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Autore: DauntlessBadWolf    18/05/2015    1 recensioni
Dean si rilassa cantando “The Final Countdown”, ma fosse solo questo, la sua è una vera e propria coreografia. Castiel guarda e sta in silenzio. Da un lato vorrebbe ridere, ma dall’altro vorrebbe applaudire
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: It’s the final countdown
Fandom: Supernatural
Coppia: Destiel
Genere: Demenziale
Avvertenze: nosense-OOC
Prompt: Dean si rilassa cantando “The Final Countdown”, ma fosse solo questo, la sua è una vera e propria coreografia. Castiel guarda e sta in silenzio. Da un lato vorrebbe ridere, ma dall’altro vorrebbe applaudire.
Note: Piccola OS nata da un prompt regalatomi da BalderMoon.
La ff è scritta di getto, scusatemi eventuali errori o altro.
Non so cosa dire, oneshot di questo tipo non rientrano nel mio genere.
Spero vi piaccia e buona lettura.

Quando Castiel non aveva questioni urgenti da risolvere, per conto del Paradiso, gli piaceva osservare Dean, ovviamente facendo attenzione a non farsi vedere.
Trovava che il cacciatore fosse un essere veramente curioso e pieno di sorprese.
Pensava che osservandolo sarebbe riuscito a comprendere meglio le varie sfumature del comportamento umano e, forse, facendo così, in futuro sarebbe riuscito a evitare di dire qualcosa che scaturisse l’ilarità del giovane. Non credeva che fosse una cosa …’carina’ ridere di qualcuno.
Si trovava nella stanza del Motel affittata dai due fratelli Winchester e come sempre si era reso invisibile per non farsi vedere.
Non c’era traccia dei ragazzi e Cas pensò che dovessero essere usciti per soddisfare i loro bisogni umani come mangiare o qualsiasi altra cosa facessero gli umani.
La stanza aveva le pareti coperte da una carta da parati di un colore non ben definito, c’erano due letti, un tavolino, delle sedie e un televisore, non era poi così diverse dalle altre camere di Motel che aveva visto prenotare dai fratelli. I letti erano ancora rifatti e su uno era posato un borsone verde aperte, probabilmente quello era il letto di Dean. Castiel, curioso di vedere cosa ci fosse dentro, si avvicinò al letto del cacciatore allungando una mano pronto a frugare dentro alla misteriosa valigia.
Era vicinissimo quando sentì uno strano mormorio provenire dal bagno.
Non era solo.
Dalla manica del suo trench stropicciato fece scivolare la lama angelica, pronto ad ogni evenienza.
Nella mente di Cas diversi scenari si alternarono, poteva trattarsi di una strega o, peggio, di un demone. Si sarebbe visibile solo se sarebbe dovuto intervenire.
Con cautela si avvicinò alla porta del bagno e con più si avvicinava e con più il mormorio diventava più chiaro e comprensibile, anche se non riusciva a capire perché l’altro avesse detto ‘Forse torneremo sulla Terra ’, visto che si trovavano proprio su quel pianeta!
Decise di non aprire la porta, non voleva attirare l’attenzione dell’intruso, così si materializzò, semplicemente, nel bagno.
La scena che si ritrovò davanti era veramente … strana, era una cosa inusuale che non aveva mai visto fare al cacciatore. Il giovane era davanti allo specchio, un po’ appannato a causa del vapore, aveva i capelli bagnati, teneva una spazzola vicino alla bocca e si comportava come uno di quei tizi che aveva visto in televisione quando aveva deciso di capire perché quella scatola piacesse tanto agli umani.
Castiel inclinò la testa su un lato assottigliando lo sguardo, era sicuro che una spazzola non si usasse in quel modo, gli umani la usavano per sistemare i capelli, ma allora perché Dean ci stava parlando?
Non lo avrebbe mai capito.
L’angelo si scosse appena quando sentì l’altro gridare “It’s the final countdown!”
Perché diceva quelle parole?
Perché faceva il conto alla rovescia?
Era forse successo qualcosa?
Perché il cacciatore doveva essere sempre così complicato?
Qualche secondo dopo quella frase Cas vide fare all’altro una cosa che pregò non vede mai più.
Il cacciatore aveva impugnato la spazzola come quegli strumenti che si chiamavano ‘chitarre’ e aveva iniziato a muovere la mano come se quell’oggetto avesse potuto provocare un suono di qualsiasi tipo e, come se quella visione non avesse sconvolto abbastanza l’angelo, aveva iniziato a cantare un motivetto, probabilmente facendo il verso all’ipotetico strumento che stava suonando.
Castiel non riusciva a capire cosa stesse succedendo, che Dean fosse posseduto da un demone?
Forse era ubriaco.
Dovette ammettere a se stesso, però, che la scena era abbastanza … divertente, tanto che le sue labbra si incresparono in un piccolissimo sorriso. Non aveva mai sorriso, almeno non ne aveva memoria, sinceramente non credeva di essere in grado.
Il sorriso si allargò quando il cacciatore disse “We’re heading for Venus” e alzò una mano verso il soffitto. L’espressione sul suo volto era così seria che rendeva il tutto ancora più divertente.
Ancora non gli era chiaro perché l’altro compiesse quei movimenti, alcuni strani e dal dubbio senso del pudore, come quando si era sfilato la maglietta gridando, ancora una volta, “It’s the final countdown”, ma Castiel sperò di vedere più spesso scene del genere perché aveva appena scoperto un nuovo lato di Dean che gli piaceva molto

 
   
 
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