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Autore: rora02L    17/05/2015    4 recensioni
La storia parla dell'incontro tra Celeste e Matteo, personaggi della one shot "Il sapore dell'amore". Si consiglia di leggere prima questa mia FF, ma si può benissimo capire la storia anche da qua.
Tratto dal testo: "Anche questa mattina, la sveglia del cellulare suona la sua musichetta alle sette meno dieci precise. Spengo la sveglia sbuffando, ma resto ancora qualche minuto sdraiato nel letto.
Mi vesto pesante, con un maglione blu scuro ed un paio di jeans. Siamo a metà Ottobre e qua fa decisamente freddo, il vento poi contribuisce ampiamente. Guardo distrattamente la finestra della mia stanza, notando che le nubi si stanno addensando."
Ringrazio beatrice94 per l'idea di un continuo e per il supporto, questa storia è dedicata a lei :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Sullo stesso vagone.




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“Ogni piccola pazzia” di Marco Ligabue. https://www.youtube.com/watch?v=Kpxq8tWbEuA

Ci siamo detti che non è casuale
ritrovarci sullo stesso vagone,
mentre la gente scende e sale,
passa di fianco al nostro amore.
E non è facile alzare la fiamma,
e non è facile trovar nuova legna,
mentre la vita ci prova a bagnare,
il nostro fuoco sa ancora bruciare.



Anche questa mattina, la sveglia del cellulare suona la sua musichetta alle sette meno dieci precise. Spengo la sveglia sbuffando, ma resto ancora qualche minuto sdraiato nel letto.
Mi vesto pesante, con un maglione blu scuro ed un paio di jeans. Siamo a metà Ottobre e qua fa decisamente freddo, il vento poi contribuisce ampiamente. Guardo distrattamente la finestra della mia stanza, notando che le nubi si stanno addensando. Forse più tardi pioverà … 
Scendo le scale diretto alla cucina, dove mi preparo il solito latte e caffè della mattina. Mangio anche un paio di biscotti ai cinque cereali e ritorno di sopra per lavarmi i denti. Dopo aver anche infilato le scarpe e la giacca nera, esco di casa con il mio solito zainetto marrone chiaro.
Il treno arriverà tra esattamente dieci minuti, devo stare attento a non perderlo. Mi dirigo verso la stazione del mio paesino, dove mi aspetta il mio amico Simone. Lui ha la mia stessa età, ma frequenta il corso di lettere. Direi proprio che è un tipo strano, con la testa spesso tra le nuvole. Con una voglia matta di fare sempre festa, io ed il mio migliore amico Alessandro, che studia scienze agrarie, dobbiamo sempre assecondarlo nei suoi capricci.
Simone avrà avuto almeno una decina di ragazze, nonostante non sia proprio un Adone. Anzi, è più basso di me di almeno una ventina di centimetri. Il che non attira proprio le ragazze, ma lui sa sempre prenderle per il verso giusto.  Forse avrei dovuto anche io frequentare lettere, magari avrei avuto almeno una ragazza. Invece niente, venticinque anni e nemmeno una storia seria. Sarà perché sto sempre sui libri o perché la maggior parte delle persone fa una faccia disgustata quando dico che sto per laurearmi in matematica.
Arrivo insieme al piccolo trenino e saluto subito il mio amico con una pacca sulla spalla. Simone ha i capelli corti e biondi tutti tirati e due occhietti vispi, oggi poi mi pare più agitato del solito. Infatti, appena saliamo sul treno, mi dice: “Matteo, oggi ti voglio presentare due miei amici.”
Roteo gli occhi, immaginando che siano due suoi colleghi ancora più strampalati di lui. Non che io non lo sia, è chiaro. Ma preferirei iniziare a frequentare anche gente normale. Entriamo nel primo vagone e un ragazzo ed una ragazza si alzano e salutano Simo. Il ragazzo è più alto di me, bruno e con una faccia da cadavere. Deve aver avuto un brusco risveglio. La ragazza, invece, ha solo un colorito un po’ pallido e due occhiaie quasi viola. Forse non ha dormito molto. Simone mi presenta ai due. “Io sono Fabrizio, piacere.”
Allungo la mano per stringere quella del ragazzo e poi tocca alla ragazza: “Celeste. Piacere, Matteo.” Stringo anche la sua mano e solo ora noto che ha dei bellissimi occhi azzurro vivo, non ne ho mai visti di così luminosi. Ed ha anche un sorriso molto allegro, nonostante abbia avuto una nottataccia.
Ci sediamo tutti e quattro sui sedili sgangherati del treno, parlando del più e del meno. 

