Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: mesrandjlaw    16/05/2015    0 recensioni
Qualche anno fa lessi una fan fiction, in spagnolo, e oggi me ne sono ricordata. Prendendo un pò spunto, ho adattato qualcosa sui captain swan... ci tengo a dire che non tutto è frutto della mia fantasia. Spero vi piaccia.
Dal testo:
"—Andiamo, amorino. Toglimi la maglia —le chiesi.
Lei leccò le sue labbra e con mani dolci mi tolse la fastidiosa maglia. Ringhiai nel sentire la sua pelle un pò fredda contro la mia. Mi inclinai verso di lei e con la punta della mia lingua accarezzai le sue labbra. Lei si lasciò sfuggire un piccolo sospiro.
—Mi sono già ricordata cosa ci ha detto nostra figlia —mi disse. Fece una risata nervosa —Quello del semino per i fratellini, giusto?
Annuii e misi la mia mano tra il materasso e la sua spalla per muoverla e posizionarla meglio sotto di me.
—Cosa pensi di questo? —le domandai.
Lei fece scendere le sue mani dalla mia spalla fino al mio sedere. Aggrottai una ciglia quando il suo palmo mi strinse in forma provocatoria.
—Non parliamo di questo ora... solo baciami."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aprii un occhio quando udii un rumore proveniente al di fuori dalla stanza. Aggrottando la fronte aprii l'altro occhio e rimasi fermo al centro del letto. Girai la testa per guardare al mio fianco ed era vuoto, lei non c'era.
—Bruno Jones, vita mia, vieni qui. Ti ho detto di non correre più vicino alle scale... cadrai, amore mio. E non voglio che questo accada —udii la sua dolce voce, quello era il suo modo di sgridarlo. Le ho già detto un milione di volte che così lui continuerà ad essere un ribelle.
­­—Non tornerò a farlo, mami ­—disse lui. Sorrisi leggermente, era un piccolo demonio.
­—Evan, amore, puoi passarmi la tua camicia? ­—udii dei piccoli passi che passavano davanti alla mia porta.
­—Eccola mamma ­—disse lui e tornai a sentire i suoi passi.
­­—Elle, cielo mio, sei già pronta? ­—domandò Emma.
­—Dov'è la mia bambola, mami? ­—domandò con voce preoccupata.
­—Hai visto sotto al tuo letto? ­—disse sua madre.
­—Sta qui! ­—disse contenta.
­—Henry, amore, non dimenticarti di passare da Regina!
­—Si, mamma! Non preoccuparti.
­—Bene, siete pronti? ­—domandò.
­—Quasi ­—disse Evan.
­—Perchè vi state preparando così carini? ­—disse Emma.
­—E' che vogliamo impressionare la maestra di nuoto ­—rispose Bruno.
Risi a bassa voce.
­—Ma cosa..? ­—disse lei senza poterci credere ­—Voi due siete terribili, non posso crederci.
­—Dai mamma, tranquilla ­—la calmò il piccolo seduttore Bruno ­—Sai perfettamente che tu sei la nostra preferita.
­—Lui ha ragione, mammina ­—lo seguì il mio altro piccolo galante, Evan ­—Tu sei la donna dei nostri cuori. Le altre non significano niente.
­—Oh mio Dio ­—disse lei divertita ­—Da dove avrete preso voi due questa mania di comprarmi?
­—Abbiamo un buon maestro ­—assicurò Bruno divertito.
­—Si ci credo ­—disse lei.
­—Papà non andrà a lavorare oggi, mami? ­—domandò Evan.
­—Papi sta in vacanza... oggi iniziano ­—rispose lei ­—Andate giù che la colazione è pronta, mentre io finisco di pettinare vostra sorella.
I due scesero le scale.
­—Elle, vieni in bagno.
­—Vengo.
­—Sei contenta di iniziare la scuola?­ ­—le chiese.
­—Si, ma ho paura ­—disse lei.
­—Paura, cielo mio? Di cosa?
­—Che succede se mi perdo? Come tornerò? ­—disse preoccupata.
­—I tuoi fratelli si prenderanno cura di te, non devi temere niente, principessina ­—la calmò Emma.
­—Non credo, loro si mettono a sbavare per la maestra di nuoto. Sono dei polli.
