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Autore: _SilverBlackMoth    16/05/2015    0 recensioni
E' estate e sono appena iniziate le vacanze estive. Per Clara e i suoi amici si preannuncia la solita, ma non per questo noiosa, routine: surf a tutto andare, chiacchere e divertimento.
Perfino le giornate sembrano sempre le stesse e i Gemelli non possono fare a meno di sorridere, il legame che li unisce si rafforza particolarmente in questo periodo dell'anno.
Almeno... di solito.
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Pairing lievemente accennati presenti oltre a quelli dei nuovi personaggi inventati:
AlejandroxHeather
GeoffxBridgette
MikexZoe
....gli altri? Beh, sarà tutto da vedere!
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Ciao a tutti! Faccio una breve introduzione: è la prima volta che scrivo una storia su Total Drama, spero di non fare schifo come mio solito e che la “storia” vi piacerà. Mi scuso in anticipo per gli errori, non sono un genio della scrittura! Detto questo... buona lettura del primo capitolo!

 

 

Capitolo I: Gemelli

 

 

L'alba è sorta da poco e i gabbiani stanno starmazzando per annunciare il loro risveglio mentre il vento soffia leggero. Mi fermo un attimo, appoggio la mia tavola da surf al muro di fianco a una vetrina e raccolgo i capelli in una coda bassa alla base del collo. Una ciocca mi sfugge e mentre riprendo la mia tavola rosso fuoco la rimetto a posto guardandomi in vetrina. Carnagione ambrata, capelli lunghi, mossi e scuri, occhi grandi color giada dallo sguardo fiero e serio, labbra piene rosa pallido e naso altezzoso, il fisico è snello e di statura sopra la media. Indosso una canottiera azzurro chiaro, pantaloncini di jeans e delle infradito nere. Al collo una semplice collana di filo nero con un ciondolo di madreperla a forma di stella marina. Osservo corrucciata un'altra volta le sopracciglia più scure rispetto ai capelli e dopo un ultimo sguardo riprendo a camminare per raggiungere i miei amici. Ci diamo appuntamento sempre al mattino presto quando siamo in vacanza, daltronde come si può sonnecchiare quando ci sono onde così indomabili e belle qui in California? Amo il mio paese, amo il mare, così liberi e pieni di avventura. E io, Clara Burromuerto, sono assolutamente uno spirito libero. Impazzirei se avessi limiti.

Arrivata alla spiaggia mi guardo intorno, sembra che io sia arrivata per prima, strano. Tranquillamente mi avvicino a un tronco d'albero e appoggiata delicatamente la mia tavola mi siedo. Scruto le onde, oggi più movimentate del solito e chiudendo gli occhi alzo la testa. Ah, l'odore del mare, l'ipnotico rumore dellle onde che si abbattono, la sabbia rovente sotto i piedi e il vento sulle spalle. Semplicemente perfetto.

-Ehi Miss America!!

Mi giro verso la voce quasi di scatto. Ecco vernirmi incontro un ragazzo alto di carnagione normale, con in mano una tavola da surf azzurro acqua, i capelli corti biondo chiaro e gli occhi azzurri. Porta delle infradito bianche, una camicia beige, così come il cappello di paglia che ha in testa e dei bermuda blu scuro con fiori hawaiiani bianchi. Indossa un braccialetto di conchiglie e una collana col filo nero lasciato largo con un ciondolo di corallo con raffigurato un granchio. Ha l'aria di una persona simpatica e scherzosa, difatti lo è. In un certo senso, è il mio gemello mancato. Io e lui siamo nati lo stesso giorno, lui di pomeriggio e io di notte, l'ho anticipato di circa dodici ore. Mi chiama sempre miss America e come dargli torto? Papà è argentino, mamma è canadese e io sono nata in Messico. Sud, Nord e Centro. Bel record, eh? Inoltre ora abito in California, papà e mamma hanno deciso dopo un po' di battibecchi di stanziarsi lì poco dopo che ero nata perché le lingue ufficiali in questo Stato sono l'inglese e lo spagnolo. Contenti loro.

-Ehi Peter.

Ricambio il saluto col mio solito tono leggermente strascicato. Mi raggiunge e si siede di fianco a me sulla panchina.

-Wow! Sono in ritardo di mezz'ora e Svetlana e Vito non sono ancora arrivati! Mi sa che stavolta battono il loro record di ritardi!

-Ehi!!

