Fanfic su artisti musicali > Fifth Harmony
Segui la storia  |       
Autore: hoodiness    20/05/2015    6 recensioni
Pensava a quella sua risposta stupida e a tutto il dolore che aveva portato negli occhi color smeraldo di Lauren.
Camila non riusciva a credere di aver fatto soffrire una delle persone a cui teneva di più al mondo.
Lauren era come una sorella per lei.
O forse anche qualcosa di più.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Avete presente quella odiosa situazione in cui il tempo non si decide a passare?

Quando attendi tanto un giorno, questo sembra non arrivare più.

Ma era arrivato.

Sabato era finalmente arrivato.

Camila lo aveva aspettato in apnea, pregando silenziosamente che le giornate si muovessero a finire.

Lei e Lauren non si erano più parlate da quella volta nell’aula vuota.

Lauren d’altronde faceva parte dell’alta borghesia scolastica, mentre Camila si sorprendeva se qualcuno, oltre alle sue amiche e ai suoi compagni di corso, si ricordasse il suo nome.

Infatti, come aveva predetto, la sua fama dovuta alla rispostaccia data alla prof. di storia era durata si e no tre giorni. Nel dimenticatoio, ancora una volta.

“Mila, ti prego, non ancora!” sbuffò Ally accanto a lei tirandole un colpetto sulla spalla.

“Scusa Ally, ma di cosa stai parlando?” riemerse innocentemente dai suoi pensieri la mora.

“La stai fissando ancora. E ti sei persa nel tuo mondo, ancora. Se ti mette a disagio che venga anche lei stasera puoi dirmelo, posso sempre dirle di aver cancellato la serata!” si offrì gentilmente l’amica.

“NO!” rispose con un po’ troppa enfasi Camila, che subito si maledisse mentalmente.

“Okay okay, Mila. Mi racconterai quando vorrai.” le fece l’occhiolino, intuendo che ci fosse qualcosa sotto.

“Non c’è proprio nulla da raccontare” farfugliò in risposta la ragazzina, per poi non finire la frase vedendo lo spettacolo che le si parò davanti.

Ally puntò lo sguardo a sua volta e spalancò leggermente la bocca.

“Ma quella non è mica Felicia?” mormorò sotto voce.

Una nuova cheerleader bionda cenere stava leggermente flirtando con il capitano Jauregui.

Se con leggermente si intende che si stava praticamente strusciando sul fianco della capo cheerleader, allora si.

Leggermente.

Era la prima volta che la rivedeva. Camila e Felicia si erano ufficialmente lasciate due giorni dopo l’accaduto dell’ospedale. La mora aveva persino pensato che per la bionda fosse stata una liberazione, non aveva dato cenno di tristezza o delusione.

Non che a Camila importasse granchè, ma una minima reazione se l’era aspettata. Forse perché Felicia era stata la sua prima ragazza, la sua prima volta.

A quel ricordo, Camila scosse la testa. Non era stata pienamente una decisione di coppia, ma Felicia iniziava a lamentarsi ogni giorno, perché diceva che ormai stavano aspettando troppo. E lei cedette. Ma tralasciamo.

Camila raggiuse la sua ex ragazza, sentendo a malapena la domanda di Ally.

“Hey Camila” squittì la bionda rivolgendole un sorrisino.

“Che ci fai vestita così?”

Brava Camila, sempre molto indiscreta.

“Sono entrata anche io nella squadra” sorrise orgogliosa.

“Questo lo avevo capito.” rispose bruscamente la cubana. “Immagino anche il perché” mormorò guardando ancora i corpi delle due ragazze troppo vicini.

“Hey Camz” prese finalmente voce Lauren, con un sorriso chiaramente divertito alla visione di una Camila inconsapevolmente gelosa.

“Hey” rispose freddamene la ragazza, chiedendosi da dove le fosse nata tutta questa rabbia nei confronti della maggiore.

“Lauren è stata così gentile, non mi ha fatto fare nemmeno la seconda fase dei provini” disse con occhi languidi Felicia arricciandosi nel mentre i lunghi capelli attorno al dito.

Chissà se sono abbastanza lunghi da farci una fune…

“E mi ha fatta avere subito la divisa, a quanto pare anche lei capisce quanto sia odioso aspettare qualcosa che si desidera tanto” Dire che giocò sul doppio senso è dire poco.

