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Autore: bluelilies    18/05/2015    1 recensioni
~La storia di Chris ed Andrew prosegue. Con il passare del tempo, il loro amore si è solidificato: riusciranno a restare uniti o verranno contrastati dagli altri?
Questo lettone rende tutto così vero. Quello che all'esterno pare un sogno, viene quasi reso reale. I suoi baci, le sue carezze, il suo amore... Sono la mia forza: perché perdere la propria forza? Perché soffrire inutilmente? Sono i complessi che la mia stupida mente si fa. Non do fiducia alle persone che tentano di portarmi via Andrew, ma perché non devo avere fiducia in lui? Perché non dovrei? Sempre opera della mia stupida mente. Se non cambio, distruggerò tutto ciò che ho. L'amore sarà anche un'amicizia complessa... Ma è così complessa da mettermi in ginocchio? Direi di no.
-Capitolo IV-
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rainbows and Love.'
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Capitolo XVI
10 Dicembre 2013
#Ore: 4.10 p.m





E finalmente anche l'ultimo palloncino ha trovato il suo posto.
Sono passati due giorni dalla nascita di Hollis e dalla sua venuta in casa. Zia Abigail ha deciso di organizzare una festa per celebrare la presenza del piccolo.
I parenti erano presenti già da stamattina, quindi è stato un po' difficile aiutare Will ad addobare la casa. In compenso, anche se gli ospiti sono qui da una decina di minuti, è tutto venuto di bell'aspetto. Posso finalmente riposarmi un secondo.
C'è anche la madre di Will, la signora Dena, che si guarda intorno da quando ha messo piede in casa. La trovo antipatica, decisamente. Fino ad oggi non ha ancora preso in braccio Hollis: è sua nonna e non mostra affetto. Povero Hollis... Eppure lei partecipa, quando la si chiama. Qual è il suo problema?

 
«Christopher!» parli del diavolo e...
«Salve, signora...»
«Vieni, parliamo un po', mentre tua zia si intrattiene con le sue amiche.»
«C-Certo, certo.»
«Allora... Dato che in un certo senso saremo imparentati, è giusto che sappia qualcosa anche di te, non credi? Vivi con mio figlio, quindi lo ritengo necessario.»
«Capisco, ha ragione... Di cosa dovremmo parlare?»
«Non saprei, dimmi di te, della tua vita, non mi sento di farti specifiche domande. Qualora io trovi il bisogno di porgertene qualcuna, non esiterò, ma, prego, prosegui pure, caro.»
Che pressione.
«N-Non saprei... Il mio nome lo sa. Sa anche che ho diciotto anni e che vado bene a scuola... Non saprei cos'altro dire, ecco.»
«Mmh, va bene. In questo caso ti farò una domanda diretta.»
Che cosa è? Un interrogatorio?!
«... Allora,» riprende «è vero che hai un interesse differente da quello della comune gente? Sai, Will me lo ha accennato, ma io non ho capito molto.»
«Quale interesse? Mi scusi, ma temo proprio di non capire ciò a cui si riferisce.»
«L'oggetto della tua attenzione non sono le donne, non è così?» sembra seria
«... Beh, no: le donne non mi interessano. Se voleva chiedermi se sono gay o meno, poteva farlo senza sotterfugi, non mi offendo mica. Sono gay.»
«Capisco. Però non si addice ad un ragazzo come te... Sei così bravo, non ti ci vedo.»
«Non mi ci deve vedere lei, è la mia vita. Inoltre non esistono standard per essere gay o no. Temo di non trovare il senso di questa discussione.»
«Sì, sì. Ad ogni modo oggi tra i giovani va di moda, quindi immagino che sia lo stesso per te... Non ti offendere, non era mia intenzione. Sai, una mia amica ha una figlia della tua età che è davvero carina... Dovresti conoscerla!»
«Non è... Una moda per me. Non mi interessa conoscere alcuna ragazza. Adesso credo che possa bastare, tornerò in salotto.»
Mi alzo e me ne vado. Invece di fare ritorno in salotto, mi chiudo in camera, lontano da tutti.
Cercava di farmi "pentire" di essere ciò che sono o cosa? Perché la gente si immischia troppo in faccende che non la riguardano minimamente? Famiglia o no, lei non conta nulla.
Decido di dimenticare la conversazione e di scrivere un messaggio al biondino.

