Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: artemisia la fee    19/05/2015    3 recensioni
Fan Fiction Destiel ispirata alla canzone "Fallen Angel" del gruppo "Three Days Grace"
Ambientata durante la decima stagione.
Castiel viene svegliato nel cuore delle notte dalle urla di Dean e decide di correre in suo soccorso.
(Dal testo)
"Erano stati logorati in talmente tanti modi che ogni giorno si stupiva di come potessero ancora camminare a testa alta e sorridere.
E fu proprio il sorriso di Dean, che riempì la sua mente"
"Chiudi gli occhi" sussurra Dean, sfiorandogli le palpebre con le dita "Non ti lascerò cadere questa notte"
Genere: Angst, Erotico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti.
per cominciare questa è la prima Destiel che pubblico, quindi spero vi piaccia.
E' semplice ma l'ho scritta col cuore.
I "Three Days Grace" sono uno dei miei gruppi preferiti e quando ho sentito "Fallen Angel" , non ho potuto fare a meno di pensare a Dean e Castiel.
Se potete ascoltate la canzone e leggete il testo.
Detto questo, leggete e fatemi sapere che ne pensate!!!
Buona lettura.
artemisia la fee


"A fallen angel, in the dark
Never thought you'd fall so far
Fallen angel, close your eyes
I won't let you fall tonight
Fallen angel, just let go
You don't have to be alone"

(Fallen Angel by Three Days Grace) 
 

***



Castiel giace al buio, nelle stanze silenziose del bunker degli Uomini di Lettere, la mente invasa di pensieri. E' notte fonda e i fratelli Winchester dormono nelle loro stanze.
Meritano di riposare, pensa l'angelo, meritano di scivolare tra le braccia di Morfeo, dopo una lunga giornata passata a salvare vite umane, senza ricevere neanche un grazie in cambio.
Castiel ha osservato la terra per secoli e millenni, e mai, mai gli è capitato di incontare persone, umani, come loro.
Mai gli è capitato di incontrare una persona come Dean.
Lo Scriba di Dio ha ragione. E' innamorato.... dell'umanità.
Un urlo lacera la quiete della notte.
Castiel si siede di scatto e volta la testa verso il corridoio.
Sa da dove proviene, perchè ormai lo sente ogni notte e gli fa male, da qualche parte dentro di se, udirlo.
Castiel si porta una mano sul petto, sul cuore di Jimmy Novak e lo sente li il dolore.
A volte pensa che se solo fosse capace di dormire e sognare, esperienza che gli era sembrata alquanto curiosa nel suo periodo da umano, urlerebbe anche lui.
Urlerebbe perchè si sente lacerato dentro. 
Per un angelo la grazia e come l'anima per gli umani. E la sua, gli era stata strappata via.
Quella che aveva adesso, rubata e logorata, lo fa sentire ancora peggio.
Castiel, con ancora la mano posata sul cuore di Jimmy Novak, si sente come un bicchiere andato in mille pezzi e riattaccato con la colla.
Un altro urlo risuona per le stanze vuote.
Si alza in piedi e corre davanti alla porta della camera di Dean Winchester.
Appoggia la fronte e le mani al legno e ascolta i rumori, gemiti, singhiozzi e lamenti, provenire dall'interno.
Castiel si sente raggelare, gli sembra che tutto attorno a lui, tutto l'amore e le cose belle che Dio suo padre ha creato, stessero morendo.
Non c'era da biasimarsi.
Avevano visto cose orribili, lui e i fratelli, cose che la gente dovrebbe solo leggere nei libri.
Erano stati logorati in talmete tanti modi che ogni giorno si stupiva di come potessero ancora camminare a testa alta e sorridere.
E fu proprio il sorriso di Dean, che riempì la sua mente.
Quel sorriso che riusciva ad avere anche quando il mondo sembrava cadergli addosso, quel sorriso che nascondeva tanta sofferenza.
Con la fronte premuta contro la porta, Castiel si chiede come riuscisse ad essere così forte?
Come fosse in grado di nascoderlo per tanto tempo?
E infine Castiel si domanda come potesse portar via quel dolore? Come avrebbe potuto salvarlo....?