E poi quella fune legarla a un treno ad alta velocità…

La cosa più fastidiosa di tutto fu che Lauren stette al gioco della bionda.

“Penso che a nessuno piaccia aspettare..” disse con fare vago per poi fissare lo sguardo fisso negli occhi di Camila, la quale si sentì arrossire fino alle ginocchia.

Respira, sorridi, non uccidere.

“Sono felice per te, Fel.” Fece per andare, per poi voltarsi all’ultimo.

“Ah, ci vediamo stasera, Lolo” disse sorridendo angelicamente, per poi andarsene. Non prima però di aver visto la biondina irrigidirsi tutt’un tratto e Lauren che si limitò a sorridere.

Camila 1 – Lauren 0
***

Casa di Ally era a due isolati da casa sua.

Nonostante questo, Camila si era presentata con un’ora di anticipo a casa dell’amica, per “dare una mano”.

Siete autorizzate a mettere altre infinite virgolette, tanto Camila non l’aveva data a bere nemmeno a sè stessa.

Quando le altre arrivarono, la mora aveva già preparato le coperte, il cibo e aveva ordinato almeno otto volte la vasta scelta di film, da cui poi avrebbero dovuto scegliere, in ordine di regista, cast, voto, e bellezza della colonna sonora.

Le altre si erano limitate a chiedere spiegazioni ad Ally, che in tutta risposta aveva scosso la testa in segno di resa, provocando una risata generale.

Camila sentendole riemerse dal suo mondo principalmente occupato da paranoie riguardanti una certa ragazza dagli occhi verdi che non le aveva ancora degnate della sua presenza.

Dopo quindici minuti di attesa, -ben quindici minuti capite?!-, Camila si alzò in piedi di scatto sbuffando.

“No, ma dico, si è dimenticata dove abiti!?”

Come risposta, il campanello suonò e la padrona di casa si affrettò ad aprire.

“Ally muoviti, Mila ha smesso di respirare!” urlò Dinah, guadagnandosi a pieno titolo un’occhiataccia dalla più piccola e  facendo letteralmente cadere Normani dal divano dalle risate.

Ally tornò poco dopo seguita dalla tanto attesa ospite.

Lauren salutò tutte, un po’ imbarazzata certo, ma le ragazze erano finalmente tornate tutte insieme.

Decisero di non perdere tempo dato che, Camila ci tenne a precisare, qualcuno aveva fatto ritardo.

Lauren incassò quella frecciatina, e Camila pensò di  aver segnato un altro punto a suo favore.

Non poteva sapere che Lauren avrebbe presto ribaltato il punteggio.

 
***
 
Un'unica descrizione: soporifero.

Non poteva utilizzare altre parole per descrivere il film che avevano sorteggiato.

Un film di ben quattro ore, visto e stravisto, di cui ormai avevano perfino inventato videogiochi.

Ally e Dinah erano tranquillamente cadute in un sonno profondo, come biasimarle!

Normani stava sdraiata a pancia in giù sul suo sacco a pelo, la testa sollevata sui gomiti, era l’unica che davvero si stava godendo il film.

Lauren stava rannicchiata da una parte del divano, faceva finta di seguire e ogni tanto chiudeva gli occhi anche lei, ma li riapriva qualche istante dopo, non intenzionata a darla vinta al sonno.

Camila dal canto suo, era ben altro che assonnata. La vicinanza della maggiore che, per puro caso e non per conto di un malefico piano di Dinah, era capitata a condividere il suo stesso divano la mandava in tilt.

Lauren, sentenziò Camila, quella sera aveva deciso di vendicarsi per l’episodio di quel giorno a scuola.

Si era vestita con dei semplici short sportivi, quelli per giocare a basket, e una t shirt bianca che lasciava scoperto l’ombelico.

Camila si era rimproverata più volte di averla fissata troppo a lungo, ma era più forte di lei.

Quel corpo perfetto, quella pelle così bianca. Aveva le forme giuste in tutti i punti giusti.

Lauren aveva ricambiato alcuni suoi sguardi e la minore aveva visto che anche lei la studiava, cercando di non essere beccata.

Per non parlare delle sue labbra. Erano così odiosamente belle che Camila voleva riempirle di morsi.

Ad interrompere tutte queste sue, perdonatemi il termine, seghe mentali fu proprio una frase della maggiore.

