19/05/2015
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Bruce infilò gli occhiali, si guardò intorno e storse il labbro.
“Se così fosse, sarebbe in laboratorio” sussurrò.
Si sentì ticchettare ripetutamente contro i pantaloni, avanzò e si voltò abbassando il capo.
“Un gatto?” chiese.
Steve lo afferrò per i peli sopra il collo e lo sollevò. Osservò la pelliccia castana. La creatura dimenò la coda soffiando e i baffi gli tremavano. "Ciao micino" sussurrò Steve. La tuta gli si ricoprì di peli castano chiari e neri.
Il gatto soffiò facendo fremere i baffi, dimenò le zampette muovendo la coda a destra e sinistra. Bruce sorrise, si piegò in avanti e carezzò il pelo del micio. Sentì qualcosa di metallico, aggrottò le sopracciglia e sporse il capo.
“Steve, abbiamo un problema” disse.
Steve abbassò lo sguardo e vide un reattore arc grande un'unghia di un pollice nel petto del micio che brillavano di luce azzurrina. Steve sgranò gli occhi e aprì l'altra mano. Corrugò la fronte, sollevò le sopracciglia e fece un mezzo ghigno a denti stretti. "Uh ... Tony?" domandò.
Il gatto miagolò, arricciò le sopracciglia e dimenò la coda allargando le zampe superiori. Bruce ticchettò sul piccolo reattore, inarcò un sopracciglio spingendosi gli occhiali contro il naso.
“Come è finito gatto?” chiese.
Steve strinse il felino al petto muscoloso all'altezza della stella bianca. "Un'invenzione?" domandò.
Il gatto afferrò con le unghie la maglia, le orecchie erano appiattite contro il pelo. Negò con il muso ripetutamente scuotendo la coda, Bruce sospirò.
“Credo ci capisca, e che non sia d'accordo”.
Steve gli staccò le zampette dal proprio petto e guardò il pizzetto nero del micetto, osservò il suo nasino rosato fremere e delle minuscole sopracciglia abbassarsi. "Siamo sotto attacco, Stark?" chiese.
Tony miagolò ripetutamente agitando la coda, mosse le zampe in aria e soffiò appiattendo maggiormente le orecchie. Bruce ridacchiò, indicò il tavolino.
“Forse dovrebbe metterlo giù, Steve. Non credo stia comodo”.
Steve si alzò in piedi, corrugò la fronte e socchiuse gli occhi. "Chiama gli altri Avengers ... ora" ordinò. Si tolse lo scudo dalle spalle tenendolo con un braccio e con l'altra mano mise Tony sulla sua spalla. "Siamo sotto attacco" ringhiò.
Bruce deglutì, annuì e corse fuori. Tony si accoccolò sulla spalla di Steve, gli strofinò la guancia contro il capo e miagolò. Prese a frustargli la spalla con la coda. Bruce rientrò, Clint sporse il capo alle sue spalle e sgranò gli occhi.
“Ma allora eri serio!” esclamò.
'' Bruce tutti vuol dire tutti. Clint controlla il perimetro. Siamo sotto attacco''ordinò Steve. Prese il palmare dalla tasca e telefonò a Fury.
Bruce arrossì, si sistemò gli occhiali.
“Clint mi ha detto che Natasha è in missione e Thor si trova in New Mexico” sussurrò.
Clint prese a ondeggiare una freccia davanti al muso del micio, che dimenò le zampette saltando per afferrarla. Barton alzò il capo, sogghignò.
“Non credo sia un attacco Capitano”.
Steve ticchettò sulla testa del gatto e sospirò. '' Visto che non mi credete, cercherò solo'' sibilò.
Il numero del generale dava occupato e rimise il cellulare al suo posto.
Clint tirò indietro la freccia, Tony saltò afferrandola con la bocca e la lanciò colpendo una presa. La presa emise dei bagliori bluastri, saltò con una piccola esplosione e da essa uscirono una serie di topi meccanici. Bruce batté le palpebre, si strofinò gli occhiali.
“Ha imparato a mirare, oltre che a miagolare” sussurrò.
Steve sfoderò la pistola e iniziò a sparare ai topi. Utilizzò lo scudo per decapitarne un paio, vedendo le loro teste precipitare con crepitii e scintille rossastre.
Clint incoccò una freccia, colpi uno dei topi e quello esplose uccidendone altro cinque. Bruce afferrò Tony, il gatto lo graffiò e saltò in avanti. Addentò uno dei topi, tirò una codata ad un secondo e miagolò soffiando.
Steve sparò negli occhi ad altri topi, facendoli cadere in terra non funzionanti, continuando a rilanciare lo scudo per decapitarli.
Bruce osservò i topi continuare ad uscire.
“Bisogna tappare il buco e trovare il nido!”.
Tony miagolò ripetutamente, tre topi gli erano addosso. Clint ne calciò uno, tirò una freccia facendone esplodere una decina.
“Ma come mai dei topi meccanici hanno trasformato Stark in un gatto-cecchino-killer?”.
Steve recuperò Tony e lo strinse a sé. "Clint, cerca il nido. Probabilmente è nelle fondamenta della Torre. Bruce, tu prendi Tony e cerca una cura. Io chiudo il buco" ordinò. Lanciò il gatto in braccio a Banner.
Bruce strinse il gatto, balzò oltre una decina di topi e si nascose dietro il mobile dell'angolo bar e sporse il capo. Clint toccò la ricetrasmittente con una mano, conficcò una freccia in un topo con l'altra.
“Tasha, torna alla Tower appena puoi. C'è un'invasione di topi meccanici che trasformano la gente in gatti” informò.
Corse verso la finestra e saltò oltre il vetro, Bruce strinse il gatto chiudendo gli occhi, il battito cardiaco era accelerato e sentiva il sudore gocciolargli sulle tempie.
“Non sono sicuro che dovrebbe restare con me!” esclamò.
Tony dimenò la coda, tirò una zampata ad uno dei topi e miagolò.
Steve afferrò un pezzo di metallo e chiuse il buco che si era creato con l'esplosione della presa. "Banner, va via e rimani controllato. Hulk è troppo grosso per Stark al momento e non possiamo gestirlo" ordinò duro.