***

Dean Winchester si sveglia di soprassalto, nel cuore della notte, con la maglietta madida di sudore appiccicata alla pelle.
Ha avuto un altro incubo, si sente ancora le guance bagnate dalle lacrime e gli occhi pungenti.
L'incubo non se lo ricorda, ma come tutte le notti, la sensazione di terrore e di panico che lo assale, sono sufficienti.
Abbassa gli occhi istintivamente verso il braccio, li dove il Marchio di Caino capeggia rosso e terrificante.
Ma qualcos'altro entra nel suo campo visivo.
Con l'istinto del cacciatore all'erta estrae la pistola da sotto il cuscino e la punta nell'oscurità, accendendo allo stesso tempo la lampada sul comodino.
Le ombre danzano e ali d'angelo appaiono sulla parete.
Ma non sono come Dean le ricorda, grandi e maestose. Queste sono piccole e rovinate, con le piume che cadono come le foglie in autunno.
Sposta lo sguardo, solo per incrociare gli occhi di quell'angelo caduto, occhi blu come dal cielo da cui proviene e velati di tristezza.
"Cas?" sussurra abbassando la pistola.
"Ciao Dean" risponde, la voce bassa e roca.
"Cosa.....Cosa cazzo ci fai qui?" sbotta irritato, ma senza rabbia nella voce.
"Ti ho sentito...." cerca di dire, ma Dean lo interrompe.
"Va tutto bene" dice cercado di scollarsi la maglietta sudata dalla pelle.
"Dean" insiste dolcemete Castiel avanzando  verso il letto.
"Ti ho detto che va tutto bene" ribatte, girandosi sul fianco e dandogli le spalle.
Per un attimo nella stanza cala il silenzio, poi Dean sente un fruscio dietro di se e il peso di un corpo accanto al suo.
"Cas, cosa?" cerca di dire voltandosi, ma la mano dell'angelo sulla sua spalla, proprio li dove marchiandolo lo aveva salvato dall'Inferno, lo fanno tacere.
Quella vicinanza, quel contatto lo fanno sentire strano, ma allo stesso tempo lo pervadono di una calma e di una pace, che ormai non prova da troppo tempo.
"Cas?" chiede Dean fissando la canna della pistola sul comodino accanto a se "Prima ho visto le tue ali"
"Si" sussurra l'angelo e il suo respiro sfiora la schiena di Dean come una brezza leggera.
"Erano .... diverse" dice cercando la parola con calma "Come mai?"
"E' colpa della grazia, di quella che ho rubato. Non mi appartiene e si sta consumando. Le ali sono un suo riflesso"
Nella stanza cala di nuovo il silenzio.
"Mi dispiace, Cas" dice infine Dean e lo pensa sul serio. 
Vedere Castiel triste, rende triste anche lui, perchè non merita tanta sofferenza.
"Non avrei mai pensato che tu potessi cadere e cadere così...."
"Così?" ripete l'angelo.
"Così lontano" continua Dean voltandosi.
Gli occhi dell'angelo e del cacciatore si incontrano.
Con il verde perso nel blu capiscono quanto sono uguali, due anime, due creature di Dio marchiate e segnate.
A volte questi segni sono visibili, impressi nella pelle, altre volte li puoi solo scorgere come ombre su una parete.
Secondo le leggi dell'Universo non avrebbero mai dovuto incontrarsi, eppure sono li.
Sono li e senza che hanno neanche il tempo di rifletterci, posano l'uno le labbra su quelle dell'altro.
Si sentono attratti come due calamite, Paradiso e Inferno, si scontrano e si  uniscono.
Dean sposta il proprio corpo su quello di Castiel e lo bacia ancora e ancora, sentendo il calore sulle proprie labbra.
Poi lo guarda negli occhi, perdendosi in quel mare blu e vi legge tristezza.
Desidera con tutto se stesso scacciarla via.
"Chiudi gli occhi" sussurra Dean, sfiorandogli le palpebre con le dita "Non ti lascerò cadere questa notte"
Dean stringe Castiel fra le braccia e lo bacia un'altra volta. Fa scorrere le mani lungo il suo corpo e gli toglie il trenchcoat, sorridendo contro le sue labbra. È strano come un singolo capo di vestiario possa scatenargli così tante emozioni e ricordi.
Quando anche la giacca, raggiunge il trenchcoat sul pavimento, si dedica alla camicia e alla cravatta.
Guarda Castiel sotto di se e lo vede immobile, con lo sguardo spaurito e confuso.
Dean si ferma un attimo e riflette sul fatto che Cas abbia fatto sesso solo una volta, nel periodo i cui era umano e non con un uomo.
Però Dean riflette sul fatto che, anche per lui quella è la prima volta con un uomo.
Rivolge di nuovo lo sguardo su Castiel e percepisce il proprio inguine premuto contro quello dell'angelo, sente il suo respiro così vicino, sente la morbidezza e il calore della sua pelle.
Non sa se deve considerare Castiel come un uomo, infondo quello è il corpo di Jimmy Novak, o come un angelo.
Gli sfiora il braccio con le dita, sente i muscoli delinearsi e sente sotto i polpastrelli un formicolio, come se la sua pelle fosse carica di elettricità e capisce.
