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Autore: Rohan    15/05/2015    4 recensioni
Partecipa al contest delle 48 ore – Non vedo, non sento, non parlo, scrivo!” indetto sul forum di EFP da Shizue Asahi
Raccolta Unica di Drabble usando come prompt i colori dell'arcobaleno
[Dal testo:
Rosso: Quelle labbra tinte di rosso che lo stavano facendo impazzire.
Arancione: «Ti piace questo?»
Giallo: Lui la guardò confuso, girando il viso. «Che hai da urlare tanto?» le chiese il giovane.
Verde: «Mi hai reso la vita migliore»
Blu: «E se non nascesse con gli occhi blu?» gli chiese curiosa.
Indaco: «Ma ci vedi?! Questa è indaco!» disse tornando a guardare le maglie, cercando di decidersi.
Violetto: Lui ricambiò il sorriso. «Niente, ti amo e basta»]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I colori dell'amore
Personaggi: Gohan; Videl.
Pairing: Gohan/Videl
Genere: Slice of life; Generale
Rating: Giallo
Avvertimenti: Nessuno
Note dell'autore: ”Partecipante a Il contest delle 48 ore – Non vedo, non sento, non parlo, scrivo!” indetto sul forum di EFP da Shizue Asahi 
Salve a tutti! Eccomi tornata con una nuova raccolta unica che, questa volta, partecipa ad un contest :)
La Drabble sono state scritte di fretta e ritagliate davvero tantissimo çwç

Spero vi piacciano :)
 

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rosso:

 

 

 

Gohan afferrò Videl per i fianchi, stringendola forte mentre premeva le labbra sulle sue.
Quelle labbra tinte di rosso che lo stavano facendo impazzire.
Quelle labbra che amava.
Quelle labbra che sentiva di desiderare come l'ossigeno.
Ad un tratto si staccò da lei, mugolando di dolore.
«Scusa...» mormorò Videl. «Devo averti morso troppo forte» disse imbarazzata, notando il labbro inferiore del ragazzo sporco di sangue.
Lui si limitò a guardarla storto per qualche secondo, per poi stringerla di nuovo e ricominciare a baciarla con passione.
Essere Saiyan aveva i suoi aspetti positivi.


 


 


 


 


 


 

Arancione:



«Ti piace questo?»
Videl uscì fuori dal camerino con addosso un costume a due pezzi arancione.
Gohan deglutì.
Cavolo, era splendida.
«N-non... non ho parole» mormorò imbarazzato, sentendo le gote scottare.
Videl sorrise divertita e intenerita allo stesso momento. «Possibile che tu sia arrossito di nuovo?» disse ridacchiando.
«Che cosa posso farci?» borbotto lui, imbronciato.
Lei cambiò la sua espressione divertita in una maliziosa. «Non voglio immaginare la tua reazione quando mi vedrai completamente nuda» disse ormai di spalle, per rientrare nel camerino del negozio, quando tonfo la fece girare.
Il povero Son era a terra, quasi privo di sensi.


 

 

 

 

 

 

Giallo:


 


 

Videl urlò impaurita, andandosi a nascondere dietro Gohan.
Lui la guardò confuso, girando il viso. «Che hai da urlare tanto?» le chiese il giovane.
Lei si limitò ad indicare il cielo, facendolo confondere ancora di più il Saiyan.
«Ti spaventa l'aria per caso?» chiese ironico, guadagnandosi un pugno.
«No, stupido, ho paura di quell'ape!» rispose stizzita.
«Tu, figlia del grande Mr. Satan, avresti paura di una piccola ape?» disse ridendo, girandosi, per abbracciarla. «Non fanno nulla se non vengono infastidite, sai?» sussurrò. «E poi, se hai così paura, credo che tu ti stia nascondendo nel posto sbagliato. Le api sono attratte dal giallo» disse indicando la sua maglia, facendola sbiancare.

 

 

 

 

 

 

Verde:

 

 

 

Videl respirò a pieni polmoni, lasciandosi cadere sull'erba verde e fresca dei monti Paoz.
«Qui è davvero un paradiso! E pensare che prima di conoscerti non mi era mai neanche sfiorata l'idea di visitare queste parti» disse puntando gli occhi chiari su quelli di Gohan.
Lui sorrise sedendosi accanto a lei. «Bene, allora significa che nella mia vita qualcosa di buono l'ho fatta» disse accarezzandole i capelli.
Videl lo guardò confusa. «Mh?»
Lui sorrise appena. «Ho fatto una cosa postiva nella mia vita: ti ho fatto conoscere questi monti»
Lei sbuffò. «Hai fatto altro di buono» mormorò, beandosi del contatto che riceveva.
«Ovvero?»
«Mi hai reso la vita migliore»


 


 


 


 


 

Blu:


 

«Blu!» esclamò Gohan, battendosi la mano chiusa a pugno sul palmo aperto dell'altra mano.
Videl lo guardò confusa, accarezzandosi il pancione di sette mesi, dove cresceva la loro bambina. «Blu?» chiese.
Lui la guardò contento e le arrivò talmente vicino da poter sfiorare il suo naso col proprio. «Blu! I miei occhi sono neri, i tuoi sono azzurro chiaro, quindi nostra figlia potrebbe nascere con gli occhi blu» esclamò entusiasta. «Sarebbe la bambina più bella del mondo, anzi: dell'intero universo!»
«E se non nascesse con gli occhi blu?» gli chiese curiosa.
Lui si grattò un attimo la guancia, per poi sorridere raggiante. «Che importa! Sarà la più bella comunque!»


 


 


 


 


 


 

Indaco:


 

«Secondo te è meglio questa maglia o quest'altra?» chiese Videl al giovane, mentre teneva tra le mani due magliette che agli occhi del Saiyan parvero identiche.
«Ehm... questa?» disse incerto, finendo col pronunciare una domanda, piuttosto che un'affermazione.
Videl guardò la maglia indaco e fece una leggera smorfia. «Dici? Non è meglio questa blu?» disse mettendogli sotto il naso l'altra.
Lui deglutì. «Ehm... sinceramente a me sembra blu anche quella» disse confuso, grattandosi la nuca.
«Ma ci vedi?! Questa è indaco!» disse tornando a guardare le maglie, cercando di decidersi.
Lui aggrottò la fronte e sospirò.
Per lui erano proprio uguali.


 

 

 

 

 

 

Violetto:


 

Gohan bussò alla porta di casa e Videl, con un sorriso raggiante, aprì.
La donna rimase stupita nel vedere tra le mani del Saiyan un mazzo di fiori violetti.
«Che...?» chiese meravigliata, sentendo le labbra del consorte premere contro le proprie.
Quando si staccarono lui notò, ridendo piano, che lei aveva ancora gli occhi sgranati dalla sorpresa. «Stai bene?» chiese porgendole i fiori.
«Sono bellissimi... a cosa li devo?» chiese sorridendo dolcemente.
Lui ricambiò il sorriso. «Niente, ti amo e basta»
Videl si spostò dalla porta, facendolo entrare, posò i fiori sul tavolo e lo trascinò nella loro camera, tirandolo per la cravatta.
Avrebbe ricambiato a modo suo...

 

 

 

 

 

  
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