Esclamarono due voci contemporaneamente. Eccoli correre verso di noi. Loro sono realmente gemelli, un maschio e una femmina. Assomigliano alla loro madre, ma hanno preso il colore dei capelli dal padre. Un vero peccato, quel rosso fiamma è assolutamente stupendo, ma non per questo possono essere considerati privi di fascino. Hanno un carattere meraviglioso, se dovessi paragonarli a qualcosa direi delle margherite di montagna. Dolci, miti, ingenui, innocenti ma allo stesso tempo inconsapevolmente forti. Le tipiche anime buone, quelle più preziose e rare dei diamanti. Sinceramente non mi è ancora chiaro come facciano a sopportarmi, a volte sono davvero pessima. Svetlana indossa una canottiera bianca, dei pantaloncini neri e delle ciabatte rosa, il suo gemello gira tanquillamente a torso nudo come se niente fosse e ha addosso solo dei bermuda militari e un paio di ciabatte rosse. Vito ha una tavola da surf blu scuro con fiamme rosse, arancioni e gialle ai lati, Svetlana ne ha una bianca con fiori viola e rosa. Hanno rispettivamente una collana dal filo nero né troppo larga né troppo stretta, con un ciondolo raffigurante un toro in acciaio e un cavallo d'ametista. Insieme a Peter sono i miei migliori amici dall'infanzia, ah quante ne abbiam passate.

-Oh oh, le onde sono altissime oggi!- esclama Vito.

-Puoi dirlo forte!- aggiunse Peter.

Io e Svetlana ci guardiamo un attimo con intesa. Discretamente riprendo la mia tavola e un secondo dopo stiamo correndo urlando:

-Chi arriva ultimo è un pollo!!-

In un batter d'occhio stiamo ridendo e calvancando le onde scherzando. È il nostro ambiente, tutto per noi lì è naturale. Abbiamo scoperto questa passione da piccoli quando trovammo nel garage di Peter una vecchia tavola da surf gialla e rossa. Era di Bridgette, ci spiegò suo padre Geoff, ma a causa di un infortunio non può più surfare e per non intristire la sua piccola l'aveva messa in un angolo un po' nascosta.

Inutile dire che dopo aver provato a cavalcare qualche onda di nascosto e dopo esserci assicurati che alla mamma di Peter non avrebbe dato fastidio, abbiamo iniziato a surfare, scoprendo così la nostra passione. Siamo stati inizialmente quasi tutti sullo stesso livello: Peter perché avendo due genitori surfisti ce l'aveva già nel sangue, Svetlana perché ha preso da sua mamma Zoe la capacità di essere portata in qualsiasi sport e io perché papà da piccolo usava spesso lo skateboard. Vito all'inizio era un po' maldestro, ma grazie ai nostri consigli ma soprattutto grazie alla sua ferrea volontà ha imparato subito.

Dopo qualche ora scesimo col fiato mozzo e le gambe a pezzi ma decisamente appagati e felici.

-Avete visto come ho cavalcato quall'onda? Sono stato veramente bravo!- disse Vito a un certo punto.

-Sì, a momenti cadevi dalla tavola!- ridacchiai io.

-Ehi, non è vero!- protestò lui tra le nostre risate.

-Amico, se cavalcare bene un'onda devi stare sul bordo della tavola agitando le braccia... wow! Sei un grande! - disse Peter.

-È vero, ti ho visto anch'io!- aggiunse Svetlana.

Questa volta alle risate si aggiunse pure lui. Ci alzammo chiaccherando dirigendoci al solito bar per pranzo. La nostra ruotine delle vacanze estive prevedeva surf, mangiare, surf, cenare e andare in giro in città o andare a fare un falò in spiaggia. Siamo legatissimi, non ci siamo soprannominati “Gemelli” solo perché siamo nati insieme. Beh, io e Peter d'inverno e loro d'estate, però siamo nati in coppia.

Mentre ci mettavamo in fila per ordinare il solito pranzo senza far caso ai turisti notai un ragazzo dai capelli castani e gli occhi azzurri discutere con un certo ardore con il suo gruppo di amici. Erano impossibili da non notare, in un luogo pieno di costumi, camice e pantaloncini colorati, davano nell'occhio con quell'abbigliamento nero o scuro. Una di loro con la carnagione chiarissima, i capelli neri e gli occhi onice mi sembrava Biancaneve. E che dire del ragazzo dai capelli viola? Non feci in tempo a pensare altro che arrivò il nostro turno quindi mi girai per ordinare il solito panino all'insalata, cotaletta, mozzarella e pomodoro e la mia acqua naturale. Niente maionese, ketchup o cocacola. Abbondavo già fin troppo sui cibi spazzatura, almeno quelli se posso li evito.

