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Autore: Natsuko91    03/01/2009    1 recensioni
Come potrei definirmi io? Un uomo - corvo? Un acchiappasogni? Un ombra della notte? E chi lo sa… Volo sopra le città, in cerca dei sogni di giovani esseri, in cerca di vita. Le mie ali vibrano e luccicano sotto lo splendore lunare, sento l’amore del vento passarmi da parte a parte; mi conduce lontano, mi parla di un sogno, un incubo… Nell’ombra.
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: HIM, The Rasmus
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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In the shadows

In the shadows

Come potrei definirmi io? Un uomo - corvo? Un acchiappasogni? Un ombra della notte? E chi lo sa…

Volo sopra le città, in cerca dei sogni di giovani esseri, in cerca di vita.

Le mie ali vibrano e luccicano sotto lo splendore lunare, sento l’amore del vento passarmi da parte a parte; mi conduce lontano, mi parla di un sogno, un incubo… Nell’ombra.

Il cuore di qualcuno mi sta chiamando. Batte forte, accelera a dismisura, si ferma e riprende la sua folle corsa.

Volo verso quella melodia irresistibile, che mi travolge e m’incatena come lunghe liane spinate.

Atterro nel giardino di un condominio senza produrre il benché minimo rumore.

Le mie ossa si allungano, le piume cadono, i capelli ricrescono, tutto per ridarmi una forma quasi umana.

Levito fino al terrazzo del secondo piano, dove il richiamo dei sogni è più forte.

Vedo il mio riflesso sul vetro della porta - finestra: due occhi completamente neri mi scrutano, tra i capelli di quella figura spuntano mille piume nere, ed anche sulle braccia, attraverso il maglione scuro, ce ne sono di diverse. Non è un uomo. È un mostro senza ombra.

Distolgo lo sguardo: quegli occhi mi scavano nel profondo, mi parlano della mia natura, e ciò mi spaventa.

Scruto nel vetro, oltre il riflesso. Vedo una camera grande, in stile moderno, occupata da un ragazzo. Dorme, sogna, si agita. Un richiamo irresistibile per me, e sento il sangue scorrere più veloce sotto la pelle.

Come una ventosa mi attacco al vetro, avvertendone la freddezza e la durezza.

Sospirando, inizia il mio canto, nel quali sono nascoste suadenti parole…


«Fammi entrare…» sussurro dolcemente «Ti prego, fammi venire… Fammelo sentire…»


Vedo il ragazzo alzarsi ed avanzare verso di me, gli occhi ancora chiusi, la fronte imperlata di sudore. Cammina incerto, ma viene proprio verso di me.


«Sì… Sì… Non avere paura…»


Mormoro, mentre apre la porta - finestra. Finalmente è davanti a me, e lo posso ammirare.

I capelli biondi ricadono dolcemente sulle spalle, lisci come l’acqua; la sua pelle è olivastra, e mi ricorda l’ultima volta che ho visto la luce. Anche se le palpebre li coprono, so che ha dei bellissimi occhi verdi, come i miei una volta.

È un ragazzo stupendo.

Il suo sogno vibra, è il momento.

Lo stringo a me, mentre gigantesche ali nere mi si formano sulla schiena, e cominciamo finalmente a fluttuare nella notte.

La mia dolce melodia imperversa nelle sue orecchie, penetrandolo nel profondo, dove nessuno era mai arrivato.

Avvicino le mie labbra alle sue, le sfioro appena, e ne sento l’irresistibile calore.

Il suo petto si alza e si abbassa ritmicamente contro il mio, mugola e sospira, mentre il suo sogno mi si presenta dinanzi.

È davvero un bellissimo sogno. Un perfetto incubo.

È il capitano di un esercito di morti – viventi, giganteschi pipistrelli sono legati a lui da fili argentei intessuti da ragni lavoratori, che si appoggiano a lui e lo venerano come un Dio. Il suo sguardo è spento, ma sulle sue labbra è dipinto un ghigno malefico. Sulla fronte spicca un meraviglioso cerchietto, arricchito da mille motivi, al centro dei quali è incastonato un diamante nero. Eccolo.


«Dammelo…voglio sentirlo, lo voglio, dammelo…»


Lo tormento con parole suadenti, mentre il suo sogno muta.

Ora impugna la falce del mietitore, ed uccide chiunque sia contro di lui, con un abile colpo di falce. Nessuno sfugge alla sua danza mortale, nemmeno le persone a lui più care. Sento il suo dolore, la sua agonia nell’uccidere coloro che ama, lo vedo versare lacrime d’inchiostro nero, ma la sua espressione non muta, a dispetto della sua sofferenza.

