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Autore: ValyXD    18/05/2015    0 recensioni
Una ragazza italiana di nome Val ha finalmente l'occasione di coronare il suo sogno: insegnare musica negli Stati Uniti. Parte quindi non per la solita New York, ma per la meno caotica ma molto più arida Phoenix, capitale dello stato dell'Arizona, anche casa del suo gruppo preferito: i This Century.
Finirà quindi per diventare la coinquilina del cantante, ma loro sono completamente diversi. Riusciranno comunque ad andare d'accordo? O nascerà perfino qualcosa di più?
Dal capitolo 9/:
" [...] -Non sono io che sto occupando una stanza potenzialmente libera.-
Colpo basso.
-Bastardo.- sibilo, per poi alzarmi.
-Grazie.-
-Bastardo
due volte.-
-Ci tengo, a farmi rispettare.-
-Oh, non preoccuparti. Mi vendicherò.-
-Metterai carne nel cibo a mia insaputa?-
Mi avvicino molto pericolosamente al suo viso, in particolare alle sue labbra, e lo fisso dritto negli occhi.
-No, mister Kanitz. Molto, molto peggio.- sussurro, facendolo arrossire.
Colpito e affondato.
"
-------
I This Century esistono veramente ;)
Coraggio, entrate e non ve ne pentirete, garantito!
ValyXD
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Capitolo 1.

Un bell’inizio, non c’è dubbio

 

I

l giorno della partenza è arrivato. Sono in aeroporto con due valigie, uno zaino, i miei fratelli, i miei genitori e la mia migliore amica Eleonora alle spalle. Mi scende qualche lacrima, e credo anche a loro, ma sono felice: America. Il mio volo parte, e ammiro le cose rimpicciolirsi sotto la macchina volante (che Leonardo Da Vinci inventò, e sarà una delle cose di cui mi vanterò con i miei futuri amici Phoenixiani, a parte pizza, Nutella,  Verdi, Vivaldi, spaghetti, mandolini e roba così). È la prima volta che viaggio in aereo, e tutto mi sembra nuovo ed eccitante. Mi sembra di essere una bambina che non ha mai visto il mondo. E, se ci penso bene, è così. Il viaggio è lungo, quindi mi addormento. Mi sono documentata su Phoenix e l'Arizona; il clima è molto diverso da quello dell'Italia: è prevalentemente desertico, Phoenix è praticamente una grande città nel bel mezzo del nulla. Beh, vedetela molto, molto romanzata quella frase, ecco. Ci sono tantissime città e paesi minori vicino alla capitale dell'Arizona. Parlando di clima, piove pochissimo, e non ho esitato a riempire le valigie con pantaloncini, leggeri, corti fino al ginocchio, magliette a maniche corte, canottiere, sandali di tutti i tipi e colori ma anche qualche paio di scarpe da tennis. Niente camicie a fiori, quelle sanno troppo di Hawaii. Io non ci vado mica in vacanza, in America!

 

{~~~}{~~~}{~~~}

 

-T

u sei pazzo, amico.-

-Voglio solo uscire a fare due passi, Sean.-

-Sta DILUVIANDO, per Giove!-

-Beh, è un avvenimento epico qui a Phoenix, no? Voglio vedere la pioggia, solo questo.-

-Ho capito che sei uno di quelli hippie tu, di quei ragazzi romanticoni e malinconici, ma, se vuoi un consiglio da amico, se esci ora, ti prenderai un brutto raffreddore.-

-Ho mai detto di volere il tuo consiglio, Sean?-

-No, ma... –

Joel sorrise, mise su il cappuccio della sua felpa e uscì. Senza uno schifo di ombrello sotto il braccio.

“E se poi si prende il raffreddore chi canta, si può sapere? Ah, io no di certo.” Pensò Sean.

