche di ripetertelo –
- Ma perché vuoi tutto questo? Hades è morto, perché continui nel suo folle piano? –
Allora la donna, che già si stava dirigendo verso la porta, si voltò verso di lei, e nei suoi occhi Rossella lesse la pazzia:
- Hades non è morto! – “Ma allora quello che mi ha detto Ikki…” – Si è addormentato nuovamente, ed è tutta colpa del tuo fidanzato, di quello stupido Cavaliere di Andromeda, che preferisce essere un miserabile Saint di Atena piuttosto che il rifugio di un dio! Ma quando la mia signora si sarà risvegliata, sarà lui a tornare da me, perché la mia signora è anche la donna che ama, ed allora capirà che voi siete da sempre destinati a stare insieme, e sarà di nuovo il mio amato fratello! Tu sei solo un effetto collaterale –
Rossella urlò, disperata, e cercò, dimenandosi in ogni modo, di liberarsi. Ma Pandora pareva aver perso ormai ogni interesse per lei, e dopo un veloce inchino uscì dalla stanza, lasciandola sola in balia di Myntha.


La notte stava cedendo il posto ad una gelida alba nuvolosa quando arrivarono in vista del castello.
- Wow – mormorò Milo, estasiato – Questo posto è fantastico… -
- Questa – disse Mur, avviandosi verso una stradina – è l’accesso principale. Milo, cosa dice questo cartello? –
Milo si avvicinò a lui e tradusse:
- “Castello in restauro. Ci scusiamo per il disagio”. Chiaro, breve e conciso, da bravi tedeschi. Però, Pandora se l’è scelta bene la base sulla Terra! –
- Ci sono più modi di raggiungere il castello – constatò Shaka, gli occhi chiusi – Sarà meglio dividerci, magari una via non è controllata, ma senza restare soli, non sappiamo cosa ci aspetta. Muoviamoci a coppie –
- D’accordo – concordò Ioria – Io e Marin andremo attraverso il bosco –
- Scordatelo – si oppose la ragazza – Io con te non ci vengo, penseresti solo a controllare me! Vado con Micene –
- Umpf… - sbuffò Ioria.
- Ioria, vengo io con te – disse Shaka.
- Io – dichiarò Death Mask – non ho alcuna intenzione di trascinarmi dietro nessuno di voi! Andrò da solo, me la caverò molto meglio! –
- Va bene – accettò Mur - Io e Shun ci avvicineremo da questa strada –
- Mi lasciate in balia di Camus? – si lamentò Milo – Siete crudeli! –
- Smettila di stressare! Andiamo, su! –
- Ci ritroviamo da Rossella – salutò Mur, e corse via con Shun. Gli altri si separarono velocemente.