*

Il giorno dopo, salgo per un pelo sul treno. Prendo un bel respiro per riprendermi dalla corsa, ho ancora il fiatone. Mi dirigo ansimante al solito posto dove io, Simone e gli altri ci eravamo visti l’altro giorno. Ma trovo solo Celeste, intenta a leggere un libro dalla copertina nera. Alza lo sguardo dal testo appena mi vede e mi saluta cordiale, per poi mettere il libro dentro la sua borsa.
Mi siedo davanti a lei, chiedendole se sa come mai gli altri non ci sono. Lei fa spallucce: “Fabrizio ha detto che sta mattina la sua lezione salta e Simone oggi deve portare la madre a fare un controllo medico. Sai, no …”
So bene che la madre di Simone ha un problema di asma e che ha anche la fobia per gli ospedali, quindi vuole che il figlio venga sempre con lei quando ha un controllo, dato che il marito è morto cinque anni fa.
Le chiedo del libro, pregando che non sia qualcosa di noioso o dell’università. Lei si illumina e lo estrae, facendomi leggere il titolo: “Il Giappone medioevale”. Le domando come mai legge una cosa del genere e lei mi confessa che ha una grande passione per il Giappone.
Esclamo felice: “Anche io ! Vorrei tanto andarci, un giorno …” Lei fa un sorrisone e ridacchia: “Io ci sono già stata, due volte, con delle mie amiche.” Inizia quindi a raccontarmi dei suoi viaggi per il mondo, non mi aspettavo che questa ragazza fosse così avventurosa e simpatiche. Io le racconto la mia esperienza comica a Londra ed anche qualche episodio della mia carriera universitaria. Lei fa altrettanto e finiamo per ridere insieme.
Da quel giorno, tutti i giorni ci troviamo solo io e lei. Simone ha orari diversi, a quanto ho capito, e lo stesso vale per Fabrizio. Celeste è sempre molto di compagnia, mi da fastidio solo quando prende il cellulare per scrivere messaggini, mi chiedo sempre più spesso con chi.
Una mattina, però, anche gli altri due prendono il treno con noi ed ad un certo punto entriamo nell’argomento “fidanzate”. Fabrizio racconta che la sua abita a Vicenza e che si vedono ogni fine settimana, ne parla con una luce felice negli occhi. Simone invece dice che per ora si gode la vita da single acchiappa-ragazze. Che poi, se acchiappasse davvero …
Ora tocca a Celeste: “Io ho un ragazzo, ma adesso lavora in Australia …”
Non so bene perché, ma stringo la mascella e sbotto irritato: “Ed hai dovuto andare a pescarlo fino in Australia ?”
Lei mi guarda, un po’ sorpresa dalla mia reazione nervosa, e ribatte: “No … abitava qua in Italia, ma i suoi genitori sono giapponesi.” Mi irrito ancora di più per questo, non so bene nemmeno io perché. So solo che mi sto incazzando senza volerlo o essere lucido appieno: “Ah ora si spiegano molte cose …”
Celeste capisce la mia frecciatina, ma non ribatte. Si limita a girare il volto verso il finestrino, appannato dalla pioggia battente all’esterno. Per fortuna, il treno si ferma proprio in quel momento e tutti noi scendiamo in religioso silenzio, formando una fila indiana. Celeste è davanti a Simone, mentre io sono per ultimo dietro a Fabrizio. Sono ancora arrabbiato.
Appena mettiamo piede alla stazione, ci salutiamo tutti cordialmente, per poi prendere strade diverse diretti ai rispettivi poli.

