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Autore: armony_93    03/01/2009    7 recensioni
"Seduto sul tram fissava la scuola allontanarsi mentre le grida gioiose dei ragazzi più piccoli gli giungevano e veniva investito da mille ricordi. Si voltò e vide che i suoi compagni non erano da meno. Tutti silenziosi e fissavano la scuola con un’espressione vuota quasi nostalgica." L'ultimo giorno di scuola in High Schol Musical 3 non è stato trattato molto. Io ci ho provato seguendo la trama di una canzone che credo si addica perfettamente. Le coppie sono quelle del film ma gradirei un commento.
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Chad sospirò e si passò una mano tra i capelli ricci mentre la Darbus parlava con dolcezza fissando uno ad uno i suoi studenti godendosi anche lei gli ultimi minuti con i ragazzi che avevano segnato un po’ il percorso della sua carriera alla East High. Lo sguardo ricadde su un ragazzo dai capelli ricci a lei molto caro e gli sorrise bonaria.

-Signor Danforth non credo che continuando ad agitarsi sulla sedia le lancette correranno a concludere questa lezione per lei così insostenibile.-

Rise l’insegnante aggiustandosi gli occhialini in viso mentre Chad si voltò a guardarla leggermente imbarazzato. La classe scoppiò a ridere e il riccio con un sorriso tra il divertito e il furbetto commentò.

-Ma che dice prof! Erano le sue parole che mi stavano prendendo e mi stavo agitando!-

Di nuovo la classe rise e la Darbus seguì le risa dei suoi allievi lasciandosi andare. Si avvicinò al riccio e gli scompigliò affettuosamente i riccioli mentre Taylor seduta dietro di lui si sporgeva in avanti sussurrandogli all’orecchio proprio mentre la Darbus si allontanava.

-Esibizionista…-

Chad rise e quando calò nuovamente il silenzio la Darbus tornata bonariamente seria riprese il suo discorso puntando i suoi occhi in quelle che erano le sue perle, ovvero i gemelli Evans, prima la biondina e poi il gemello che ricambiarono lo sguardo con intensità e quasi commozione.

-…voi rimarrete impressi tutti nella storia di questa gloriosa scuola, per le vostre vittorie ma anche per le vostre sconfitte. Così che servano da insegnamento a chi vi succederà. Ma lasciatemi dire che ognuno di voi a composto una parte di quel musical che è stato il nostro viaggio insieme…-

Disse con un tono di voce più alto e emozionato aumentando la concentrazione su quelle parole nonostante tutti erano attenti alla professoressa che molti avrebbero rimpianto e altri avrebbero compreso le sue sagge parole solo più tardi.

-…c’è chi si è aggiunto in ritardo durante il nostro cammino…-

Disse e il suo sguardo ricadde con un sorriso su una ragazza dai capelli corvini che sedeva all’ultimo banco e che rispose a quel sorriso e a quell’affermazione chiaramente rivolte a lei con un timido e impacciato gesto del capo. Troy si voltò a fissare Gabriella con un dolce sorriso la quale rispose sorridendo raggiante per poi riconcentrarsi sulla Darbus così come il capitano dei Wildcats fu richiamato dalla presenza vicina della professoressa a prestare attenzione.

-…chi invece c’è sempre stato e rimarrà impresso per altri motivi, oltre all’enorme scombussolamento che ha creato…-

Aggiunse la Darbus ad un palmo dal viso di Troy fissandolo intensamente tanto che la classe scoppiò nuovamente a ridere vedendo arrossire vistosamente il playmaker. La Darbus passò oltre e picchiò con la bacchetta sul banco di Chad che si era distratto nuovamente continuando.

-…altri ancora verranno ricordati per gli innumerevoli aiuti che hanno dato al teatro durante le detenzioni…-

La classe rise nuovamente quando Chad alzò una mano e sorridendo rispose con voce pronta e decisa.

-Presente!-

La professoressa rise e rivolse uno sguardo affettuoso e orgoglioso a Taylor posandole una mano sulla spalla e parlando con voce fiera.

-…chi invece ha sostenuto con l’intelligenza le basi di questa scuola, e questo resterà per sempre parte di queste mura conservando tutte le vittorie…-

Disse mentre Taylor sorrideva con gli occhi lucidi e Chad si voltava verso di lei regalandole un sorriso divertito e complice. La Darbus accarezzò la testa di Gabriella che arrossì vistosamente e tornò sul suo palco concludendo.