Piange, si dispera, la sua agonia è senza fine, come il numero delle vite che miete… Però…

Una figura si para davanti a lui. È un uomo? Non saprei dirlo.

È alto, pallido come uno spettro, eppure estremamente bello ed affascinante. I capelli scuri gli arrivano fin sotto la mandibola, mossi ma domati.

I suoi occhi verdi mutano, diventano scarlatti, e dalla sua bocca spuntano due bianchi canini affilati. Sorride magnanimo, dirigendosi verso di lui e sottraendogli la falce.

Lo abbraccia, per poi affondare i denti sul suo collo. Il ragazzo si ribella per pochi attimi, poi si lascia andare, floscio come una marionetta senza fili.

Quando l’uomo si stacca, il corpo del ragazzo si polverizza in cenere, che subito si trasforma in pulviscolo luminoso.

Tutto scompare e diventa bianco, allora entro nel sogno. Atterro dolcemente sul pavimento invisibile ed osservo quell’uomo. Ora ricordo chi è. La risposta è talmente lampante che mi viene quasi da ridere nel riconoscerlo.


«Ville…»


L’uomo sembra sorpreso, ma poi si riscuote e la sua espressione torna tranquilla.


«Lauri.»


Constata, senza staccarmi gli occhi di dosso. Ed allora capisco.

Improvvisamente vengo risucchiato via dal sogno e torno alla realtà.

Il ragazzo si è svegliato e mi guarda attonito. Gli sorrido e lo riconduco al suo terrazzo.


«Torna a dormire ragazzo!»


Gli dico, accarezzandogli le palpebre. Lascio scivolare le mani sulla sua fronte, ci immergo le dita come fosse un lago, e ne tiro fuori il diamante nero.

Lui crolla a terra, ma io sono già lontano, tornato nel mio corpo di corvo.

Stringo gelosamente l’oggetto tra gli artigli rapaci, mentre volo al mio nido.

Finalmente giungo alla grotta nascosta, vi entro, avanzo fino ad arrivare in un nuovo spazio.

La collina si staglia nel blu della notte, e l’albero mostruoso si erge tra le stelle.

Lo raggiungo in volo, ed appena tocco il suolo, la mia ombra si proietta sull’ oscura erba. Cammino, nella mia forma semi - umana, fino alle radici dell’albero.

Tolgo la terra smossa, e deposito il prezioso diamante tra i tanti altri già presenti lì. Sento dell’oscurità che fluisce da me all’albero, e la presa della maledizione del corvo si fa più fievole.

Mi mancano ancora molti diamanti perché io riesca a tornare completamente umano, chissà, magari dovrò cercarli fino alla fine dei miei giorni, ma che importa? Io sono immortale. E comunque fuori sta sorgendo l’alba, non è più tempo di andare in cerca di incubi. In fondo, domani è un'altra notte…



Prepara i tuoi incubi, forse domani verrò a prenderli da te…



Fine(?)



Ed ecco la seconda one-shot del ciclo “Doom”! La parola “Doom” mi è sembrata davvero irresistibile per raccogliere le storie in cui i miei musicisti preferiti sono esseri “oscuri” (dico musicisti perché gli attori non mi attraggono particolarmente… Al massimo c’è Ben Barnes, ma volete metterlo a confronto con Laurino?! >_<)… Sperando che duri! Passiamo a questa one-shot…

Lo so, Lintu sembra un tantino “freccia”(termine carino per indicare gli omosessuali), in realtà volevo che fosse semplicemente sexy, ma la classica storiella con la ragazza di mezzo mi scocciava un bordello, quindi ho usato un ragazzo. Comunque andate tranquilli, non ha “certe tendenze”, è solo il suo modo di porsi! Vede tutto estremamente bello e attraente rispetto a se stesso, quindi potrebbe comportarsi allo stesso modo con un fiore!(Oddio, non esageriamo…-_-;). In quanto alla sua “parte oscura”, non so nemmeno io bene che razza di essere volevo rendere, fatto sta che volevo allacciarmi alla sua stoica figura di corvo(che adesso non ha più, dato che ha cambiato look! -_-) in qualche modo, è un “mangiatore di incubi” è la cosa che gli si è associata prima. Aspetto caldamente un vostro commento! ^_^ La mia prossima vittima penso proprio che sarà… Eh, se, vi piacerebbe saperlo! >_< Bye!

   
 
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