*

Solo ora che sono rimasto da solo, disteso sul letto appena rifatto della mia camera, mi rendo conto di aver fatto una stronzata. Forse Celeste non mi perdonerà, anche se non mi sembra il tipo e non credo che abbia capito il perché della mia acidità. Non l’ho ben compreso nemmeno io, ci sto pensando proprio adesso. Non mi era mai capitato prima e non so darmi alcuna spiegazione razionale. Forse … sono geloso. Forse … mi sono innamorato di Celeste.
In vita mia, mi sono innamorato solo due volte. Ed erano solo delle cotte, nulla di serio. Ma non mi ero mai comportato così. Decido di chiamare un esperto: Simone. Alessandro non sarebbe d’aiuto, lui è già abbastanza incasinato con Beatrice, la sua migliore amica e cotta secolare.
Digito il numero di Simo che, dopo alcuni squilli, mi risponde con la voce impastata dal sonno: “ Mate, che c’è amico ?” Io non so bene come iniziare, così improvviso a braccio: “Ciao, Simo. Ecco … volevo chiederti una cosa … ti sono sembrato tanto incazzato sta mattina con Celeste ?” Lui ci pensa un po’ su, per poi rispondere: “Eri strano, adesso che mi ci fai pensare. Ma tranquillo, conosco Celeste: non ti terrà il muso.” Sospiro per il sollievo. Cosa ? Per che cavolo ho sospirato !?
Anche Simo se me lo chiede: “Ehi, amico … perché quel sospiro così sollevato, eh ? Capisco che, negli ultimi tempi, vi siete avvicinati … ma non mi sembra il caso di essere così preoccupato per lei… - poi aggiunge maliziosamente- Non è che ti piace Celeste ?” Sobbalzò col cellulare in mano ed esito prima di rispondere: “Ma no … ci conosciamo da troppo poco. E poi … lei è fidanzata, dai ! Non sono così sfigato da correre dietro ad una impegnata come fa Ale.”  Simone non è pienamente convinto della mia risposta. Ci mancherebbe, non ne sono convinto nemmeno io !
Il mio amico riprende a parlare: “Ma tu prima di stamattina non lo sapevi, no ? Forse è per questo che hai avuto quella reazione ! Oh non ci sono dubbi: Cele ti piaaacee !” Inizia a prendermi in giro, come quando da piccoli si confessa la propria prima cotta alla mamma. Solo che Simone, grazie al cielo, non è mia madre. Ed io non sono … innamorato di Celeste. Vero ?
Cerco di farlo stare buono e, appena finisci, gli chiedo curioso: “Ma com’è lei ? Sai per caso da quanto tempo è fidanzata con il giapponese ?”
“Stanno insieme da due anni circa. Lei è una ragazza fantastica, anche se ha avuto un problema ai polmoni tempo fa e quattro anni fa suo padre è morto per un infarto. Ma lei è una tipa a posto, davvero … saresti fortunato a metterti con lei, però temo che sia molto innamorata di questo qua.”
“Mmh ricevuto. Vedrò di stare attento … ci vediamo sabato pomeriggio, grazie per l’aiuto."
“Figurati ! Quando vuoi, Romeo !”ridacchia lui, ancora deciso a prendermi in giro. Sbuffo e lo saluto, prima di chiudere la chiamata.
Mi dispiace ammetterlo, ma penso che Simone abbia ragione: sono innamorato di Celeste e me ne sto accorgendo solo ora. Merda ! Proprio di una fidanzata dovevo innamorarmi !
Do un pugno al cuscino per la frustrazione, ma il pensiero di rivederla domani mi calma. Spero di essere solo con lei …