-Ehi bellezza!

Mi irriggidii. Probabilmente stava chiamando me ma non volevo girarmi. Non sono mica un cane. Mi accade abbastanza spesso, notano i mei capelli ondulati, il mio corpo da urlo, miei occhi mozzafiato e perdono la testa. Non sono esagerata, narcisista o piena di me, quel che ho detto sono solo gli aggettivi che mi sono stati affibiati dal giornalino della scuola dopo aver fatto un inchiesta su chi ritenessero la ragazza più carina della scuola. Mi sono pizzata al terzo posto, ma sembra che comunque attiri molti sguardi.

Proseguii come se nulla fosse e nonostante i continui richiami non mi voltai. Speravo solo che la smettesse, odio le persone che guardano prima l'aspetto fisico poi il carattere, tant'è vero che se non fosse per i miei genitori e i miei gemelli non curerei il mio aspetto più di tanto. In un certo periodo della mia vita ho perfino rotto tuttte le spazzole che avevo in casa pur di trovare la scusa per non pettinarmi.

Vito come al solito mi mise un braccio intorno alla vita e mi tirò a sé cosicchè potessi appoggiare la testa sull'incavo del suo collo. Tra noi non c'era nulla e non ci sarebbe mai stato, questo era solo un semplice favore che mi fa incerti casi. Se non gli volessi bene come un fratello lo sposerei.

Ci sedemmo al solito tavolo e scoprii con orrore di essermi seduta davanti al tizio che probabilmente mi aveva chiamato prima. Altrimenti a che pro farmi l'occhiolino?

Raccrapicciata mi fiondai velocemente nel discorso che avevano dato vita Peter e Svetlana. Meglio far finta di nulla.

-Sul serio, guarda che ti starebbe meglio un costume verde smeraldo!-

-Cos'hai contro il mio bikini verde giada?!-

-E' verde pisello-

-Secondo me ha ragione Peter, il verde smeraldo risalterebbe meglio i tuoi occhi e i tuoi capelli – dissi osservandola critica. - Però il quel verde rispecchia meglio il tuo carattere- aggiunsi dolcemente. Sì, potevo anche essere stronza, sadica, insensibile, perfida e spietata ma non con i miei amici. Li adoro, niente da fare. Scatenerei il finimondo solo per salvarli, il resto del mondo è davvero fortunato visto che se la sanno cavare benissimo da soli.

-Magari con delle margherite staresti ancora meglio. Che ne dici se stasera andiamo a prenderne un paio?- le chiese Peter a bruciapelo. Ottima mossa, pensai nascondendo un sorrisetto mentre bevevo. Eh sì, Peter ha da anni una cotta assurda per Svetlana ma per non rovinare il nostro equilibrio non l'ha mai dai dato a vedere. È stato abile a nasconderlo per un anno intero, ma lo misi all'angolo e costrinsi a dirmi tutto. Adesso sono due anni e dopo essermi assicurata che non fosse solo una cotta passeggiera lo sto aiutando. D'altronde anche Svetlana più volte mi ha confessato che prova qualcosa di più che un semplice legame fraterno. Ovviamente lo sa anche Vito, visto che ci ha sentiti parlarne. Per fortuna con lui non c'era anche Svet.

-Mi sa che non ti caga- sentii una voce bisbigilare a quello di prima. Grazie per averlo detto, aggiunsi mentalmente.

-Tks, peccato per la bambolina allora- ribattè. Mi venne il solito tic all'occhio, odio essere chiamata bambolina almeno quanto mio papà odia essere chiamato Al. E questo vuol dire che se non lo ammazzo è solo perché ignorandolo sarà più semplice levarmelo dai piedi.

Per fortuna finimmo alla svelta il nostro pasto e ce ne andammo a surfare. Fecimo tutto il pomeriggio a schizzarci e a sfidarci, vinse Vito, in vantaggio rispetto a me e alla sorella di solo un punto.

-Ti è andata bene, non ero molto in forma- dissi con una punta di arroganza. Odio perdere.

-Sì, -mi appoggiò Svetlana - vinceremo noi la prossima volta, potere alle ragazze!!- esclamò con un pugno in aria.

-E invece vinceremo noi, carine-ribattè Peter guardando beffardo la ragazza che arrossì. Ahh, l'amor.

Mentre iniziarono il loro solito battibecco io e Vito ci scambiammo un' occhiata.

Che piccioncini.

 

   
 
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