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Autore: youaresunlight    14/05/2015    4 recensioni
Cinque volte in cui Sam shippa Destiel dopo il caso del musical.
Questa storia si colloca dopo "Fan Ficiton" (stagione 10 episodio 5), ma non contiene nessuno spoiler dettagliato della puntata.
Questa storia è una traduzione fatta con il permesso dell'autrice.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Titolo: As Natural As Breathing
Autrice: youaresunlight
Traduttrice: niclue
Fandom: Supernatural
Personaggi: Sam Winchester, Dean Winchester, Castiel.
Pairing: Dean/Castiel
Disclaimers: questa storia non è mia, ma di youaresunlight (di cui ho linkato la pagina di Archive Of Our Own sopra), io la traduco e basta. Non è mia nemmeno la serie, nè i personaggi, nè la ship. Nulla è mio. *sigh*
Note della traduttrice: ultimamente sono molto fissata con le one-shot (o ci sono tante belle one-shot in giro, non lo so) e non riesco a continuare A Winter's Tale. Giuro che la continuerò, ma ora sono molto depressa per problemi familiari, preferisco leggere e tradurre cose pucciose come questa.
Beh, basta ciarlare. Ecco un po' di sano shipper!Sam, che non fa mai male.
 
 

As Natural As Breathing

 
 
I.
 
Alla visita seguente di Castiel, Sam presta attenzione.
 
Ha una preoccupazione in meno, con Dean non più demone. Ma è anche come se sapesse cosa cercare ora, e si fa indietro quando Castiel appare nella biblioteca del pomeriggio. ‘Atterra’ a circa un metro da Dean, arrotondando generosamente, e Sam (che sta in piedi nell’ingresso della stanza) acquisisce una nuova prospettiva di tutta la vicinanza non problematica.
 
Dean neanche sussulta, nota Sam con divertimento, invece diventa fottutamente raggiante mentre lascia cadere il suo libro e scatta in piedi. Questo lo porta nello spazio di Castiel, ovviamente, e le sue mani si flettono ai suoi lati come se stesse morendo dalla voglia di toccarlo. E poi si guardano, e si guardano, Castiel che sembra esausto, Dean che strascica gli stivali. Sam osserva con curiosità, autoconvincendosi che non sia inquietante, e li fissa come uno stupido quando Castiel finalmente dice “Ciao, Dean,” e questo è tutto ciò che serve a Dean per tirarlo in un abbraccio spacca-ossa.
 
Sam ricorda l’ultima volta che lui ha abbracciato Castiel, come l’angelo si è irrigidito e ha ricambiato solo una volta ricordatoglielo, e non istintivamente. Ora, invece, è diverso, perché Castiel quasi si scioglie contro il petto di Dean, e Dean lo sta reggendo in piedi, realizza Sam, tenendolo stretto e chiedendogli di non andarsene.
 
Perciò quando Castiel conferma di star pianificando di rimanere, il sorriso di Dean quasi non gli spezza la faccia in due, mentre Sam combatte l’impulso di congratularsi con loro.
 
 
 
II.
 
Una tarda mattinata, un paio di settimane dopo, Dean esce dalla sua stanza per trovare Sam sul divano, a cullare il suo iPad come un cuscino. Si corruccia agli occhi cerchiati di rosso del fratello e chiede, “Non hai dormito?”
 
Sam tira su col naso. “Io, uh, leggevo.”
 
Dean solleva un sopracciglio e borbotta “Nerd” come se non fosse la prima volta che Sam legge per tutta la notte (e non lo è). Scrolla le spalle e si gratta pigramente lo stomaco, a malapena notando Sam che rovista in giro per poi passargli una copertina di carta quadrata. “Cos’è?”
 
“Uhm, un disco. L’ho trovato sul… su uno degli scaffali.”
 
Dean si rigira il vinile tra le mani, gli occhi che si allargano. “Amico, Elvis! Forte.”
 
“Già,” pigola Sam, ma Dean sta già sfrecciando verso il giradischi.
 
“Cas!” chiama ad alta voce. “Cas, sei sveglio?”
 
“Che c’è, Dean?”
 
Castiel emerge dalla cucina, con molta sorpresa di Sam; non lo aveva sentito nemmeno muoversi sul pavimento. E per poco non si strozza al cartone di latte in mano a Castiel, e Dean ignora il tutto mentre fa cenno a Castiel di prendere una sedia.
 
“È abbastanza piacevole,” conclude Castiel da qualche parte durante la riproduzione. Inclina la testa quando Dean replica, “Già, Elvis è il Re” e vuole sapere, “Il re di cosa?”
 
“Del rock and roll,” sorride Dean.
 
Castiel sorride di rimando. “Mi piace.”
 
“Piace anche a me.”
 
Sam si soffia il naso.
 
 
 
III.
 
Sam si chiede cosa direbbe Marie se le dicesse che Dean e Castiel— Che ora cucinano insieme.
 