Il sentiero si snodava del fitto bosco, e gli alberi folti nascondevano la debole luce del mattino.
Micene camminava in silenzio, posando attentamente un piede davanti all’altro, aguzzando la vista. Marin era giusto un passo indietro, e si occupava di controllare i dintorni.
Improvvisamente la mano del Cavaliere d’Oro scattò indietro, afferrando il polso della ragazza, immobilizzando entrambi.
- Che succede? – alitò Marin dopo qualche secondo.
- Una luce… là avanti… - allora anche Marin avanzò leggermente, e la vide. Fievole, lontana… verde? – Andiamo a vedere… -
Micene annuì e si avviarono ancora.
Non avevano fatto che pochi passi quando Marin gridò e si lanciò senza preavviso su Micene, spingendolo e cadendo a terra con lui, mentre un fascio di energia sfrecciava sopra le loro teste e sradicava alcuni alberi dietro di loro.
- Grazie – disse il Cavaliere del Sagittario mettendosi in ginocchio – Quel colpo mi avrebbe decapitato –
- Non credo che ci sarebbe riuscito – sorrise Marin – Forse hai i riflessi meno pronti, ma ti muovi certamente più velocemente di me –
- Ma che bel quadretto! – esplose una risata nel bosco – Non avrei mai immaginato che i nobili Saint di Atena nel loro eterno maschilismo si sarebbero abbassati a ringraziare una donna –
- Chi sei? – chiese Micene rialzandosi – Fatti vedere! –
- Non c’è bisogno di essere così sgarbati! Basta chiedere… - e da dietro un albero sbucò una aggraziata figura, protetta da una corazza che alla fievole luce del sentiero poteva parere verde scuro.
- Una… donna? – balbettò Micene, stupito.
- Sorpreso, Cavaliere? Il mio nome è Chloe del Verde germoglio, Cavaliere di Persefone, e sono qui per impedirvi di proseguire –
- Ti piacerebbe, eh? – ringhiò Marin.
- Incredibile, francamente mi stupisco che ti sia stato permesso di venire! Credevo che i Cavalieri di Atena si fidassero solo di altri uomini! Ma una volta non portavate la maschera per essere più simili a loro? –
- La maschera non serve, quando una è in grado di dimostrare il proprio potere! –
- Oh, su questo siamo d’accordo! Anzi, perché non ti unisci a noi, e diventi cavaliere di Persefone? Sicuramente saresti considerata meglio che tra le fila di Atena! –
- Non mi ci abbasserò mai! – il suo volto assunse un’espressione ironica – Ma tu potresti provare un po’ di solidarietà femminile, e lasciarci passare! –
- Uhm… potrei… ma come la mettiamo con il tuo amichetto? Decisamente lui non sarebbe soggetto alla mia solidarietà femminile –
- E allora combatti con me e lasciala passare! – si intromise Micene. Marin lo guardò con aria di rimprovero – L’importante è che uno di noi vada avanti, se tu riuscissi a superare questo ostacolo senza problemi sarebbe solo un guadagno! –
- Ehi, frena, Cavaliere! Io non ho alcuna intenzione di far passare nessuno, nemmeno questa donna! Devo vegliare il risveglio della mia signora, e non posso permettere che venga disturbata da qualcuno –
- Allora dovremo farlo con la forza! – esclamò Marin, che aveva evidentemente perso la pazienza – Cometa pungente! –
Ma Chloe si scansò facilmente.
- Oh oh, no mia cara, così non va bene! Questo colpo è troppo simile al mio che vi ho lanciato poco fa perché possa impensierirmi. Ma adesso è il mio turno – giunse le mani davanti a sé e chiuse gli occhi – Spirale della Vita! – una sfera di incredibile potenza si lanciò ad altissima velocità contro Marin, che non riuscì a reagire in tempo e venne sbalzata indietro, finendo per picchiare con forza contro il tronco di una quercia – Ed ora, il colpo di grazia! –
Marin, incapace di muoversi, chiuse gli occhi. Ma il colpo non giunse mai.
Quando li riaprì, vide Micene davanti a lei, le mani sul tronco, come a sostenersi:
- Stai… bene? – le chiese, a fatica. Poi crollò in ginocchio.
- Sei impazzito? – esclamò lei, sostenendolo – Cosa ti è saltato in testa di proteggermi così? –
Micene sorrise:
- Cosa credi che direbbe Ioria se lasciassi che ti succedesse qualcosa mentre io resto illeso? –
- Sarebbe contento di riavere suo fratello sano e salvo… -
- Sì, solo per avere la soddisfazione di fami a pezzi con le sue mani… -
- Ehm… Scusate… – si intromise Chloe, con accento divertito – Se avete finito di amoreggiare, io vorrei continuare, per potervi eliminare velocemente… -
- Adesso basta! – disse Marin, rialzandosi e ponendosi a difesa di Micene – Abbiamo una missione da compiere, e ci stai rallentando troppo! – il suo cosmo si espanse con rabbia, e spiccò un salto – Volo dell’Aquila Reale! – Un vortice avvolse Chloe e la sollevò da terra, facendola poi ricadere violentemente al suolo. Non si mosse più.
- Complimenti – mormorò Micene, meravigliato – Non ho mai visto il Volo dell’Aquila Reale così potente… -
- E’ la dimostrazione che Rossella aveva ragione. Non ho bisogno di una maschera per combattere – si avvicinò – Ce la fai a camminare? –