Il corpo era solo un corpo, quello che ormai da anni guarda, ma quello che avrebbe sentito, quello sarebbe stato l'angelo caduto, Castiel. 
Solo questo gli importa e basta a scacciare qualsiasi dubbio.
"Chiudi gli occhi" gli sussurra ancora "Andrà tutto bene"
L'angelo annuisce e chiude gli occhi.
Dean inizia a baciargli il collo, mordendo e leccando la pelle e nel frattempo sente le dita di Cas, prendere coraggio e scorrere per la sua schiena e togliergli la maglietta.
Dall'alto Dean osserva l'angelo sotto di se e si sente grato di poterlo avere al suo fianco, sa che senza di lui tutto sarebbe più difficile.
Gli prende le mani e le fa scorrere sul proprio petto, gli occhi di Castiel tremano sotto le palpebre chiuse.
Dean ripensa a tutte quelle volte in cui l'angelo lo ha salvato, a tutte quelle volte in cui ci sono stati l'uno per l'altro, senza chiedere nulla in cambio.
Si domanda perchè. Forse perchè.....
Si china sul suo petto e posando le mani sulle sue spalle gli sussurra contro le labbra. "Non ti ho mai ringraziato" 
"Per cosa?" chiede.
"Per avermi salvato e non solo dall'Inferno. Per tutto quello che fai per me e per Sam. Perchè fai tutto questo solo per proteggermi, senza pensare a te. Grazie"
Posa ancora le labbra su quelle di Castiel e questa volta il bacio è più intenso.
Lascia che la bocca si schiuda come un fiore, per sentire quella di Castiel giocare con la sua.
Gli morde il labbro, così morbido, invitante e caldo. Sentendo un brivido corrergli lungo la schiena, nel sentire un gemito provenire dalle labbra di Cas.
"Oh Cas" sussurra contro la sua gola "Mi fai sentire come se, come se un giorno starò bene"
"Dean" ribatte l'angelo affondando le dita tra i suoi capelli e attirandolo a se, con gli occhi blu fissi in quelli verdi di Dean "Io voglio farti sentire bene, ora"
Castiel fa rotolare Dean sotto di se e si siede sul suo corpo, sentendo il proprio membro e quello del cacciatore già duro.
Lentamente si sfila i pantaloni e poi quelli del compagno.
Dean guarda Castiel baciargli il petto, con la lingua che gioca sul tatuaggio anti possessione, gli accarezza i capelli scuri e poi vede la scia di baci scendere lungo il suo corpo, sempre più in basso.
Castiel gli toglie i boxer, gli prende il membro e inizia a massaggiarlo, lentamente poi con sempre più insistenza, fino a che non lo prende in bocca.
Dean si lascia andare, con la testa sul cuscino e le mani che accarezzano i capelli di Castiel.
Il mondo inizia e finisce con le labbra di quell'angelo caduto.
Per un attimo si domanda dove abbia imparato e con una risata gli viene in mente quel porno che anni prima aveva sorpreso Cas guardare. C'era un uomo della pizza e una babysitter, se non ricordava male.
Ma la risata ben presto si spegne, sostituita da un gemito di piacere, che lo lascia senza fiato.
"Ti voglio Cas" sussurra "Ti voglio"
L'angelo indugia ancora per un po sul pene di Dean, poi si solleva in ginocchio seguito dal compagno.
"Ti voglio" sussurra ancora Dean, baciando le labbra di Cas e sentendo il proprio sapore in bocca.
"Ti voglio" ripete con insistenza, accarezzandogli il membro sotto il cotone dei boxer.
Per una attimo si fissano, intensamente, come se volessero memorizzare ogni singolo centimetro dell'altro nella propria mente, poi Dean afferra Castiel per le spalle.
Le accarezza e lentamente lo sdraia sul letto, a pancia in giù sotto di se.
Dall'alto Dean lo guarda e passa le dita tra i capelli scuri dell'angelo, poi fa scivolare i polpastrelli lungo la schiena e tra le spalle, dove immagina in paradiso ci siano un paio di grandi e maestose ali.
Con un brivido e gli occhi socchiusi, Castiel percepisce tutto questo. Sente anche le dita di Dean scendere lungo la schiena e accarezzargli le natiche, per poi scivolare sotto di se a massaggiargli il membro.
Dean si china sulla sua schiena e con le labbra vicine all'orecchio gli sussurra "E' la prima volta anche per me. Se ti faccio male, dimmelo"
"Non mi importa" sussurra l'angelo a sua volta "Ti voglio"
Dean sorride e bacia la schiena di Castiel.
L'angelo lo sente, con assoluta chiarezza, Dean entrare dentro di se, una spinta dopo l'altra.
Non gli fa male, non più di tanto, forse per il fatto che è un essere divino. Ma anche se fosse non gli importa.
Tutto quello che riesce a pensare è il corpo di Dean a contatto con il suo, al suo fiato caldo sulla schiena e alla sua mano sul suo membro.
Si morde il labbro, reprimendo un gemito e pensa che mai, mai in tutta la sua lunga esistenza, ha provato qualcosa di altrettanto meraviglioso.
 

