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Autore: shewolf_98    18/05/2015    0 recensioni
"Niente di buono viene mai raggiunto con la luce del sole".
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

 

«Fammici pensare un secondo... beh, no».

Un ragazzo con i capelli disordinati e ribelli sta impazientemente davanti al registratore di cassa del 7-Eleven all'angolo.

I soldi sono appoggiati sul bancone, ed è chiaro che è pronto per pagare e andarsene, ma c'è una barricata che lo divide dalle sue agognate sigarette: la donna di mezza età, con un milione di piercing e tatuaggi, che lavora facendo il temuto turno serale.

«Seriamente?». Borbotta, le sue dita si fanno velocemente strada verso i suo capelli di un biondo sporco, per arrivare alla bandana rossa brillante legata saldamente intorno alla sua testa. «Devi stare scherzando».

«Mi spiace, ragazzino, ma ti serve un documento valido per acquistare queste sigarette in Australia». La donna sembra annoiata e parla con voce monotona,«o qualsiasi tipo di sigarette, dappertutto, per la cronaca».

C'è silenzio per un momento mentre il ragazzi sospira con irritazione, gemendo frustrato.

Li sbircio da lontano, nascosta dagli scaffali metallici. Un pacco chiuso degli Oreo originali è stretto tra le mie braccia, con il mio portafoglio e due pacchi di gomme alla menta.

Non c'è una ragione logica per nessuno di essi, tranne per il fatto che ho vent'anni, sto morendo di fame e desidero disperatamente delle gomme.

Altrimenti, non sarei in questo benzinaio, semplicemente aspettando che questo ragazzo finisca i suoi acquisti.

Ho pensato che questo potesse essere il momento migliore per acquistare i miei Oreo, ma apparentemente no. A quanto pare la mezzanotte è il momento migliore per i ragazzi con i jeans strappati per tentare di comprare le loro sigarette.

«Davvero?». Il ragazzo ride amaramente,«questa è la tua logica?».

Lei sospira, perdendo la pazienza:«Senti ragazzino, siamo nel 2014, torna tra qualche anno quando sarete tutti cresciuti. Questo dovrebbe risolvere tutti i tuoi problemi».

Quasi rido per l'ironia di tutto ciò. Di solito quando succede, penso che le persone alle pompe di benzina siano disposte a vendere qualsiasi cosa a chiunque, se non c'è nessuno in giro.

Chiaramente, mi sbagliavo.

Do crediti a questa donna per essere così severa, ma questo spiega anche perché nessuno viene mai a questa specifica pompa di benzina.

«Tu sai chi sono?». Ora sta urlando, furioso,«Io sono Ashton! Ashton Irwin! Ho persino bisogno di una carta di identità?».

Risucchio un sospiro che non mi ero accorta di star trattenendo. Quel ragazzo mi era sembrato famigliare quando era entrato, e adesso so perché.

È il figlio di Isaac Irwin.

Come può qualcuno non conoscerlo?

Isaac Irwin è ricco, più ricco di chiunque altro in questa piccola città. Possiede molti franchising, includendo tanti hotel, banche e negozi di abbigliamento.

Praticamente questa città deve tutta la sua fortuna e popolarità a lui, essendo che paga la maggior parte delle tasse.

Pensavo che sui figlio sarebbe stato professionale, un uomo d'affari e serio come lui, ma apparentemente non lo è. Sembra abbastanza l'opposto: decisamente il tipo da saltare tutte le lezioni della sua sfarzosa scuola privata e passando tutto il suo tempo libero ad auto distruggersi.

Diversamente dal padre, invece che essere gracile e magro, ha la forma perfetta e muscolosa di un batterista, o forse un chitarrista. Non sono sicura di come abbia formato questa teoria, ma probabilmente la sua maglietta bianca con una piccola immagine di bacchette e una chitarra mi ha aiutata a processare il pensiero.

È evidente che è molto preso dalla musica, sembra il tipo da rock.

Dannazione, forse potrei averlo visto in giro un paio di volte. Sono effettivamente il tipo che va a qualsiasi tipo di concerto se ne vale la pena, da quelli delle band locali ai Blink-182.

La donna inarca un sopracciglio perforato da un piercing, ovviamente fingendosi confusa. Sono sicura che sappia chi è, solo che non sopporta i ragazzina snob, ricchi e titolati. «Dunque?».

Il ragazzo, presumibilmente chiamato Ashton, geme di nuovo:«Dunque? Dunque sono chiaramente grande abbastanza per comprare delle sigarette, Dio santo! Chieda a chiunque, chiunque, in questo negozio e glielo proveranno».

Mi faccio vedere esattamente nel momento sbagliato. Loro si girano entrambi verso di me, la donna con un espressione monotona e Ashton con un'agitata e leggera aspettativa.

«Beh?», scatta Ashton, gesticolando,«ti sembra che io abbia diciotto anni?».

«Umh», esito, principalmente dal momento che il ragazzo dimostrava appena diciassette anni,«certo?».

La donna sogghigna davanti alla mia sincerità:«Ci hai provato, ragazzino, ma niente da fare. Torna con la tua carta di identità e possibilmente se ne farà qualcosa».

Mi congelo sul posto quando Ashton tira quasi un pungo, la sua frustrazione vibra per tutto il negozio. I suoi bicipiti tonici spiccano da sotto la sua t-shirt bianca mentre tira fuori il portafoglio dalla tasca, rimettendoci l'esorbitante somma di denaro che si trova sul bancone.

Poi è esattamente davanti a me, andando verso la porta. La sua espressione è indecifrabile; un misto di frustrazione, fatica e shock.

«Grazie mille». Borbotta sorpassandomi prima di incespicare fuori dalla porta.

Appena se ne va, riporto il mio sguardo sulla donna, che mi fissa con un aria d'attesa.

Facendo un passo avanti, espiro e piazzo i miei articoli sulla cassa dove prima c'era Ashton. Questo non è certamente ciò che si vede tutti i giorni.

«I ragazzi di oggi». Giuro di sentire la cassiera borbottare in un sospiro, trattengo una risata. Non sono sicura se voleva che sentissi o meno, ma in ogni caso la reazione che ha avuto Ashton poco fa era impagabile.

Improvvisamente, un ondata di senso di colpa mi passa nelle vene, e un pensiero strano mi colpisce.

Posso non essere più una sedicenne ribelle, ma mi ritrovo all'improvviso catapultata nei panni di Ashton. Una volta ero come lui, e devo rispettare questo fatto.

«Veramente, se non le dispiace, vorrei un pacchetto di quelle sigarette per favore». Gesticolo in direzione di quelle che voleva Ashton, sorprendendo sia me che lei allo stesso tempo.

La donna mi fissa con un espressione a metà tra il disgustato e lo stupito mentre le prende, aggiungendole con riluttanza nella mia busta. 

 

Questa storia appartiene a @pizzahuthemmings (wattpad) e tutti i diritti sono riservati. I contenuti sono stati creati dall'autrice precedentemente citata, e io mi limiti semplicemente a tradurla, ovviamente con il gentile consenso dell'autrice.
Detto questo spero che la storia vi piaccia quanto è piaciuta alle ragazze inglesi *^*
Vi chiedo per favore di commentare per due motivi: 1, mi aiuta a capire se la storia interessa e se faccio bene a continuare a tradurla; 2, mi diverto un sacco a leggere i commenti lasciati alle varie storie.
Grazie dell'attenzione!
Lillian.
   
 
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