I primi fiocchi di neve iniziarono a cadere nel silenzio dell’alba.
La strada principale era ampia ed asfaltata, rischiarata dalla luce opaca che filtrava tra le nuvole, ma il bosco che la costeggiava era fitto ed oscuro. Mur si bloccò all’improvviso, tutti i sensi all’erta.
- C’è qualcuno – mormorò a Shun guardando avanti – oltre quella curva. Procediamo con cautela –
Si avvicinarono in silenzio, con attenzione, scrutando i dintorni, fino a che scorsero un leggero bagliore. Oltre la curva videro una donna, ricoperta da una armatura azzurro carico. L’elmo era ridotto ad un semplice diadema sottile, quasi completamente ricoperto dagli splendidi e lunghissimi capelli biondi. Era a pochi metri da loro, seduta su un masso, le gambe raccolte contro il petto, le braccia che avvolgevano le ginocchia, lo sguardo perso davanti a sé. Pareva non essersi accorta dei due Cavalieri.
Shun ebbe un moto di sorpresa, guardandola. Mur si voltò verso di lui con aria interrogativa.
- Sembra… -
- Non sembro, Cavaliere di Andromeda, sono – Diresse verso di loro i suoi azzurrissimi occhi – Ero certa che mi avresti riconosciuto, anche se non hai mai visto il mio corpo –
- Già… L’ultima volta che ci siamo incontrati eri prigioniera di una pietra molto simile a questa –
- Ma… Shun – chiese Mur – Chi è questa donna? –
- Il mio nome è Euridice del Serpente, Cavaliere di Persefone –
- Euridice? Ma non era la moglie di… –
- Si, Cavaliere. Mio marito è Orfeo della Lira, Cavaliere d’Argento di Atena. Prigioniero con me nell’Ade sin dai tempi del Mito, al momento della Guerra Sacra si finse alleato di Hades e venne reclutato tra le sue file, ma al momento opportuno aiutò Seiya e Shun a raggiungere il trono del re degli Inferi, pagando questo tradimento con la vita. Per espiare la sua colpa, io sono stata obbligata a divenire Cavaliere di Persefone. Pandora mi ha dato l’ordine di fare in modo che nessuno superi questo punto –
- Quindi – constatò Shun, triste – per passare dovremo combattere contro di te? –
- No. Non vi ostacolerò in alcun modo –
- Ma… - mormorò Shun, stupito. Euridice sorrise:
- Sono Cavaliere di Persefone, non di Pandora. Questo significa che prendo ordini solo dalla dea Persefone. E poi, mio marito è stato ucciso dagli scagnozzi di Pandora perché aveva aiutato i Cavalieri di Atena, come può quella donna pretendere ora che io la affianchi e li combatta? Lo farò solo se e quando la mia dea me lo ordinerà, ed anche allora avrò tutte le mie remore. Quindi, Cavalieri, per il momento non intendo intralciarvi -
- Euridice, io… -
- Colei che cercate è all’interno del castello, nell’ampia sala centrale. Dovete sbrigarvi, se volete salvarla, perché la Cerimonia è già iniziata –
- Quale Cerimonia? –
- Per il risveglio della dea. Pandora ha chiamato a sé tutti i Cavalieri di Persefone, e Myntha è colei a cui è affidato il suo risveglio. Il freddo della pianta della menta la sta avvolgendo, fino a che raggiungerà l’anima della ragazza, in cui è nascosta Persefone. A quel punto la dea tornerà tra noi –
- Per tutti gli dei… - mormorò Mur, spaventato.
- Pandora si aspetta che Persefone continui l’opera distruttrice del marito – guardò Shun con occhi penetranti – e spera che Hades torni da lei, per stare in eterno con la moglie e la sorella –
- Ma… - Shun stava tremando – L’anima di Hades è morta – si voltò verso Mur, il terrore negli occhi – Lui… non può tornare, vero? –
Il Cavaliere dell’Ariete gli posò una mano sulla spalla, rassicurante:
- Hades è morto, non potrà mai tornare. E’ impossibile –
- Ma… allora Pandora… -
- Pandora lo sa – riprese Euridice – ma non lo vuole accettare. Spera che la realtà sia diversa da quella che conosce. Per la verità, credo che non le importi nulla di Persefone, se non come mezzo perché Hades torni da lei –
- Quindi – mormorò Shun rabbioso, gli occhi bassi, stringendo i pugni – E’ me che vuole. Sta usando Rossella per arrivare a me! Bene – rialzò la testa, una nuova determinazione nello sguardo – pagherà anche per questo! Euridice, grazie, andiamo Mur! – e corse via, senza nemmeno controllare che il compagno lo stesse seguendo. Mur sospirò e gli si accodò. Euridice rimase immobile, guardandoli allontanarsi:
- Buona fortuna, Cavalieri… -





Buon annooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Passata la sbornia (beh... qualcuno si sarà pur ubriacato... sarete mica tutti bravi come me che ho bevuto solo un bicchiere di vino e uno di spumante... ma solo perchè non ero molto ispirata dall'alcol, solitamente sono un po' più spugna... sempre (o quasi...) responsabilmente...) e smaltite le mancate ore di sonno, mi riaccingo ad aggiornare, come una brava bambina...