“Vado un attimo in bagno..” avvisò le uniche due superstiti. Normani alzò i pollici, senza nemmeno voltarsi. Camila invece, si limitò a fissarla.

Lauren mantenne il contatto visivo, per poi salire le scale e dirigersi verso il bagno.

Ci vollero un paio di minuti per far scattare in testa a Camila l’idea di seguire la maggiore, ma resistette.

Codarda fino al midollo.

Ma, dopo dieci minuti che Lauren non si faceva vedere, si alzò incerta e fece per salire le scale. “Mani, vado a vedere se Lauren sta bene, è una vita che è li dentro!” scherzò.

Normani era in totale coma pre sonno. La cubana lo capì e, senza aspettare una risposta che era certa non sarebbe mai arrivata, raggiunse la maggiore.

Esitante, prese un respiro e bussò piano alla porta. “Lauren?” sussurrò “Tutto bene?”

In risposta l’altra ragazza aprì la porta sorridendo, prese Camila per un braccio e la trascinò dentro chiudendosi la porta alle spalle.

Camila restò sorpresa da quel gesto, ma cercò di non darlo a vedere.

Lauren aveva il telefono in una mano, e a terra accanto a una parete giacevano abbandonate un paio di cuffiette appena tolte dal proprio auricolare.

La più piccola voleva chiedere spiegazioni, ma Lauren era ancora troppo vicina da quando l’aveva afferrata, ed era come ipnotizzata da ogni dettaglio della più grande. I piercing che ricoprivano l’orecchio, i capelli neri che l ricadevano sulla schiena legati da una coda alta, lasciandole scoperto il collo e il tatuaggio.

Fece per parlare quando Lauren la anticipò:“Lo sapevo che lo volevi anche tu” disse guardandola negli occhi sorridendo. Si avvicinò a lei e bloccò la più piccola tra lei e la porta, che chiuse con uno scatto della mano.

Camila trattenne il respiro e appoggiò la schiena contro la porta. Cosa aveva appena ammesso?

Lauren continuò. “Prometto che non lo dirò a Normani e alle altre, non sentirti in colpa.” Si avvicinò di più e accarezzò piano il braccio che prima le aveva afferrato.

Camila rabbrividì e chiuse gli occhi, ma poi non sembrò capire. Perché mai avrebbe dovuto sentirsi in colpa per le altre?

“Aspetta, cosa?” fece finalmente.

“Camila, non ti preoccupare. Non hai offeso nessuno, capisco che anche tu sia fuggita qui, quel film è una palla!” esclamò ridendo l’altra. “Sarà il nostro piccolo segreto”

Camila voleva solamente sprofondare. Non sapeva cosa dire. Era letteralmente a bocca aperta, balbettava ed era diventata tutta rossa.

Non poteva crederci che aveva frainteso tutto in quel modo! Che stupida.

Ma anche l’altra era seriamente ambigua. Andiamo.

“Camz tutto bene?”

“I-io sì, avevo capito a-altro..” farfugliò.

Lauren la guardò intensamente per poi ghignare divertita. “Sì, so cosa avevi capito.”

Camila le tirò un colpo sul braccio. “Tu!” quasi urlò “Perché lo hai fatto!?”

“Veramente, hai fatto tutto tu Camz.” Sorrise ancora.

“Io..Tu…” fece incredula Camila. Lauren le pizzicò una guancia per poi andarsi a sedere con la schiena contro il muro dove aveva lasciato le cuffie.

Raccolse le gambe al petto e riprese a smanettare con il cellulare.

L’altra si limitò a guardarla immobile, cercando di non pensare a quello che era appena successo e alla spiacevole sensazione tra le gambe dovuta ai giochetti subdoli della più grande.

Magari se ne dimenticherà presto, magari non ci pensa già più.

In quel momento, quasi le avesse letto la mente, Lauren iniziò a canticchiare a bassa voce: “I sogni son deesideri di feliicità…” per poi sogghignare.

No, me lo rinfaccerà per il resto dei miei giorni.

Camila si avvicinò all’altra per poi mettere il broncio. “Potresti anche degnarmi eh”

Silenzio. Lauren non alzò nemmeno lo sguardo dal display.

Camila allora fece una mossa che faceva sempre in quelle situazioni quando erano piccole e innocenti.