­—Si prenderanno cura di te, io lo so ­—disse divertita sua madre.
Sorrisi con tenerezza, la mia piccola è così bella. Così bella come sua madre.

Elle è una copia esatta di Emma, con la differenza che ha i miei occhi. Con cinque anni di età già è tutta una donna. Mentre i miei due maschietti sono uguali a me, con i begli occhi della loro mamma. Evan e Bruno sono gemelli e quindi, inseparabili. Sette anni di pura distruzione totale... però, cosa sarebbe la mia vita senza loro?
E, cosa posso dire della donna che ha cambiato completamente la mia vita?
Sono passati dodici anni, e ancora continuo ad amarla con la stessa passione da quando l'ho incontrata. Ricordo come se fosse ieri quando arrivò correndo alla centrale con gli occhi pieni di lacrime e tremando impaurita, per dirmi che era incinta. Sapere ciò è stata una delle migliori cose che mi è successo nella vita, lo posso assicurare. Nove mesi dopo arrivarono i nostri gemelli e due anni dopo la nostra piccola principessa...

­—Papi, sei sveglio? ­—udii la sua dolce voce. Alzai la testa e la guardai.
­—Si, sole mio ­—le dissi.
Lei entrò con attenzione e chiuse la porta per poi avvicinarsi al mio letto. Si sedette al mio fianco.
­—Volevo solo salutarti, vado a scuola ­—disse e un sorriso, mancante alcuni denti, recentemente caduti, illuminò il suo piccolo volto.
Alzai la mia mano e accarezzai la sua guancia. Aggiustai un pò la piccola frangia che aveva sulla sua fronte e che copriva un pò quegli enormi occhi blu.
­—Andrà tutto bene, cielo ­—le dissi.
­—Mami ha detto che sei in vacanza, è vero?
­—Si, si è vero. Quando tornerete andremo con la mamma e i tuoi fratelli a prendere un gelato, lo prometto.
Sorrise e si avvicinò a me per abbracciarmi e poi baciare la mia guancia. Ancora non capisco come qualcosa di così piccolo possa riempirti tanto di amore... pensai lo stesso il giorno in cui la ebbi tra le mie braccia la prima volta. Era così fragile, così innocente e dolce.
­—Ti amo, papi ­—baciò la mia guancia di nuovo.
­—Ed io a te, cioccolattino ­—baciai il suo piccolo naso ­—Ora vai che mami ti sta aspettando.
­—Elle, cielo mio, l'autobus è già qui! ­—entrambi udimmo la chiamata di Emma.
­—Te l'ho detto ­—lei rise divertita e scese dal letto.
­—Ciao papino ­—si avvicinò alla porta e prima di uscire si girò a guardarmi. Sorrisi davanti all'immagine di quella nana con una cartella alle spalle, più grande di lei, e due piccole trecce che arrivavano appena alle sue spalle. ­—Dai molti baci alla mamma.. e vedi che le ho già detto che deve dirti di dargli uno di quei semini per i fratelli, perchè voglio una sorellina per giocare alle bambole. Con Bruno e Evan non posso.
Sorrisi divertito e negai con la testa.
­—Parlerò con la mamma di questo, cielo mio, vai tranquilla ­—le dissi.
Lei annuì e uscì dalla stanza.
­—Ciao papà! ­—sentii dire da Evan e Bruno.
­—Ciao campioni, comportatevi bene! E state attenti a vostra sorella! ­—gli risposi.
­—Certo! ­—assicurò Bruno
­—Sicuramente! ­—disse Evan.
Risi e tornai a posizionarmi bene sul letto. Poi il silenzio, ascoltai il suono dell'autobus andarsene e niente più. Alcuni secondi dopo la porta della stanza tornò ad aprirsi. Lei entrò e facendo un sospiro stanco si mise sul letto. Girò la testa per guardarmi.
­—Scusami amore, lo so che volevi dormire fino alle undici, ma Elle voleva salutarti... non potevo dirle di no ­—mi disse.
Sorrisi e mi avvicinai a lei per avvolgerla nelle mie braccia e avvicinarla al mio petto.
­—Ero già sveglio quando è venuta ­—le dissi.
Allontanò la sua testa dal mio petto e mi guardò negli occhi. Sorrise e mi diede un piccolo bacio.