*

Il mio desiderio si avvera, sono ancora una volta solo con lei, al solito posto nel solito vagone. Parliamo come se nulla fosse e la cosa mi rassicura, perché significa che Celeste non ci ha dato troppo peso a quello che ho detto in preda ad un raptus di gelosia. Mi sorride, ride e scherza con me, mentre aspettiamo che il treno parta.
Ma non accade e sentiamo la voce del macchinista avvisarci che, a causa di un incidente, il treno partirà con una decina di minuti di ritardo. Sorrido sarcastico: “Mmh conosco bene il loro concetto di decina, significa che ci metteranno almeno mezz’ora, come minimo.” Ma io non ho tutto questo tempo da perdere, mi perderei almeno un’ora di lezione così. E non ci sto, così dico a Celeste: “Senti, io penso che prenderò l’auto … se vuoi puoi venire con me, non è un problema. Ti lascio alla tua facoltà …”
Lei sobbalza sorpresa e risponde: “Beh .. se non disturbo, mi farebbe davvero comodo.” Sorrido ed usciamo entrambi dal treno, chiacchierando ancora amabilmente.
La porto davanti a casa mia e le chiedo di aspettare qualche minuto, il tempo di prendere le chiavi e di tirare l’auto fuori dal garage. Lei annuisce, come una bambina, e rimane davanti al cancelletto ad aspettarmi.
Mi sento euforico, come se avessi appena vinto alla lotteria, e voglio tornare da lei il più presto possibile. Oh, quanto è bella ! Celeste mi attende paziente, la vedo mentre si scosta per farmi passare con l’auto: i capelli ondulati e scuri le coprono parte delle spalle ed il suo viso è così stupendo. Indossa la solita giacca blu e tiene stretta la grande borsa blu metallico che porta sempre con sé.
Accosto e la faccio salire a bordo del mio bolide: una panda color verde Tasmania. Ci credo bene che con questa non sono mai uscito con una ragazza …
Mentre lei si mette le cinture di sicurezza, le scosto i capelli da davanti con un rapido gesto della mano. Lei non si oppone e devo ammettere che persino i suoi capelli sono bellissimi: setosi e di un colore purissimo, nero come l’ossidiana. Partiamo ed io cerco di mostrarmi il più sicuro possibile alla guida per dare sicurezza a Celeste, che ha l’aria di una che non è mai stata in auto da sola con un ragazzo. Magari pensa che ne approfitterò per toccarla o altro …
Sorrido divertito per questo pensiero. Come se io potessi mai farle del male. Non lo farei nemmeno sotto tortura.
Al semaforo, però, il mio nervosismo per la sua presenza accanto a me si fa più intenso. Cavolo, non sono mai stato davvero da solo con lei … 
Inizio a tamburellare le dita sul volante, così spesso che lei mi chiede se ho mai suonato la batteria. La guardo stupito e rispondo: “No, perché ?” Lei indica le mie dita, che continuano a battere nervose: “Allora vuol dire che sei nervoso ?” Sembra una bambina quando mi fa questo tipo di domande, mi fa quasi tenerezza. Le sorrido per rassicurarla, mentre riprendo le redini del volante: è scattato il verde. “Ma no, stai tranquilla.”
Riprendiamo a parlare di cose frivole e divertenti, in pratica di noi ed il tempo scorre subito: siamo già arrivati davanti alla sua facoltà. Accosto e mi fermo davanti ad un marciapiede per far scendere Celeste, che mi ringrazia: “Grazie mille, sei stato gentilissimo … non dovevi.” Io sorrido imbarazzato: “Ma dai, non mi è costato nulla ! Ci vediamo, buona lezione.” 
Lei risponde al mio sorriso, si china e mi lascia un bacio sulla guancia, per poi dileguarsi. Mi sfioro il punto in cui le sue labbra mi hanno toccato, con gli occhi ancora sgranati per la sorpresa ed il cuore che galoppa. Ora non riuscirò più a lavarmi questa guancia !
Scuoto la testa per riprendermi e guido verso la mia aula. Sono al settimo cielo !
*
Oggi è il compleanno di Celeste. Lo so perché le ho chiesto l’amicizia su FB, anche se non è proprio il massimo come approccio con una ragazza. Ma lei è fidanzata, non posso proprio buttarmi.
Mi preparo tutto felice, tanto che mia madre mi chiede se oggi capita qualcosa di speciale, dato il mio buon umore così di buon mattino. Mi limito a sorriderle e le lascio un bacio, prima di fiondarmi fuori dalla porta verso la stazione. Celeste è già lì che mi aspetta, oggi sono arrivato anche prima del trenino. La saluto con un cenno di mano e lei ricambia sorridente. Mi avvicino e le dico allegro: “Tanti auguri, Cele ! Festeggi in grande oggi ? Non si compie 25 anni tutti i giorni …”
Lei mi fa un sorrisetto furbo e ribatte arguta: “Veramente non si compie gli anni tutti i giorni, non importa quanti ne fai. Ognuno è speciale. Ma quest’anno credo che resterò a casa, magari un film al cinema con le amiche …” Vorrei tanto essere invitato…
Il trenino arriva e saliamo, mettendoci al solito posto e riprendendo le conversazioni normali sul tutto che facciamo solitamente. Con lei non mi annoio mai e credo sia lo stesso con lei. Finiamo per parlare del nostro primo bacio: lei lo ha dato al suo fidanzato attuale, io invece ad una bambina alle elementari, di cui non ricordo il nome. Celeste ride di gusto per la mia confessione, sostenendo che il primo bacio dovrebbe essere speciale. “Ti immagino, un bel bambino di quattro anni che da un timido bacio ad una piccolina, magari bionda …” e riprende a ridere, mettendosi una mano davanti alla bocca. Quanto sei bella quando ridi …
Probabilmente ora la sto guardando languidamente, ma non posso farne a meno. Adoro il suono della sua voce e della sua risata, così vera e mai finta. Mi rende felice, per non parlare del modo in cui il mio nome suona così bello detto da lei.
Celeste deve essersi accorta del mio sguardo e non ride più, si scusa per averlo fatto: “Non volevo prenderti in giro … è per la situazione.” Sei anche così dolce e tenera, Celeste …
Rispondo prontamente: “Ma no, mica mi sono offeso … tranquilla.” Azzardo facendole un occhiolino simpatico. Lei riprende il sorriso ed il treno si ferma, siamo arrivati. Scende prima lei, come sempre, ed io la seguo a ruota. Ci guardiamo per salutarci, anche se siamo sempre impacciati in questi momenti. Decido di buttarmi: la abbraccio, delicatamente. Lei rimane ferma come un pezzo di legno tra le mie braccia, devo averla sorpresa. Decido di ardire ancora di più e le lascio un bacino sulla guancia. Lo voglio rifare, quanto mi è piaciuto ! Celeste, hai la pelle così morbida e soffice …
Arrossisco, notando che lei non contraccambia. La lascio e le ripeto imbarazzato: “Ancora tanti auguri … ci vediamo presto.” Lei mi sorride, mi saluta e si avvia. Ora mi sento proprio un idiota ! Ma che mi è venuto in mente ?!