***


Dean non sa come spiegarsi quello che è appena successo. 
Perchè è successo e la prova giace accanto a lui, con il petto nudo che si alza e abbassa seguendo il respiro.
Castiel fissa il soffitto e non si accorge dello sguardo di Dean, che con gli occhi percorre il profilo del suo viso.
Prima d'ora non ci ha mai fatto caso, ma è bello sopratutto in quel momento, con i capelli arruffati e le labbra dischiuse, mentre gli occhi e la mente sono persi chissà dove.
Ancora una volta si domanda il perchè di quello che è successo.
Volta la testa dall'altro lato e con un gesto fin troppo familiare abbassa gli occhi sul Marchio di Caino impresso sul suo braccio.
Si rende conto, solo in quel momento, che per la prima volta dopo tanto tempo non ha pensato al Marchio.
Tra le braccia di Castiel, non ha pensato a nulla se non ha lui.
E capisce perchè è successo quello che è successo.
Castiel è il suo angelo custode e anche qualcosa di più, sono legati da un sentimento profondo e indescrivibile.
Si potrebbe dire che è il suo lavoro proteggerlo e farlo sentire bene.
Le sue labbra si curvano in un sorriso senza neanche rendersene conto.
Si volta di nuovo e appoggiandosi su un gomito guarda Castiel, con ancora più curiosità.
L'angelo se ne accorge e lo guarda interrogativo, con quello sguardo ormai tanto familiare a Dean.
"Cosa c'è'" chiede Cas, cercando di celare l'imbarazzo.
"A cosa stai pensando?" chiede Dean.
L'angelo distoglie per un attimo lo sguardo, indeciso se rispondere alla domanda, poi torna a fissare gli occhi verdi del cacciatore.
E' Dean, pensa, a lui non vuole nascondere nulla e può parlare a cuore aperto.
"A casa" risponde, non un accenno di malinconia nella voce.
"Per casa intendi il Paradiso?"
"Si, il Paradiso"
"Non mi sembra un posto molto accogliete ultimamente"
"Non sto pensando a quel Paradiso, ma a quello di prima, quando la guerra non era ancora iniziata. Quando i miei fratelli erano ancora in vita e non si odiavano l'un l'altro"
"Ti manca?"
"Si" risponde sospirando e perdendosi ancora nei ricordi.
Dean lo osserva e gli appare triste, infinitamente triste e solo. Diverso dall'angelo potente che aveva visto.
Dean Winchester si domanda come fa ad essere così forte, dopo che ha visto così tanta sofferenza e ha visto morire così tanti dei suoi fratelli, a volte per mano sua.
Si domanda come che fa a nascondere tutto quel dolore....solo per non mostrarlo a lui.
Si domanda come può portarlo via quel dolore, come può salvarlo?
"Sono qui Cas" dice stringendolo fra le sue braccia "Sono qui" ripete accarezzandogli il viso "Lasciati andare. Tu non devi essere solo, non lo permetterei mai. Ci sono qui io, non ti lascio cadere"
Castiel solleva gli occhi e incontra quelli di Dean. Si baciano come se non fossero in grado di staccarsi l'uno dall'altro.
E' così bello stare tra quelle braccia.
Castiel gli accarezza il petto e la spalla, con le dita che scendono lungo il braccio e senza accorgersene sfiora il Marchio di Caino.
Dean si ritrae da quel contatto, di scatto e spaventato, se ne pente non appena scorge lo sguardo dispiaciuto di Cas.