-…vittorie della mente…e del fisico. Ma soprattutto vittorie di voi giovani che spero conserverete nei vostri cuori insieme alla scuola e ai vostri insegnanti. Per questo mi aspetto grandi cose da ognuno di voi e sono sicura che tutti riuscirete nei vostri sogni.-

Concluse la Darbus con gli occhi lucidi e madidi di lacrime mentre molti sono gli occhi simili ai suoi. La Darbus sospirò e raccolse tutta la sua forza ricacciando indietro le lacrime mentre riprendeva con gli ultimi compiti da svolgere prima del termine delle lezioni.

Troy, Gabriella, Ryan, Sharpay e Taylor seguirono la professoressa nelle ultime comunicazioni. Mentre Chad seduto al suo posto dietro non riusciva a prestare completa attenzioni a quelle comunicazioni mentre nella sua mente vagavano mille pensieri confusi e accatastati l’uno sull’altro. Mille preoccupazioni.

 

 

Vedi, vedi, vedi...
Com'è serio quel ragazzo infondo alla classe all'ultimo banco
quante domande durante l'ultima ora dell'ultimo anno
lui sta pensando che fuori c'è un mondo che aspetta soltanto di essere cambiato
è preoccupato pensa agli amici che ha accanto "che fine faranno?"

 

 

Chad sospirò e fissò fuori dalla finestra il sole che inesorabile calava sempre di più. Riportò la sua attenzione all’interno della classe e fissò i suoi compagni uno ad uno. Passò lo sguardo prima verso la cattedra dove la Darbus stava scrivendo alcune cose e parlava con Sharpay di alcune questioni degli ultimi minuti. Dietro all’insegnante l’enorme orologio scandiva i secondi della sua ultima ora di lezione alla East High School.

Troy si voltò verso di lui e gli sorrise divertito incatenando i loro sguardi. Chad sospirò chiedendosi che fine avrebbe fatto la loro amicizia. Troy lontano circa 1000 km da lui, nell’università della California. Lo fissò un attimo e si sentì invadere dall’insicurezza: chissà se avrebbe trovato un amico più presente e che lo capisse di più lì…

Il suo sguardo ricadde poi su Sharpay. Ridacchiò pensando che l’avrebbe vista praticamente tutti i giorni dato che facevano la stessa università, per fortuna due facoltà differenti! Università di Albuquerque Arti sceniche. Sorrise, tuttavia la biondina era simpatica eccetto per gli strass e tutto l’egocentrismo non era male…

Spostò il viso e parallelo a lui vide Ryan che si sistemava il cappello. Ruotò gli occhi al cielo e sospirò. Sorrise anche se fu pervaso da una strana tristezza. Era un ragazzo simpatico e tuttavia sarebbero potuti diventare grandi amici se Ryan non avesse scelto di andare alla Juliard, Scenografia…

In contemporanea rivolse uno sguardo anche a Kelsie. Non era di certo la sua migliore amica ma gli sarebbe mancata. Era simpatica e poi quando Troy gli aveva comunicato la sua decisione lei gli era stata vicina. Non è facile accettare un colpo così basso dal proprio fratello. Ma anche lei seguiva le orme del ragazzo per il quale aveva una cotta Ryan, infatti anche lei si allontanava alla Juliard, Musica.

Sospirò e meccanicamente vide Gabriella tornare seduta al proprio posto dalla cattedra e sorridergli affettuosamente. Chad ricambiò il sorriso anche se lontano con la mente in altri mille pensieri. Pensò a quanto si fosse affezionato a lei. Era come una sorella e doveva ammettere che anche se Troy era suo fratello un po’ era geloso. Se la faceva soffrire e lui era così distante? Università di Stendforth, Legge. Gabriella era una ragazza dolce e speciale lo aveva capito da quando era arrivata. Aveva scombussolato tutto il suo mondo ma soprattutto aveva scombussolato il suo migliore amico. Sorrise ridacchiando e sospirò nuovamente rigirandosi sulla sedia passando lo sguardo su Jason, Zeke e Martha.

Chissà anche loro….