Sono arrivate le mazzate!!! Yahuuuuuu!!!!!!!

D'accordo, non sono l'autrice ideale per scrivere di combattimenti, decisamente mi vengono meglio altre tematiche, ma prima o poi mi toccavano, non potevo proprio esimermi...

Prima che qualcuno si lamenti, lo so che la maggior parte di voi preferisce i nomi inglesi dei colpi segreti dei Cavalieri, ma io devo ammettere che mi risultano decisamente più suggestivi in italiano... Ma so che alcuni sono decisamente ridicoli (va bene, lo so che per il Sacro Acquarius proprio non vuol dire nulla, e Aurora Execution è più bello... e nemmeno per il Sacro Leo ha molto significato, almeno Lightning Volt dà l'idea di cosa accade...)... Quindi, dopo attente riflessioni e lunghe elucubrazioni, sono giunta ad un compromesso: restano in italiano, ma verranno trasposti in inglese quelli veramente ridicoli... Chiedo perdono a chi non sarà d'accordo...

Prima di riprendere a studiare (eh sì, nuovo anno, ma vecchie materie di studio...) perdo ancora un pochino per ringraziare tutti...

Sabaku no Yugy: Ma a te Shaka e Death erano già in programma, non facevano parte della gara, li ho fatti partire giusto stamattina, ho preferito fargli passare le feste con gli altri... Fammi sapere quando arrivano, mi raccomando!!! Alla prossima, un bacio!!!

Nemeryal: D'accordo, lo ammetto, le scene di lotta non mi vengono molto bene... :-((( Cerca di immaginarle almeno un po' più vivaci... Chiedo perdono... ;-) A presto, un bacio!!!

ti con zero: Ah, un momento: Seiya è stato richiamato dal Giappone (mi sa che persino Lady Saori soffre di nostalgia...), non ho detto che si avrà a che fare con lui... ;-) hi hi hi... Vedremo... Alla prossima, ciao!!!

HOPE87: Grazie grazie!!! Sono contenta che ti piaccia la squadra, devo ammettere di averci ragionato parecchio su chi mandare e chi no... Personalmente, avrei mobilitato l'intero Grande Tempio, poi Dohko mi ha riportata alla ragione... umpf... Che ne dici di questo capitolo? Alla prossima, un bacio!!!

NinfaDellaTerra: Grazie!!! Sicuramente Pandora non si aspettava tanta resistenza, ma temo che non abbia ancora capito fino in fondo con chi ha a che fare... Bisogna provvedere... :-) Quanto a Shun, non ho mai amato molto come viene spesso reso, un bamboccione incapace di fare qualunque cosa, ho sempre reputato che sotto quella patina fragile ed insicura ci fosse molto di più di quanto vedono tutti... Solo perchè non ama combattere non significa che sia un incapace!!! Grazie ancora, e a presto, un bacio!!!

Sabri92: Ehm... onestamente... Hyoga c'è solo nominato... Non credo di poter provvedere entro la fine della fic... però provvederò nel seguito, se ci sarà... Alla prossima, un bacio!!!

anzy: Come??????????? Tutti possono eliminare qualcuno e io no???????????????????????????? Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, non mi fanno divertireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Sigh sob, buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! Comunque, ormai è tutto scritto e non intendo cambiare... ;-) Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, a presto, un bacio!!!

Martyx1988: Onestamente, in un castello così ci starei volentierissimo anch'io!!! Hai capito Pandora? Mica scema quella, cerca bene dove piazzarsi!!! :-) Che dici di questo capitolo? Fammi sapere, alla prossima, ciao!!!

bellissima90: Grazie grazie... I complimenti fanno sempre piacere... Le foto sono quasi finite, ma ho ancora giusto un paio di posticini che meritano di essere visti... Alla prossima, un bacio!!!

Come sempre, grazie anche a quelli che leggono in silenzio!!!

Ciao ciao a tutti!!!
roxrox
  
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