"Dean, mi dispiace" si affretta a dire l'angelo.
Il cacciatore fa qualche lungo respiro e quando finalmente si è calmato, torna ad adagiare la testa sul cuscino.
"Non è colpa tua" dice stringendo la mano in un pugno e nascondendo il braccio tra le lenzuola.
"Ho paura, Cas" sussurra con la voce rotta fissando gli occhi blu dell'angelo accanto a se "Ho paura di quello che potrebbe succedere. Io non voglio arrendermi, ma temo che potrebbe succedere. Voglio lottare fino alla fine, ma sento che è troppo forte. Se dovessi farti del male, a te o a Sam, io ....."
La voce rotta dalla disperazioe si spegne e negli occhi lucidi gli occhi verdi sono tristi e sperduti.
"Non lo permetterò mai" sussurra Castiel accarezzando la guancia di Dean "Ero accanto a te quando sei andato all'Inferno e quando sei tornato. Ti starò accanto anche adesso. Ti starò sempre accanto, non ti lascerò mai"
Dean lo fissa, colpito dalle parole dell'angelo, mai nssuno gli aveva detto parole simili.
Non sa come rispondere, gli occhi lucidi e le labbra secche, che vorrebbero un bacio.
"Io...Io" balbetta "Io, posso salvarti anche io. Troverò il modo di salvare quest'angelo caduto"
Quasi all'unisono si avvicinano e si baciano, con passione, con deisderio, disperazione e speranza.
Dean si sente stanco, con il peso della sua vita sulle spalle e sopraffatto da tutte le emozioni che quella notte gli ha regalato.
Alza lo sguardo per incontrare Castiel chino su di lui. Sta dicendo qualcosa, ma non sente, come se fosse distante.
Riesce soltanto a leggere alcune parole sulle sue labbra, prima che il sonno lo colga.
"Dean, io...."
Non saprà mai che cosa gli ha detto.
 
***


Dean Winchester si sveglia di colpo, destato dal suono martellante della sveglia.
La spegne con un gesto brusco e si siede tra le lenzuola, massaggiandosi il viso addormentato.
Sta per scendere dal materasso, quando si rende conto di una cosa. E' nudo.
Inizialmente ne è disorientato, perchè almeno che no ci siano quaranta gradi dorme vestito, poi gli occhi fissano il cuscino accanto a se e l'angolo buio della stanza.
I ricordi lo invadono come l'alta marea.
Scuote la testa.
"Cazzo" impreca sotto voce "Non può essere, devo aver sognato"
Si passa ancora una volta la mano sugli occhi, sperando di svegliarsi, ma qualcosa sul pavimento attira la sua attenzione.
Si alza e lentamente si china a raccoglierla. Una lunga e soffice piuma nera.
Rimane a fissarla e il ricordo di labbra morbide e calde gli strappano un sorriso.
"Figlio di puttana" sussurra, senza che il sorriso lo abbandoni.
Si volta e cammina verso il cassetto. Lo apre e scosta le foto dei suoi genitori, alcuni coltelli e una rivista.
Sta per adagiare la piuma, quado ci ripensa e la porta alle labbra.
La piuma gli solletica le labbra, morbida e fresca. Profuma di Castiel.
La lascia cadere e chiude il cassetto.
Si veste di fretta e apre la porta entrando in corridoio,
"Sammy" urla "Ho bisogno di una birra"
 
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: artemisia la fee