*

Mi sono chiesto spesso, dopo quel giorno, come reagirò il giorno in cui vedrò Celeste insieme al suo fidanzato. Se ciò avverrà. Penso che mi arrabbierei, inizialmente. Ma poi lo accetterei, per la sua felicità. Quel tizio la rende felice. Anche se, ora che sono divisi, lei non riesce a dormire. Sempre in pensiero per il suo ragazzo, di cui non conosco nemmeno il nome.
Lo odio perché per colpa sua Celeste non è serena. E lo invidio perché è lui l’uomo che vuole al suo fianco. Lui potrebbe baciarla, abbracciarla e tenerla accanto a sé, se solo fosse qua. Ma non lo è, manca da tanti anni.
Io invece sono qua e la posso vedere ogni giorno. Eppure, non posso amarla come vorrei. Lo devo fare in silenzio, nascondendomi per paura di essere respinto e allontanato da lei.
So bene che, molto probabilmente, non mi ama. Ma non voglio lasciarla. Mi rende felice vederla. Non so se è egoismo o masochismo, ma voglio restarle accanto finché posso. Ogni momento passato con lei mi sembra prezioso.  Oggi, sul treno, la sento parlare di un film che vorrebbe andare a vedere, ma nessuno vuole andare con lei. “Se vuoi, posso venire io con te …”dico senza pensarci, per poi arrossire per l’imbarazzo. Ma insomma, che mi prende ?! Sto per schiaffeggiarmi.
Guardo l’espressione sorpresa di Celeste e penso che, dopo questa, non potrà fare altro che capire i miei sentimenti per lei ed allontanarmi. Ma, quando lei sorride, i miei nervi si distendono.
“Davvero ? – riprende lei- Mi farebbe molto piacere ! Allora ci vediamo al cinema per le otto e mezza, va bene ?” Il mio cuore perde un battito e nella mia mente non faccio altro che pensare: Ho un appuntamento con Celeste. Ho un appuntamento con lei … Ho un appuntamento con Celeste !  Non ci posso credere e stento a farlo. Apro la bocca per risponderle, ma inizialmente non ne esce un suono. Allora prendo coraggio, devo risponderle: “Benissimo.” Proprio ora, il treno si è fermato. Siamo arrivati.
Ci salutiamo con il solito cenno della mano e le nostre strade si dividono, per l’ennesima volta. Mi sento così felice ! 
Inizio ad immaginare un sacco di scene romantiche da film, navigo con la fantasia senza alcun freno. Solo a volte mi ricordo che lei è fidanzata. Ma non ci bado troppo, voglio godermi il momento.