­—Sai già che non può andarsene senza prima dare un bacio a quella bellezza di suo padre ­—disse divertita.
­—E così deve essere ­—assicurai.
Lei rise leggermente, facendo si che il mio cuore battesse rapidamente.
­—Ha chiamato Carla... dice che ha bisogno che convinci Liam per farla andare in vacanza con la sua migliore amica ­—mi disse.
­—Ah no, no, no ­—dissi negando con la testa.
­—Perchè no? ­—domandò ­—Tua nipote ha bisogno di te, Killian.
­—No Emma, non permetto che quella giovincella vada in vacanza con la sua migliore amica e quelle cose. E' ancora piccola. Ha ragione mio fratello.
­—Killian, manca poco che compie diciassette anni.
­—Non mi interessa, e questa è la mia ultima parola.
­—E che succederà quando nostra figlia vorrà andare in vacanza con le sue amiche?
­—Bhe' è ovvio, non andrà.
­—Sei il peggiore del mondo ­—disse e si girò dall'altro lato del letto dandomi le spalle.
Feci un sospiro e mi avvicinai di più a lei.
­—Bene, va bene. Tu vinci. Chiamerò Liam per parlare con lui ­—le dissi.
Si girò verso di me e sorrise ampiamente. Prese il mio volto con le sue mani e mi baciò per tutto il viso. Tranne le labbra.
­—Sei il migliore.
­—C'è qualcosa che devi dirmi che nostra figlia ti ha detto? ­—le chiesi.
Lei aggrottò la fronte e mi guardò strana.
­—Se Elle mi ha detto qualcosa?­ ­—chiese.
Annuii mentre mi avvicina di più a lei e iniziai a baciare il suo collo.
Sono dodici anni che bacio le stesse labbra e ogni volta che succede scopro qualcosa di nuovo.
­—Amore mio, nostra figlia mi dice molte cose durante il giorno ­—disse.
Sentii la sua mano appoggiarsi sul mio braccio e farmi una dolce carezza.
­—Qualcosa di molto importante ­—sussurrai vicino al suo orecchio.
Il suo squisito ed unico aroma entrò per le mie narici per svegliare ancora di più quella passione che mi genera sempre. Mi fa impazzire. 
Appoggiai le mie mani sui suoi fianchi e mi abbassai fino al bordo della sua camicia da notte. Lei fece un leggero risolino che solleticò il mio orecchio.
—Non ti sembra che è un pò presto per questo? —mi chiese.
Alzai la sua camicia da notte, e quando le sue gambe restarono scoperte mi misi sopra al suo corpo, ottenendo uno spazio tra di loro.
—Signora Jones, non è mai tardi o presto quando si tratta di farla mia.
Lei sorrise e le sue mani salivano e scendevano sulle mie spalle. Mi baciò. Morse il suo labbro inferiore e mi guardò con tenerezza.
—Sei sempre così compratore? —mi chiese.
—Sei sempre così pudica? —le chiesi e inizia a baciare il suo collo di nuovo. Sentì la sua pelle rizzarsi e un brivido percorrere il suo corpo. Giuro che amo provocare questo in lei.
—Sono appena passati due giorni dall'ultima volta che l'abbiamo fatto —la sua voce suonò un pò agitata e rauca.
Sorrisi e con molta cura morsi il suo mento e la sua mascella. Continuai ad alzarle la fastidiosa camicia da notte.
—E per me questo è un'eternità —dissi —E poi —baciai lo spazio libero che c'era tra il suo collo e il petto. La sua mano si intrecciò tra i miei capelli. Con un semplice movimento mi liberai delle sue cose per dormire. —Quel giorno non fui molto durevole come avrei voluto essere.
—Non mi è sembrato —disse lei e accarezzò la mia spalla.
—Bhe' a me si, perchè volli far stancare i bambini in modo che dormissero profondamente durante la notte, certo ci riuscii, ma finii per essere più stanco di loro —lei rise leggermente. Il suo sguardo si inchiodò al mio. —Andiamo, amorino. Toglimi la maglia —le chiesi.
Lei leccò le sue labbra e con mani dolci mi tolse la fastidiosa maglia. Ringhiai nel sentire la sua pelle un pò fredda contro la mia. Mi inclinai verso di lei e con la punta della mia lingua accarezzai le sue labbra. Lei si lasciò sfuggire un piccolo sospiro.
