Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Starsign    15/05/2015    0 recensioni
Il piccolo Darryl Doodle non riesce a dormire senza la sua favola della buonanotte. Così chiede alla sua "dolce" mammina di raccontargli una favola, una favola nuova...ma non tanto! Una favola pseudo-nuova.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il piccolo Darryl Doodle non riusciva a prendere sonno quella notte, quindi andò dalla mammina per farsi raccontare la favola della buonanotte. La mamma stava giocando con uno strano ciondolo.

Mamma: Ah! Piccola cataratta! Sei sveglio? Vieni, devo provare una cosa.

Darryl Doodle: Cosa, mammina carina simil a coccinellina?

Mamma: Ho deciso di ipnotizzare la gente, così posso rapinarla, voglio vedere se riesco a farlo con questo ciondolo.

La mamma fece oscillare il ciondolo.

Mamma: Ora, piccola zucca puzzolente, osserva il ciondolo mentre oscilla.

Darryl Doodle: Va bene.

Mamma: Ora conterò fino a tre, quando dirò tre, tu diventerai un piccolo marmocchio imbecille, rompiballe e fastidioso. Pronto? Allora… uno… due… e… TRE!

Darryl Doodle: …non mi sento diverso…

Mamma: HA FUNZIONATO!!!!

Darryl Doodle: Senti mamma, mi racconti la favola della buonanotte? L’ultima volta Leandra si trovava con il garzone Johannes, che le ha raccontato la sua storia ma poi si è comportato in maniera inquietante, Ashe, invece, si trova davanti al castello della Fata Fauna e vuole uccidere Pommes.

Mamma: Guarda che ricordo ciò che ti ho raccontato, l’erba che prendo non è così forte da farmi dimenticare le cose.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Niente, niente… continuiamo la storia.

 

‘LEANDRA AMA FILIPPO’

Capitolo 24

 

Il sorriso inquietante di Johannes turbava profondamente la povera Leandra.

Johannes: C’è una cosa che devi sapere.

Leandra: Cosa?

Johannes: Non è stato facile per me trovare il cavallo che mi ha permesso di avere il mulino, sono stato aiutato.

Leandra: Da chi?

Il sorriso di Johannes si fece ancora più inquietante

 

Ashe, intanto, si trovava dinanzi la porta del castello di Fauna.

Con un po’ di paura aprì la porta.

Rimase sbalordito da cosa vide.

Ashe: Non ci posso credere.

 

Johannes si alzò da tavola e raggiunse la porta.

Leandra: Perché non rispondi? Chi è che ti aiutato?

Johannes aprì la porta.

Johannes: …un gatto…

Con orrore di Leandra, Kaze entrò dalla  porta.

Kaze: Salve, principessa di “Piccolo e Poco Conosciuto”. Pronta a morire?

Leandra pensò velocemente ad un modo per salvarsi, dopo pochi minuti credette di trovarlo

Leandra: Ma… ma… io non sono Leandra… io…sono una mucca!!! Muuuuuh!

Aveva fallito.

Kaze allungò le unghie delle sue mani, che divennero dieci lame affilatissime.

Kaze: Mi spiace, nulla di personale, anzi… in effetti, a pelle, ti trovo antipatica, quindi è anche personale.

Leandra indietreggiò, si rivolse a Johannes

Leandra: Non startene lì, impalato, questa pazza vuole farmi fuori.

Johannes: Lo so, le dovevo un favore, per questo l’ho portata da te, mi spiace

Kaze si avvicinò con aria minacciosa.

Kaze: Quali sono le tue ultime parole, Leandra?

Leandra: …cip-cip?!

Kaze: -.- so che non sei un uccello…

Leandra: cavolo! Era il mio piano B.

 

Le lame di Kaze stavano per raggiungere la principessa, quando Ashe entrò nella casa.

Ashe: Leandra! Johannes ci ha ingannati! Potrebbe essere in combutta con Kaze!

Kaze, Leandra e Johannes si voltarono verso di lui.

Leandra: Capitan Ovvio…

 

Ashe: Sono entrato nel castello, ed era vuoto. Ci hai mentiti per costringerci a rimanere qui, vero Johannes?

Johannes: …Capitan Ovvio…

 

Ashe: E tu, Kaze! Il tuo tempo sta scadendo, per questo hai chiesto l’aiuto di Johannes, vero?

Kaze: …Capitan Ovvio…

Ashe: La fate finita??

 

Kaze: Beh, sei arrivato tardi asinello. Sto per far fuori Leandra

Leandra: …sono un ornitorinco…

Kaze: ZITTA E MUORI

Kaze scagliò le sue lame contro Leandra, quest’ultima però riuscì a schivarle, le unghie della donna-gatto si incastrarono nelle mura della casa, bloccandola.

Ashe diede un pugno a Johannes, stendendolo.

Ashe: Forza, Leandra scappiamo!!

Leandra si mise a strisciare

Ashe: Cosa stai facendo?

Leandra: Fingo di essere un serpente, no?

Ashe: Kaze non può muoversi!!!! E sa che non sei un serpente!!! Muoviti!!!!

 

Intanto, però, Kaze, riuscì a liberarsi

Kaze: Non scapperete, questa volta!

Dal nulla comparve un’arpa. Kaze si preparò a suonarla.

Ashe: Oh,no! Leandra, tappati le orecchie!

Leandra: Sono un lombrico, non ho orecchie!!!

Ashe: ma che ca

Ashe invocò il suo liuto, ma troppo tardi. Il suono dell’arpa raggiunse Leandra, che cadde in uno stato catatonico.