-Ehi, Andrew... Tua madre è qui, tu dove sei?-
-Ho gli allenamenti... Verrò più tardi. Non ti arrabbi, vero?-
Ha gli allenamenti? Oggi non è giornata di allenamenti secondo il suo calendario.
-Sicuro? Come mai oggi vi allenate? Comunque va bene.-
-Per una partita importante in vista! A più tardi, amore!-
-A più tardi, buon allenamento!-

Ho decisamente voglia di Andrew... Ho bisogno di stare un po' con lui, che palle. Sembro pure egoista in questo modo.
Vedo Will entrare in camera, chiudendo la porta dietro di sé:
«Ehi! Che fai qui tutto solo? Ci sono un sacco di persone giù con cui dialogare...»
«Anche troppe per i miei gusti... Preferisco stare qui da solo.»
«Come mai Andrew non è qui? Immagino che sia lui la causa per cui vuoi stare da solo.» si siede sul letto
«Allenamenti. Beh, non c'è nulla che io possa dire, gli allenamenti sono importanti per lui. E, comunque, Andrew o no, camera mia mi fa stare meglio.»
«Ho capito. Poco fa ho visto te e mia madre parlare... Cosa ti ha detto?» si fa serio
«... Cose.»
«Come "cose"? Non sembra che lei ti vada molto a genio.»
«In effetti non è proprio una persona con la quale trascorrerei le mie giornate.»
«Forza, dimmi cosa ti ha detto... Lo sai che con me puoi parlare!»
«Nulla di importante. Cose, soltanto cose. Perché dovresti saperlo? Non sei mio padre.»
«Già, non sono tuo padre, ma ciò che dice MIA madre su di te mi riguarda, Chris. Quelle potrebbero essere parole simili a quelle che hanno ferito me in passato.»
«E quindi? Cosa c'entro io?»
«Quindi stanno ferendo te in questo momento. Penso di sapere anche di che cosa avete parlato, adesso ne sono certo. Quindi parlami.»
«Ha detto cose sul mio modo di essere che non mi si addicono, quasi come se mi stesse vietando di essere ciò che sono. Non mi piace.»
«Ha parlato del tuo orientamento sessuale, giusto?»
«... Sì, lo ha fatto.»
«Ti prego di ignorare le sue parole. Parla così perché è una donna molto tradizionalista. Ha una mentalità abbastanza chiusa, quindi non accetta nessun'altra realtà che sia differente in qualsiasi senso dalla sua. Lasciala blaterare, non dare conto alle sue parole.»
«Questo l'ho notato anche io, durante la chiacchierata. F-Fa nulla, dimenticherò queste parole.»
«Grazie. Hai bisogno di qualcosa da mangiare o da bere? Te la posso portare.»
«No, no... Sto bene così, però... Posso farti una domanda?» prendo coraggio
«Certamente, chiedimi!»
Farò bene a chiedergli questo? In fondo è un suo problema quello di avere un altro figlio... D'altra parte questa storia coinvolge la zia...
«Mi hai detto di essere già stato sposato... Ora sei chiaramente divorziato. Non mi hai mai detto se dal precedente matrimonio hai avuto figli o no...»
«...» fa un sospiro «Come mai me lo chiedi? Qualcosa mi dice che c'è ancora lo zampino di mia madre.»
«La mia è una domanda semplice... Voglio sapere se Hollis è il secondo figlio che hai o se è il primogenito in assoluto.»
«... No.» si gratta il collo
«"No" cosa? Spiegati, Will...»
«Hollis non è il mio primo figlio in assoluto. Dal precedente matrimonio ho avuto un figlio.»
«... Ah. Capisco.»
Allora è vero. E perché non mi ha mai detto nulla? Perché nasconde l'identità di questo suo figlio?
«Lui... Ha più o meno la tua età adesso.»
Wow. Questo vuol dire che è un mio coetaneo. Che strana sensazione.
«Dicevi... Dicevi che cercavi di farmi da padre. Non puoi semplicemente farlo per tuo figlio?»
Chissà perché, tutta questa situazione mi ricorda Andrew. Il risultato dei matrimoni è simile, ma sono certo che gli eventi determinanti sono differenti.
«Chris... E' difficile da spiegare. Non è che io non voglia, è che è meglio stargli lontano. Lui mi odia per aver lasciato sua madre, non vuole vedermi. Lo capisco...»
«Non è una motivazione. S-Se io mi trovassi nell'esatta situazione di tuo figlio, anche senza dimostrarlo, vorrei che tu mi cercassi e mi facessi capire che mi ami e che tieni a me.»
«E' carina la tua spiegazione, ma io lo intendo davvero. Lui mi odia. A causa di questo comportamento il giudice ha preso dei provvedimenti nei miei confronti, facendomi allontanare. Sono suo padre, non è estremo?»
Ok, credo di essermi sbagliato. Mi dispiace tanto per Will... E' sempre stato buono con me e con la zia, non posso credere che suo figlio lo odi.
«Scusa... Ho fatto il presuntuoso.» prendo a torturami le mani
«No, per nulla. Lo avrei ipotizzato anche io al posto tuo! Magari fosse così.»
«Posso chiederti almeno come si chiama questo disgraziato?»
«... Ehi! Si chiama Chase. E' tutto sua madre: devi sapere che anche il nome lo ha deciso lei
«Da come parli della tua ex moglie sembra che sia una stronza di primissima categoria.»
«Beh, su questo non ho nulla da obiettare.» sorride
«Ahahah, bingo.»
«Torno giù, tua zia mi starà cercando. Se hai voglia di scendere, scendi; non farti condizionare da nulla.»
«Va bene, grazie...»