Si mise con una gamba da una parte, e una dall’altra, seduta sulle ginocchia delle maggiore che, ricordando, alzò lo sguardo sorridendo sinceramente.

Camila, invece si era pentita di ciò che aveva fatto. Perché dovete sapere che da piccola non aveva fatto caso alla pressione che le ginocchia dell’altra esercitavano, casualmente, nel suo centro.

E addio innocenza.

Lauren, d’altra parte non ci aveva fatto caso e per completare quella rievocazione fece la sua solita mossa: aprì di colpo le gambe, e secondo il copione tradizionale, Camila sarebbe dovuta cadere epicamente di culo, sbattendo forte al pavimento.

Per qualche strana ragione della fisica, però, questa volta non accadde. Camila, al posto di finire rovinosamente a terra, scivolò sulle gambe di Lauren e finì di peso a cavalcioni sull’altra, che per non farla cadere le afferrò i fianchi con le mani.
Nel colpo le loro intimità si scontrarono inevitabilmente provocando un gemito da parte di entrambe.
Lauren alzò lo sguardo e quasi non gemette nuovamente per lo spettacolo che le si presentava davanti. Camila, che era riuscita ad appoggiare le mani sul muro di fronte a sé evitando di rompersi il naso, aveva gli occhi chiusi e le labbra ancora deformate dal gemito di piacere che aveva appena rilasciato.

Camila d’altra parte, ora che aveva avuto il contatto desiderato, voleva di più. Si sentiva tremendamente bagnata, e doveva disperatamente dare sollievo a quella tortura.

Senza di niente a Lauren iniziò a muoversi su di lei, spingendo avanti e indietro sull’intimità dell’altra e iniziando a gemere senza controllo.

“Camz..” ansimò sorpresa l’altra e iniziò a gemere anche lei. Cingendola per i fianchi, aiutò Camila a spingere  sempre con più forza sul suo centro, bagnato a sua volta.

Camila intanto abbassò il viso e baciò con passione Lauren, chiedendosi da dove venisse tutta quella sfacciataggine.

Al diavolo.

La maggiore ricambiò il bacio con foga per poi staccarsi dalle labbra della cubana e andare sul suo collo, baciando e mordendo ogni lembo di pelle possibile.

Sorridendo ai gemiti di approvazione della più piccola, scese lungo la valle dei seni e, dopo averla scoperta quanto bastava, iniziò a succhiarle un lembo di pelle mandando l’altra in estasi. “Ssh” rimproverò Lauren, sorridendole sulla pelle. “Ci sentiranno se continui così” continuò.

A Camila non fregava sinceramente un accidente, che le sentissero pure.

Ma si ritorno quando vennero interrotte da dei colpi insistenti alla porta del bagno. Le due si staccarono e si guardarono colpevoli, per poi sorridersi. Cercarono di darsi un contegno credibile –per quanto possa essere credibile- pensò Camila mentre si tirava su la maglia, gli occhi fissi sul corpo che fino a pochi istanti fa si trovava sotto di lei.

Non aveva idea di come sarebbero andate le cose adesso, ma si promise mentalmente di finire ciò che avevano iniziato.

Capii che anche l’altra aveva appuntato l’intenzione dato il bacio languido che le lasciò sul collo per poi aprire la porta.

Trovammo le altre fuori accovacciate per origliare. Non che avessimo parlato molto ghignò Camila, per poi perdere quell’espressione trionfale quando si rese conto delle spiegazioni che le stavano venendo ovviamente chieste in silenzio.

Fu Lauren a salvare la situazione, come al solito.

“Mani, non te la prendere, ma quel film faceva davvero schifo.”

 
 
 
 NOTA DELL'AUTRICE

Non ho molto da dire sinceramente.
La mia faccia è talmente rossa che le lentiggini si
sono come date alla macchia.
Ovviamente, non ho esperienze nel campo -etero- ma
ho provato ad immaginarmi le nostre camren.
So che non aggiorno dall'era di Dio, ma non è periodo.
Davvero, non è proprio cosa.
Grazie a tutte quelle che seguono la storia e, vi chiedo di
lasciarmi qualche recensione per farmi capire se ne vale la pena
di continuare questa fanfiction.
El 

 
 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Fifth Harmony / Vai alla pagina dell'autore: hoodiness