Deve essere magia!
- Guarda
che ho capito, sai - Asserì ammiccando, chiudendosi la
porta dietro le spalle.
- Non
penso, Sire. - Balbettò indietreggiando - Con tutto il rispetto -
- Mi credi uno stupido, Merlino? - continuò, sfoggiando uno di
quei suoi sorrisi che non promettevano nulla di buono.
- Stupido
no, Sire. Piuttosto incredibilmente arrogante e pieno di voi stesso - masticò,
- e suppongo abbiate frainteso -
Inspira, espira. Mantieni la
calma, Merlino. Inspira, espira.
- Io non
credo - ridacchiò, -
altrimenti come spieghi questa tua morbosa dedizione nei miei confronti? -
Merlino inarcò un sopracciglio - Sono il vostro servitore - chiarì.
Artù
rise, riempiendo la stanza fredda di mille suoni e mille
colori, inebriandolo, stordendolo.
- Artù, Artù! - lo imitò, - non
credetegli, non bevete dal calice, non usate quella spada, non battetevi contro il grifone. Non
andate, Artuuuu! - Terminò, mimando con le braccia ampi e melodrammatici gesti.
- Più che
un servitore sembri una ragazza isterica. - lo derise - Un’ottima futura sposa!
- commentò giocondo.
- Voi…
Voi state scherzando, spero - biascicò.
- No Merlino. - confessò, incredibilmente serio. - Tu mi piaci. Come servo,
come amico… Come persona. E penso, spero, che quello
che sento sia ricambiato. -
Non
sembrava più tanto altero, adesso. Pareva quasi goffo, sotto al
peso di quella ridicola casacca ferrata,e , soprattutto, della
confessione. Somigliava un bambino cresciuto troppo in fretta, trascurato, che
va avanti a muso duro ma infondo, sotto la maschera,
vorrebbe solo che gli si presti più attenzione, e magari che gli si doni anche
una carezza.
- Non
l’ho mai negato, Sire. -
Merlino, infatti, di negargli qualcosa, non se l’era mai sentita.
*Qualche
ora dopo*
-
Finalmente vi siete deciso, Sire! - ansimò, mentre le
dita di Artù s’infilavano
cupide oltre la cintura dei suoi pantaloni.
Si
mossero inesperte, desiderose di quel contatto più intimo che
entrambi anelavano, e quando finalmente giunse il momento…
-
Accidenti! - Esclamò Artù, estasiato. - Non è possibile!
Non può essere… - balbettò, saggiando meravigliato con
i polpastrelli una tale [enorme] erezione.
Lo guardò negli occhi, le gote arrossate dall’imbarazzo (o
dall’invidia?) - Questa… Deve essere magia! -
***
Perdonate.
Perdonate
l’aborto, ma dovevo - volevo - farlo.
Le
prossime (Le prossime? Argh!!! NdTutti) saranno migliori.
E’ la prima, suvvia! Da qui in poi la strada è tutta in ascesa!
O era discesa? Mah.
Ciemmeccù,
se commentaste, anche per dire “Che schifo!!! 8-O” male non vi farebbe.
XD