*

Appena trono a casa, racconto tutto ai miei due amici Simone ed Alessandro. I due sono gasatissimi per me e mi riempiono di consigli, anche un po’ troppo azzardati.
“Saltale addosso !”, “Falle vedere che sei un uomo e che puoi consolarla !”, “Provaci, tanto cos’hai da perdere ?” e tanto altro. Io sorrido e rispondo, poco convinto: “Forse potrei tentare un approccio … ma non so … non voglio rovinare la nostra amicizia.” Solo dopo aver pronunciato queste parole, mi rendo conto del danno che ho fatto.
Infatti Alessandro si incazza subito: “Amicizia ?! Matteo, non fare la mia stessa stronzata ! Non cascarci, amico ! O ci provi con lei in maniera spudorata stasera oppure vengo a casa tua e mentre dormi ti castro !”
So che non lo fa per umiliarmi, vuole il mio bene. E, data la sua recente situazione con Angelica, capisco anche che sia arrabbiato per quello che ho detto. Ma non è proprio la stessa cosa … Angelica è una ragazza che cambia molto in fretta il proprio fidanzato, dice che si stufa. Celeste, invece, sta con questo tizio da due anni. Non mi sembrano due persone da mettere sullo stesso piano.
Alessandro, dopo avermi fatto la ramanzina, ricomincia la sua solita litania per Angelica: “Ah, Matteo … non cascarci, sul serio. Io con Angelica ho fatto praticamente di tutto: il primo abbraccio ad una ragazza, il primo bacio, mi ha fatto conoscere i suoi, la prima limonata, le prime carezze … insomma, mancava soltanto che me la scopassi ! Ed invece, cos’ho ora ? Niente ! Solo un Ti vedo solo come un amico …
 Guarda, non sai quante volte avrei voluto mandarla …”
Io e Simone ormai siamo abituati ai suoi sfoghi e capiamo che è una situazione difficile. Ma va avanti da quando si sono conosciuti e lui aveva diciotto anni … potrebbe anche girare pagina e cercarsene un’altra.
Ma no, Ale è troppo testardo: vuole lei, una ragazzina di 22 anni che gioca ancora a fare la teenager e che si veste come se tutti i giorni fosse carnevale. Per non parlare dei suoi capelli: un vero casino. Un giorno sono mori, il giorno dopo verdi e quello dopo ancora color platino. Ho perso il conto delle volte in cui hanno cambiato colore negli anni.
Eppure lui non molla, nonostante la sua amichetta l’abbia data praticamente a tutti tranne a lui. Mi chiedo proprio che cosa lo attragga così tanto di lei. Forse è solo perché il primo amore non si scorda mai … ma io ancora non ho avuto un vero primo amore.