Perché lo stanno facendo. Terrorizzare la cucina, ecco cosa. C’è farina dappertutto e un panetto di burro che scivola tristemente sullo sportello dell’armadietto.
 
“No, no, devi affettare le mele, Cas.”
 
“Ma Dean, la ricetta dice—“
 
“Non m’importa, è più buona quando sono affettate.”
 
“Posso chiedere perché stiamo consultando una ricetta allora?”
 
“Oh, non fare il sarcastico con me, dolcezza.”
 
“Dolce— Dean, smettila di fare il difficile.”
 
“Cas, affetta le dannate mele e basta. Stanno diventando marroni.”
 
“Forse dovresti farlo tu, data la tua conoscenza superiore di frutta cucinata.”
 
“Gesù Cristo—“
 
“Dean.”
 
Cosa.
 
“Hai della farina nei capelli.” Castiel fa un passo in avanti sollevando una mano, e Sam è abbastanza certo che ci sia della cannella sulle sue dita ma ciononostante Castiel le spinge tra i capelli di Dean. Il tocco è gentile e delicato; Sam lo può dire dal modo in cui le spalle di Dean si rilassano e crollano. Immagina anche di sentire delle fusa, come quelle di un gatto, ma quello non può essere vero. In nessun modo. In nessun modo l’universo gli sta rendendo così facile prendere in giro suo fratello.
 
“Io… credo che potremmo, sai, tagliarle a cubetti. Le, uhm, mele.”
 
“Certamente, Dean.”
 
 
 
IV.
 
Quando il Ringraziamento si avvicina, il bunker diventa troppo freddo per Castiel.
 
Sam non credeva che fosse possibile per gli angeli prendere freddo, pensava solo che avessero qualche pannello di controllo interno per la manutenzione di una temperatura piacevole per il tramite. A quanto pare, sono i pavimenti, concreti, in legno duro e gelati. Non permettono più a Castiel si andare in giro con le sue pantofole.
 
Sam sorride in modo comprensivo, ma non si aspetta che Dean sparisca a metà giornata.
 
Torna dopo un paio d’ore, sorpassa di proposito il ghigno di Sam per andare verso la stanza di Castiel. All’ora di cena, la ragione della sua uscita sta ai piedi di Castiel: pesanti, soffici calze di lana con tacchini, arancioni e marroni, dall’aria festiva e gli occhi grandi.
 
Il giorno dopo, Castiel indossa dei calzini con piccole torte galleggianti, e il giorno dopo ancora, un paio con delle foglie autunnali. E dopo di quello, Sam sorride e basta, perché Castiel appare al caldo e felice perché qualcuno si prende cura di lui, e Dean sembra così dannatamente fiero di se stesso, strofinando giocosamente i piedi contro quelli di Castiel.
 
 
 
V.
 
“Allora, uh, cosa piace mangiare a Cas?”
 
Sam solleva lo sguardo dal suo laptop. “Cosa?”
 
Dean rotea gli occhi. “Voglio… non lo so, l’hai detto tu che sono bravo a cucinare.”
 
“Lo sei,” annuisce seriamente Sam. “Vuoi preparare la cena per Cas?”
 
“Quello che è,” dice Dean, il che significa ‘sì’ e Sam si rimangia una risata.
 
“Però ha detto che il cibo sa di molecole.”
 
“Cosa diavolo dovrebbe significale?”
 
“Perché non glielo chiedi e basta? Forse c’è qualcosa che ha voglia di mangiare.”
 
Dean si agita sulla sedia e sposta lo sguardo. “Sta ancora dormendo.”
 
“Oh? Hai controllato in camera sua?”
 
“No.” Dean tossisce. “No, è nella mia stanza… Cosa? Stavamo parlando, okay? Era tardi!”
 
Sam lo fissa fino a che Dean non arrossisce e gli viene in mente che stavano solo parlando. Huh. “Beh,” inizia, decidendo di non deriderlo perché lui è un santo, “gli piacciono gli hamburger, giusto?”
 
Gli occhi di Dean si illuminano per davvero; è quasi nauseante. “Hamburger, giusto. Diceva che lo rendevano felice.”
 
“Ecco qui.”
 
“Bene. Sì, posso fare degli hamburger.” Dean si alza in piedi, cercando le chiavi nelle tasche. “Quindi, uh, credo— Probabilmente sai che io… Noi…”
 
“Ovviamente,” dice Sam, appoggiandosi allo schienale della sedia. “Ha senso il fatto che ci sia voluto un angelo del Signore per sottometterti ad un fidanzato sottomesso.”
 
“Sta’ zitto,” Dean lo guarda male, chiudendosi il giubbotto e voltandosi per andarsene.
 
Sam aspetta fino a quando non è nell’ingresso per gridare, “Allora sarete Deastiel o CasDean?”
 
“Sta’ zitta, Samantha!” Una pausa. “Ed è DeanCas, deficiente!”
 
Sam non riesce a smettere di ridere per un’ora.
 
 
   
   
 
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