 


Un po' gira la testa se pensa che questa è la fine di giri di giostra
tanti sogni però alla domanda "che farò da grande?" non ha una risposta

non vede l'ora di uscire dalla massa
che dura più di uno scritto più della maturità
in città c'è già chi sa dimostrarmi come si può fallire
tra un rimorso, un rimpianto, rischiando ogni santo giorno d'impazzire

 

Quella si che era una domanda: Cosa fare da Grande? Aveva sempre immaginato di giocare in una squadra a livelli alti così da poter essere scelto per poi giocare in una squadra importante. Ma se non sarebbe riuscito nel suo intento? Lui non era come Troy che aveva anche la musica…lui era concentrato sul basket. Già aveva visto uomini fallire, i loro sogni sgretolarsi sotto i piedi e diventare solo frantumi. Un esempio vicino era suo padre. Aveva desiderato tutta una vita praticare baseball ma il suo sogno era affondato e con esso tutta la voglia di lottare. Ora svolgeva un lavoro che non gli dava soddisfazione, un lavoro che fruttava soldi ma che era pesante e faticoso. Mentre guardava con occhi carichi di lacrime vecchi trofei in giro per casa. Avrebbe davvero sopportato di veder crollare i suoi sogni? E poi come affrontarli? Da solo?

Sospirò nuovamente fissando la Darbus parlare spedita di orari e conclusioni chiedendo a Kelsie e Ryan alcuni dettagli necessari.

 


io non voglio fuggire piuttosto soffrire
si è detto fissando se stesso allo specchio quando l'ha vista ridere in cortile
ed è stato un lampo soltanto uno sguardo un istante perfetto hai capito?
Anche quando sfugge il senso esiste un motivo per essere vivo!

 

 

E in fine si,…c’era lei. Taylor Mckessie. Università per le scienze politiche. Lontana quasi quanto Troy o forse di più. Inutile perdersi in chiacchiere: aveva mentito, eccome se aveva mentito. “Nessuno rimane con la stessa ragazza dopo il liceo…”. Si certo, come no!

Solo alla fine di cinque anni di liceo si era accorto di quanto fosse unica e speciale Taylor. Con i suoi modi di fare, i suoi sorrisi e le sue convinzioni. Era un’idiota. Lo sapeva, era un vero e proprio idiota. Ma lui l’amava e non poteva sopportare di vederla andare via da lui così come aria che fugge. Chad chiuse gli occhi stringendoli mentre le mani stringevano convulsamente la palla tra le mani. Avrebbe voluto piangere ma sapeva che non ne sarebbe stato capace e poi non sarebbe servito a nulla. La sua Taylor, i suoi amici, i suoi professori, le sue convinzioni, il suo mondo sarebbe stato tutto stravolto.



No non mi rendo conto
ma so che non prendo sonno
se penso che ti perderò...
voglio gridarlo al mondo
l'amore non dura un giorno o no?
Da adesso dubbi non ne ho...

 

 

 

-Signor Danforth non credo che voglia rimanere ancora qui…-

Chad aprì gli occhi alla voce della Darbus così vicina e improvvisa. Vide di essere solo in classe con la Darbus davanti che gli sorrideva bonariamente. Lasciò immediatamente la presa stritolatrice della palla e puntò lo sguardo lucido in quello della Darbus.

-Cosa c’è che ti affligge?-

Chiese la professoressa notando lo sguardo del riccio che lo distolse immediatamente. L’insegnante rise e presa la sedia dove si sedeva Troy di solito la avvicinò al banco di Chad e vi si sedette scrutandolo pensierosa e raddolcita.

-Niente prof!-

Rispose il riccio arrossendo un poco quando la Darbus rise divertita e lo fissò negli occhi intensamente.

-I tuoi amici ti stanno aspettando Danforth, vivi tutto e non farti troppe ansie per il domani. Avete ancora tempo e questa è la fine di un periodo ma è anche l’inizio di uno nuovo.-

Chad abbassò lo sguardo sul banco e fissandolo leggermente arrabbiato rispose.

-E se non volessi far chiudere questo periodo? Se non volessi iniziarne uno nuovo?-

Disse con voce tesa come una corda di un violino. Il sorriso che si dipinse sul viso dell’insegnante era così dolce. La donna rivide il ragazzo il primo giorno di liceo e lo fissò ora. Sorrise con gli occhi lucidi e gli disse cercando il suo sguardo da dietro gli occhiali grandi.

-Potresti farti bocciare se desideri davvero rimanere qui. Ma non so se ti converrebbe riavermi per un altro anno anche perché comunque tutti i tuoi compagni se ne andrebbero e tu rimarresti intrappolato qui.-

Chad alzò lo sguardo e si alzò in piedi ancora più confuso di prima.