Kaze smise di suonare. Mostrò i pungi ad Ashe.

Kaze: Dimentico sempre che sei immune alla magia!

Ashe: Tu però non lo sei.

Ashe si mise a suonare il liuto, facendo addormentare Kaze, poi si avvicinò a Leandra.

Ashe: Leandra, ti prego, riprenditi.

 

Leandra aprì gli occhi, quel che vide non le sembrò familiare. Si trovava in un enorme stanza, era notte ma le innumerevoli luci delle candele eliminavano il naturale buio. La principessa sentì una piacevole melodia, si guardò il vestito, era elegantissimo e tutto dorato. C’era solo lei nella stanza, o almeno, Leandra era convinta di ciò. Ad un tratto si sentì chiamare. La principessa portò lo sguardo verso la direzione del suono, e lo vide.

Leandra: …f-finalmente…

Dinanzi lei vi era il principe Filippo, vestito anche lui con abiti eleganti, che le porgeva la mano.

Principe Filippo: Mi concede questo ballo?

Leandra annuì, mise la mano sulla sua ed iniziarono a danzare.

Leandra: Non sa quanta strada ho fatto per incontrarla, mio principe.

Principe Filippo: Oh, lo so bene, principessa Leandra, e le sono immensamente grato

Leandra: Mi dica, come è riuscito a sconfiggere la perfida fata Fauna?

Il principe sorrise.

Principe Filippo: Ma come, non si ricorda? E’ stata lei a sconfiggerla, ha salvato me e Pommes. Lei è un’eroina.

Leandra: Oh, come sono felice.

Il suono della musica si fece più alto, i due continuarono a ballare. Ad un tratto, a Leandra, le venne in mente qualcosa di importante.

Leandra: Un momento! Ashe! Che fine ha fatto il principe Ashe?

Il principe Filippo divenne improvvisamente serio

Principe Filippo: Ashe ha avuto ciò che si merita. Sta morendo.

Leandra impallidì di colpo.

Leandra: Cosa? No! Devo salvarlo.

Il Principe Filippo tenne con forza le mani della principessa, impedendole di andare via, e la costrinse a ballare ancora.

Principe Filippo: No, principessa, lei ora danzerà con me.

Leandra: Mi lasci, principe, mi fa male.

La musica si fece ancora più alta, il suono era quasi insopportabile, i due ballavano ancora più velocemente.

Leandra: La prego, mi lasci, devo salvare Ashe.

Principe Filippo: Ashe l’ha ingannata, principessa, non deve soffrire per lui.

C’era qualcosa nel volto di Filippo che a Leandra non piaceva, la musica si trasformò in un rumore fastidioso e terrificante, la presa di Filippo si fece ancora più forte.

Leandra: Mi lasci… LASCIAMI!!!

Principe Filippo: Io la amo, Leandra, e lei ama me!

Leandra: No, non è vero. Io non ti amo.

Il rumore divenne così forte che a Leandra sembrò scoppiare la testa, i due continuavano a ballare ininterrottamente, la principessa era stanca, ma nonostante questo, notò la delusione nel volto del principe.

Principe Filippo: Non mi ama?

Leandra: No…

Gli occhi della principessa affogarono nelle lacrime, mentre pronunciava queste tre parole;

Leandra: Io amo Ashe.

 

Il rumore cessò di colpo, la stanza e il principe Filippo svanirono nel nulla, Leandra si ritrovo nella dimora di Johannes, vide che il padrone di casa era legato ad una sedia privo di sensi, Kaze era stesa a terra e stava dormendo, Ashe, invece, era seduto e l’osservava con una strana espressione.

Ashe: Leandra? Stai bene.

Leandra: Sì, cosa è successo?

Ashe: Il suono dell’arpa di Kaze fa avere allucinazioni a chi l’ascolta. Ti stavi agitando per tutta la stanza, ho cercato di trattenerti per evitare che ti facessi male, mi urlavi di lasciarti andare, mi hai chiamato Filippo, pensavi fossi il principe?

Leandra arrossì

Leandra: …ehm… per caso ho detto anche qualcosa riguardo la persona di cui sono innamorata?

Ashe la guardò confuso

Ashe: …eh? Non ho capito.

Leandra: Per caso ho detto una frase che inizia con “Io amo…”

Ashe: Ah! No! Perché? Hai detto una frase del genere?

Leandra si inventò una scusa.

Leandra: No…cioè…sì… cioè… ho detto … “io amo… le ciabatte!”

Non fu molto brava.

Ashe: Ami le ciabatte?

Leandra: Perché, tu no?

Ashe: …non particolarmente…

Leandra: Beh, perché non hai cuore!

 

Leandra ed Ashe udirono  un gemito. Kaze si stava svegliando

Leandra: Oh, no, si sta svegliando! Ashe fai qualcosa.

Ashe osservò Kaze senza espressione.

Ashe: Non c’è bisogno che faccia niente…

E con un filo di voce, si volse verso Leandra

Ashe: … è finita…

A Leandra vennero in mente le parole che il principe Filippo aveva detto durante la sua allucinazione, “Ashe ti ha ingannato” ed un brivido le corse lungo la schiena.

 

Darryl Doodle: Mamma, questa storia è piena di colpi di scena!!!

Mamma: Ora torna a dormire Darryl, devo andare ad ipnotizzare il direttore della banca e farmi dare i soldi.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Vai a dormire!!! Soldo di cacio scaduto!!!!!

Continua…

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Starsign