Stop!
Basta, smettila…
Cosa vuoi?
Perché non te ne vai?
Ti piace
così tanto il mio cuore? Ti piace così tanto
farmi male?
Il peso di
quello che penso, vorrei gridarti contro tutto il dolore che mi fai
provare,
tutta la rabbia che il tuo nome riesce a scatenare nel mio cuore che
ormai non
riesce più a sopportare il peso di un tale tormento, di una
tale confusione.
Non ti
riesco nemmeno a pronunciare, non riesco nemmeno a pensare a
ciò che tu
potresti fare mentre io sto qui a pensare a mille parole per esprimerti
il mio
dolore.
So che è
inutile spaccarmi la testa per potermi sfogare ma mi spieghi in quale
altro
modo posso riuscire a gridare? Nessuno mi permette di parlare, nessuno
mi
lascia scivolare via dal mio dolore e tu come se mi fossi sempre di
fianco ma
al tempo stesso mai vicino mi stringi a te, con la mente al tuo
pensiero.
…e io come
una stupida non mi so ribellare a te.
Mi piace
farmi male, crogiolarmi nel dolore di una follia che mi prende e un
po’ mi
porta via perché inutile bambina con in mano un sogno, un
sogno doloroso che
come un cuore ferito sanguina indolente sotto il peso di una
consapevolezza
schiacciante.
La mia è
rabbia, dolorosa e furente rabbia che un po’ mi brucia e mi
fa male, che mi
corrode e mi sa spezzare.
Le lacrime
calde mi solcano il viso con prepotente ira, funesta e crudele che mi
fa
impazzire ma ti rende ancora più speciale.
Che amore
strano il mio per te…ti amo ma questa tua ingenua
indifferenza scatena una
rabbia immensa che mi acceca e mi fa male, dolorosa ira crudele che mi
travolge
come un’onda del mare….
…eppure se
solo penso ai tuoi occhi così belli il mio dolore, la mia
rabbia e la mia
follia si dissolvono, evaporano perché mi basta perdermi in
un tuo sguardo
anche se di carta per riscoprire il mio amore…amore che
brucia…
…eppure
solo guardandoti recitare il mio cuore non mi risponde più e
fa di testa sua
iniziando a battere come un colibrì che sbatte le ali rapido
e folle, veloce
per non smettere di volare, per non cadere…sospeso
nell’aria incerto se continuare
a soffrire combattendo la pesantezza di quel corpo colmo di dolore o
più
semplicemente lasciarsi andare per la stanchezza che gli intorpidisce
le ali…
Eppure non
mi voglio arrendere, so che non ne sarei capace…in molti mi
hanno detto che per
risorgere, come una fenice rinasce dalle sue ceneri devo dimenticarmi
di
te…rimuoverti dal mio cuore sradicando quel piccolo fiore
rosso che è il mio
amore, strappare la spada che sei dal mio cuore, liberarmi dalla morsa
di un
serpente rosso come il sangue che mi stringe il cuore ogni giorno
sempre di
più, ogni respiro è un po’
più stretto o è il mio cuore che si allarga
sempre
di più?
Come potrei
solo provare a far morire un sentimento che covo da un anno e un
po’ di più? È
poco lo so…iniziato per gioco, ma questo già si
sa…
Ma non
riuscirei a veder morire il frutto del mio cuore, nato semplice e puro
forse
più di te che ne sei il protagonista.
Cosa hai
fatto per meritarlo? Cosa di così immensamente fondamentale
ai compiuto per
permetterti di pretendere da me tale sentimento?
Semplice…solo
con la tua nascita…solo con il tuo respirare…solo
con il tuo esserci mi hai
dato un motivo per amare. Un tuo respiro, un tuo semplice respiro gesto
che
compio anche io… tu non ti rendi e non puoi renderti conto
di quanto sia
importante per me.
Potrei
paragonarmi a mille cose per rappresentarti il mio amore, cose pure che
solo la
natura vergine e idilliaca li può rappresentare ma spenderei
solo parole senza
ottenere ciò che davvero vorrei suscitare in te anche se
queste frasi non
potranno mai scorrere sotto il tuo sguardo cioccolato, la tua mente non
potrà
mai perdersi negli spazi tra le righe di questo mio insulso sfogo, tu
non
potrai mai capire quello che davvero nascondo queste parole vuote.
Dietro le
quali si nasconde una persona che vive una vita persa, spesa in sogni
inutili,
a scrivere parole dietro altre parole.
Ma per me
scrivere è vita. La mia vita la passo a scrivere
perché la scrittura è un modo
di vivere.
Di questo
puoi prenderti il merito te lo concedo…puoi permetterti di
prenderti il merito
di avermi fatto conoscere la scrittura. Ma senza di te il mio cuore non
avrebbe
conosciuto sfogo, e sarebbe esploso probabilmente troppo presto.
E se anche
io desidero in parte l’annullamento devo ammettere che non
potrei mai morire
sapendo che poi non potrei più bearmi della tua figura, dei
tuoi dolci riccioli
ribelli, delle tue virili forme, di quei pozzi scuri che mi fanno
morire…
Ormai lo so
che la mia vita è legata a quell’insulso
cartellone che ti raffigura in un
sorriso divertito che fissi chissà chi, chissà
cosa a catturato la tua beata
attenzione, ti sfiori una guancia con la mano per sorreggerti il viso,
e io
vorrei poter essere quella cosa, quella persona su cui i tuoi occhi si
sono
posati per poter vedere che effetto fa essere al centro anche solo per
un
istante dei tuoi pensieri, per vedere che effetto fa sapere che tu sei
cosciente della mia esistenza.
Invece sono
qui e tante volte desidero poter essere parte di quel poster che ti
raffigura
solo per poter esserti vicina. Patetica e insulsa adolescente sono,
desidero
essere carta per poterti essere vicina.
“La
sua mano si intreccia con quella
della ragazza. Si stringono dolci e instaurano una flebile e debole
lotta. Il
calore della mano del ragazzo riscalda quella fredda di lei che
rabbrividisce
lasciandosi percorrere il corpo da un flebile gelido pensiero e
desiderio. Lui
la sente gelida nella sua mano, come ghiaccio e teme si possa
sciogliere come
acqua per poi scivolare via dalla sua decisa e flebile stretta. Le
labbra si
inarcano tese in un sorriso debole e piccolo che come il cuore potesse
vedere
si avvolge dalla bellezza di quel piccolo luminoso chiarore sulle
labbra del
ragazzo e il cuore di lei batte senza ritegno volando lontano da quel
corpo
troppo pesante e portando con se la pace dell’anima della
ragazza. Il cuore sa
che non riuscirà mai più a dividere la mano
legata a quella del riccio. Un
sorriso debole come conferma per il cuore, come risposta a quello di
lui si
disegna come dipinto da un pittore con colori nati dalle stelle sul
viso della
ragazza.”