 

{~~~}{~~~}{~~~}

 

M

a che schifo. Mi ripeto. Che schifo. Cioè, io vengo in una zona desertica dell’America, una delle più calde e afose, affette dalla siccità e che cosa mi ritrovo? Ma la pioggia, ovviamente! Una voce nella mia testa dice: “In lontananza potete vedere una pianista selvatica vestita con una camicia jeans a mezze maniche e una canottiera stelle e strisce, pantaloncini jeans e scarpe da tennis leggere, due valigie e uno zaino tra le mani, capelli lunghi sino sotto le spalle, mossi, castani, e occhi del medesimo colore, muoversi con tanto panico in mezzo alla folla dell’aeroporto, senza ombrello. ” Non mi resta che una cosa da fare. Affrontare la pioggia con serenità come faccio in Italia e chiedere dove posso trovare un hotel nelle vicinanze. Esco dall’aeroporto e mi guardo attorno, i capelli già completamente bagnati. Ora sono proprio lisci come spaghetti. Mi avvicino all’autostrada, ci sono due macchine ferme al semaforo che sta per scattare, poco più in là un tombino scoperto e alcuni Phoenixiani. Anche loro devono essere stati colti alla sprovvista, nessuno ha l’ombrello. Mi avvicino ad una macchina. Al volante c’’è un uomo sulla cinquantina.

-Mi scusi, ho bisogno di…-

-Chi sei?-

-Sono una musicista italiana, ho bisogno di…-

-Non sembra.-

-Eh?-

-Sembri piuttosto una prostituta.-

-Ma… no, non lo sono!  Devo sapere dove-

-Spiacente, non informazioni alle puttane.-

Il tipo riparte passando volontariamente sopra una pozzanghera enorme, bagnandomi completamente, e di fango, oltretutto. Sono terribilmente infastiditARRABBIATA. Gli urlo qualche insulto in Italiano, che tanto qui non lo capisce nessuno. Meglio chiedere ai passanti, forse sono più educati. Inizio a camminare a passo spedito verso una signora di mezza età e TAC! Cado nel tombino aperto. Urlo dalla paura, ma qualcuno mi afferra prontamente il braccio. Ho dannatamente avuto paura dei tombini, fin da piccola, proprio per la possibilità che ci possa cadere dentro. Il mio incubo si è avverato ma, per fortuna, qualcuno mi ha presa all’ultimo momento. Sembra la tipica scena degli anime, lui salva lei e lei s’innamora e blah, blah, blah. Poi magari mi ritrovo davanti un cesso. Oppure uno fighissimo ma gay. Niente contro, ma tutti i ragazzi più fighi sono gay, e che diamine! O magari è uno di quei vecchietti-Hulk. O magari se smettessi di farmi le pippe mentali e se il tipo mi tirasse su… Finalmente lo fa, mi sento un’idiota: sto piangendo, più per l’effetto sorpresa che per la paura, e lui mi avvicina al suo petto. Che sensazione fantastica. Alzo la testa per mormorare un “grazie”, ma quello che vedo mi lascia senza parole. Avevo considerato la possibilità di incontrarlo, voglio dire, siamo nella stessa città; quello che ho davanti è il cantante del mio gruppo preferito, i This Century! Spalanco gli occhi e li sbatto più volte.

-M-ma tu sei…-

Mi guarda interrogativamente.

-Tu sei… sei… oh, ragazzi… tu sei…. Voglio dire, tu… dannazione…-

-Io sono?-

Oh, Santo, Santo, Santissimo Cielo! La sua voce!

-Il… il ca-cantante dei This Century, cioè, probabilmente ti ho scambiato per qualcun altro e vabbè, solo… nulla, fregatene. Grazie, comunque.-

Lui sorride.

-Sì, sono io.-

Ok, ora muoio.

 

A.A.
Kiao a tutti di nuovo! Ho deciso che pubblicherò un nuovo capitolo ogni due settimane, di lunedì sera.
'Sta cosa mi aiuta pure per la scuola xD tengo il ritmo del tempo u.u

Alla fine, giuro che avrei voluto mettere "Ok, ora muoro" ma non me la sono sentita xD
Caro lettore, che ti sei fermato a leggere l'angolo autrice di una scatafasciata come me...
Ti prego, lascia una recensione, sarò la tua migliore amica *occhioni dolci*
(ogni riferimento a Daniele Doesn't Matter è puramente casuale u.u)
O almeno aggiungi la storia tra le seguite/preferite/l'altrotastodicuinonmiricordoilnome :D
Dài... in fondo puoi farlo, no? Dai, fallo!
Ti pregooooooh *occhioni ancora più dolci*

Mi aiuta molto, per sapere come devo migliorarmi ^-^
Vabboh- Salutoni dalla vostra paxxerella88 (WTF?!?!)

ValyXD
#VivaValyXD  /@Anchovy\
   
 
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