-Non voglio farmi bocciare, non l’ho mai pensato.-

-Allora non ti resta che vivere e vedere cosa succede, non credi?-

Chad annuì un poco e quando Taylor apparve sulla porta lui incatenò i loro sguardi.

-Dai andiamo…ti stiamo aspettando tutti e Troy sta tenendo occupato l’autista per non farlo partire.-

Disse la brunetta con voce affannata. Chad annuì e lanciò uno sguardo alla Darbus che stava sistemando le ultime scartoffie in cattedra. L’insegnante gli fece l’occhiolino e lo salutò con un sorriso. Chad rispose incerto al sorriso per poi correre dietro alla sua ragazza. Si sentiva un bambino. Mentre correvano allungò una mano e la intrecciò a quella della ragazza. Taylor si bloccò e lo fissò sorpresa. Chad arrossì un poco e sfiorandole una guancia le disse ridendo nervosamente.

-Che c’è? Non posso nemmeno prendere la mano della mia ragazza?-

Taylor lo fissò sorpresa e annuì sorridendo felicemente scioccata. Il riccio strinse la sua mano nella sua e abbozzò una smorfia che sembrava un sorriso. Taylor rise e gli stampò un bacio sulle labbra rimanendo sulle punte per un po’. Quando si separarono Chad le accarezzò una guancia. Taylor sorrise con gli occhi che le brillavano e riprese a correre stringendo la mano di lui nella sua. Chad la seguì e si trovarono davanti al bus pieno di ragazzi trepidanti delle loro ferie e altri intristiti dalla fine della scuola e dall’inizio imminente degli esami. Chad vide Troy parlare con l’autista tranquillamente. Appena i loro sguardi si incontrarono il biondo fulminò il riccio con lo sguardo che ridendo salì accomodandosi nei due posti tenuti liberi da Gabriella. Poco dopo Troy li raggiunse e il tram partì.



E mentre si allontana il tram
la scuola sembra piccola
per quanti pochi giorni soli io e te
ed ora dove mai sarà?
In viaggio all'università
dov'è che si può litigare e poi giocare alla libertà
Gli esami iniziano da qua
ma fuori c'è chi insegna già come si prende e non si da...no...
L'unica certezza che ora ho...dimmi...
noi proviamo insieme ci sarò

 

 

Seduto sul tram fissava la scuola allontanarsi mentre le grida gioiose dei ragazzi più piccoli gli giungevano e veniva investito da mille ricordi. Si voltò e vide che i suoi compagni non erano da meno. Tutti silenziosi e fissavano la scuola con un’espressione vuota quasi nostalgica. Chad sospirò sentendo nuovamente la morsa della malinconia invadergli il cuore ma deciso a non essere triste assestò una pacca sulla spalla di Troy e strinse con l’altra mano quella di Taylor ancora nella sua. Il biondo sembrò risvegliarsi dal sonno e gli sorrise illuminandosi tutto, sorriso che Chad ricambiò. Taylor rise e gli baciò le labbra nuovamente voltandosi poi verso una Gabriella pensierosa stretta tra le braccia di Troy iniziò a parlare con la mora che si accese anche lei. In un attimo quei momenti silenziosi si riempirono di parole e opinioni. Chad sorrise soddisfatto e lanciato un ultimo sguardo alla scuola si sentì per la prima volta libero.



No non mi rendo conto
ma so che non prendo sonno
se penso che ti perderò...
voglio gridarlo al mondo
l'amore non dura un giorno...o no?
Da adesso dubbi non ne ho

 

 

 

Gabriella si strinse tra le braccia di Troy fissandolo con un sorriso emozionato. Il loro futuro era insieme. Passò poi lo sguardo sui suoi amici e accarezzò con dolcezza la testa di Taylor che si voltò a guardarla sorridendo.

-Visto che bei capelli mi sono fatta?-

Gabriella scoppiò a ridere tanto che le vennero le lacrime agli occhi. Troy le cinse la vita e con dolcezza le baciò le labbra. Poi le posò un bacio sulla tempia e tutti si voltarono verso Jason e Zeke che scendevano alla prima fermata. Dopo un saluto caloroso e qualche battuta i due scomparvero diretti verso le loro case.