"Chase", eh?





#Ore: 4.50 p.m





Lea, Mel e Charlie hanno deciso di raggiungermi in casa. Stravedono per il piccolo Hollis. Lea in particolare è decisamente concentrata su di lui.
«Questo bambino è la cosina più adorabile del mondo!»
«Snooper, non urlare, lo svegli...»
«Ma Chris! Sono proprio i bambini così che ti fanno amare la vita!»
«Perché continui ad urlare?» interviene Mel
«Scusatemi... Non urlo più. Anche se ho così tanti sentimenti, non urlerò!»
«Lea... Devi smetterla davvero, ahahah.» Charlotte le carezza la spalla «A proposito, Chris: abbiamo visto Andrew a Brompton Road con Kaede.»
... Kaede? Andrew?
«
Insieme? Quando? Cosa facevano?»
«Circa mezz'ora fa, no? Stavano entrando da Harrods. Li abbiamo visti di sfuggita, quindi non abbiamo potuto parlare con loro.»
Ma non aveva gli allenamenti?
«Penso che avrà un motivo. Ha sicuramente un motivo. Mi ha detto che aveva gli allenamenti, però deve essere successo qualcosa... E deve essere finito ad Harrods. Con Kaede.»
«Sembra molto surreale quello che hai detto, Chris...» commenta Mel
«Già. Dovrei chiamarlo? Insomma... Mi ha mentito. Dovrebbe essere qui. E anche se non avesse avuto l'intenzione di venire qui, me l'avrebbe detto. Non mi avrebbe mentito, giusto?»
«Ehi... Non ti fare prendere da qualche attacco di panico. Calmati... Poi spiegherà lui.»
Esattamente. Poi dovrà spiegarmi tutto. Ogni cosa.












Atashi no space.

Ok, non è come sembra. In realtà è proprio come sembra. Farei copia e incolla di ciò che ho scritto alla fine del precedente capitolo, ma... Nulla. E' giusto che io mi scusi a dovere ogni volta che faccio queste mega figure di cacca. Però ho una buona notizia! Ho finito il periodo delle interrogazioni e dei recuperi, quindi la mia estate -non ufficialmente dichiarata- sta per cominciare! Questo significa: riprendere a scrivere decentemente! Inoltre pensavo di cominciare in contemporanea un'altra storia... Una storia del tutto differente da questa in merito alla nazionalità, ma con lo stesso splendido tema dell'amore omosessuale. A proposito! Ieri è stata la Giornata Internazionale contro l'omofobia! Spero che molti ne fossero a conoscenza... E' importante ricordare date come questa e, comunque, vivere ogni giorno con la consapevolezza che l'amore tra esseri umani non ha limiti, proprio perché siamo tutti esseri umani. Dunque, tornando a ciò che volevo dire prima, vi stavo dicendo che ho intenzione di scrivere una nuova storia! Vi espongo le idee, poi voi fatemi sapere se vi piace o meno. Contrariamente alla Londra di cui parlo in questa storia, nella nuova storia vorrei spostarmi in oriente, precisamente a Seul, in Corea del Sud: differentemente da Andrew e Chris, adolescenti cresciuti insieme, vorrei trattare di J e M -iniziali dei nomi dei protagonisti maschili-, giovani adulti che si incontrano dopo diversi anni sotto i ruoli di dipendente e presidente. La storia di certo non ha questi miseri particolari, anzi la trama che ho scritto è abbastanza complessa, comunque non vi voglio spoilerare nulla... Anche perché non so se piacerà. Di sicuro consiglierei la storia a coloro che amano l'Asia, dato che mi piacerebbe introdurre qualche termine in lingua originale all'interno della storia stessa. Per esempio la parola mamma in coreano è "Eomma/Umma". E quindi mi piacerebbe poter scrivere "Eomma" al posto di mamma, ma sapendo che il lettore sa cosa significhi. (A proposito di questo mi piacerebbe aggiungere un nuovo termine con la sua traduzione per capitolo) Può anche essere divertente! Ok, basta. Ho scritto tantissime cose, adesso stacco. Mi scuso ancora per essermi ridotta a questa situazione, ma, davvero, è stato un periodo durissimo. Alla prossima -speriamo che sia presto-!


KuroiYumi
  
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