*

Mi sento proprio come una ragazzina al suo primo appuntamento. Una stupida, petulante ed isterica ragazzina che non ha la più pallida idea di come comportarsi. I consigli di Ale e Simo hanno avuto un solo effetto su di me: mettermi nel più completo panico. Che faccio, le metto una mano dietro alla schiena a metà film ? Oppure le tocco il ginocchio ? Questi pensieri mi fanno arrossire, ma riprendo subito la mia lucidità: ora devo parcheggiare.
Ormai ci siamo, non si torna indietro. Salgo le scale ed entro dentro il cinema, un po’ affollato per essere giovedì sera. Guardo l’orologio del cellulare: sono in perfetto orario. Mi guardo intorno, alla ricerca di Celeste.
La vedo entrare dentro e rimango a bocca aperta: è bellissima, non l’avevo mai vista se non sul treno. Stasera, invece delle solite maglietta e jeans, indossa un bel vestito blu notte con un paio di collant neri e delle ballerine senza tacco blu. Ha messo più trucco del solito: ombretto bianco e blu, eyeliner nero, mascara e un rossetto color carne. Mi sento l’aria mancarmi dai polmoni, mentre mi avvicino a lei cercando di stare calmo. La saluto educatamente e lei ricambia. Poi ci mettiamo in fila per prendere i biglietti. “Offro io, dopotutto sono un gentiluomo.” le dico per farmi bello e lei mi sorride, dicendo che non è necessario, ma alla fine mi lascia fare.
La signora della biglietteria mi dice, dopo aver stampato i biglietti: “Mi raccomando, tieni d’occhio la tua sorellina: è davvero molto carina.” Sto per scoppiare a ridere, mentre Celeste apre la bocca per ribattere.
Decido di non rovinare la cosa e la batto sul tempo, dicendo: “Certo, signora – metto una mano sul fianco di Celeste – sono un fratello molto protettivo.” Prendo i biglietti e ci dirigiamo in sala, ridendo come due scemi per il malinteso.
Stiamo per entrare in sala ed ancora ridiamo: “Ahaha Matteo, ma sai che mi è successa una cosa simile due settimane fa ? Sono andata a casa di una mia amica, che ha una sorellina di diciotto anni … e lei mi ha chiesto come mai ero amica di sua sorella se ero una sua coetanea ! – risata più forte da parte di entrambi- Poi … poi io le ho risposto che in realtà ho quasi venticinque anni e che tra un anno mi sposo !” Mi blocco, come se mi avessero colpito con un raggio gelante. Cosa ? Aspetta … cheee ?!
Celeste nota la mia faccia sbalordita, forse sono anche impallidito: “Ehi, stai bene ?”
“Che cosa hai detto ?! Ti … ti sposi tra un anno ? Ma ... quando .. ?” non riesco nemmeno a terminare la frase, intanto cerchiamo i posti a sedere. Lei fa una scrollata di spalle: “Me lo ha chiesto qualche settimana fa, quando è tronato per una decina di giorni … se non sbaglio, tu eri a Milano.” Già, io ero a Milano … ma cazzo, potevi anche dirmelo prima !
Vorrei gridare, sono furioso. Quando pensava di dirmelo ? A matrimonio concluso ? Ma allora nemmeno mi considera suo amico, se non mi ha detto una cosa così importante ? Ma non rispondo nient’altro che un “Ah …” apatico.  Ci sediamo ed io cerco di far finta che non sia successo nulla, quando invece Celeste mi ha appena preso il cuore dal petto e lo ha frantumato davanti alle mie mani senza nemmeno saperlo, con un sorriso felice stampato sul volto.
Il film inizia, ma già adesso non riesco a starci attento. Sono troppo preso dai miei pensieri. Mi sono illuso, come un idiota. Stavo per fare una pazzia ! Mi sento davvero un cretino … lei ora lo sposa ! Come potrei mai …
Celeste mi richiama dal mondo dei miei pensieri: “Ehi, tutto bene ? Hai una faccia … stai male, per caso ?” Scuoto la testa e le dico che va tutto bene, così ricominciamo a guardare lo schermo.
Vorrei abbracciarla, dirle addio in qualche modo. Perché, se si sposa, si trasferirà sicuramente in un’altra casa, lontano da me e dal nostro paesino. Questo vuol dire che, molto probabilmente, non la rivedrò mai più dopo essersi sposata. L’idea fa male quanto il fatto che abbia scelto lui per sempre e che non abbia nemmeno capito i miei sentimenti. Mi fa arrabbiare anche il fatto di averlo scoperto così, per caso quasi. Cerco di calmarmi, non posso bruciarmi l’opportunità di stare solo con lei. Ma sono davvero furioso, mi ci vuole un bel po’ per riprendere il controllo di me. Ma il film dura due ore e mezza, dunque ho tutto il tempo che voglio.
Decido di seguire l’istinto e fare ciò che mi sento di fare. Così mi abbasso fino alla sua spalla e appoggio il viso su di essa, facendo finta di nulla. Sento il profumo dei suoi capelli e Celeste non tenta nemmeno di allontanarmi, non capisco a che gioco stia giocando. Forse mi vede davvero come una specie di fratello maggiore che non la toccherebbe nemmeno con un dito e che mai le farebbe del male. Su questo sono d’accordo, ma io non sono suo fratello. Io la amo come un ragazzo ama una ragazza.
Perché non lo capisci ? Sento una morsa al cuore, fa malissimo.



Angolo autrice:
Saaalve, caro/a lettore/lettrice e grazie per aver letto fino a qua ! Ora ti devo chiedere un favore ... per caso, ti interesserebbe sapere anche come si sono conosciuti Beatrice e Matteo ? ( FF "Il sapore dell'amore") 
Se sì, fammelo sapere con una recensione o scrivimi :)
Altrimenti ... sei invitato/a a recensire e farmi sapere il tuo parere, è sempre molto importante sapere se un lavoro è venuto bene o meno. Come al solito scrivo di getto e spero non ci siano errori gravi. In più, non essendoun ragazzo, mi auguro di non aver offeso alcun membro del mondo maschile: son in pace e non è mia intenzione. Detto ciò, vi lascio :)
A presto !
La vostra Rora-chan ! <3

 
  
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