Il tram quasi vuoto si dirigeva verso le ultime fermate e Chad era seduto mentre si baciava e si coccolava con Taylor. Gabriella e Troy dietro parlavano e chiacchieravano mentre ogni tanto si interrompevano con dei baci e delle carezze. Giunti ad una nuova fermata Chad e Troy salutarono le loro ragazze e scesero alla loro fermata. Vedendo il bus ripartire furono presi nuovamente dall’ansia e dalla tristezza. Spaventati non osavano guardarsi negli occhi. Troppa la paura di scorgere lo stesso timore negli occhi degli altri.

-Ciao.-

Salutò rapido e conciso Chad il proprio fratello. Troy lo bloccò chiedendogli addolorato.

-Aspetta. Oggi vieni insieme a Zeke e Jason a fare una partita da me?-

Il riccio si illuminò tutto e voltandosi verso il biondo sorrise felice.

-Certo fratello!-

Si abbracciarono e anche se sarebbero stati divisi la loro amicizia sarebbe stata eterna. Difficile sarebbe stato mantenerla viva e costante, ma loro due ci sarebbero riusciti. Un saluto e una promessa di rivedersi quel pomeriggio per una partita.



Con un po’ di paura mentre si fa sera lui fissa la luna pensando che lascia
scritti sui banchi distanti negli anni vissuti tra sole e burrasca…
si sente fragile, instabile, piangere è facile ma
tocca rialzarsi e rimboccarsi le maniche qua…
nessuno da niente per niente, lo pensa da sempre mentre riempie
pagine, pagine rivivendo ogni immagine tra
gli amici e i professori,
le zuffe ed i primi amori,
mille e più errori e le migliori occasioni con milioni di pari
un esame da dare e una donna da amare ed un mare di strada da fare,
il giorno scompare stringe i pugni e vorrebbe urlare

 

 

Chad fissò la luna e strinse i pugni. Non voleva che finisse così. Dire che aveva paura era nulla in confronto a quello che provava nella realtà: era terrorizzato. La partita con Troy e gli altri era andata bene, ma anche lì c’era qualche cosa di nostalgico, qualche cosa di passato, tramontato. Solo in quei momenti si era reso conto che ormai era andato troppo avanti per poter tornare indietro. Wildcat per sempre, ma anche mai più. Questo poteva anche non essere negativo, sarebbe potuta iniziare una nuova stagione, un nuovo periodo, sempre Wildcats ma in un nuovo mondo. La East High l’aveva sempre un po’ odiata, tutte le interrogazioni andate male, le prime partite perse, alcuni soggetti all’inizio poco gradevoli, i compiti, le ripetizioni, le minacce di sua madre se non migliorava i voti, i professori crudeli…eppure non riusciva più a vederlo sotto quest’aspetto. Trovava tutto dannatamente famigliare. Li aveva conosciuto l’amore, l’affetto fraterno nei confronti di una ragazza, il consolidamento della sua amicizia, l’amore per il basket, le vittorie e le amicizie. Come poteva tutto questo finire? Come poteva una parte della sua vita tramontare? Un rumore acuto e l’arrivo di un messaggio sul cellulare.

Chad si alzò e lo prese. Aprì il messaggio e lesse velocemente mentre un sorriso dolce gli dipingeva il viso.

 

“5, 10, 100 o 1000 km potranno separarmi da te, ma il mio cuore sarà sempre con te.

Quando mi penserai ti basterà guardare la luna per sapere che anche io la sto guardando.

Tua Tay.”

 

E ora lo sapeva. Sarebbe tutto cambiato, ma sarebbe stato un cambiamento in meglio. Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per mantenere il suo amore vicino a se, anche se lontano mille miglia non doveva sentire la distanza perché la sua futura presidentessa degli stati uniti l’avrebbe avuta sempre per se. Ridacchiò e rispose al messaggio velocemente.

 

“Io non sento la distanza. Tuo Chad”

 

 


No, non mi rendo conto
ma so che non prendo sonno
se penso che ti perderò…
voglio gridarlo al mondo
l’amore non dura un giorno…o no?
Ne resta sempre ancora un po’

 

 

I Wildcats raggiungono una nuova conquista tutti insieme verso l’università liberi di vivere i loro sogni, uniti come sempre e liberi come mai.

 

 

 

Fine.

 

La canzone è “Ancora un po’” dei Gemelli Diversi tratta dal film “Notte prima degli esami. Oggi.”.

Spero vi sia piaciuta. Un bacio.

  
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