—Mi sono già ricordata cosa ci ha detto nostra figlia —mi disse. Fece una risata nervosa —Quello del semino per i fratellini, giusto?
Annuii e misi la mia mano tra il materasso e la sua spalla per muoverla e posizionarla meglio sotto di me.
—Cosa pensi di questo? —le domandai.
Lei fece scendere le sue mani dalla mia spalla fino al mio sedere. Aggrottai una ciglia quando il suo palmo mi strinse in forma provocatoria.
—Non parliamo di questo ora... solo baciami.
Obbedii alle sue parole e unii la mia bocca con la sua. Le sue labbra si aprirono per me e le accarezzai con ansia con le mie. Era un bacio dolce, inebriante, appassionato e soprattutto dato con amore. Circondò il mio collo con le sue braccia e mi avvicinò di più a lei.
Collocai le mie braccia al nostro fianco e accarezzai il contorno del suo corpo. Il suo corpo soffice, bello e intatto pur avendo avuto tre gravidanze. Il suo corpo perfetto, materno. Il suo corpo dolce e caldo. Il corpo che è arrivato a farmi impazzire.
—Ha chiamato Victor —disse allontanandosi dalla mi bocca. La guardai.
—Che voleva? —le chiesi.
—Ci ha invitati sabato a mangiare, lui e Ruby vogliono festeggiare con noi che saranno genitori... Dio! Due mesi senza vedere Ruby.. Victor ha detto che quando la vedremo di non commentare che è ingrassata, altrimenti si deprime, già sai com'è, Killian... Non ci posso credere... Killian,  ti rendi conto che ti ho detto che la tua migliore amica è incinta e non hai detto niente? Che sconsiderato, davvero, e poi devo dirti che...
—Questo è perfetto —la baciai di nuovo e la zittii —Ma me lo dici dopo.

Lei si appoggiò su di me, appoggiando il suo orecchio sul mio cuore. Accarezzai la sua spalla nuda aggiustando su di lei i suoi lunghi capelli.
—Sei felice? —mi domandò.
—Non ho mai pensato di essere così felice nella mia vita. Non ho mai immaginato di finire così. Aver trovato il mio lieto fine, con la donna che più amo al mondo e con tre figli —le dissi.
—Quattro —disse lei. Aggrottai la fronte. Emma alzò la testa dal mio petto e mi guardò.
—Quattro? —dissi confuso. Lei serrò le labbra per evitare di sorridere. Allora capii. —Il semino per i fratellini è già qui, vero?
—Si —disse annuendo mentre i suoi bellissimi occhi si riempivano di lacrime —Ho un ritardo di tre settimane. Mi sono svegliata presto e ho fatto un test, positivo.
—Oh, amore mio —dissi e la abbracciai contro di me. Lei si rannicchiò bene e nascose il suo viso nel mio collo —Mi rendi l'uomo più... felice di questo mondo. Mio Dio sai come sarà contenta la nostra bella Elle.
—Ho il presentimento che sarà una bambina —sussurrò.
—Aria —dissi. Lei annuì e mi guardò di nuovo.
—Mi piace questo nome — disse e mi baciò.
Tornò ad appoggiarsi a me.
—Che succede se sono gemelle? —dissi.
Lei negò con la testa.
—Doppio pianto, doppio cambio di pannolini, tutto doppio. Divertente, bellissimo, ma stancante.
—Chi ti manda ad essere così fertile? —la rimproverai.
—Killian! —si lamentò e colpì il mio petto.
Risi divertito.
—Sei bellissima, mia piccola fabbrica di bambini bellissimi —le dissi.
—Mmm.. non mi lusingare dicendomi fabbrica. Mi sento già grassa. Mio Dio, un'altra gravidanza. Ancora non so como faccio ad essere così in forma —disse.
—Complicata —sussurrai.
—Scemo —mi disse.
—Ossessione —le dissi. Lei mi guardò —La mia bella e dolce ossessione.
—Ti amo —disse e accarezzò il mio viso.
—Ti amo —dissi e la baciai.


-
-
-
-

Se siete interessati, sto traducendo una storia Colifer: Mas allà de las camaras | Colifer
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: mesrandjlaw