WHY SO SERIOUS?
 
La figura incappucciata entrò nella casa passando dalla finestra.
Erano passati almeno due anni da quando era divenuto un killer, era conosciuto in tutto il mondo, era temuto. Era amato molto di più ora che prima – curiosi esseri, le fangirls.
Scrutò attentamente il piccolo bagno e si diresse verso lo specchio.
Ovviamente i tagli che si era inciso due anni prima erano guariti, ma a lui non piaceva smettere di ‘sorridere’, così di tanto in tanto doveva riaprire le ferite, passando la lama del proprio coltello sulle cicatrici. Ma ora no, le ferite le aveva riaperte un paio di giorni prima, al momento era a posto.
Studiava bene le proprie vittime, quindi non ebbe difficoltà a trovare la camera da letto.
Il ragazzino dormiva beato, avvolto in una coperta pesante. Jeff sbruffò, vedendo le decine di action figures di Batman e Joker, i fumetti e i dvd dei film che letteralmente riempivano la stanza.
Si avvicinò al letto, il pugnale pronto ad affondare nelle tenere carni del ragazzo, quando…
“Basta, Buddy, così mi svegli…”
Jeff lo guardò, perplesso. Sembrava quasi sveglio, il ragazzo.
“Go to sleep” mormorò l’assassino, sorridendo, divertendosi.
Il ragazzo lo guardò in faccia e disse: “Joker, ti sconfiggerò!”
“Come, scusa?”
“Difender… ò Gotham ad… aww, ogni costo…”
“Ma sei serio?”
“Robin, ferma… ferma i suoi scagnozzi…”
No, davvero, Jeff non capiva: il ragazzo lo guardava, gli aveva afferrato la felpa e ciarlava. Gli passò una mano davanti agli occhi, ma quello parve non notarlo.
“Osa chiedere ancora… ‘why so serious’ e ti… ti uccido…”
“Non sono Heath Ledger, moccioso”
Seriamente, Jeff si stava annoiando. E stizzendo.
Senza pensarci due volte, uccise il moccioso e si diresse nuovamente davanti allo specchio. Sul serio il cretino pensava che assomigliasse al Joker del secondo capitolo della trilogia di Nolan? Ma era cieco?
“Why so serious?” disse, con voce un po’ più profonda. Poi sbarrò gli occhi, stupito. “Oh, merda, mi mancano i capelli verdi e sono a posto…”